Il piccolo è stato ricoverato al Santo Stefano in osservazione
17 Feb 2014 – Vi proponiamo due testimonianze a noi vicine che raccontano di una Prato assolutamente insicura:
“Esci tranquilla dopo una bella serata al teatro a Prato e t’incammini verso il parcheggio con le tue amiche. Improvvisamente una incomincia a urlare ed è a terra, le danno dei pugni non faccio in tempo ad aprire gli occhi e vengo strattonata e spinta a terra cercando di divincolarmi, stringo la borsa a me ma il ragazzo è troppo forte, mollo subito la presa. Intanto la mia amica davanti cerca di aiutarci e anche lei finisce a terra. Ci rialziamo intontite e intanto uno dei 3 aggressori si mostra bello davanti a me e mi fa il segno di stare zitta prima di correre via. Rimaniamo sole, nel cuore della notte con le signore svegliate dalle nostra urla che si affacciano per chiederci come stiamo. Ci guardiamo in quattro riflettendo l’una negli occhi dell’altra la paura cercando d’incoraggiarci. Troppo impreparate (semmai si può essere preparate) e troppo indifese. Per me, la prima uscita a Prato. Sempre nel cuore della notte la mia amica dice: “qui è invivibile, rapinano di giorno e di notte, rompono e i vetri delle macchine, entrano in casa a mano armata e la polizia è assente”. “I cinesi a Prato non ne possono più, è un incubo che rischia di sfociare nel Far West e noi vittime continuiamo ad essere vittime senza nessuna tutela, nemmeno per i bambini piccoli” e come possiamo sentirci uguali se subiamo continuamente rapine senza che nessuno ci protegga? Ecco, come si vive a Prato, tutti i giorni. Si vive con la paura e col sentirsi fortunate se non si finisce all’ospedale dopo una rapina. Ecco, come si vive.”
“Sono le 5 e mezza di mattina. Le urla di un uomo ” aiuto ” mi svegliano. Dopo qualche secondo, una voce di donna ” va via! “. Mi alzo e mi vesto. Esco fuori dal Compost sospettando dalla voce che si trattasse di un cinese ma pensavo fossero quelli del “night” qui a fianco. E invece non c’entra niente. E’ uno coi capelli lunghi. La voce femminile mi riconosce ed è la vicina che si è affacciata alla finestra. Sotto di lei, un uomo cinese basso, che si sta sistemando appoggiandosi alla bicicletta.
Gli chiedo se è cinese, mi avvicino circospetto, e capisco poi che lui è un cinese che è stato appena rapinato. Pugni e calci per poche monete di euro che non aveva altro. Da chi ? ” Alapi” ( Arabi ): due arabi lo avevano appena aggredito, che era con la bici a mano in quanto la gomma dietro era sgonfia. Qui in una stradina del centro di Prato, via Santa Chiara.
Ci ringrazia alla signora e a me che ci siamo svegliati e lo salutiamo.
Torno qui a sfogarmi un po’ con voi, perché gli ultimi scambi tra me e lui sono stati:
(io) stai attento
(lui) eh… qui la società è così”
08/02/2014 – Yang Shi
https://www.facebook.com/yang.shi.948/posts/724853234215469
Spaccata all’Ottica Rosati in pieno centro a Prato
19 Feb 2014 – Di notte tre banditi hanno tagliato la saracinesca e sfondato la vetrata blindata con un piccone. Dopo aver rubato tutto ciò che c’era in esposizione sono stati messi in fuga dall’intervento dei dipendenti del vicino forno Santini
“Posso dire, di essere amareggiato per quello che ogni giorno noi cinesi subiamo? Non essere sicuri nel girare per le strade, nemmeno in compagnia, arrivare a casa e trovarsela svaligiata… Magari i Pratesi non ne possono più dei cinesi, ma noi non ne possiamo più dei criminali violenti! Io non voglio scappare, perchè qui voglio vivere e creare una mia famiglia, crescere dei figli e vivere la vecchiaia, in questo paese dove sono nato e cresciuto, chiedo solo sicurezza. La colpa dei cinesi è che cercano dignità nel lavoro, a differenza di molti che ci vedono come Bancomat ambulanti, solo perchè cinesi, questo connubio creato dai media e da certi politici del cinese riccone ed evasore, che in un certo senso legittima questi criminali è uno schifo ed una vergogna per il paese intero.
Non dobbiamo essere solo noi cinesi ad indignarci, ma tutti i cittadini, prendendo il diritto alla Sicurezza per tutti!
