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Aree Tematiche => Costume & Società => Topic aperto da: cavallo - 21 Dicembre, 2012, 12:39:15 pm

Titolo: RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 21 Dicembre, 2012, 12:39:15 pm
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/12/20/foto/kang_di_l_ideogramma_cinese_del_chianti-49163294/1/?ref=HRESS-18 (http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/12/20/foto/kang_di_l_ideogramma_cinese_del_chianti-49163294/1/?ref=HRESS-18)

si noti che:
* nessun vino francese di pregio ha mai effettuato la stessa scelta e ciononostante la vedndita di vini di pregio francesi in RPC é circa il decuplo di quella di vini italiani di pregio...
* gli ideogrammi prescelti hanno un significato in Cinese (spiegato nel sottotitolo: "Salute dell'Imperatore") che naturalmente non ha NULLA a che vedere col fatto che il nome "Chianti" riguarda invece una specifica area di produzione (come Champagne, Bordeaux, ecc.) e che solo come tale ha diritto di essere tutelato ad esempio dalle norme UE ed Italiane, mentre attribuirgli un nome di fantasia lo abbassa al livello di un qualunque vino privo di tutela geografica;
* i Consorzi di tutela dei vini di pregio italici sarebbe bene si occupassero prioritariamente di evitare truffe realizzate dai loro stessi soci (o, come nel caso del Consorzio del Brunello di Montalcino, anche dall'azienda del loro presidente...), che danneggiano l'immagine in modo irreparabile; inventare nomi di fantasia degni di un mao tai non mi pare né prioritario né intelligente

tipico mezzuccio degno di chio in passato aveva inventato (tremonti) la "finanza creativa"
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: jie - 21 Dicembre, 2012, 21:57:16 pm
quoto, i nomi vanno conservato. cmq ci sono anche altre marche o nomi che hanno inventato un nome in cinese bruttissimo, soprattutto nella moda. anche se i cinesi spesso si inventano nomi più facili da ricordare per i nomi stranieri che a molti non riescono a pronunciare, come fanno gli italiani per i nomi cinesi.
almeno chianti è diventato "salute dell'imperatore", sassicaia che non si è inventato un nome cinese, molti cinesi lo chiamano "sajikaoya"="uccidere il pollo e arrostire l'anatra"
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 21 Dicembre, 2012, 22:57:58 pm
Beh si, è abbastanza ambigua come cosa e sinceramente non so come giudicarla.

Daccordo con voi che i nomi vanno conservati. Magari era più sensato mantenere il nome in bella vista e aggiungere sotto un marchio registrato (o dicitura) con i caratteri cinesi, fare un mix insomma destinato proprio a quel mercato.

Perchè infatti è appunto come dice Jie. I nomi in Cina, qualsiasi cosa direi, viene tradotta in ideogrammi (persino i calciatori, esempio Ronaldo - in pinyin luo na el duo :D ) sia per preservare la lingua che per facilitare la pronuncia.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 22 Dicembre, 2012, 07:47:42 am
quoto Jie e Stefanoski e sottolioneo che un conto é la pratica dei Cinesi di trasformare (traslitterandone la fonetica) i nomi, un conto é che lo faccia un'azienda o un consorzio, quando si invoca (ipocritamente) la "tutele del marchio" e il "marchio" é dato come in questo caso da un nome geografico (Chianti) che corrisponde ad una tutela legale basata proprio su quell'origine geografica......

anche Carrefour ed Auchan traslitterano, ma non sono nomi geografici tutelati come tali.....

in questo caso, appunto, inventare un nome traslitterato in ideogrammi é darsi la zappa sui piedi ed infatti nessun produttore di vini francesi a denominazione d'origine tutelata (Bordeeaux, Champagne, ecc.) lo ha mai fatto in quella stessa Cina..... e loro vendono il decuplo dei vini italiani di pregio, in Cina....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 22 Dicembre, 2012, 11:09:36 am
Beh però è una mossa diversa e bisogna poi vedere come andrà applicata e con quali accordi commerciali.

Pensandoci bene può anche rivelarsi vincente.

In Cina la conoscenza dei vini è scarsa e spessissimo ci si ritrova a bere vini contraffatti o che son stati sotto sole cocente per giornk, come rimenenze di magazzino ecc... ecc...

Quando si compra un vino italiano si va esclusivamente per nomi e quindi brunello o barolo saranno sempre in testa. Anche se poi li bevie fanno vomitare (considerando che poi si  beve quasi esclusivamente a "schioppo".

Poi, non tutti si possono permettere una buona bottiglia di vino. Il vino costa in Cina e fa spesso schifo.

In questa maniera, magari con una campagna pubblicitaria ad hoc e determinate convenzione si potrebbe raggiungere un buon risultato:entrare nella testa dei consumatori cinesi utilizzando, oltre a un nome facilmente ricordabile, un determinato tipo di marketing proprio del luogo.

Non è detto  che se non l'hanno mai fatto gli altri non debbano farlo altri, anzi, essere i primi è sicuramente un vantaggio. 

Una volta un cliente che lavorava in maniera originale, e al quale dissi "magari fossero tutti svegli come te" mi rispose "a Ste, se eravamotutti sveji eravamo tutti cojoni!"

Per dire  he le cose funzionano quando sono diverse e non quando tutti le fanno alla stessa maniera. Che poi è quello che penso anche io e che dovrebbero pensare le aziende rinnovandosi e trovando strade alternative.

Se poi andrà bene ci sarà sicuramente qualcun altro che lo farà e tu dovrai reinventarti per riemergere ancora :)


P.S. c'ho riflettuto un pochino :D

Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 22 Dicembre, 2012, 11:48:41 am
Nnon e che magari qualcun altro ha registrato il marchio chianti in cina prima del consorzio?
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 22 Dicembre, 2012, 11:53:59 am
Beh non credo, altrimenti sai quante storie ci sarebbero state sui giornali ? :D
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 22 Dicembre, 2012, 12:28:22 pm
,i pare sfuggano alcuni elementi che ho cercato di sottolineare:
1) il marchio "CHIANTI" non é equivalente ad un marchio aziendale (Ferrari, Gucci, ecc.) ma é un marchio tutelato in quanto denominazione GEOGRAFICA; se si toglie il rapporto con l'area geografica e si preferisce una traslitterazione che ha a che fare con "imperatori" si perde ogni rapporto con quella tutela....;
2) questo lo sanno benissimo gli "altri" (che poi in campo vinicolo sono quei Francesi che vendono 10 volte più vini di pregio in Cina che gli Italiani e nel commercio se le idee sono giuste o meno si vede dalle vendite, o sbaglio?); infatti mentre marchi non geografici come AUCHAN e CARREFOUR sono stati traslitterati in Cinese, marchi geografici di vini come Champagne e Bordeaux assolutamente no! in compenso il Consorzio Bordeaux (non quello Chianti...) ha da anni una intensa attività promozionale in Cina che porta ad eccellenti risultati (che il Chianti si sogna....);
3) ovviamente non é traslitterando con nomi di fantasia "Chianti" che si combattono le contraffazioni segnalate da stefanosky;
4) non sottovaluterei inoltre il fatto che i principali consumatori di vini di pregio in RPC sono o direttamente persone che per livello sociale  e culturale cominciano ad avere accesso alle info sui vini internazionali (anche viaggiando e anche via Internet) o soggetti (grandi hotels, ristoranti di lusso, ecc.) che hanno accesso continuo a tali info; allora credo che conoscano bene "Chianti" , "Bordeaux", "Chamèagne",. ecc. e che conoscano anche scandali che vedono protagonisti in Italia (non in Francia...) perfino membnri e presidenti (nel caso del Brunello) di quei Consorzi di tutela che si trawsformano talora in vergogne, talaltra in barzellette, scandali ccontro cui il lottare ha a che fare con le contraffazioni assai più di  un nome creativo e di fantasia....

resto del parere che simili scelte siano fesserie da "creativi" stile "finanza creativa" di tremonti (che si é visto a cosa ha portato...) e che si dovrebbe sempre imparare da chi vende 10 volte più di noi in termini di valore (pur vendendo meno in termini di ettolitri!!!)   e perfino prodotti che oggettivamente non sono migliori di certi vini italiani, e chiedersi senza spocchia perché, invece di affidarsi alla "creatività" selvaggia.....

e magari valutare quantitativamente il danno di immagine di certe schifezze commesse dai presidenti di certi Consorzi (es.: Brunello) o della Confcommercio (Billé), da certe scelte demenziali del passato per la promozione fittizia dell'agroalimentare italiano in RPC (fallite nel giro di pochi anni), note in tutto il Mondo sui media e sul web, specie fra chi si occupa di certi temi seriamente

ma ripeto, si può discutere qualsiasi scelta, ma non si possono discutere i risultati economici che sono lì, nero su bianco, a mostrare chi sa vendere e chi no e che provano quindi quali siano le vere scelte "giuste"
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 22 Dicembre, 2012, 12:41:38 pm
È una nuova idea e bisognerà vedere a cosa porterà.  A noi ancora non è dato saperlo :)

Nessuno vieta poi che ci sia o meno scritto chianti sopra o sotto, grande o piccolo, magari con una bella cartina geografica e custodia di legno.

