1) perché (anche grazie all'azione mediatica dei gruppi egemoni) aliquote importanti del "popolo" (che solo i populisti mitizzano in blocco e falsamente) sono composte da povere figure del livello di un vasco che compara le regole dell'atletica a quelle elettorali, la "scomparsa" del PCI a quella dell'"Uomo Qualunque", ecc., da "sinistri" che inseguono la xenofobia e cavalcano la sinofobia, da gente che svende il proprio voto, da poveretti più interessati alla propria casetta abusiva, al proprio parcheggiare abusivo, alla propria microevasione fiscale che non al destino del proprio Paese, da astensionisti che credono così di far tremare "la classe politica", da equiparatori di "destra" e "sinistra" in malafede, da "antipolitici" maggiordomi del peggio del peggio razzista alla Grillo, di saltafossisti come Maroni, Bondi, Brandirali, la Maiolo, Scilipoti, Dini, Mastella, ecc.;
2) perché fra coloro che non fanno parte delle categorie succitate ci sono tanti "rispettosi" che sottovalutano le nefandezze dei neonazi, dei razzisti, dei filonazi (e magari ci flirtano negandone il carattere filonazista o razzista), che lasciano porte spalancate agli inventori di balle storiche, di infamie, di propaganda negazionista (o magari sdoganano i repubblichini, esaltano come vittime i "vinti" dopo essere stati finanziati dalle organizzazioni partigiane, ecc., ecc.);
3) perché la "libertà di voto" e la pienezza della democrazia non possono esistere dove i voti si compravendono, dove ci sono controlli mafiosi, dove la disoccupazione spinge ad affittarsi anche il cervello ai potenti, dove l'individualismo ed il liberismo selvaggio sono idolatrati pure da settori della cosiddetta "sinistra", dove si crede di dover inseguire, corteggiare, "rispettare" la feccia qualunquista e talora perfino quella esplicitamente xenofoba, dove le TV rincretiniscono (e peggio sono talora tutte dello stesso boss....), dove si diffondono menzogne e ci si schifa non di esse ma di chi reagisce ad esse, dove si cavalca il razzismo per deviare l'attenzione degli strati popolari dai veri responsabili delle loro condizioni, dove ci sono condizionamenti teocratici o di poteri occulti sul voto, dove non si sono ancora fatti i conti appieno con il proprio passato criminale colonialista, dove si alimentano i provincialismi più gretti e al tempo stesso la moltiplicazione paradossale delle logiche centralistiche-personalistiche a tutti i livelli (dalle Regioni ai Comuni alle scuole, ecc.), ecc.