#Pratoinsicura “
17/02/2014 – Angelo Hu
https://www.facebook.com/AngeloHu/posts/10200429247852173
Rogo all’alba in una sala slot di via Filzi
20 Feb 2014 – Fiamme all’alba in una sala slot di via Filzi. Un violento incendio è divampato verso le 5 al civico 90, all’interno del locale gestito da cinesi. Sembra che le fiamme siano partite dal bancone del bar. I vigili del fuoco hanno impiegato un paio d’ore per domare le fiamme, riuscendo a circoscrivere l’incendio al locale. Da chiarire le cause del rogo.
http://www.tvprato.it/2014/02/rogo-allalba-in-una-sala-slot-di-via-filzi/
http://www.notiziediprato.it/news/in-fiamme-sala-slot-in-via-filzi-alba-di-paura-al-macrolotto-zero
“#PratoInsicura Quel che dispiace non è solo la violenza gratuita, quella sensazione di doversi guardare sempre alle spalle, di dover camminare velocemente, di correre, di stringere i pugni, di chiudere velocemente le portiere, di guardarsi nuovamente alle spalle … quel che dispiace è che sembra che a nessuno importi, e soprattutto che a nessuno importi per un motivo specifico … fintanto che i gemiti confermeranno inesorabilmente la tardività di una ipocrita attenzione.”
18/02/2014 – Bai Junyi
https://www.facebook.com/bai.junyi/posts/10152217882575469
“È il momento di svegliarsi, potete contare anche su di me! #PratoInsicura
21/02/2014 – Elena
21 Feb 2014 – Spaccata notturna al bar che chiude in anticipo per paura delle rapine: rubato l’incasso. Il titolare: “Qualcuno ci aiuti”
Oggi Lun 24 Feb 2014 siamo sulla Nazione di #Prato per parlare di #PratoInsicura con Sun Wen-Long, ideatore dell’hashtag
Sicurezza, Confesercenti: “Rivogliamo il poliziotto di quartiere”
Ripristinare la figura del poliziotto di quartiere. A chiederlo è Confesercenti in seguito all’escalation di furti e spaccate ai danni dei negozio del centro storico. Quello della sicurezza è un problema che l’associazione di via Pomeria denuncia da tempo.
http://www.tvprato.it/2014/02/sicurezza-confesercenti-rivogliamo-il-poliziotto-di-quartiere/
#PratoInsicura vi riproponiamo la storia di Yang Shi trasmessa da Mtv ad Aprile 2013: già i casi di furti erano percepiti come intollerabili a #Prato. Al minuto 10:00 la testimonianza diretta di un’aggressione ad una donna incinta di 5 mesi.
Cosa ne pensate? Avete una storia? Scrivetecela nei commenti. È importante parlarne e conoscere tutte queste storie. Se non ci aiutate – non possiamo aiutarvi. (Sun Wen-Long, Associna)
Furti ai negozi, Ali: “Sottoscriviamo un appello comune da inviare al Presidente del consiglio e al Ministro dell’interno”
Dopo i tanti casi di furti e rapine nei negozi, interviene Ali, che si dice preoccupata per l’escalation di reti: di seguito la nota dell’associazione, firmata dal presidente Spada:
“Nella odierna riunione dei soci abbiamo discusso del moltiplicarsi nelle ultime settimane di episodi di criminalità a danno di imprese commerciali. Furti, aggressioni, rapine ci preoccupano fortemente e ci colpiscono (tra l’altro alcune delle vittime sono nostre associate). Al di là delle aggressioni fisiche e del rischio per le persone, in un momento già difficile come quello attuale, subire un furto può rappresentare per un’azienda motivo di chiusura. La cosiddetta microcriminalità, abbiamo sostenuto, si combatte efficacemente anche incentivando la buona frequentazione da parte dei cittadini; ma contro questi fenomeni occorre un maggiore intervento delle forze di pubblica sicurezza. Prato ha un evidente problema di illegalità a tutto tondo e al momento la coperta pare proprio troppo corta. Non compete certo a noi stabilire se servano maggiore risorse in termini di uomini, tecnologia o economiche, ma sicuramente occorre aumentare la presenza delle forze dello Stato. Siamo in campagna elettorale e già sui mezzi di informazione e sui social network si sentono rimpallare le responsabilità: tizio ha detto, caio non ha fatto ecc. Tutto questo non ci piace, anzi ci disturba. Abbiamo quindi deciso di chiedere al Sindaco Cenni, verosimilmente ricandidato alla carica per il centrodestra e all’On. Biffoni, candidato del centrosinistra, di sottoscrivere un appello comune al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Interno. Sono entrambe persone che hanno dimostrato di saper prescindere dalle proprie appartenenze nell’interesse della città e quindi confidiamo che saranno disponibili. Domattina contatteremo entrambi per un incontro presso la nostra sede di via Mazzini per stilare e firmare insieme il documento.