Mi piace chi osa, se non osi non saprai mai come andrà a finire, giusto o sbagliato che sia :)
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: enteromorfa - 22 Dicembre, 2012, 15:15:27 pm
cavallo sappiamo tutti i risultati dei vini francesi in Cina e che noi dovremmo se non altro avvicinarci vista la qualità. Però non è che il nome translitterato in caratteri ha portato a questo risultato, quello è anzi un tentativo di marketing fatto recentemente proprio per cercare di cambiare le cose. Forse funziona, forse non funziona.. ma non si può dare la colpa a questo della posizione dei vini italiani in cina.
Comunque i cinesi danno nomi cinesi a tutto, nazioni, città, ecc. nella loro lingua, nomi che magari hanno pure significati che poco c'entrano con il soggetto e che magari perfino a suono non ricordano molto il nome originale.. Chianti è una zona geografica, ma anche un marchio, famoso. Il tentativo non è da disprezzare, mi pare vada incontro alle abitudini cinesi, è una maniera per farsi conoscere meglio..
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 22 Dicembre, 2012, 18:50:46 pm
mai scritto che la colpa del fatto che i vini italiani in RPC, che vendono di più in quantità, vendano un decimo in valore monetario rispetto a quelli francesi sia della traslitterazione fantasiosa di "Chianti" (avvenuta solo ora), ho solo sottolineato, e lo continuo a fare, che:
- i produttorio di vini pregiati francesi non si sono mai sognati di fare altrettanto in quella stessa RPC in cui "i Cinesi danno nomi cionesi a tutto" (appunto, i Cinesio, non gli importatori stranieri di prodotti a denomionazione geografica...) eppure vanno benissimo....e in genere si copia  il metodo da chi ha successo;
- se si usa una denominazione diversa da quella di origine geografica si perde proprio quel valore "geografico" che si proclama di voler difendere dalle contraffazioni (di "salute dell'imperatore" se ne può produrre ovunque, di vino del Chianti...solo nel Chianti! credevo fosse chiaro...);
- non imparare umilmente da chi vende il decuplo e voler trovare pseudosoluzioni creative a problemi che invece hanno altre cause (ne ho citate alcune: marketing provinciale, iniziative promozionali fallite, scandali noti in tutto il Mondo nei consorzi di tutela vinicola italiani, ecc.), questa sì che é una causa dell'andamento da vinop da tavloa delle macrovendite vinicole italiote in RPC...

ma evidentemente Tremonti fa scuola.....

Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 22 Dicembre, 2012, 20:01:54 pm
certi paragoni sono assolutamente fuori luogo, come se uno saltasse su dicendo gli italiani vendono molte più auto sportive dei francesi. lo champagne è lo champagne e nessuno potrà mai batterlo oramai è storia e dietro ci si sono accodati i vinicoltori francesi ed ha reso famosi in tutto il mondo i vini francesi che si bevevano in cina ben prima dell'ascesa di mao a differenza di quelli italiani.
è da preoccupare invece come mai ci siano altre nazioni prima dell'italia nel mercato dei vini in cina
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 23 Dicembre, 2012, 08:23:56 am
certi paragoni sono assolutamente fuori luogo, come se uno saltasse su dicendo gli italiani vendono molte più auto sportive dei francesi.
é vero, certi paragoni sono fuori luogo, adv esempio non si possono paragonare autom sportive italiane o britanniche con quelle francesi...dato che praticamente sono ignote....mentre si possono perfettamente paragonare vini di pregio italiani (come Chianti e Brunello) con quelli francesi (come Bordeaux) perché sono entrambi di livelli comparabili anche in notorietà

lo champagne è lo champagne e nessuno potrà mai batterlo oramai è storia e dietro ci si sono accodati i vinicoltori francesi ed ha reso famosi in tutto il mondo i vini francesi che si bevevano in cina ben prima dell'ascesa di mao a differenza di quelli italiani.
dubito che ci siano in RPC ricordi diffusi del consumo dei vini francesi da parte di esigue minoranze di straricchi durante i decenni pre-1949 (essendo passati 63 anni.....) che giustifichino in qualche modo la differenza da 1 a 10 nel valore delle vendite tra vini italiani e francesi in Cina oggi, dubito che il boom di consumi cinesi di vini (che é ovviamente recentissimo e collòegato ai mutamenti sociali cinesi) abbia nulla a che fare con quelle limitatissime vendite lontane nel tempo....che poi  nessuno batta lo Champagne (nonostante in Italia, in Spagna ed in Georgia esistano "bollicine" anche di alto livello) e che i vini francesi si "accodino" allo Champagne in parte é vero e conferma solo l'insipienza delle strategie di marketing italiche (non solo per i vini), incapaci fra l0altro din "vendere" il valore immateriale dei prodotti (che nel caso dei vini e dei liquori francesi non é solo lo Champagne, ad esempio, ma la "francesità", che include Louvre, napoleone, Tour Eiffel, ecc., come si evincve anche dalle pubblicità francesi....); ma certin nostri "prenditori" consorziati, invece di studiare le strategie di chi vince preferiscono inventare nomi di fantasia in ideogrammi cinesi per il Chianti....

è da preoccupare invece come mai ci siano altre nazioni prima dell'italia nel mercato dei vini in cina
appunto, c'é chi sa la storia del commercio e sa imparare dai Francesi e chi per spocchia meschinonazionalistica non sa e non vuole farlo....

a ciascuno le sue conseguenze...
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 23 Dicembre, 2012, 15:53:45 pm
Geografia cavallo geografia
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 23 Dicembre, 2012, 18:07:05 pm
certo, e anche storia e matematica, vasco, storia e matematica
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 23 Dicembre, 2012, 21:32:39 pm
E anche gusto, propio oggi a tavola si parlava di quanto poco siano aprezzati i vini italiani perlaloro asprezza e acidita
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Fxyz4ever - 24 Dicembre, 2012, 00:44:14 am
Come "consolazione" per il fatto che l'Italia vende di meno in termini di "valore", è da notare che una bottiglia di Brunello di Montalcino costa 2000 yuan in un ristorante di lusso di Wenzhou. Ma Wenzhou è ovviamente un caso particolare, essendo più "lussofila" e più "esterofila" e in particolare "italofila" del resto della Cina.

Come ha già fatto notare qualcuno, in cinese anche i nomi geografici vengono tradotti, ma di solito avviene solo per città medio-grandi o comunque capoluoghi di provincia, non per colline, che da quanto ho capito Chianti è il nome di una collina (o un insieme di colline).
Solo che di solito i vini non portano nomi di grandi città, ché se un vino si chiamasse Roma o Milano, in cinese si chiamerebbero sicuramente 罗马 e 米兰. Nei castelli romani c'è il vino Frascati, ma neanche Frascati ha una traduzione cinese.

Nulla vieta di chiamare la collina 康帝, e così il vino avrebbe lo stesso nome della collina.
Il nome "康帝" (Kangdi) ha un altro problema: 罗曼尼·"康帝" (Luomanni "Kangdi") è già il nome del vino (francese) Romanée Conti.
Per essere precisi, 康帝 non significa "salute dell'imperatore"... ma al massimo "imperatore salutare"; anche se questo nome lo avverto più come traslitterazione fonetica, che non come tentativo di dargli un significato.

Concordo sul fatto che molti vini all'estero siano molto più famosi all'estero.
Lo champagne è lo champagne, è l'ormai lo spumante per antonomasia, tant'è che la parola "champagne" è conosciuta in tutte le lingue del mondo, perfino in cinese la sua traslitterazione 香槟 (Xiangbin) può indicare qualsiasi tipo di spumante.
Champagne è anche lo spumante più famoso per i non "addetti al settore"... io stesso conosco lo champagne ma non saprei nominare uno spumante italiano :( (lambrusco e romanella sono spumanti?)
Il Bordeaux poi è talmente famoso che in italiano ha dato il nome a un colore. In Cina c'è la traduzione "spontanea" 波尔多.
I vini francesi, a parità di qualità, saranno sempre più famosi nell'immaginario collettivo. Ovviamente gli intenditori di vino conoscono bene quelli italiani.
Mentre i vini francesi hanno già nomi cinesi "spontanei", essendo noti ai non "addetti al settore", quelli italiani no (gli addetti al settore usano probabilmente il nome italiano), per cui la Chianti se lo crea il nome cinese, cercando di farlo conoscere anche ai non intenditori.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 07:19:09 am
E anche gusto, propio oggi a tavola si parlava di quanto poco siano aprezzati i vini italiani perlaloro asprezza e acidita

mai bevuto un pregiato vino francese?

un rinomatissimo Bordeaux, ad esempio? meno "acido e aspro" del Barolo, del Nebbiolo, del Dolcetto?

errato

e come mai si conosce bene il Bordeaux e per niente, ad esempio, il Valpolicella?
e come mai l'Italia si é fatta definitivamente condannare dalla UE per aver chiamato Tokaj un vino fatto coi medesimi vitigni di quello ungherese ma parte della tradizione italiana da oltre 1 secolo?
e perché si vendono (fuori d'Italia e perfino in molti supermercati in Italia!) i vini bianchi della Mosella e della Germania, perfino del Cile, della California e dell'Australia più di quelli italiani friulani, campani e dell'Oltrepo Pavese (dai cui vitigni vengono i vigneti cileni ed australiani e californiani...) che pure vincono le gare internazionali in termini proprio di gusto?

