http://it.wikipedia.org/wiki/Maoismomaoismo: inteso come un adattamento del pensiero marxista-leninista alla specificità cinese.
In Italia [modifica]
Prima degli anni sessanta, Mao era poco conosciuto a livello internazionale ed ancor meno in Italia. Il famoso libro Stella rossa sulla Cina di Edgar Snow, che per molto tempo fu considerato la fonte principale per conoscere la figura di Mao, fu pubblicato nel 1938 negli USA, ma solo nel 1965 in Italia. Il noto libro di Edward Hunter del 1951 Brain-washing in red China (Lavaggio del cervello nella Cina rossa), un'icona del maccartismo, non fu tradotto in Italia. Nel 1957, Renata Pisu, Edoarda Masi, Filippo Coccia furono i primi studenti italiani a recarsi in Cina, dove frequentarono l'università Beida a Pechino. I tre autori hanno poi pubblicato diversi libri, articoli in periodici e quotidiani, hanno redatto le prefazioni di altri libri e tradotto opere di letteratura dal cinese. Renata Pisu e Edoarda Masi ebbero inizialmente posizioni filomaoiste per passare poi, alla fine degli anni Settanta, a posizioni decisamente critiche.
Negli anni Sessanta, l'interesse per la Cina crebbe a causa della sua natura politica, coinvolgendo numerosi intellettuali, autori, giornalisti e alcune università (Venezia, Milano, Roma e Napoli). La delusione per l'adeguamento del Partito Comunista Italiano alla destalinizzazione, spinse molti a vedere in Mao (e in Stalin) il continuatore genuino del marxismo-leninismo, ruolo rivendicato dallo stesso Mao, e nella Cina la speranza di una nuova rivoluzione correlata al movimento terzomondista ed alle passioni dell'epoca, prime fra tutte la Rivoluzione cubana di Fidel Castro, la figura di Che Guevara e l'opposizione alla Guerra del Vietnam.
Nel n.1 del marzo 1964 di Nuova Unità, giornale che già nel titolo rivendicava una purezza di posizioni politico-ideologiche e di critica serrata al ærevisionismo’ del PCI, vengono pubblicate le æProposte per una piattaforma dei marxisti-leninisti d’Italia’, che avranno lo scopo di organizzare sistematicamente la nuova elaborazione sul partito dei comunisti e della classe operaia, nonché inizieranno a mettere a fuoco le nuove suggestioni internazionaliste, prime fra tutte la cinese e l’albanese.
Il primo gruppo in assoluto che si costituì coscientemente come raggruppamento marxista-leninista fu quello padovano raccolto intorno al giornale Viva il leninismo! già nel settembre 1962, guidato da Vincenzo Calò, Ugo Duse, A. Bucco ed altri.
Proprio il richiamo all’esperienza maoista fu il carattere distintivo del marxismo-leninismo italiano, che divenne tout-court maoismo e fu fattore di critica asperrima nei confronti della realtà sovietica e dei paesi dell’Est, accusati di degenerazione æburocratico-revisionista’, accelerata poderosamente dalle cosiddette riforme kruscioviane dopo il XX Congresso del PCUS del 1956. Fu la stessa interpretazione del maoismo (liturgia da ælibretto rosso’ o azione politica concreta con la ælinea di massa’) che divise in modo verticale il movimento, divisione aggravata dalle modalità con cui Brandirali organizz? il raggruppamento di Servire il popolo!, un'organizzazione con rituali settari e molto chiusa all'esterno.
Numerosi visitatori stranieri furono accolti in Cina e scrissero altrettanti libri di tendenza. Dopo il 1965, l'Einaudi tradusse e pubblicò le principali opere di Edgar Snow [3] e di William Hinton [4], che divennero classici del giornalismo sulla Cina. Furono tradotti anche i testi fondamentali dei nordamericani Stuart Schram [5] e Franz Schurmann, [6]. Fra gli italiani, oltre alle già menzionate Renata Pisu e Edoarda Masi, le opere più influenti furono quelle di Franco Fortini, Carlo Bernari, Enzo Biagi, Alberto Cavallari, K. S. Karol, Maria Antonietta Macciocchi, Alberto Moravia, Goffredo Parise e Sandro Paternostro. Non mancarono gli autori scettici e critici [7] o le testimonianze di reclusi nelle prigioni [8]. Edoarda Masi (Per la Cina, 1978) e Tiziano Terzani (La porta proibita, 1984) criticarono le visite guidate, vissute in prima persona. Altre pubblicazioni invece non criticarono il regime cinese [9].
Diversi editori, fra cui Feltrinelli, pubblicarono il Libretto rosso.
Enrica Collotti Pischel, docente di storia all'università di Torino, Bologna e Milano, scrisse numerosi libri di storia e politica cinesi, in chiave marxista e filomaoista.
Giuseppe Regis, sua moglie Maria Arena e Mireille De Gouville, dopo un lungo soggiorno in Cina, fondarono le Edizioni Oriente per diffondere in Italia pubblicazioni cinesi, fra cui la stampa di regime, attraverso le riviste Vento dell'Est e Quaderni della stampa cinese; la casa editrice pubblicò inoltre le opere di Mao.
Manlio Danucci e Carla Pellegrini, anch'essi recatisi in Cina, collaborarono con le Edizioni in lingue estere di Pechino (casa editrice del governo cinese che si occupava della diffusione internazionale) per tradurre in italiano la rivista La Cina e le altrettanto note Lettere di Anne Louise Strong (giornalista nordamericana).
Simpatizzante verso la rivoluzione cinese fu il quotidiano il manifesto di Lucio Magri e Rossana Rossanda
Anche il gruppo Lotta continua, soprattutto ad opera di Gianni Sofri[10], fratello del leader Adriano e Lisa Foa[11] simpatizz? per la Cina rivoluzionaria.
Dario Fo si recò in Cina ed espresse simpatie per il maoismo; il teatro di Fo trovava ispirazione nel teatro popolare della Rivoluzione Culturale.
Il maoismo si inserisce in una "galassia" marxista-leninista e "sessantottina", comprendente numerosi movimenti, organizzazioni, gruppi politici extraparlamentari e numerose riviste e pubblicazioni. La rivista Vento dell'Est, il quotidiano Il Manifesto e l'associazione Italia-Cina organizzarono viaggi in Cina cui parteciparono, oltre ai già citati, Chiara Calamandrei, Mario Capanna, Filippo Coccia, Claudia Pozzana, Franco Fortini, Vittorio Rieser, Alessandro Russo, Adriano Sofri e molti altri. L'ideologia di questi gruppi si collocava a sinistra del PCI e più o meno vicino al maoismo, in ragione di una critica allo stalinismo ed al revisionismo sovietico, e alla restaurazione del capitalismo.
poi ci sono altre scuole di pensiero che nei commenti sopra danno espressione di se stessi... :evil: neomaoisti....