Daniele Spada
“Lavoro al centro della zona commerciale cinese di Prato (via Pistoiese, via Filzi, via Strozzi) e in questi ultimi anni c’è sempre stato tanto casino qui vicino (sia per i furti nei negozi che gli scippi per strada). Due dei miei negozi sono stati derubati di notte. Addirittura il giorno prima di San Valentino (13/02/2014) sono venuti a casa mia a derubarmi! La cosa che mi ha fatto più dispiacere e rabbia è che ho perso tutte le foto di famiglia che avevo nel computer.
Ora ho messo subito un sistema d’allarme. Però questo non mi porterà indietro quello che ho perso, ovvero la memoria e il ricordo di questi anni! Un vero peccato!”
27/02/2014 – Fabio di Prato
Il piccolo è stato ricoverato al Santo Stefano in osservazione
Prato, 26 febbraio 2014 – Paura in via Liliana Rossi per un bambino investito. Questa mattina, verso le 5,30, la polizia municipale è intervenuta per l’investimento di un pedone, un ragazzo di nazionalità cinese di 12 anni, avvenuto appunto in via Liliana Rossi all’intersezione con via Tagliamento.
Sul luogo dell’incidente il ragazzo era solo, non parlava bene l’italiano, era privo di documenti ed era talmente spaventato da non riuscire a dare indicazioni sui propri parenti o genitori.
Il piccolo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano dove è stato ricoverato in osservazione. Per fortuna le sue condizioni non sono gravi. Nell’urto ha riportato alcune contusioni di lieve entità.
dopo accurate indagini gli agenti di piazza Macelli sono riusciti a rintracciare i genitori, J.X. di anni 37 e Z.Y. di anni 40, i quali, non riuscendo al momento a dare idonee spiegazioni sui motivi per i quali il proprio figlio era in giro da solo alle 5.30 del mattino, verranno denunciati per abbandono di minore.
http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2014/02/26/1031609-bimbo_investito_alba_liliana_rossi_genitori_denunciati_abbandono_minore.shtml
Articolo in PDF: Nazione-Prato-24feb2014-PratoInsicura
Escalation di rapine, scippi e furti, lo sfogo di una lettrice: “Cosa fanno le istituzioni per la sicurezza di questa città”
28 Feb 2014 –
Che in città ci sia una situazione d’allarme sul fronte sicurezza non è sicuramente una novità. E in merito alle colpe e responsabilità di quest’emergenza ci sono visioni contrapposte fra i pratesi. Vi proponiamo lo sfogo su Facebook di una donna che vive a Prato e che rende bene l’idea di quanto i cittadini pratesi sentano la necessità di un netto intervento da parte delle istituzioni.
“Oggi vicino piazza San Marco – scrive la donna – il padre di un mio amico è stato derubato per la seconda volta da due balordi in motorino. E’ stato pure trascinato perchè ha cercato di reggere il borsello che gli stavano portando via, con all’interno le medicine. Poi un mio amico del negozio di estetica in viale della Repubblica ha subìto la seconda rapina. Senza dimenticare che una amica di un mio amico con violino nella sua custodia è stata seguita dalla scuola e se non fosse stata in compagnia sarebbe stata aggredita e derubata alla stazione del Serraglio. In San Domenico una giovane è stata derubata dietro la minaccia di un coltello e in piazza Mercatale il titolare della sala jackpot è stato rapinato e legato. In tutto questo mi domando: le istituzioni hanno messo il cartello ferie? Abbiamo anche l’esercito in centro a Prato, ma cosa pensano che il crimine chiuda alle 20? Cosa state facendo per mettere in sicurezza la città da questa banda di balordi? E’ vagante per caso la poltrona dell’assessore alla sicurezza? Ormai anche di pomeriggio usciamo di casa con la paura di essere rapinate o aggredite. Tutta questa situazione mi sembra davvero surreale”.
Alla donna ha replicato l’assessore alla sicurezza, Aldo Milone che l’ha contattata tramite Facebook: “Dopo avere letto sfogo – spiega – l’ho contattata, ho chiarito le problematiche legate alla città e spiegato che non sempre si può fare attività di prevenzione. E poi abbiamo parlato del fatto che c’è il problema della certezza della pena che lei ha constatato di persona visto che il malvivente che l’ha scippata qualche mese fa è stato subito liberato. Comunque l’ho invitata in ufficio per approfondire la questione e farle capire qual è il lavoro della polizia in città. Mi sembra che abbia molto apprezzato la mia disponibilità”.
“Sono una credente buddista e vado spesso a pregare la mattina: un giorno camminavo alle 6 di mattina verso il monastero buddista di Prato. Purtroppo ho incrociato sul mio percorso un ragazzo nordafricano (non so di che nazionalità siano, non li conosco bene), mi sono spaventata perchè ero da sola per strada, ho cominciato a camminare veloce e lui ha pure cominciato a correre. Alla fine mi sono fermata, ho alzato le braccia e mi sono fatta derubare. Ero terrorizzata che mi facesse del male, non volevo che mi facesse violenza. Mi è venuto d’istinto, pur di non subire il peggio sentendo i racconti degli altri.”