é il marketing che conta, non altro...., in particolare é saper promuovere o meno il valore IMMATERIALE (storico-culturale e non legato al gusto) dei prodotti e fare rete non campanilisticamente, concetti estranei a tanti "operatori economici" italiani più interessati a come evadere il fisco, usare il lavoro nero, contraffare i prodotti dei consorzi di cui sono presidenti, ecc. che a questo tema, da "prenditori" e non imprenditori quali sono...

e nel marketing l'Italia anche quando ha tradizioni importanti che potrebbero essere valorizzate é meno capace di Francia, Cile, Spagna, Germania, Australia, USA (e non solo nei vini....si vedano la frutta, le auto, i siti storici, ecc.) e su questo si divrebbe riflettere perchè ha a che fare con il valore dato allacultura, alla formazione, all'innovazione, alla ricerca e certo non sulla produttività oraria dei lavoratori cara a Marchionne (che difatti sta mandando a picco la FIAT...)

é solo un sintomo, naturalmente....non la causa.....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 08:26:01 am
il mio indirizzo di casa lo conosci, mandami pure una bottiglia di pregiato Bordeaux e una di barolo poi ti saprò dire

in una cosa hai ragione, noi romagnoli siamo una minoranza purtroppo in italia, non tutti eccellono nel marketing
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 10:06:42 am
veramente non mi pare che hai mai reso noto il tuo indirizzo di casa (e neppure il tuo cognome) vasco, e poi credo che a Bologna Bordeaux e Barolo si possono comperare senza difficoltà, come ogni altro vino...

a proposito, avevo fatto uno scherzo prenatalizio scrivendo volutamente "Riesling" (che non é denominazione di origine geografica ma vitigno) invece di "Tokaj" (che é invece il vero nome del vino che l'Ungheria é riuscita a far vietare dalla UE fosse continuato ad usare in Italia) per vedere se se ne accorgeva qualcuno, ma...nessun risultato!

naturalmente ora ho corretto perché il test non durasse all'infinito....

aggiungo per quanto riguarda il marketing, che in Italia l'unica iniziativa promozionale rivolta a soggetti di origine cinese di abbinamento dei vini italiani con piatti cinesi é quella lodevolissima di Marco Wong (ITS WINE, in collaborazione con sommeliers italiani) di cui si é parlato in passato su questo Forum, che includeva anche la pubblicazione di una guida a tali abbinamenti anche in Cinese; in Francia, una sim,ile iniziativa é stata invece realizzata...dal Consorzio dei Produttori di bordeaux (che ha ben più ampi mezzi, ovviamente) e includeva corsi svolti in Cina per dirigenti della grande distribuzione e chef cinesi di ristoranti di lusso e la diffusione di una guida con gli abbinamenti....

nessun Consorzio vinicolo italico (neppure quelli che si divertono a inventare traslitterazioni di "Chianti"...) ha mai fatto altrettanto.....e poi si lamentano, magari,......

buone bollicine a chi conosce i vini 
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 10:48:01 am
hai ragione silvio, io non ho mai reso noto il mio indirizzo di casa, lo hai fatto tu fra le righe più volte discutendo con me o riferendoti a me in terza persona, per il resto non essendo un bevitore preferendo stare sobrio nella vita e nelle discussioni non saprei propio dove andare a trovare  pregiati vini che immagino non vendano alla coop sotto casa, ma saranno comunque graditi come strenna natalizia

non trovo niente su it's wine sul forum (digitando it's wine nella ricerca) potresti postare il link del forum su questa interessante iniziativa?

p.s.
gli scherzi si fanno il 1° di aprile o a carnevale, adesso si fanno i regali
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 11:12:39 am
Non era uno scherzo, si era proprio sbagliato e prima che qualcuno se ne accorgesse si è inventato questa cosa :)

Ah io non me ne sono accorto, per carità,  sono 'gnurant :)

Cmq, ogni occasione è buona per smerdare l'Italia, l'avesse fatto qualcun'altro leggeremmo solo lodi e attacchi ai vitigni italiani perché dormono...

Metteteme "controllato", ma certe cose non le sopporto proprio :(

Perché un conto è l'opinione e la critica,  un altro è l'odio sviscerato per tutto quello che fanno gli italiani :(
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 12:13:13 pm
dimostralo stefanosky che non era uno scherzo..... o smettila di insultare inventando ipotesi non vere

si dà il caso che quella notizia sulla condanna relativa al TOKAI era stata data con ampio risalto da tutti i media e che il Riesling non é affatto ungherese e neppure una indicazione geografica (come invece sono Tokai, bordeaux, Chianti, valpolicella, ecc.)....ma questo solo chi conosce davvero i vini lo può capire, non chi ne parla senza saperne nulla......e pensa si possano difendere dalla contraffazione (copme proclamato nell'articolo da me linkato) i Vini del Chianti inventando per la loro commercialòizzazione in RPC uuna traslitterazione in una denominazione di fantasia che con un'area geografica non ha nulla a che vedere peggio che come "Riesling" non ha nulla a che vedere con "Tokaj"...., dato che almeno Riesling é un tipo di vitigno, "Salute dell'Imperatore" o baggianate simili, no...)

e il test serviva proprio a vedere chi ne capisce e chi no....per scherzo, ovviamente, .....

buone bollicine natalizie a chi sa almeno che differenza c'é fra metodo Charmat e metodo Champenoise......
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 12:57:03 pm
Facevi più bella figura a dire che avevi commesso un errore piuttosto che ritenere i tuoi interlocutori degli idioti di fronte alla tua saccenza.

Perdonaci per non essere al tuo livello.

Non posso dimostrare nulla ma tu non puoi nemmeno dimostrare il contrario. Checché tu ne dica.

E sinceramente non me ne frega nulla perché tanto cambia l'orchestra ma la musica è sempre la stessa. Sminuire le iniziative italiane in tutto e per tutto.

Amen.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 13:20:47 pm
il modo migliore per danneggiare un Paese (e la sua economia) é inventare  iniziative inutili o controproducenti invece che imparare da chi ha più successo (sempre che tali iniziative non siano solo modi per regalare soldi ad amici degli amici, come avvenuto spessissimo e denumnciato anche da siti relativi alla promoziomne commerciale....); subito dopo viene quello di difendere ciecamente tali iniziative, di negare il danno che esse fanno, ecc.

il modo migliore per essere a favore di un Paese é criticarne senza ipocrisia schifezze ed errori e subito dopo quello di smascherare chi taccia di "anti-italiano" chi fa quelle critiche.....

ma naturalmente per farlo occorre conoscere i temi di cui si parla e magari accorgersi che il Riesling non é un vino a denominazione geografica ungherese, esattamente come "salute dell'Imperatore" non difende affatto la denominazione geografica "ChiantI" in Cina: per questo certi test sono utili e non serve dimostrare che sono test, dato che c'é chi ci casca......il che non stupisce visto che fesserie ben peggiori sono realizzate, come si vede dalla notizia, da chi essendo Consorzio di Tutela dio vini dovrebbe intendersene più di me e di molti altri, quando, come nel caso del Brunello, non si tratta poi addirittura di spudorate e suicide contraffazioni che vengono sputtanate in tutto il Mondo

sono, assieme ad evasori fiscali, nani bungabunghisti che ci fanno ridere dietro l'intero Pianeta, agromafie e mafie in genere, ecc., questi farabutti, questi "creativi" da 4 soldi che fioriscono nella finta promozione commerciale vinicola e di mooooolto altro i veri "anti-Italiani", assecondati da chi non ama si smascherino e si sottolineino le loro malefatte...

ecco perché non solo la Francia ma altri Paesi vendono per un valore maggiore vini in RPC e la cosa vale per molti altri prodotti; ecco perché su 5 milioni di potenziali turisti cinesi all'anno (fonte OMT) che verrebbero in Italia ne arrivano solo 450.000; ecco perché si straparla di concetti di cui non si sa nulla mentre si rifiuta di studiare le soluzioni di chi innovazione e marketing lo fa davvero; ecco perché si preferisce da parte di molti "prenditori" (alla marchionne...) inventare balle sul "costo del lavoro" dei lavoratori per non spiegare la propria incapacità di innovazione, ricerca, vendita a fronte di concorrenti di Paesi a salario più alto e licenziamenti zero (tipo germania); ecco perché si frantuma la promozione  all'estero (turistica, agroalimentare, ecc.) in miriadi di stands, vallette, funzionari-portaborse, chiacchiere, depliants, ecc. al contrario di quel che fanno gli altri Paesi Europei e nella logica di un'Italia che ha affossato la riduzione delle Province per puro campanilismo tardomedievale, ecc., ecc.

ecco perché chi non é evasore (perfino chi non ha purtroppo diritto di voto come migranti e 2G) paga le conseguenze di queste sconcezze e sottolinearle é non un diritto ma un dovere civico, piaccia o meno a chi invece evidentemente le minimizza e/o le condivide

se non si prende atto della realtà (pessima), se non si diagnosticano sistematicamente sintomi, malattia e cause, si va al suicidio collettivo con buona pace degli pseudo-difensori dell'Italia, ossia di queste schifezze e di questi errori
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 13:34:51 pm
Tu non sai se tale iniziativa avrà o no successo.

