Da semplice turista che cerca di vivere la vita del posto, ho respirato più "democrazia", tra Giappone, Hong Kong, Cina, Taiwan e Singapore, a Hong Kong. Secondo posto, Giappone. Terzo, Cina (ShenZhen) in cui effettivamente l'unica cosa che proprio non ti fa sentire in democrazia è l'assurdo Great Firewall of China (aumentato dalle ultime deliranti dichiarazioni di Wu Jintao sulla falsariga dei 100 fiori). Non tanto per la censura in sé, scavalcabile in un attimo con un VPN, ma per l'incredibile mole di lavoro e di tecbnici che hanno per monitorare secondo dopo secondo ogni angolo della rete e riuscire a bloccare persino servizi come Tor. Lì la sensazione è davvero cupa: al mio arrivo non sono riuscito a fare nulla perché in genere metto il mio blog su YouTube, il testo su Google Sites e gli altri contenuti su Archives.org, e comunico attraverso Twitter e facebook. Zac: tutti e 5 irraggiungibili. Tra la'latro moltissimi cinesi che vivono qui da un po', se gli confermo che FaceBook non è accessibile in Cina non ci credono. Davvero mi rispondono "ma no dai non è vero, avevo sentito che adesso è accessibile..." :-)
La Cina mi ha dato l'impressione di essere un paese democratico previo pagamento: se paghi sei libero.
La sensazione invece che ho avuto a Taiwan e a Singapore è stata peggiore: divieti ovunque, ho avuto la sensazione di essere controllato dappertutto. A Singapore bisogna leggersi bene tutta la serie assurda di divieti, perché basta una noncuranza su un'abitudine qui considerata normalissima per essere sbattuti in carcere duro. A Taiwan mi sembrava di essere a un congresso della Lega come mentalità, ho litigato con gente che sosteneva che è giustissimo lasciar morire i bambini degli immigrati irregolari (a Taiwan ci sono tutte quelle leggi tipo leghiste che danno l'obbligo per esempio al medico di denunciare alle autorità un paziente clandestino).
Il Giappone ora è davvero democratico ma ho notato che il tema della politica è tabù un po' per tutti, e che c'è un gap generazionale pazzesco. Qui ci si divide tra destra e sinistra, in altri posti tra autoritari e liberali, in altri tra cattolici e protestanti :-) ma in Giappone la frattura è tra giovani e vecchi. Non si parlano, hanno linguaggi diversi, culture opposte. Muro.
In Cina invece non ho mai avuto problemi del genere, né come leggi né come mentalità. Ma forse è perché ho vissuto prevalentemente in una zona vicina a Hong Kong e a ChangChun, grosso centro del nord in pieno sviluppo.
Poi, in realtà queste sono solo impressioni del tutto personali senza alcuna valenza di giudizio: non ho vissuto abbastanza in quei paesi per essermi fatto una reale idea di come stanno le cose e non si possono giudicare interi sistemi dall'impressione di un mese o due vissuti a parlare con la gente o lavorare in qualche attività del luogo.