01/03/2014 – Li (nome di fantasia) – 70 anni
Abitanti di via Pier Cironi a Prato in rivolta: troppa violenza, troppa droga
Il Comitato omonimo ha raccolto 150 firme già consegnate al Prefetto chiedendo un posto fisso di carabinieri o polizia in strada, e contro la vendita di alcolici nei negozi gestiti da stranieri un esposto alla Asl
PRATO. I residenti di via Pier Cironi, a un passo da piazza Duomo, il cuore di Prato, non ne possonono più: troppa droga, troppa violenza per strada. Il Comitato omonimo ha avviato una petizione popolare che ha raggiunto le 150 firme, già consegnata al Prefetto Maria Luara Simonetti pochi giorni fa.
“Stavo uscendo di casa (abito in un condominio a Prato). Appena esco dall’ascensore al piano terra vengo sbattuta con violenza contro le porte dell’ascensore stesso. Mi intimidiscono in un italiano sgrammaticato (penso fossero magrebini) e vogliono che io gli consegnassi le chiavi. Io non volevo che rubassero a casa mia, c’è tutta la roba della nostra famiglia. Non gli ho consegnato nulla, però in cambio i ladri mi hanno accoltellato la gamba. Potevo morire, ho rischiato la vita per difendere casa.”
02/03/2014 – Ye (nome di fantasia) – 70 anni
“Sono un muratore cinese e sono stato vittima dei ladri per ben due volte, mentre rientravo a piedi a casa dal lavoro quando era già buio. La prima volta stavo percorrendo il tratto vicino all’ospedale di Prato, ho ricevuto una catenata dietro sulla testa da 4 magrebini, uno di loro mi ha pestato a sangue dandomi dei calci su tutto il corpo. Io ho tiravo fuori il portafoglio, avevo solo 80e ovvero il mio guadagno giornaliero. Pensavo di cavarmela, non aveva senso per me girare con tanti soldi, non sono un imprenditore: sono solo un operaio. Loro invece non erano contenti del bottino, hanno continuato a massacrarmi di botte e calci e sono saltati sopra la mia gabbia toracica: me l’hanno sfondata, mi hanno lasciato lì per strada con un dolore straziante. Dei passanti hanno chiamato il 113 e mi hanno portato subito al pronto soccorso: sono rimasto ricoverato per 20 giorni.
La seconda volta, stesso metodo, sempre gli stessi magrebini, sempre 80e. Mi hanno così gonfiato di botte (sempre perché per loro non avevo abbastanza soldi, sono cinese e per loro devo avere più contanti. Non capiscono niente, sono solo un operaio). Sono rimasto per due settimane con la faccia così gonfia che gli altri non potevano vedere le fessure dei miei occhi, per quanto mi avevano massacrato di pugni.”
03/03/2014 – Yang (nome di fantasia) – 40 anni
“Triangolo nigeriano”, contro spaccio e degrado arrivano le pattuglie fisse di municipale, polizia e carabinieri
Sono cominciati da questo fine settimana i controlli fissi delle pattuglie di municipale, carabinieri e polizia di Stato per porre un freno al dilagare della criminalità nel cosiddetto “triangolo nigeriano”. I vigili urbani dal primo pomeriggio fino alle 20.30 effettueranno il presidio di via San Giorgio, mentre polizia e militari fra mattina e pomeriggio si suddivideranno via Magnolfi e via Cironi, senza dimenticare comunque Canto alle Tre Gore. Il servizio deciso di comune accordo dalle forze dell’ordine vuole rappresentare una risposta decisa ai cittadini di questa porzione di centro storico che più volte si sono lamentati per l’escalation di criminalità. Un intervento che assieme alla riqualificazione del parcheggio del Serraglio fa sperare che la situazione in zona possa normalizzarsi.
Distribuite le bandiere della legalità: con l’assessore Milone anche il sindaco Cenni
Luna Chen: “Anch’io vittima dei rapinatori di cinesi”
Di professione avvocato, vive da 25 anni a Prato. “Quando si parla di sicurezza si pensa solo alle confezioni e pronto moda, ma tutti i cittadini, senza distinzione di nazionalità, chiedono maggiori garanzie sulla propria incolumità. Per raccogliere testimonianze Associna ha creato #Pratoinsicura”
PRATO. Sulla bacheca di #Pratoinsicura, promossa da Associna nel febbraio scorso alla luce di un’ennesima aggressione ai danni dei connazionali cinesi (vittima e prima testimoniante la giovane Zhanxing), giunge un’altra testimonianza: quella di Yang 40anni, muratore.