Il successo si raggiunge anche osando laddove altri non hanno osato e non solo copiare gli altri. Se cosi fosse saremmo ancora alla preistoria, a costruire case di fango spalmandole di merda per stare caldi.

Non sappiamo nemmeno come verrà presentato sto cazzo di vino, se avrà una scatola di legno con pergamena e ceralacca o il tappo di plastica che si svita o se sarà un cartoccio come il tavernello.

È stato solo registrato un marchio, un fottutissimo nome, e fai tutta sta tiritera contro l'Italia?

E che palle, se sei tutto sto fenomeno fatti assumere così risollevi l'economia di noi poveri ignorqnti disgraziati.

La palla di cristallo ha questo,  o Santo Iddio...
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 13:41:31 pm
io so solo che se un prodotto si vende il decuplo di un altro (é il caso dei vini francesi di pregio rispetto a quelli italiani) senza che mai nessuno abbia usato certe pseudostrategie di pseudolotta alla contraffazione (che banalizzano il nome geografico tutelato e che costituuisce una ricchezza in un nome inventato che non rapprtesenta nulla), ma avendo usato altri strumenti ed evitato gli errori italioti, sarebbe più intelligente "copiare l'ombrello" altrui invece che inventare falsi impermeabili.... ma questyo a chi lucra sui Consorzi, a chi ha come problema dove collocare i suoi clientes o le vallette a lui care in inutili stands, a chi non é affatto interessato alla crescita del Paese ma solo all'evasione fiscale (e a qualche contraffazioncella se si può..., o a farsi prendere a ceffoni dalla Ue e dall'Ungheria sul Tokaj) interessa certo poco....

per chi rifiuta la politica (suicida) delle 3 scimmiette (non vedo, non sento, non parlo), consiglio una lettura di questa inchiesta da me già linkata in passato, con dati su cui ogni polemica di "anti-italianità" andrebbe indirizzata ai responsabili dello sfascio nell'export vinicolo:
http://www.linkiesta.it/anche-nel-vino-l-italia-non-sfonda-cina (http://www.linkiesta.it/anche-nel-vino-l-italia-non-sfonda-cina)


Su 100 bottiglie di vino che vengono importate in Cina, 6 sono italiane e ben 55 provendono dalla Francia. In dieci anni, inoltre, l’Italia ha dimezzato le proprie quote di mercato nel Paese, che nel 2020 sarà il primo mercato al mondo. Come mai? I produttori transalpini hanno investito ingenti risorse per aiutare gli importatori a collocare i propri prodotti sul mercato, mentre gli italiani continuano a utilizzare modelli superati, e non riescono a "fare sistema".(...)
Perché enfatizzare la nostra performance insoddisfacente visto che riguarda solo pochi Paesi?

In primo luogo perché Cina e Brasile rappresentano attualmente le locomotive dell’economia mondiale e ciò vale anche per il comparto vinicolo. Già oggi la Cina è il quinto mercato al mondo per quantità di vino consumata e secondo numerosi analisti diventerà il primo entro il 2020. In secondo luogo perché i principali clienti dei produttori vinicoli italiani sono quei Paesi occidentali che, risentendo maggiormente della crisi, rischiano di diminuire la loro domanda verso prodotti di questo tipo. Svilupparsi in mercati dove esistono comunità italiane molto numerose come negli Stati Uniti significa “vincere facile” mentre la vera sfida è laddove il consumo cresce ma dove l’Italia è poco presente in tutti i sensi.
(...)

In Cina attualmente il comparto dei vini importati è assolutamente dominato dai produttori francesi mentre l’Italia, negli ultimi dieci anni, ha visto ridursi la propria quota di mercato dal 14,2% del 2001 al 6,5% del 2011. Quindi, nonostante i risultati positivi ottenuti nel 2010 e nel 2011 e i proclami trionfali di molte istituzioni, in Cina il vino italiano si trova ancora in una posizione marginale.

(...)
I transalpini si dimostrano più bravi di noi nel marketing, nella promozione dei prodotti e nella comunicazione, risultando così vincenti in un mercato come la Cina, un Paese dove il vino è un prodotto style-simble.

(...)


I produttori francesi hanno infatti investito, negli ultimi anni, ingenti risorse per aiutare gli importatori/distributori a collocare i propri prodotti sul mercato e sono appunto gli investimenti in marketing che hanno portato alla grande differenza in termini di quota di mercato tra vini francesi e vini italiani sul mercato cinese. I francesi, inoltre, hanno investito milioni di euro per alimentare una presenza diretta sul territorio che conta circa 1.500 persone, in gran parte venditori e con la presenza anche di giovani di origine francese, dedicati al settore.

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/anche-nel-vino-l-italia-non-sfonda-cina#ixzz2FyLCBegj (http://www.linkiesta.it/anche-nel-vino-l-italia-non-sfonda-cina#ixzz2FyLCBegj)




non serve aggiungere altro
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 13:47:57 pm
e torno su un esempio già fatto:

marco Wong ha realizzato, solitariamente (con alcuni produttori vinicoli) la splendida iniziativa ITS WINE, con degustazioni e guida bilingue iutaliano-cinese sugli abbinamenti di vini italiani a cibi cinesi.

in Francia una simile iniziativa a livello assai più grande era stata presa verso la Cina dal Consorzio del Bordeaux, in Italia nessun Consorzio vinicolo invece di inseguire la pseudonecessità di traslitterazioni di fantasia, ha fatto altrettanto...

sbagliano i Francesi (le loro vendite farebbero supporre di no....) e Marco Wong o tutti i Consorzi vinicoli italioti?

nb.: carina l'idea di ipotizzare anche solo di esportare in cartoni il vino pregiato a denominazione d'origine controllata Chianti: ci manca solo questo per uno sputtanamento mondiale al 100%....
é ovvio come si presenta il Chianti, a chi conosce i vini: in bottiglie bordolesi da 0,75 (eccezionalmente in magnum...) di vetro, rigidamente regolamentate (anche nei colori del vetro) dalle norme italiane ed UE...quindi come verrà venduto si sa benissimo.....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 13:52:46 pm
Stanno provando un'altra strada, diversa, e indipendentemente dal risultato hanno il mio rispetto perché la novità va sempre appoggiata.

Non lo ha fatto nessuno, l'hai detto tu stesso. Poi come va va.

Per un altro mercatosi potrebbe usare anche una diversa confezione. Si potrebbe ho detto, mica che lo fanno.

Poi è ovvio che serve qnche l'appoggio sul mercato e altro, servono le iniziative e altro ma qui parliamo ella registrazione di un marchio.

Discutibile, per carità,  ma pur sempre una novità.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 16:25:28 pm
Comunque anche oggi a pranzo con un altro gruppo di cinesi mi hanno confermato il gusto poco dolce dei vini italiani
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Fxyz4ever - 24 Dicembre, 2012, 17:28:31 pm
In Cina molti mischiano il vino con la coca cola o con lo sprite. E magari con un po' di ghiaccio ;)

A proposito di contraffazione: a Wenzhou c'è un fantomatico marchio di vino "italiano": "Puccini" dal 1880.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 17:34:08 pm
Guarda, io non sono un amante dei vini rossi italiani perché come dici tu spesso son poco buoni in bocca. Vini francesi e sudamericani son più buoni, con questi ultimi che son pure meno cari. Un tra cosa che ho riscontrato è che in Francia, pure nella bettola, il vino è quasi sempre buono mentre da noi ti servono il vino fatto con le bustine che ti fa venire il mal di testa. Ma porcaccia miseria, ci son produttori sconosciuti che fanno vino decente a 2 soldi ma pigliate quello !

