forse Idra non hai capito assolutamente il mio pensiero: dico che QUI a Prato i cinesi sono MOLTO ma MOLTO piu' chiusi e refrattari a aprirsi che altrove. Tu conosci un sacco di persone fantastiche ma perche' vivi in un mondo molto piu' privilegiato e culturalmente piu' elevato rispetto agli altri cinesi, o anche rispetto alla mia. Ho visto anche io qualche cinese con italiani qui a Prato: tutti imprenditori, affaristi, agenti immobiliari, commercialisti.. gente coi soldi insomma (in compagnia di italiani con pari requisiti). Cosa significa? che l'integrazione e l'apertura e' appannaggio esclusivo dei ricchi o delle classi agiate? che un operaio cinese non ha la possibilita' di integrarsi solo perche' non riesce a arrivare a certi ambienti "ricchi" o culturalmente sviluppati? Che un normalissimo ragazzo cinese ne' ricco ne' povero e in possesso soltanto di un diploma di scuola media non ha la possibilita' di aprirsi all'esterno?? Mi sembra che l'integrazione e l'apertura avviene in maniera troppo differente a seconda delle persone, del loro status e dell'ambiente piu' o meno "alto" che frequentano.
NON HO MAI DETTO e mi sono gia' stancato di ripeterlo che il 90% dei cinesi sono criminali o che siano totalmente chiusi. Ho detto soltanto che la grande maggioranza dei cinesi sono naturalmente chiusi e non accettano di aprirsi. Idra, viviamo in due mondi diversi: tu vivi nel tuo ricco mondo, forse molto piu' acculturato e di elite' rispetto al mio. Per gli studi e il lavoro che fai e' ovvio che sei in contatto con un "certo" tipo di persone che grazie anche alla loro cultura risultano molto piu' interessanti e migliori di certe altre. Io vivo quasi sulla strada, ho sempre sbarcato il lunario tra mille difficolta' e ristrettezze economiche, non ho mai avuto un lavoro fisso, anche se ora per una grande botta di culo sono riuscito a trovarne uno forse, e soldi ne ho avuti sempre pochi. Non frequento posti di lusso, ne' discoteche, ne' ristoranti, ne' club, ne posti "in". Preferisco passare il mio tempo tra persone povere, persone normali, operai, ragazzi normalissimi con problemi alle spalle, gente qualsiasi che indossa la stessa maglietta sporca e unta per 3 settimane perche' ha solo quella, gente che va a tagliarsi i capelli dal barbiere cinese perche' non ha soldi sufficienti per pagarsi il parrucchiere di lusso, persone che viaggiano in bicicletta perche' non hanno soldi sufficienti neanche per comprarsi un motorino usato, gente piu' o meno sfortunata, o gente che lavora 18 ore al giorno in confezioni per rimediare un piatto di riso o gente che lavora all'internet point e confezioni 20 ore al giorno e che da 7 mesi non sono mai usciti neanche per prendere un caffe' al bar, ragazzi che spacciano droga e pasticche per guadagnare due soldi, ragazzi che parlano soltanto 2 parole stentate di italiano perche' lavorano cosi' troppo che non hanno neanche tempo per studiare o andare a scuola, persone che conoscono soltanto una taglia e cuci e un magazzino affollato come mondo. E' questo il mondo piu' vero, piu' nascosto, che io frequento e che voglio conoscere. E' questo il mio -nostro- mondo e dal nostro basso diciamo: "ci siamo anche noi, non lasciateci indietro". Sentiamo il disprezzo di quelli piu' fortunati di noi, sentiamo che in un cereto modo siamo stati esclusi da un certo processo di cambiamento o di dialogo. Vediamo quindi il mondo da due parti diverse: dalla tua, c'e' una visione molto piu' "pulita", raffinata, e forse anche acculturata dovuta anche all'ambiente e alle persone che frequenti. Dalla mia c'e' una visione piu' "sporca", forse proletaria se la vogliamo definire cosi', anche violenta e rozza, e quindi piu' vicina alle masse, al popolo "sotterraneo" che costituisce la maggioranza numerica della comunita' cinese. Non si puo' applicare lo stesso metro di paragone a due mondi e due tipologie di persone diverse.