Tre marzo 2014, racconta Yang (pseudonimo): “Sono un muratore cinese e sono stato vittima dei ladri per ben due volte, mentre rientravo a piedi a casa dal lavoro. La prima volta ho ricevuto una catenata dietro sulla testa da quattro magrebini”. Calci su tutto il corpo per 80€ che non sembravano bastare. Così il povero Yang è stato pestato ripetutamente dopo esser stato sottratto della sua paga giornaliera. Risultato? Dopo esser saliti sulla gabbia toracica di Yang, il muratore cinese è stato ricoverato per tre settimane circa, con 80€ in meno, la gabbia toracica massacrata e tante lesioni su tutto il corpo.
Due marzo 2014, racconta Ye (pseudonimo) signora di 70anni: “Stavo uscendo di casa (condominio a Prato). Appena esco dall’ascensore vengo sbattuta con violenza contro le porte. Mi intimidiscono in un italiano sgrammaticato (penso fossero magrebini) e vogliono le chiavi di casa. Non volevo che rubassero a casa mia, c’è tutta la roba della nostra famiglia. Non gli ho consegnato nulla così mi hanno accoltellato la gamba. Potevo morire, ho rischiato la vita per difendere casa”.
Come gli altri membri di Associna, Luna Chen, 34 anni, di professione avvocato civilista a Prato, si è posta in prima linea raccontando la sua esperienza e del perché è nata #PratoInsicura :
Abbiamo letto della tua testimonianza per #PratoInsicura. Puoi raccontarcela? Quando è successo, dove e come?
“E’ successo la sera del 16 febbraio, in centro a Prato. Era una domenica, io e le mie amiche eravamo appena uscite da uno spettacolo teatrale e ci stavamo dirigendo verso il parcheggio di Piazza San Francesco. Avevamo appena imboccato via Migliorati quando sento delle grida dietro di me. Mi giro e vedo che due mie amiche erano finite a terra e stavano cercando di difendersi dai propri aggressori. Erano in tre, uno stava strattonando violentemente una mia amica per prenderle la borsa, uno stava sferrando dei pugni all’altra mia amica, ed il terzo stava all’incrocio per vedere se arrivava qualcuno. Torno indietro per soccorrerle, ma uno degli aggressori, che nel frattempo era riuscito a prendere la borsa alla mia amica, mi viene incontro con fare minaccioso, e impugnando qualcosa che aveva in tasca. Alla fine mi sono ritrovata a terra anch’io e senza la borsa”.
Ci sono altri casi simili al tuo? Puoi raccontarcelo?
“Storie come la nostra ne succedono a decine a Prato ogni giorno. Infatti, quando io e le mie amiche siamo andate a fare la denuncia il giorno dopo, abbiamo trovato diversi miei connazionali in coda alla Questura per la stessa ragione! E mentre eravamo lì in attesa, era entrata anche una ragazzina di 16-17 anni, disperata e in lacrime, perché le avevano appena rubato la borsa con tutti i suoi documenti dentro.
Noi siamo state fortunate (se si può definire questo una fortuna) perché abbiamo riportato solo delle sbucciature e dei lividi, ma tanti miei connazionali hanno subito rapine ben peggiori! Per citarne un episodio, ricordo che qualche tempo fa, un ragazzo del primo anno delle scuole superiori era stato pugnalato durante una rapina, per il solo fatto che aveva con sè unicamente € 15, una somma che non aveva “soddisfatto” l’aggressore”.
Da quanto tempo sei a Prato?
“Vivo a Prato da 25 anni e ho riscontrato purtroppo negli ultimi anni un sensibile peggioramento della sicurezza pubblica della città”.
Quale secondo te potrebbe essere una soluzione?
“Una soluzione? Beh, sono anni che segnaliamo alle istituzioni pubbliche il problema della sicurezza a Prato, ma sembra che a nessuno importi niente. È per questo motivo che è nata l’iniziativa #PratoInsicura. Stiamo raccogliendo testimonianze di vittime, di episodi di violenza avvenuti a Prato, affinchè le istituzioni pubbliche le ascoltino e prendano dei provvedimenti seri in proposito”.
In che modo dovrebbero agire le forze politiche?
“In questo momento storico a Prato si sono formati due concezioni di “sicurezza”. Le istituzioni locali, quando sentono questa parola, puntano subito il dito sul problema della sicurezza nei capannoni cinesi, di conseguenza, le forze dell’ordine sono concentrate principalmente sui controlli alle aziende cinesi. I cittadini cinesi (ma anche tanti pratesi) sentono, invece, il bisogno di una tutela dal punto di vista dell’incolumità fisica. La situazione migliorerebbe sicuramente se ci fosse, da parte delle istituzioni pubbliche, una maggiore attenzione anche su questo aspetto. Basterebbe secondo me anche una postazione fissa delle forze dell’ordine nelle zone maggiormente colpite dalla criminalità”.