C'è pero da dire che i bianchi li amo e son buoni. Solo che in Cina il vino bianco non ha preso ancora piede e gli devi sempre dire che è vino bianco d'uva e non è grappa :)
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 18:10:57 pm
intanto consiglierei a chi, cinese o italiano, ritiene troppom aspri i vini italiani (in generale) di farsi una migliore cultura enologica, anche solo leggendo le descrizioni degli enologi, o chiedendo in qualsiasi enoteca e bottiglieria, se non si conoscono le centinaia di vini italiani rossi e bianchi che non sono affatto aspri; anche a questo serviva la lodevole iniziativa ITS WINE di Marco Wong, che per di più abbinando i vini italiani ai cibi cinesi ne favoriva una conoscenza seria delle compatibilità

consiglierei poi di infornarsi sull'"asprezza" dei vini francesi più pregiati e più vendute in Cina (a partire proprio dai Bordeaux...), spesso di gran lunga superiore a quella dei vini equivalenti per qualità italiani, il che dimostra come l'"asprezza" non sia affatto elemento determinante nel successo in Cina

quanto a cercare strade nuove, com'é mai che chi ha più successo ne ha scelte altre e cjhi non ne ha se ne inventa di nuove senza prendere spunto da quel che ha fatto chi ha successo?
copm'é mai che quel che in Francia é fatto da un megaconsorzio come quello dei produttori di Bordeaux (ossia guide e corsi in cinese, abbinamenti con piatti cinesi, ecc.) in Italia é fatto solo da ITS WINE e non da alcun consorzio vinicolo?

magari varrebbe la pena ricordare cjhe il Consorzio del Chianti, inventore di marchietti di fantasia in Cina, é lo stesso che ha visto avvenire fenomeni devastanti per l'immagine dei suoi vini e del vino italiano in genere:
http://www.vinoalvino.org/blog/2009/12/scandalo-del-chianti-aggiornamenti.html (http://www.vinoalvino.org/blog/2009/12/scandalo-del-chianti-aggiornamenti.html)
http://www.winenews.it/print2010.php?c=news&id=18058&dc=15 (http://www.winenews.it/print2010.php?c=news&id=18058&dc=15)
http://www.lanazione.it//cronaca/2009/12/12/270510-chianti_truccato.shtml (http://www.lanazione.it//cronaca/2009/12/12/270510-chianti_truccato.shtml)
http://www.lucianopignataro.it/a/nuovo-scandalo-dopo-il-brunellogate-coinvolti-chianti-e-toscana-igt/6832/ (http://www.lucianopignataro.it/a/nuovo-scandalo-dopo-il-brunellogate-coinvolti-chianti-e-toscana-igt/6832/)

altro che lottare contro la contraffazione...in Cina!

per quanto riguarda "un fantomatico marchio di vino "italiano": "Puccini" dal 1880"
 presente a Wenzhou, non é affatto fantomatico, bensì é una marca che vende vari vini: Chianti, Vernaccia, Pinot Grigio, ecc.:
http://heydaywines.com/group/villapuccinitoscana (http://heydaywines.com/group/villapuccinitoscana)
http://www.vinopedia.com/winery/Villa+Puccini (http://www.vinopedia.com/winery/Villa+Puccini)

alcuni, ad esempio il Chianti, sono valutati 85/100, ossia di alta qualità
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 18:18:00 pm
"villa puccini" e "puccini" mi sembrano 2 cose differenti

parli tanto di it's wine ed hai detto che se ne è parlato sul forum ma io non lo trovo devi postare il linck per chiarezza (oppure è uno scherzo anche questo e ci vuoi mettere alla prova? :smiley_rolleyes:)

in effetti chi mi ha detto ddell'asprezza dei vini lavora per una multinazionale che lavora con la cina e quando portano a mangiare clienti cinesi devono optare per vini del sud italia più dolci a detta loro
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 24 Dicembre, 2012, 18:27:24 pm
il link era nella homepage sotto ITS CHINA (che ha dedicato vari numeri alla lodevole iniziativa ITS WINE, in particolare il n.29 dell'aprile 2012), quello specifico all'iniziativa ciascuno se lo può cercare, anche attraverso
http://www.itschina.it/ (http://www.itschina.it/)
http://www.itschina.it/it/enogastronomia/le-degustazioni-di-itswine (http://www.itschina.it/it/enogastronomia/le-degustazioni-di-itswine)

quanto all'asprezza, é vero esattamente il contrario, per i vini rossi (che sono i più apprezzati dai Cinesi, indipendentemente dall'origine): quelli del Sud sono più aspri (ed a maggiore gradazione in media) di quelli del Nord, ma conviene informarsi in una bottiglieria, in una enoteca, da un enologo o semplicemente guardando sul web una delle innumerevoli rubriche sui vini, invece che affidarsi alle esperienze individuali cdi chi non ha competenze in materia, che valgono ovviamente meno di niente....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 18:38:14 pm
a proposito, avevo fatto uno scherzo prenatalizio scrivendo volutamente "Riesling" (che non é denominazione di origine geografica ma vitigno) invece di "Tokaj" (che é invece il vero nome del vino che l'Ungheria é riuscita a far vietare dalla UE fosse continuato ad usare in Italia) per vedere se se ne accorgeva qualcuno, ma...nessun risultato!
naturalmente ora ho corretto perché il test non durasse all'infinito....

aggiungo per quanto riguarda il marketing, che in Italia l'unica iniziativa promozionale rivolta a soggetti di origine cinese di abbinamento dei vini italiani con piatti cinesi é quella lodevolissima di Marco Wong (ITS WINE, in collaborazione con sommeliers italiani) di cui si é parlato in passato su questo Forum, che includeva anche la pubblicazione di una guida a tali abbinamenti anche in Cinese;

quinti stavolta ho superato il test!!!! era l'ennesimo scherzo :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin:

mi piace propio questa nuova veste di silvio cavallo burlone e scherzosa, e molto meno seria di un tempo

ma così non so che pensare magari allora è tutto uno scherzo? anche l'accanimento con grillini e shoa.....
stai diventando simpatico, continua così :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin: :smiley_grin:
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 18:41:35 pm
scherzi prenatalizi a parte

non si tratta a mio avviso di informari o chiedere ad un'enologo, è semplicemente una questione di gusti, non sempre un vino pur pregiato che sia può piacere
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 18:43:35 pm
batsa chiedere anche ad aziende vinicole come "i due aironi" che ha fatto una prova con i suoi vini in cina, dalla prova è risssultato che non erano abbastanza dolci (pignoletto, sangiovese, barbera ecc.) pertanto ha dovuto produrre una linea per il mergato cinese più dolce
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 18:57:40 pm
scherzi prenatalizi a parte

non si tratta a mio avviso di informari o chiedere ad un'enologo, è semplicemente una questione di gusti, non sempre un vino pur pregiato che sia può piacere

Quoto.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Fxyz4ever - 24 Dicembre, 2012, 19:21:20 pm
Facendo delle ricerche, ho visto che l'azienda in questione era Piccini, non Puccini... solo non capisco come mai in ciense è stato traslitterato come "PU" qi ni. In ogni caso, è abbastanza singolare il fatto che in Cina invece dei marchi dei vini, vengano pubblicizzate piuttosto le aziende produttrici/importatrici.

De gustibus...
Per me sia i vini cinesi che quelli sudamericani sono imbevibili, mentre bevo volentieri quelli europei.
Una volta versai un vino senza guardare l'etichetta, e faticai a mandarlo giù. Poi vedendo l'etichetta scoprii che era un vino cileno...
e se come dice cavallo, si riforniscono dai vitigni italiani, allora vuol dire che oltre all'uva anche la lavorazione è importante.
Meglio un vino italiano o francese...
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: enteromorfa - 24 Dicembre, 2012, 20:11:37 pm
Guarda, io non sono un amante dei vini rossi italiani perché come dici tu spesso son poco buoni in bocca. Vini francesi e sudamericani son più buoni, con questi ultimi che son pure meno cari. Un tra cosa che ho riscontrato è che in Francia, pure nella bettola, il vino è quasi sempre buono mentre da noi ti servono il vino fatto con le bustine che ti fa venire il mal di testa. Ma porcaccia miseria, ci son produttori sconosciuti che fanno vino decente a 2 soldi ma pigliate quello !

C'è pero da dire che i bianchi li amo e son buoni. Solo che in Cina il vino bianco non ha preso ancora piede e gli devi sempre dire che è vino bianco d'uva e non è grappa :)

questa è follia! questa è blasfemia!!!

vade retro!!!!!
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 20:21:56 pm
tieni presente Fxyz4ever che l'arte vinicola è estremamente complessa pensa che non si imbottiglia mai con la luna sfavorevole o se tira vento.... il vino lo sente...
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 24 Dicembre, 2012, 23:38:13 pm
Guarda, io non sono un amante dei vini rossi italiani perché come dici tu spesso son poco buoni in bocca. Vini francesi e sudamericani son più buoni, con questi ultimi che son pure meno cari. Un tra cosa che ho riscontrato è che in Francia, pure nella bettola, il vino è quasi sempre buono mentre da noi ti servono il vino fatto con le bustine che ti fa venire il mal di testa. Ma porcaccia miseria, ci son produttori sconosciuti che fanno vino decente a 2 soldi ma pigliate quello !

