Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro - page 2 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro  (Letto 3804 volte)

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山水

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #15 il: 13 Gennaio, 2012, 17:50:04 pm »
Con tutta probabilità le condizioni lavorative degli stranieri che lavorano in Cina cambieranno presto
http://lindro.it/Cina-Contributi-stranieri,5582
c'è da aspettare in che modo questa riforma sui contributi si attuerà e quali saranno gli esiti
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MBC

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #16 il: 13 Gennaio, 2012, 17:52:04 pm »
Con tutta probabilità le condizioni lavorative degli stranieri che lavorano in Cina cambieranno presto
http://lindro.it/Cina-Contributi-stranieri,5582
c'è da aspettare in che modo questa riforma sui contributi si attuerà e quali saranno gli esiti
un conto sono gli stranieri mandati in trasferta in cina dalle loro ditte, un conto quelli che cercano lavoro in cina, e per quanto riguarda gli americani, la maggior parte finisce a insegnare inglese vendendo pagati anche 5 volte di più che un locale.
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

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vasco reds

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #17 il: 13 Gennaio, 2012, 18:12:27 pm »
Con tutta probabilità le condizioni lavorative degli stranieri che lavorano in Cina cambieranno presto
http://lindro.it/Cina-Contributi-stranieri,5582
c'è da aspettare in che modo questa riforma sui contributi si attuerà e quali saranno gli esiti

probabilmente il periodo di vacche grasse sta esaurendosi

cavallo

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #18 il: 13 Gennaio, 2012, 18:16:25 pm »
per essere onesti cavallo, il tread l hai aperto basandoti sulla opinione di un freelancer che ha vissuto 1 anno in cina。 lavorando per un anno come insegnante d inglese ( i famosi english teachers), tale Jonathan Levine....lui infatti e quello che parla della migrazione degli americani job seekers....freelancer eh...evitando di ricordarti che anch'io postai un articolo di un freelancer e tu me lo facesti notare, senza chiederti cosa fa questo tread più autorevole di quello che aprii io, il freelancer in questione del NYT non dice cose sbagliate,ma e pur sempre la sua opinione basata su quello che lui ha visto e vissuto.

per essere onesti:
- se concordi che il NYT (che non ha pubblicato sul tema solo quell'articolo: http://www.nytimes.com/2009/08/11/business/economy/11expats.html?ref=china) é un giornale serio, e se sai che la pubblicazione di un articolo in un simile giornale é soggetta a decisione e revisione (e correzione, infatti ci sono correzioni a pié articolo...) da parte di redattori e caporedattori plurisperimentati, che si occupano di determinate questioni ed aree geografiche professionalmente talora per decenni e non nelle pause di altre attività, dovresti capire che, sì, mi fido diversamente (enormemente di più) di un articolo di chicchessia pubblicato su un giornale autorevole (non su un fogliaccio o su un fognale...) che delle impressioni personali mie o tue o  di altri....
- ripeto che centinaia di migliaia di Occidentali, imbevuti di stereotipi (talora in buona fede e spesso non ignoranti...) hanno vissuto, operato, stidiato, avuto amici, fatto sesso, creato famiglie in Paesi come India, Cina, Algeria, Ghana, ecc. non per 11 anni ma per molti decenni (talora intere vite) e le loro analisi e descrizioni sono risultate più false di quelle di studiosi che hanno analizzato quelle realtà da migliaia di km di distanza e perfino di chi come il povero salgari non vi ha MAI messo piede! aggiungo che milioni di persone non sanno, per lo stesso motivo, capire ed analizzare e descrivere neppure il paese in cui sono nati e di cui sono originari, altro che quello in cui vanno 11 o 21 o 31 anni!
per capire una realtà valgono di più le basi culturali, l'approccio (aperto o chiuso), la propria ideologia, quella al cui servizio eventualmente si opera, la serietà della propria metodologia di analisi, il punto di vista che i soggiorni in questo o quel luogo......
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

destiny

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #19 il: 13 Gennaio, 2012, 19:04:34 pm »
Mo ricomincia.......

 :smiley_cheesy: :smiley_cheesy: :smiley_cheesy:

vasco reds

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #20 il: 13 Gennaio, 2012, 19:44:38 pm »
ci sta riprovando con tutti a stuzzicare..... anche con me in altro thread..... che ci vuoi fa' :smiley_lipsrsealed:

Stefanoski

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #21 il: 13 Gennaio, 2012, 20:00:13 pm »
per essere onesti:
- se concordi che il NYT (che non ha pubblicato sul tema solo quell'articolo: http://www.nytimes.com/2009/08/11/business/economy/11expats.html?ref=china) é un giornale serio, e se sai che la pubblicazione di un articolo in un simile giornale é soggetta a decisione e revisione (e correzione, infatti ci sono correzioni a pié articolo...) da parte di redattori e caporedattori plurisperimentati, che si occupano di determinate questioni ed aree geografiche professionalmente talora per decenni e non nelle pause di altre attività, dovresti capire che, sì, mi fido diversamente (enormemente di più) di un articolo di chicchessia pubblicato su un giornale autorevole (non su un fogliaccio o su un fognale...) che delle impressioni personali mie o tue o  di altri....
- ripeto che centinaia di migliaia di Occidentali, imbevuti di stereotipi (talora in buona fede e spesso non ignoranti...) hanno vissuto, operato, stidiato, avuto amici, fatto sesso, creato famiglie in Paesi come India, Cina, Algeria, Ghana, ecc. non per 11 anni ma per molti decenni (talora intere vite) e le loro analisi e descrizioni sono risultate più false di quelle di studiosi che hanno analizzato quelle realtà da migliaia di km di distanza e perfino di chi come il povero salgari non vi ha MAI messo piede! aggiungo che milioni di persone non sanno, per lo stesso motivo, capire ed analizzare e descrivere neppure il paese in cui sono nati e di cui sono originari, altro che quello in cui vanno 11 o 21 o 31 anni!
per capire una realtà valgono di più le basi culturali, l'approccio (aperto o chiuso), la propria ideologia, quella al cui servizio eventualmente si opera, la serietà della propria metodologia di analisi, il punto di vista che i soggiorni in questo o quel luogo......