Malia Zheng
Milone risponde a Luna Chen: “Confonde il problema sicurezza con la lotta all’illegalità”
L’assessore rinnova l’appello ai cittadini cinesi, «presi di mira da un gruppo di delinquenti», a non portare con sè somme ingenti di denaro
PRATO. Rassegnarsi agli scippi. Alle rapine. Forse anche ai furti nelle case o ai borseggi sui bus. E forse, ci spingiamo oltre, anche ai taccheggi nei supermercati. Rassegnarsi perché non è possibile militarizzare un’intera città, strada per strada, per garantire a tutti i cittadini, italiani e no, quella sicurezza che, oggettivamente, non si è in grado di assicurare (ma certo non solo a Prato), ovunque e 24 ore su 24. E’ questa, in parte, la risposta che l’assessore alla Sicurezza Aldo Milone invia all’avvocato Luna Chen che, intervistata dal Tirreno, aveva sollevato il problema della Prato insicura. Per i cinesi, ma non solo per loro. L’assessore Milone a Luna Chen spiega la distinzione fra illegalità e sicurezza e rinnova l’invito, già manifestato pubblicamente più volte in passato, ai cittadini di cinesi di non circolare con somme ingenti di denaro. Dimenticando forse di aggiungere di non portarsi dietro nemmeno borsette, telefoni cellulari, catenine, braccialetti.
Ecco la risposta dell’assessore Milone. « Dopo aver letto le dichiarazioni dell’avvocato Luna Chen, non potevo esimermi dal rispondere anche perché l’avvocato Chen credo che abbia confuso il problema sicurezza con la lotta all’illegalità. Due settori completamente diversi. L’avv. Chen credo, inoltre, che voglia in qualche modo distogliere l’attenzione delle Forze di Polizia dal fenomeno dell’illegalità. La sicurezza non riguarda solo la comunità cinese che, purtroppo, è stata presa di mira da un gruppo di delinquenti che riescono sempre a cavarsela grazie alle nostre leggi che sembrano più tutelare chi delinque, ma tocca tutta la comunità pratese. L’avv. Chen dovrebbe ben conoscere, vista la sua professione, i meccanismi della nostra giustizia.
Inoltre questo fenomeno degli scippi difficilmente si riesce a prevenire perché bisognerebbe avere un numero tali di agenti delle Forze di Polizia che nessuna città d’Italia si può permettere. Se poi andiamo ad analizzare le modalità di questi reati che avvengono ai danni dei cittadini cinesi, come in altre occasioni ha fatto presente lo stesso Questore richiamando l’inopportunità di andare in giro con determinate somme di denaro, ci rendiamo conto che spesso i cittadini orientali sono soliti viaggiare con una certa liquidità che attira gli scippatori.
Credo che sia, in questo periodo, inopportuno camminare con cifre che, forse nessun cittadino pratese è in grado di permettersi. Invito pertanto l’avv. Luna Chen a non confondere le due situazioni e a farsi promotrice presso la sua comunità affinchè assuma un comportamento più “prudente”. E sempre all’avvocato Chen chiedo che cosa pensa e come definisce il comportamento dei suoi connazionali che violano i sigili e rubano i macchinari posti sotto sequestro nelle aziende dove sono state riscontrate violazioni di vario genere.
Inoltre, e concludo, voglio rassicurare l’avv. Chen che la lotta all’illegalità non porta assolutamente a distogliere agenti delle Forze di Polizia dal controllo del territorio, come viene dimostrato dai continui controlli in questi ultimi mesi».
Riproponiamo l’articolo dei 5 furti a San Valentino
Cinque scippi nel giro di tre ore: tutti gli aggrediti sono cinesi – Mappa
Prato, i colpi sono stati messi a segno in via dei Gobbi, in via Ciliani, in via Ancona, in via del Molinuzzo e in via Roncioni, forse dalla stessa coppia di malviventi. Tutte le vittime sono di nazionalità cinese
di Paolo Nencioni
PRATO. Una vera e propria emergenza. E’ quella degli scippi, in una mattina che non era mai stata così costellata di episodi criminali in una città che pure è abituata a questo tipo di reati. Sono cinque le aggressioni messe a segno dalle 9 alle 12 del 14 febbraio, un bollettino di guerra.
Un uomo e una donna di nazionalità cinese sono stati scippati nel giro di pochi minuti in via dei Gobbi e in via Ciliani, forse dalla stessa coppia di malviventi. E’ accaduto tra le 9 e le 9,10. Secondo quanto accertato, la prima a essere scippata è stata una donna in via dei Gobbi. Le si sono avvicinati due giovani, uno dei quali l’ha bloccata mentre l’altro le ha preso la borsa. La donna ha cercato di inseguirli ma i due si sono allontanati indisturbati.