C'è pero da dire che i bianchi li amo e son buoni. Solo che in Cina il vino bianco non ha preso ancora piede e gli devi sempre dire che è vino bianco d'uva e non è grappa :)

questa è follia! questa è blasfemia!!!

vade retro!!!!!

Non l'ho capita :(

C'ho pure un pochino d'alcol sulle spalle :D
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 24 Dicembre, 2012, 23:39:35 pm
alcol di qualità?
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 25 Dicembre, 2012, 00:28:09 am
Di gran qualità :D
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 25 Dicembre, 2012, 09:20:50 am
batsa chiedere anche ad aziende vinicole come "i due aironi" che ha fatto una prova con i suoi vini in cina, dalla prova è risssultato che non erano abbastanza dolci (pignoletto, sangiovese, barbera ecc.) pertanto ha dovuto produrre una linea per il mergato cinese più dolce

invece di chiedere ad un singolo (in organizzatore di banchetti, un'azienda), basta invece guardare sul web o andare in quei luoghi presenti anche a Bologna detti enoteche...e farsi dire quanti e quali vini dolci, assai dolci, niente affatto aspri esistini....

certo, mettere sullo stesso piano il Barbera (che dolce in genere non é) col Sangiovese (che ha una gamma di asprezze e dolcezze vastissima, é cosa che un gestore di enoteca ( anche di una semplice bottiglieria) non farebbe mai......; peraltro quell'azienda citata da vasco non ha nei vini che pubblicizza né Barbera (ovviamente, dato che il Barbera si produce solo in Piemonte e l'azienda citata da vasco é bolognese) né Sangiovese ma semmai Sauvignon e Chardonnay.... strano, no, che vini che non produce (né può produrre, come il Barbera) abbiano avito poco successo in Cina.....

http://www.idueaironi.it/ (http://www.idueaironi.it/)

d'altra parte i Cinesi sono abituati, in campo alcoolico, al mao tai ed alla birra tsingtao, che certo dolci non sono

quindi la polemica sull'asprezza é fuorviante rispetto alla questione vera che é semplicemente di marketing (specie per i vini rossi, che sono i più apprezzati in Cina), come conferma il fatto che vini, appunto, di qualità INFERIORE a quelli italiani (es.: cileni e australiani) sono più venduti in Cina, nonostante il gusto sia lo stesso (i vitigni sono gli stessi, importati in quelle terre dagli Italiani, tranne nel caso dei vini cileni da vitigni tedeschi....); la lavorazione é diversa (e pure il soleggiamento ed i terreni), il che muta la qualità che però, va detto, é cresciuta negli anni al punto che si vendono vini cileni anche nei supermercati italiani...ad un prezzo SUPERIORE a quello dei corrispondenti vini italici!

in breve, l'Italia spesso ha problemi di qualità dei prodotti e di innovazione (vedi auto FIAT e confronto coi concorrenti che hanno puntato sull'ibrido da anni), nonché, anche in campo vinicolo, di truffe (che spesso coinvolgono vergognosamente gli stessi vertici dei Consorzi di tutela!) capaci di cancellare per anni il lavoro di promozione dell'immagine ma anche quando non ce li ha (vedi vini, formaggi, salumi, siti turistici) ha problemi immensi di marketing errato, clientelare, provinciale, campanilistico, incapace di "fare sistema" come, per i vini, spiega bene l'articolo che ho linkato e che coi suoi dati vale più dell'opinione di un singolo organizzatore di banchetti o vendiore...

l'azienda vinicola "Piccini" é toscana, esiste dal 1882 e produce ottimi vini; ad essa é collegata un'azienda di famiglia di commercializzazione ed una di export:

http://www.tenutepiccini.it/ (http://www.tenutepiccini.it/)
http://www.ebay.it/sch/sis.html?_nkw=Angiolo+Piccini+esportatore+vini+Poggibonsi+Toscana+&_itemId=250790348688 (http://www.ebay.it/sch/sis.html?_nkw=Angiolo+Piccini+esportatore+vini+Poggibonsi+Toscana+&_itemId=250790348688)
http://www.misterimprese.it/toscana/siena/poggibonsi/agenti-e-rappresentanti-di-commercio/2490738.html (http://www.misterimprese.it/toscana/siena/poggibonsi/agenti-e-rappresentanti-di-commercio/2490738.html)

che in Cina si promuovano più i marchi aziendali che le denominazioni dei vini italiani é appunto uno degli errori di marketing (neppure il peggiore)....Prova a vedere se si conoscono di più i  vini BORDEAUX o i singoli nomi delle singole aziende produttrici..... (o se si traslittera da parte dei produttori Bordeaux in non so quali ideogrammi di fantasia...); del resto i Francesi si guardano bene dal promuovere anche i nomi dei vitigni (anche perché con lo stesso vitigno si fanno vini in varie aree, dello stesso Paese e del Mondo: é il caso di sdauvignon e merlot per i Bordeaux...)

guardate i dati del Bordeux, col suo 95% di DOC e 500.000 bottiglie l'anno eccellenti!
http://www.enotecaletteraria.it/i-vini-di-bordeaux.html (http://www.enotecaletteraria.it/i-vini-di-bordeaux.html)
 e leggete qui:
Una considerazione doverosa, per capire la filosofia francese del vino, va fatta appunto sui grandi numeri. Grandi numeri significa anche un solo imbottigliamento, e un solo imbottigliamento da vita a vini tutti uguali tra di loro. Poi, in base alla qualità dell’intera produzione, si decide il prezzo della massa. Ecco perché alcuni anni il prezzo dello stesso vino è più basso, altri più elevato.
ecco cosa significa tra l'altro saper fare sistema (e stiamo parlando di 60-70 mila produttori!), a differenza che in Italia (dove il Chianti ad esempio é ancora diviso in "putto" e "gallo nero"!)

Altra fortissima nota distintiva di una regione come Bordeaux risiede nel grandissimo know how sul vino che si è formato e tramandato di generazione in generazione. Anche grazie al contributo di due fondamentali personaggi che hanno partecipato a creare il mito e la storia di Bordeaux in Francia e nel mondo: Michel Rolland con la mania per l’ossigenazione dei vini, e Robert Parker per aver scritto volumi e volumi su Bordeaux. Questa Cultura del vino si tramanda sempre uguale da decenni e il vino si fa sempre nella stessa maniera, non esistono discussioni circa metodi o strumenti differenti.
ecco cosa significa saper promuovere i valori immateriali dei prodotti

ed ecco il risultato in Cina:
http://www.uiv.it/corriere/incrollabile-il-predominio-dei-vini-di-bordeaux-cina (http://www.uiv.it/corriere/incrollabile-il-predominio-dei-vini-di-bordeaux-cina)
http://italian.cri.cn/761/2012/03/19/221s158368.htm (http://italian.cri.cn/761/2012/03/19/221s158368.htm)
1,97 miliardi di Euro!!!! questo vuol dire saper vendere!

e ciò nonostante le contraffazioni che tanto temono quelli del Consorzio del Chianti e che riguardano pure il Bordeaux ma che evidentemente non ne scalzano il primato...perché si sa come rispondere senza marchietti di fantasia...
http://www.winenews.it/news/28309/come-cambia-bordeaux-la-storia-del-vino-simbolo-di-francia-celebrato-in-tutto-il-mondo-e-oggi-grande-passione-dei-wine-lover-cinesi-tra-status-symbol-investimenti-e-la-costante-minaccia-della-contraffazione (http://www.winenews.it/news/28309/come-cambia-bordeaux-la-storia-del-vino-simbolo-di-francia-celebrato-in-tutto-il-mondo-e-oggi-grande-passione-dei-wine-lover-cinesi-tra-status-symbol-investimenti-e-la-costante-minaccia-della-contraffazione)
Attraverso l’innovazione, ancora di salvezza della tradizione. A pensarla così, tra gli altri, Jean-Luc Barbier, direttore generale dell’interprofession champenoise, che spiega come “la sfida, oggi, è quella di mettere a punto un dispositivo sofisticato, non duplicabile ed indistruttibile, che permetta di distinguere il falso dall’autentico senza aprire la bottiglia”. Caratteristiche cui risponde la tecnologia Prooftag, messa a punto da GeoWine, ma ce ne sono tante altre pronte sul mercato, sfruttando le potenzialità del marketing mobile e della doppia tracciabilità, così da rendere praticamente impossibile qualsiasi velleità da parte dei contraffattori dell’Estremo Oriente. E non è tutto, perché dove non arriva la tecnologia (che a volte si scontra con i tempi della burocrazia), arriva il buon senso, come nel caso dei 6 “wine merchant” indipendenti, Adnams, Berry Bros & Rudd, Corney & Barrow, Lea & Sandeman, Tanners, Yapp Brothers, riuniti sotto uno stesso tetto, “The Bunch”, che hanno deciso di puntare sull’autoregolamentazione, e quindi sul ferreo controllo della provenienza dei loro vini, per difendersi dal pericolo contraffazione. Come spiega Adam Brett-Smith, a capo della Corney & Barrow e rappresentante di turno della “The Bunch”, “l’obiettivo è migliorare il nostro codice di condotta. Dobbiamo concentrarci sulla provenienza, includendo tra le informazioni la provenienza dell’acquisto, come è stato spedito, se sia stato comprato direttamente o attraverso un intermediario


altro che "salute dell'imperatore"...