Prato e' ormai diventato un caso a parte. A Milano sono piu' di 80 (ottanta!!) anni che i cinesi sono arrivati e hanno formato la comunita'. A Prato sono "soltanto" 16 anni. Paragonare un cinese di Milano con un cinese di Prato e' spesso poco indicativo e anche un po' fuorviante. Ma non perche' e' un paragone totalmente sbagliato, ma soltanto perche' ci sono sostanziali differenze storiche, culturali e sociali che influiscono a fare la differenza. Prato sta diventando sempre piu' pericolosa? certo, ma questo e' una cosa che sta gia' succedendo da 5 o 6 anni. Non e' una novita'. Ma se Prato sta diventando pericolosa NON e' perche' QUASI TUTTI i cinesi sono criminali. Sembra che tu voglia attribuirmi la paternita' di tali affermazioni. Tu stai cercando di attribuirmi delle frasi che non ho detto o che hai male interpretato. Insinui che io ho detto che la stragrande maggioranza dei cinesi sono criminali. Io ho detto SOLTANTO che qui in questa citta' e dalle mie amicizie, che non sono certo studenti universitari, o gente con una agiatissima vita e quasi perfettamente integrate, ho avuto queste esperienze negative, forse perche' stando a contatto con la massa, col popolo, sono venuto anche piu' facilmente a contato col "marcio" che c'e' sotto. Non importa che questi criminali vengano da lontano, ce ne sono anche molti che sono cresciuti qui...
Volete mostrare le cose belle? cosa e' stato fatto finora? ogni volta che col Centro Immigrati facciamo qualche riunione,. manifestazione, conferenza.. si nota tristemente la perenne assenza dei cinesi: ci sono persone di tutte le etnie ma cinesi zero o quasi, come se queste fossero cose che non interessano minimamente. C'e' stata la minimarcia di Prato a Pasquetta e ho stilato una piccola relazione per il Centro Immigrati: c'erano centinaia e centinaia di corridori stranieri, tra cui tantissimi africani (che sono risultati i vincitori): in pratica TUTTE le etnie straniere residenti a Prato -che non sono poche- a parte i cinesi. E OGNI ANNO e' cosi'.. Sembra che pretendiate delle cose, ma effettivamente fate molto poco per mostrarvi, per uscire allo scoperto o far valere i vostri diritti, come se alla fine tutto cio' che accade all'esterno della vostra comunita' non debba minimamente interessarvi.
Percepisci da me solo opinioni negative? te l'ho detto, lo sottolineo e lo ripeto ancora: non frequento ambienti elevati o colti o anche abbastanza ricchi. Io frequento magazzini, cantine, rosticcerie o bar piu' o meno sporchi o malfamati, operai, mezzi delinquenti, ragazzi forcaioli o internet point-dipendenti e internet point cosi' disastrati e malmessi che sembrano un deposito di rottami. A stare a contatto con questa gente e' venuto fuori molto marcio, cosi' come sono venute fuori esperienze personali bellissime. Ma NON HO MAI DETTO, e se lo insinui ancora mi fai veramente incavolare, che ho ESCLUSIVAMENTE UN'OPINIONE NEGATIVA. Se la avessi avuta, mi dici come mai avrei perso e sofferto 16 anni per stare sempre a contatto coi cinesi? Certo, l'estrema impenetrabilita' e la grande indifferenza che i cinesi provano per tutto cio' che sta al di fuori della loro comunita' mi rattrista molto e mi fa pensare spesso in maniera non positiva. Ma se ho avuto e ho ancora amici cinesi eccezionali (pochi, molto ma molto meno di quello che avrei pensato) significa che dentro di me c'e' sempre qualcosa di positivo in cui sperare. Se sono QUI e se anche stasera esco fuori con amici cinesi e domani idem, e dopodomani idem, e SEMPRE nei prossimi giorni idem, significa che dentro di me c'e' anche MOLTE aspettative POSITIVE.
NON HO DETTO che Associna e' inutile, senno' NON starei a postare qui. Ho detto che e' troppo poco. Ma l'integrazione sembra soltanto una cosa per pochi eletti, solo per gente che frequenta "certi" ambienti e "certe" amicizie. E questo mi fa girare un po' le scatole, dato che gli anni passano e gli sviluppi viaggiano alla velocita' di una lumaca, e chi non ha ne' le risorse economiche, ne le risorse culturali sufficienti, e' come se fosse automaticamente tagliato fuori.
NON MI PIACE questa frase: "Noi siamo qui, per quanto tu lo consideri inutile e insignificante, come atto di apertura al paese in cui viviamo", ne' tantomeno quest'altra: "Non mancano le critiche alla comunità cinese, ma per lo meno sono razionali e non esclusivamente offensive"
Bene. Allora le mie critiche sono irrazionali e totalmente offensive. Ringrazio. Sembra che tu mi voglia addossare tutto il disfattismo e il pessimismo che esiste al mondo. Dico soltanto che i problemi ci sono e tanti. Ma quello che piu' mi colpisce e mi addolora e' che molti giovani cinesi che non parlano un'h di italiano o che lavorano cosi' tanto che non hanno tempo per studiare o uscire fuori, o che non hanno soldi sufficienti per andare fuori o anche andare 1 sola volta all'anno in discoteca beh, mi addolora il fatto che DIFFICILMENTE questi giovani potranno prendere parte di questo processo di apertura e integrazione. E' questo che mi fa male e che provo in qualche modo "ingiusto".
