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L’Italia è anche il Paese europeo con la più alta presenza di immigrati cinesi: 188.352 su un totale di 700 mila residenti nell’Unione europea (dati Eurostat, 31 dicembre 2009)
andrebbe notato però che mentre in Italia ci sono pochissimi cittadini italiani di origine cinese (per l'intreccio fra difficoltà delle naturalizzazioni, ius sanguinis e arrivo recente della maggioranza dei migranti cinesi), in Francia essi sono assai più numerosi (per la situazione opposta su tutti e 3 i punti), il che distorce un po' il dato citato
I pregiudizi.
Trattandosi di giovani, i tassi di mortalità sono bassi e annualmente sono poche decine i casi di decesso. “Ma quando muoiono – ha precisato Ricci – i cinesi sono seppelliti nei cimiteri italiani o trasportati in patria. Non trova, quindi un supporto statistico la credenza secondo la quale i cinesi non morirebbero mai, nel senso che i documenti del defunto verrebbero ceduti a un connazionale in posizione irregolare”. Tra i pregiudizi, il fatto che i cinesi abbiano una forte disponibilità di contanti perché legati alla criminalità organizzata. “Spesso – precisa Pittau – questo fatto è motivato da una forte solidarietà reciproca: per acquisire i capitali necessari per le iniziative imprenditoriali, i cinesi si avvalgono della rete dei connazionali basata sull’amicizia, sulla reciproca fiducia, abnegazione e condivisione anche dei beni”. Il matrimonio, ad esempio, “consente spesso alla coppia di raccogliere la somma necessaria per avviare un’azienda o anche per comprare casa”.
ottima questa ulteriore conferma, ma che si debbano ancora registrare simili pregiudizi é significativo....
La presenza dei cinesi nel mondo (34 milioni, di cui 28 milioni in Asia), “pur non essendo trascurabile”, non è una “invasione”. “Se si considerano la bassa fertilità della Cina – ha concluso –, l’invecchiamento della popolazione e lo straordinario sviluppo economico, diventerà un grande polo d’immigrazione”.
appunto.....