ma in Italia siamo "creativi" invece di imparare umilmente da chi ha successo....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 25 Dicembre, 2012, 09:28:42 am
del resto ecco la tendenza...:
http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2011/01/24/ANYyFyeE-bordeaux_arriva_grazie.shtml (http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2011/01/24/ANYyFyeE-bordeaux_arriva_grazie.shtml)
la concorrenza al Chianti e al Barbera viene dalla Cina. Il Paese della Grande Muraglia sta imparando a fare il vino e presto bottiglie con le etichette Great Wall, Dynasty o Changyu potrebbero trovare un posto nelle enoteche dell’Occidente. Come ogni altro tipo di export dalla Cina, anche quello del vino marcia a passi da gigante: nel 2006 i cinesi non erano neanche tra i 10 maggiori produttori di vino del mondo ma entro la metà del prossimo decennio il vino di quel Paese batterà, quanto a quantità, quello australiano, con una produzione annuale destinata a salire da 72 milioni di casse a 128 milioni entro il 2014 (...)
La vasta disponiblità di terreni per vigneti e la varietà di clima e topografia fanno della Cina «una potenziale superpotenza» nel settore della viticultura, ha scritto oggi il quotidiano britannico Independent. (...)Pensando ai nuovi enofili cinesi il gruppo francese Marie Claire sta per lanciare una edizione cinese di uno dei più illustri mensili di vini del mondo, Revue du Vin de France, mentre Dynasty Fine Wines, una dei maggiori produttori del Paese che è in parte controllata dal gigante del liquore francese Remy Cointreau, sta facendo shopping di vigneti: «Abbiamo visitato oltre venti fattorie e quelle in Francia e Australia sono ai primi posti sulla nostra lista delle aquisizioni», ha detto al China Daily il presidente Bai Zhisheng, con l’obiettivo di ottenere «la migliore qualità del vecchio mondo e la scala di produzione del nuovo mondo».


e la risposta quale sarebbe? truffe stile Brunello e Chianti, frammentazione dell'offerta, promozione aziendale invece che dei DOPGC, assenza di marketing, rifiuto di imparare dagli altri e...."salute dell'imperatore"!? ......

uccidiamo anche la vinicoltura italica.....ognuno si suicida come vuole....
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Fxyz4ever - 25 Dicembre, 2012, 09:50:46 am
"Prova a vedere se si conoscono di più i  vini BORDEAUX o i singoli nomi delle singole aziende produttrici..... (o se si traslittera da parte dei produttori Bordeaux in non so quali ideogrammi di fantasia...)"

Come dicevo sopra, Bordeaux ha già una traslitterazione "popolare" spontanea: 波尔多. Nome inventato dai cinesi, non dall'azienda produttrice.
Anche Chianti ha già una traslitterazione: 基安蒂.
Quindi 康帝 (che ripeto non significa "salute dell'imperatore", ma "imperatore in salute") è in contrasto con una traduzione già preesistente.*
Senza contare, come ho già detto prima, che 罗曼尼·康帝 è la traduzione di Romanée Conti

*ma noi a queste cose siamo abbastanza abituati. Per esempio noi (cinesi d'Italia) chiamiamo Firenze "feilenci" mentre il nome ufficiale in cinese è Foluolunsa.

È vero che i cinesi non sono abituati agli alcoolici dolci, poiché bevono o la birra o le bavande alcooliche tradizionali baijiu (grappe come erguotou, maotai, wuliangye) e huangjiu (vino di riso bevuto soprattutto nello Zhejiang).
Il problema non è che vogliono la dolcezza, ma mal sopportano l'acidità. 10 anni fa, quando i vini d'uva ancora non erano molto diffusi tra la gente comune, molti bevevano il vino rosso ghiacciato miscelato con coca cola e sprite. Poiché appunto non sono abituati all'acidità del vino. E furono molto sorpresi nel vedere che io sorseggiavo il vino "liscio". :D
Mio nonno e un mio zio in Cina sono dei grandi bevitori di huangjiu ma non riescono a farsi piacere il vino d'uva occidentale, perché appunto troppo "acido".

Poi come altrove ci sono anche gli intenditori di vino, che però direi che sono una cerchia abbastanza ristretta.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 25 Dicembre, 2012, 10:10:29 am
CVD.... e mi fermo
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 25 Dicembre, 2012, 10:23:10 am
ma oggi è natale!!! allora non sono più scherzi prenatalizi, ma ti stai buttando anche su scherzi natalizi!!!! ma così confondi i bimbi che ci leggono con carnevale (dove ogni schezo vale) e il primo aprile (col pesce d'aprile) infatti:

batsa chiedere anche ad aziende vinicole come "i due aironi" che ha fatto una prova con i suoi vini in cina, dalla prova è risssultato che non erano abbastanza dolci (pignoletto, sangiovese, barbera ecc.) pertanto ha dovuto produrre una linea per il mergato cinese più dolce

invece di chiedere ad un singolo (in organizzatore di banchetti, un'azienda), basta invece guardare sul web o andare in quei luoghi presenti anche a Bologna detti enoteche...e farsi dire quanti e quali vini dolci, assai dolci, niente affatto aspri esistini....

certo, mettere sullo stesso piano il Barbera (che dolce in genere non é) col Sangiovese (che ha una gamma di asprezze e dolcezze vastissima, é cosa che un gestore di enoteca ( anche di una semplice bottiglieria) non farebbe mai......; peraltro quell'azienda citata da vasco non ha nei vini che pubblicizza né Barbera (ovviamente, dato che il Barbera si produce solo in Piemonte e l'azienda citata da vasco é bolognese) né Sangiovese ma semmai Sauvignon e Chardonnay.... strano, no, che vini che non produce (né può produrre, come il Barbera) abbiano avito poco successo in Cina.....

http://www.idueaironi.it/ (http://www.idueaironi.it/)

il titolate dei 2 aironi è un VERO professore della facoltà di agraria di bologna e se avessi davvero letto il sito che riporti ti saresti accorto che in "chi siamo" riporta:
Con la “Special Edition”, offriamo inoltre una libera interpretazione delle nostre produzioni per assecondare i gusti della nostra clientela, soprattutto estera, più orientata verso le sensazioni più morbide e profumate.Spedizioni in tutta Italia e nei paesi autorizzati dalle vigenti norme doganali.


inoltre se avessi aperto la sezione "i nostri vini" sotto "special edition" avresti notato che il vino "duetto rosso d'italia" è un Cabernet Sauvignon -Barbera

su su cavallo oggi è natale basta scherzi!
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 25 Dicembre, 2012, 10:29:29 am
dimenticavo, i due aironi ha anche il sito in cinese.... chissà perchè.... sarà mica uno scherzo prenatalizio?
http://www.idueaironi.it/chi-siamo?lang=zh (http://www.idueaironi.it/chi-siamo?lang=zh)
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 25 Dicembre, 2012, 10:42:28 am
 tornando seri, dopo tantio scherzi, vedo che si preferisce continuare il giochino del "l'ha detto tizio, mio zio dice, l'organizzatore di banchetti afferma...", ecc.

che peccato....

io resto invece ai dati ed alle analisi contenute in quei links che ho postato e che nessuna battutina su casi individuali smentisce.

ho postato i dati sulla differenza abissale di strategie di Francesi ed Italiani nell'export e nel marketing dei vini, ho postato i links sugli scandali del Brunello e del Chianti (altro che metterci toppe coi nomi di fantasia...!), ho sottoplineato che vini ben ptù aspri di quelli italiani sono vendutissimi in Cina (proprio i Bordeaux...) il che da solo smentisce ogni favoletta sul valore di gusto personali in questo campo, ho postato analisi sulle misure intelligenti dei Francesi per promuovere i loro vini e sui risultati che ottengono in termini di vendite, ecc.

dati indiscutibili a cui si continua a cercare di replicare con casi individuali privi di rilevanza...

questo non é uno scherzo ma un sintomo del perché in Italia sia difficile fare analisi serie e ci siano secoli di ritardo culturale sulla promozione dei valori immateriali... (non solo su questo tema)

il che conferma chi é "anti-Italiano" e chi no.... senza scherzi.... e perché l'Italia nel complesso meriti quel che le sta succedendo, anche senza incolpare solo i "politici" (i dirigenti truffatori di certi consorzi vinicoli, i "prenditori" alla Marchionne, i camorristi che controllano la filiera della mozzarella e il mercato di Fondi, ecc. non sono politici ma sono peggio di loro....)
per me il discorso é chiuso: ci pensano i dati sulle vendite a dimostrare chi ha gli occhi aperti, chi sa migliorare, chi é esempio e chi invece no....

adieu! come direbbero fra le risate i dirigenti del Consorzio del Bordeaux a quelli del Chianti......
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: enteromorfa - 25 Dicembre, 2012, 16:27:45 pm
Guarda, io non sono un amante dei vini rossi italiani perché come dici tu spesso son poco buoni in bocca. Vini francesi e sudamericani son più buoni, con questi ultimi che son pure meno cari. Un tra cosa che ho riscontrato è che in Francia, pure nella bettola, il vino è quasi sempre buono mentre da noi ti servono il vino fatto con le bustine che ti fa venire il mal di testa. Ma porcaccia miseria, ci son produttori sconosciuti che fanno vino decente a 2 soldi ma pigliate quello !