Pochi minuti dopo in via Ciliani è toccato all’uomo, che è stato colpito da un pugno al volto e rapinato del proprio telefono cellulare. Anche in questo caso la vittima ha provato a inseguire i due banditi ma ne ha perso la tracce ed è stato aiutato da alcuni passanti. Sul posto i carabinieri per le ricerche degli autori dei due scippi.
Pochi minuti dopo le 11 si è avuta notizia di un altro scippo, il terzo della serie, avvenuto in via Ancona. Anche in questo caso la vittima è un cinese, a cui è stato preso un telefono cellulare. Si sospetta che gli autori possano essere gli stessi dei primi due episodi.
Quasi negli stessi minuti un cinese è stato scippato in via del Molinuzzo, nel Macrolotto 1, nei pressi della Tintoria Fior di Luce, ma in questo caso non si pensa che gli autori siano gli stessi dei primi tre.
Alle 12 l’ennesimo episodio, il quinto della serie. Un’ambulanza della Pubblica Assistenza di Santa Lucia ha soccorso un cinese in via Roncioni. L’uomo era stato aggredito da un paio di nordafricani che gli hanno preso soldi e un iPhone. Aveva un labbro gonfio e segni sul collo. Un paio di volanti della polizia hanno compiuto ricerche nella zona, ma finora senza esito.
PRATO. Una vera e propria emergenza. E’ quella degli scippi, in una mattina che non era mai stata così costellata di episodi criminali in una città che pure è abituata a questo tipo di reati. Sono cinque le aggressioni messe a segno dalle 9 alle 12 del 14 febbraio, un bollettino di guerra.Un uomo e una donna di nazionalità cinese sono stati scippati nel giro di pochi minuti in via dei Gobbi e in via Ciliani, forse dalla stessa coppia di malviventi. E’ accaduto tra le 9 e le 9,10. Secondo quanto accertato, la prima a essere scippata è stata una donna in via dei Gobbi. Le si sono avvicinati due giovani, uno dei quali l’ha bloccata mentre l’altro le ha preso la borsa. La donna ha cercato di inseguirli ma i due si sono allontanati indisturbati.Pochi minuti dopo in via Ciliani è toccato all’uomo, che è stato colpito da un pugno al volto e rapinato del proprio telefono cellulare. Anche in questo caso la vittima ha provato a inseguire i due banditi ma ne ha perso la tracce ed è stato aiutato da alcuni passanti. Sul posto i carabinieri per le ricerche degli autori dei due scippi.
“Sono nato e cresciuto a Prato e ho 14 anni. Un sabato, io, la mia sorella e una sua amica avevamo deciso di andare a Firenze per fare delle commissioni, per questo ci siamo recati alla stazione Porta al Serraglio per prendere il treno.
Arriviamo in tempo alla stazione, intorno alle ore 10:00, e, in attesa dell’arrivo del treno, vedo avvicinarsi tre persone che sembravano malintenzionate, per questo ho nascosto il mio cellulare e ho chiesto altrettanto agli altri che stavano con me. In poco tempo, si avvicina uno dei tre armato di coltello e mi minaccia che mi avrebbe fatto molto male se non gli davo i contanti, strappandomi nel frattempo la collana che portavo sul collo (mi chiedo che se ne faccia, visto che non è in metallo prezioso). Di primo istinto avrei voluto riempirlo di botte, picchiarlo come non ho mai fatto in vita mia, dato che stava minacciando anche la mia sorella, ma avevo paura del suo coltello. Gli ho dato i €50 che mi ero portato per le compere a Firenze. Nel frattempo è intervenuto un passante che ha provato ad aiutarmi e subito ha chiamato i carabinieri. Quando ha preso i soldi il rapinatore è scappato via e noi ce la siamo cavati principalmente con un grande spavento. Sono molto arrabbiato perché so che a Prato si deve stare attenti, è molto pericoloso uscire, ed è per questo che non mi porto niente di prezioso e non esco di sera. Eppure non è bastato, sono stato rapinato in piena mattina in un luogo abitualmente frequentato da persone che devono prendere il treno. Sono arrabbiatissimo, ma mi devo rassegnare con la solita denuncia alla forza dell’ordine. Qualcuno salvi Prato.”
08/03/2014 – Marco Ye (nome di fantasia)
“Uscendo dal ristorante con gli amici questa sera tra le 22 e 23, intravedo la sagoma di un bambino di 14 anni disteso sul marciapiede in via Farini 54 (Milano) con un occhio mezzo aperto e l’altro sanguinante, che con le mani insanguinate non si muoveva ne parlava. È stato pestato e derubato, si dice da un marocchino dalle testimonianze, per rubargli quei pochi averi che aveva.
Nel vedere quella piccola creatura li, mi sono scese le lacrime pensando che la stessa sorte poteva capitare a chiunque, anche al mio fratellino 14enne, che quando di sera torna a casa tardi, tutta la famiglia l’attende col cuore in gola per quello che potrebbe o non potrebbe accadere.