Personalmente non concordo affatto su questa visione perchè spesso la si sceglie solo perchè collima con le nostre idee. Anche Rampini è stato svariato tempo in Cina e quindi varrebbe il presupposto che se lui scrivesse sul NYT sarebbe ancora più autorevole. Eppure, per quanto a me piaccia Rampini, se stai in un posto e non parli la lingua locale ti perdi il buona parte del succo. Tradotto: capisci spesso le cose di traverso o come tu le vorresti capire. Non riesci a comprendere appieno la voce del popolo di strada soprattutto, del poveraccio, o del classico signor Rossi del quale nessuno si accorge mai.

Posso o meno avere stima e fiducia in un giornalista ma non è detto che questi indovini quello che scrive. Dipende sempre e comunque dalla sua visione del mondo. Preferisco di gran lunga parlare con Cavallo, MBC, Vasco e altri con i quali posso SCAMBIARE opinioni piuttosto che dare solo credito al 100% ad un articolo di giornale (rispetto ad uno di voi intendo). Altrimenti non avrebbe senso l'interazione, la visione dell'oggetto da un'altra angolazione, il motivo di stare qui a scrivere e condividerle con voi. Per completezza dell'informazione.

Ognuno di noi ha una visione diversa del mondo, a volte anche parziale. Non è detto che abbia ragione l'uno o l'altro ed è anche vero che c'è gente che può stare 50 anni in un posto e non capirne una benamata sega. Però MBC, con il quale avrò sicuramente delle piccole divergenze proprio sul modo di vedere le cose, sa benissimo quello che dice e dice la verità. Per farsi un'idea basterebbe anche leggere qualche forum di expat in lingua inglese per trovare delle conferme, sia sugli stipendi che sulle possibilità di lavoro, nonchè sulle impressioni completamente diverse dei singoli partecipanti riguardanti il mondo Cina.

Vero che avere il laowai bianco può far figo ma questa è un'interpretazione a volte parecchio intellettuale. Altre volte il laowai viene visto come maggiormente preparato e come fonte di spunto per nuove iniziative. Viene messo lì magari per commerciare con l'estero con il quale ha maggiore tatto. Viene visto stilisticamente più preparato e ancora inarrivabile dal punto di vista del gusto. Altre volte viene invitato affinchè gli altri imparino da lui (come in Gomorra ad esempio, per citare un film che forse molti hanno visto). Poi tante altre cose che al momento non mi vengono in mente. Cose normali insomma, non ci vedo niente di strano.

Tolto tutto ciò, la Cina è comunque una meta che ha da offrire moltissimo. Pensando solo alla vastità ti viene il capogiro.

Speriamo continui a crescere e che magari diventi il nostro Eldorado ;)
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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #22 il: 13 Gennaio, 2012, 21:07:10 pm »
Spero NON combinino guai come fanno in altre parti del mondo....NON mi fiderei.....fanno SEMPRE come fossero a casa loro.......

vasco reds

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Re:Statunitensi emigrano in RPC in cerca di lavoro
« Risposta #24 il: 18 Gennaio, 2012, 18:08:57 pm »
3 osservazioni all'interessante contenuto

L’Italia è anche il Paese europeo con la più alta presenza di immigrati cinesi: 188.352 su un totale di 700 mila residenti nell’Unione europea (dati Eurostat, 31 dicembre 2009)
andrebbe notato però che mentre in Italia ci sono pochissimi cittadini italiani di origine cinese (per l'intreccio fra difficoltà delle naturalizzazioni, ius sanguinis e arrivo recente della maggioranza dei migranti cinesi), in Francia essi sono assai più numerosi (per la situazione opposta su tutti e 3 i punti), il che distorce un po' il dato citato

I pregiudizi.
Trattandosi di giovani, i tassi di mortalità sono bassi e annualmente sono poche decine i casi di decesso. “Ma quando muoiono – ha precisato Ricci – i cinesi sono seppelliti nei cimiteri italiani o trasportati in patria. Non trova, quindi un supporto statistico la credenza secondo la quale i cinesi non morirebbero mai, nel senso che i documenti del defunto verrebbero ceduti a un connazionale in posizione irregolare”. Tra i pregiudizi, il fatto che i cinesi abbiano una forte disponibilità di contanti perché legati alla criminalità organizzata. “Spesso – precisa Pittau – questo fatto è motivato da una forte solidarietà reciproca: per acquisire i capitali necessari per le iniziative imprenditoriali, i cinesi si avvalgono della rete dei connazionali basata sull’amicizia, sulla reciproca fiducia, abnegazione e condivisione anche dei beni”. Il matrimonio, ad esempio, “consente spesso alla coppia di raccogliere la somma necessaria per avviare un’azienda o anche per comprare casa
”.
ottima questa ulteriore conferma, ma che si debbano ancora registrare simili pregiudizi é significativo....

La presenza dei cinesi nel mondo (34 milioni, di cui 28 milioni in Asia), “pur non essendo trascurabile”, non è una “invasione”. “Se si considerano la bassa fertilità della Cina – ha concluso –, l’invecchiamento della popolazione e lo straordinario sviluppo economico, diventerà un grande polo d’immigrazione”.
appunto.....
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