C'è pero da dire che i bianchi li amo e son buoni. Solo che in Cina il vino bianco non ha preso ancora piede e gli devi sempre dire che è vino bianco d'uva e non è grappa :)

questa è follia! questa è blasfemia!!!

vade retro!!!!!

Non l'ho capita :(

C'ho pure un pochino d'alcol sulle spalle :D


vini sudamericani più buoni dei rossi italiani? preferisci i vini bianchi? Mi fai venire i brividi...Il vino è rosso! e basta..

per come la vedo io, opinione personale, poi ognuno pensi quel che vuole:

 il vino non deve essere buono da subito e facile da bere, è un po' un gusto aquisito, infatti ai bambini il vino non piace, è acido, dà un po' noia e il gusto è persistente in bocca... I vini neozelandesi sudamericani sudafricani ecc sono tutti vini che classicamente tolgono tutto dal vino, ne fanno una bevanda sciapa che non dà noia e non ha nessun vero sapore, non è quasi acida, ecc.. Quello è il vino fast food, il vino fatto per chi non beve vino. Non è vino secondo me.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Stefanoski - 25 Dicembre, 2012, 17:04:23 pm
Entero,

preferisco i bianchi per un fatto di gusto. E' molto più facile trovarne che mettono daccordo tutti. E sono un amante dei crostacei :) se ce bevi il rosso collassi. I rossi che vanno bene per la mia bocca (e il mio stomaco che non è sano) sono veramente pochi. E non son per tutti. Mi riesce più facile trovarne in Francia.

Prima non avevo questi problemi ora si. E per questo bevo il bianco che mi è più facilmente digeribile e non mi da fastidio in bocca. Ed è ottimo come aperitivo anche.

Alcuni vini cileni sono mediamente più buoni di tanti vini italiani. E costano di meno. Da noi tanti produttori fanno monnezza, costa di più e non riescono a piazzarla. Il motivo è solo questo. Mica li avrai assaggiati tutti. C'è chi li fa buoni chi meno.

Mica ho detto tutti i vini :D

Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Leviatano - 27 Dicembre, 2012, 15:06:17 pm
Mi raccomando, fermatevi prima di scrivere altre ripicche e risentimenti personali.
La questione dei vini a quanto pare è molto complicata. Quindi merita una discussione pacifica ma sostenuta e con più voci/opinioni.
Manteniamo questo livello di discussione e andrà benissimo!
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Fxyz4ever - 27 Dicembre, 2012, 16:33:37 pm
Sono appena tornato dal supermercato stasera (vivo a Pechino), e nel banco dei vini sono rimasto allibito. La stragrande maggioranza (direi 90%) dei vini esposti erano vini francesi, di cui circa 3 quarti Bordeaux, e altri vini francesi Bourgogne o Chatêaux qualcosa.
Nel restante 10%, qualche vino cileno, e un paio di vini australiani. Nessun vino italiano!
Questo al supermercato 华堂/Ito Yokado (catena giapponese).
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 27 Dicembre, 2012, 18:07:09 pm
grazie, cvd
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: cavallo - 08 Gennaio, 2013, 09:39:18 am
per chi fosse interessato ad approfondire la situazione (emblematica) della differenza di export in Cina dei vini italiani e francesi e gli fossero sfuggiti nel corso dell'appena concluso 2012 alcuni contributi analitici sul tema, segnalo, spulciando fra i mesi scorsi (in attesa dei futuri dati 2013):

http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2012/11/13/APiM7CwD-batte_francia_cina.shtml (http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2012/11/13/APiM7CwD-batte_francia_cina.shtml)
Francia batte Italia 53 a 8

http://www.winenews.it/news/27173/la-francia-gi-il-primo-esportatore-di-vino-in-cina-ma-con-il-piano-triennale-di-promozione-messo-a-punto-dal-governo-getta-le-basi-per-il-predominio-assoluto-attraverso-marketing-e-gdo-per-una-vera-rivoluzione-culturale (http://www.winenews.it/news/27173/la-francia-gi-il-primo-esportatore-di-vino-in-cina-ma-con-il-piano-triennale-di-promozione-messo-a-punto-dal-governo-getta-le-basi-per-il-predominio-assoluto-attraverso-marketing-e-gdo-per-una-vera-rivoluzione-culturale)
Un piano di marketing pensato sia per i consumatori che per gli stessi sommelier cinesi, ed interamente progettato da “Ubifrance”, agenzia governativa francese, che trova la sua spina dorsale nelle degustazioni guidate, e soprattutto in tutor per il commercio e i consumatori, senza dimenticare un punto di forza fondamentale: la grande distribuzione francese in Cina, a partire da Carrefour.



http://chinawinemarket.wordpress.com/ (http://chinawinemarket.wordpress.com/)
I casi (rari) di vero successo del vino italiano in Cina, dimostrano quanto sto sostenendo da anni rispetto alle strategie di penetrazione commerciale, che si riassumo in due punti chiave:

•Insediamento diretto dell’Azienda sul territorio (in questo caso con una Joint Venture)
•Ricerca del contatto diretto con il consumatore finale con politiche di branding a supporto del sell out (in questo caso con punti vendita diretti, come ho sempre sostenuto).Chi avesse letto il mio studio VINO ITALIANO IN CINA, riscontrerebbe che questo successo e’ solo il frutto di corrette commerciali e di marchio, e l’autentica “corsa all’oro” , o se preferite, “attacco alla diligenza”, a cui stiamo assistendo da parte dei produttori italiani, si rivelera’ ancora una volta un flop per le aziende che non sapranno, o non potranno, adottare strategie commerciale corrette, come quelle che abbiamo appena descritto.


naruralmente se ne possono trovare anche altri, ma questi affrontano alcuni dei punti-chiave della questione che, ripeto, é per me emblematica dato che il vino resta il prodotto-simbolo principale del madeinItaly agroalimentare e se si fallisce su quello (per pura insipienza ed incapacità, clientelismo e approssimazione, sottovalutazione del target, spocchia e rifiuto di ispirarsi a chi invece trionfa)....immaginarsi sul resto
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: Senbee - 08 Gennaio, 2013, 13:57:04 pm
almeno chianti è diventato "salute dell'imperatore", sassicaia che non si è inventato un nome cinese, molti cinesi lo chiamano "sajikaoya"="uccidere il pollo e arrostire l'anatra"

Ricordo che ho riso moltissimo quando mi hanno detto che "massage" viene traslitterato con un  馬殺雞 "ma sa ji" che significa "cavallo uccide pollo" :D

Siccome da piccolo mi chiamavano "Teto" alcuni cinesi mi appiopparono l'altisonante trascrizione "te duo". Dopo qualche ricerca mi sono auto-affibbiato ila trascrizione "tie tou" (testa di ferro) che è tipico delle campagne e mi piace moltissimo ^_^ L'avevo sentito nel bellissimo film "The Blue Kite" (film cinese censuratissimo in Cina).

Non sarei così critico nei confronti di queste traslitterazioni, però solo se il nome "Chianti" rimane. Poi magari sotto va benissimo una traslitterazione, ancor meglio se scherzosa.
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 08 Gennaio, 2013, 15:25:54 pm
scoperto come "pregiatissimo"bordeaux invade la cina dei buongustai etilici..... in effetti basta cercare

http://divini.corriere.it/2012/05/17/i-falsi-francesi-nella-cina-dei-falsi-crollano-i-prezzi-dei-superwine/ (http://divini.corriere.it/2012/05/17/i-falsi-francesi-nella-cina-dei-falsi-crollano-i-prezzi-dei-superwine/)
Titolo: Re:RPC: discutibile mossa del Consorzio del Chianti
Inserito da: vasco reds - 13 Gennaio, 2013, 06:31:21 am
anche striscia si occupa di pregiatissimi vini francesi taroccati e venduti a cifre da capogiro... è anche un mal francese, tutto il mondo è paese
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16584 (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16584)