Per concludere, Ziner nella risposta su quel famoso topic scrive: "e dei rispettivi argomenti che vi sono, mi chiedo, sapete abbastanza di noi cinesi x giudicarci???"
No, non lo sappiamo. E' per questo che vi chiedo: come mai? come mai chi vi vuole conoscere meglio si trova davanti a un muro cosi' alto di silenzio e indifferenza?. Come risponde quella ragazza italiana, e' forse una forma di snobismo?
Ieri, venerdi' notte: internet point CyberStorm in via Filzi. C'e' un ragazzo cinese che lavora li da mesi, e NON ha mai messo piede fuori dal negozio. Parla 2 parole stentatissime di italiano, comunichiamo maggiormente in inglese. Sono affezionatissimo a quel ragazzo e lui lo e' di me. Mi ha detto che non ha nessun amico, non ha neanche il tempo o le occasioni per farsi amici o imparare la lingua. Conosce l'Italia e anche Prato solo dalle notizie che ha ottenuto da Internet. Mi ha detto, (in inglese un po' stentato) che vorrebbe conoscere l'Italia e parlare italiano, ma non puo' perche' lavora sempre ed e' povero.
Stesso internet point, ma qualche giorno prima: un ragazzo cinese che viene spesso, con aria da teppistello e modi molto maleducati. Mi vede li all'internet point, dietro il bancone della cassa, a insegnare italiano al mio amico di cui sopra. Il teppistello dice qualcosa in cinese al mio amico, guardando me con aria molto torva. Poi si allontana, guardandomi con disprezzo. Chiedo al mio amico se in qualche modo c'entravo nel discorso e lui mi dice "ha detto: perche' fate entrare anche italiani qui?"
E questo, credetemi, mi e' successo cosi' tante volte in questi anni che ormai faccio finta che non mi faccia piu' male.
Basta, pensatela come volete: finche' continuiamo ad analizzare la situazione stando in mondi diversi, le cose si vedono in maniera diversa. Ma io continuo sempre e comunque a stare nel mio mondo "basso", povero, e spesso duro perche' il mio cuore e' con questa gente che ogni giorno lotta e lavora duramente per poter avere una minima illusione di felicita'.
Idra, sono stanco di essere accusato come l'origine di tutti i mali, delle offese, dell'odio e dell'intolleranza riguardante i cinesi. Sono stanco davvero, e avvilito.
Questo e' il mio n. di cellulare: 320 8206580
Mi piacerebbe risentirti, anche perche' ormai sono anni che non ti vedo piu'. Davanti a una pizza certe cose risultano meno drammatiche e piu' distese.. anche perche' da quando sono tornato in Italia non ho ancora avuto occasione di andare a mangiarmi una pizza.
Basta. Stasera vado a trovare quel ragazzo e insegnarli un po' di italiano, e portargli anche qualcosa da mangiare, stargli un po' vicino e fargli capire che nonostante la vita sia dura, c'e' sempre un puntino di luce in fondo al tunnel. Uno che lavora 18 ore al giorno, 7 giorni su 7 all'internet point per 600 Euro al mese, che speranze ha? che possibilita' di integrarsi ha? quante potenziali occasioni di uscire fuori dalla sua comunita' ha? Di tasca mia, gli aggiungo altri 200 euro al mese per vederlo un po' piu' felice, anche se non e' un mio dipendente, ne' mio parente, ma soltanto un AMICO.. e non e' il solo a cui lo faccio (ragione per cui, forse, a volte non ho neanche 4 euro per comprarmi le sigarette). Ma sento che questo e' troppo poco. Non bastano 200 euro in piu' al mese per far si che uno "esca" da un mondo piccolo, chiuso, dove ha poche probabilita' di vedere cosa c'e' "all'esterno". E' tutto un sistema, un sistema spesso antiquato, immobile, rigido che "rinchiude" molte persone al suo interno.
E si hai ragione tu, Idra. Anche stasera vado da lui e dopo da un'altro ragazzo che lavora in confezione fino a mattina. E anche stasera vado a portargli altre offese, pessimismo e disfattismo. E anche stasera parlero' a loro solo per fargli critiche offensive.