Pertanto non c’è alcuna possibilità di spegnere centrali termoelettriche usando energia da fonti intermittenti: che si fa quando il vento cala o il sole manca? E partendo dai dati di sopra quanto andremmo a dismettere? Una volta che una centrale termoelettrica è in funzione conviene che faccia il suo lavoro e accenderla o spegnerla a seconda dei capricci della natura (ossia in modo non programmabile) è antieconomico e a volte impossibile. E infine, chi convince una ditta privata (per esempio l’Enel) a spegnere per un po’ la sua centrale perché la centrale di un concorrente in quel momento è attiva? Non ci sarà nessuna riduzione della potenza termoelettrica per l’entrata in funzioni di centrali eoliche o fotovoltaiche, né la produzione termoelettrica diminuirà in maniera apprezzabile.
In effetti Vendola si vanta di aver investito molto sul solare e sul eolico, parla di potenza istallata (evitando di dire quanto costa) ma NON DICE MAI che quelle porcherie producono solo lo 0.6% del fabbisogno italiano!
Mondo: Partiamo da qualche numero. Nel 2010 nel mondo sono stati consumati circa 20.000 miliardi di kWh, con un aumento di quasi 50% in 15 anni. Per dare un ordine di grandezza, l’Italia di questi 20.000 ne consuma un po’ più di 300. La Germania circa 600. Nonostante la difficile congiuntura economica tutte le previsioni ci dicono che questo numero, 20.000 miliardi di kWh, e’ destinato ad aumentare. Spinto verso l’alto soprattutto dalla domanda dei nuovi paesi (Russia, Cina, India).
Com’è stata prodotta questa elettricità? Per 40,6% con il carbone, per 20,8% con il gas, per 4,7% con il petrolio. Il resto con rinnovabili (idroelettrico) e 15% nucleare.
Precisando: il totale dei combustibili fossili (carbone, gas e olio combustibile) contribuisce alla produzione di elettricità per 66,1%. Quindici anni fa era 63,1%. In 15 anni i combustibili fossili hanno aumentato la loro quota di 3 punti percentuali, a discapito delle altre fonti. Su una torta totale che è cresciuta del 50%.
Le fonti rinnovabili anch’esse sono aumentate, passando da 19,7% a 19,9%, con un aumento di 0,2% (zero virgola due) (!). Com’è possibile, si domanderà qualcuno, con tutti gli investimenti fatti nel sole e nel vento? Molto semplice. Sole e vento sono cresciuti, arrivando, insieme alla geotermia, a 1,8% del totale (sic).
Ma in compenso la produzione idroelettrica ha perso 1,6%. E continuerà a perdere, temo, perché orami sono pochi i grandi bacini idroelettrici che si realizzeranno nel mondo.
Risultato finale: l’energia elettrica si fa sempre di più con i combustibili fossili; il carbone da solo fa più del 40%, con un aumento in 15 anni di 2 punti percentuali.
A fronte di ciò però ci sono le circa 800 nuove centrali nucleari previste in Asia da qui al 2050, come si vede, le porcherie “ecologiche” non sono di nessun peso nei numeri che contano davvero, il loro peso è dato dai soldi e dai terreni che vengono sprecati e tolti alla civiltà.