Tutta questa angoscia accade in Italia nel 2014, un paese civilizzato e pacifico. #ItaliaInsicura
L’ambulanza l’avevano già chiamato gli altri passanti, attesa straziante. più guardavo il bimbo più mi sentivo male… con quale cuore alzare le mani su un bambino esile indifeso, poi per quanti soldi?? Non ho parole, solo tanta disperazione… non stiamo neanche parlando di Quarto Oggiaro o zone simili”
09/03/2014 – Aurora
Undicenne picchiato e rapinato fuori dalla Scuola media Malaparte di via Baldanzi a Prato.
“Era domenica,e dei clienti provenienti dall’estero, avevano parcheggiato la loro auto accanto all’entrata della mia ditta,zona macrolotto via g.del pero,si sono trattenuti all’interno dell’azienda soltanto per 10 minuti;
All’uscita hanno trovato una bella sorpresa, vetri dell’ auto spaccati e derubati di tutto cio’ che si trovava all’interno, compreso i documenti personali per poter tornare a casa. A quel punto mi sono offerto di accompagnare i poveri signori dai carabinieri per effettuare la normale denuncia, ma ci hanno respinti dicendo che la domenica non e’ possibile esporre denuncia e di tornare il lunedi. Da quel momento ho perso un importante cliente…hanno giurato che non metteranno MAI PIU’ PIEDE A PRATO!”
08/03/2014 – Cristian
Diciottenne picchiata e rapinata ieri sera 20 Marzo 2014 a Tobbiana
21.03.2014 h 13:25 La vittima è un’albanese che intorno a mezzanotte stava percorrendo a piedi via Bassa. Alla polizia ha raccontato che ad aggredirla sono stati due nordafricani che l’hanno percossa e poi le hanno rubato 200 euro e il telefonino. Indagini in corso
Picchiata e rapinata da due uomini che l’hanno sorpresa alle spalle mentre da sola percorreva a piedi via Bassa, zona Tobbiana. Vittima una diciottenne albanese. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di ieri, poco dopo la mezzanotte. Sul posto una volante della polizia. La giovane, sotto choc, ha riferito di essere stata aggredita da due nordafricani che, dopo averla picchiata, le hanno rubato 200 euro e il cellulare. I malviventi si sono poi dati alla fuga. La diciottenne è stata soccorsa da un’ambulanza inviata dal 118. La polizia, a cui la giovane ha dato una descrizione sommaria degli aggressori, ha compiuto una battuta nella zona che però non ha prodotto risultati.
http://www.notiziediprato.it/news/diciottenne-picchiata-e-rapinata-ieri-sera-a-tobbiana
Un nuovo articolo con intervista a Zhanxing Xu a proposito dell’iniziativa #PratoInsicura su Corriere delle Migrazioni
http://www.corrieredellemigrazioni.it/2014/03/23/rapine-mirate/
#PratoInsicura nel sondaggio “Non voglio mica la luna” i cittadini hanno messo al 1° posto la Sicurezza con 460 voti su 1680 opinioni raccolte.
Pingback: Associna lancia #PratoInsicura per raccontare scippi e aggressioni
I PRATESI ALLORA DOVREBBERO TAGGARE UN BEL HASTAG #PRATOILLEGALE DATO CHE MOLTI DELLA VOSTRA COMUNITA’ VIVONO NELL’ILLEGALITA’ COME I DORMITORI ABUSIVI, LA MANODOPERA A NERO, LE TASSE NON PAGATE!!!
BRAVI SIGNORI DELL’ASSOCINA, PROTETTI DAI SIGNORI DELLA SINISTRA LOCALE, REGIONALE(ENRICO ROSSI) E NAZIONALE!!
PERCHè NON LEGGETE QUESTA NOTIZIA?
Allarme dell’Antimafia per le bande giovanili cinesi a Prato
Preoccupata analisi contenuta nella relazione annuale della Dna: “Il loro ruolo sembra essere legato al banditismo o al legame di poche persone mentre è reale l’esistenza di strutture superiori, spesso sconosciute agli stessi affiliati”.
http://www.notiziediprato.it/news/allarme-dell-antimafia-per-le-bande-giovanili-cinesi-a-prato
Cosa ci faceva la tipa con 3000 euro nel portafoglio? erano soldi ricevuti a nero?
Prato se è insicura è insicura anche per i pratesi. Iniziamo a non fare differenze di razza e a fare le false vittime!
di Vittimismo non ne abbiamo bisogno e mai ci sarà integrazione se assumete questi atteggiamenti!
Ognuno come sempre vede solo le colpe degli altri ed e’ convinto che se gli si facesse fare come vuole Prato sarebbero un paradiso.
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