ma chissà perché c'é chi torna sempre a discutere sugli Ebrei..., sulla loro "vocazione commerciale", ecc.
senza sapere peraltro di che Ebrei sta parlando, visto che, ad esempio:
- nell'Est Europa (dove fino all'Olocausto erano a milioni)m la maggior aprte era...contadino (Polonia e Russia) e niente affatto businessmen...;
- in Spagna prima della cacciata del 1492 la maggior parte erano artigiani, conciaossi, ecc. e niente affatto commercianti o banchieri;
- in Grecia (specie a Salonicco) erano soprattutto artigiani, contadini, piccolissimi mercanti;
- la maggioranza degli Ebrei est-europei erano semianalfabeti ancora alla fine dell'800, altro che colti!
il fatto é che sono proprio gli stereotipi razzisti, in primis iberocattolici e poi nazisti, ad aver costruito l'immagine stereotipata dell'equazione Ebreo= affarista (e prima ancora Ebreo = usuraio) come standard per gente che invece faceva infiniti diversi lavori nei vari territori in cui la diaspora l'aveva portata e perfino quando la Chiesa Cattolica vietava ai "buoni cristiani" di praticare il prestito ad interesse non erano affatto solo gli Ebrei a praticarlo: ad esempio in Francia erano, nel Rinascimento, i "Lombardi"!
sarebbe poi interessante vedere da quando i Wenzhouesi sono detti "Ebrei della Cina", dato che certamente non é esperienza comunissima per il Cinese medio conoscere direttamente commercianti ebrei europei.....e che quindi pare probabile che semmai abbia introiettato uno sterotipo falso d'importazione.....
inoltre paragonare l'"intraprendenza commerciale" della gente wenzhouese, che emerge da poco da decenni di maoismo e che ha alle spalle continuità di residenza, statalismo millenario, etica confuciana, ecc., con quella dei settori mercantili degli Ebrei europei (e allora perché non degli Olandesi, dei Libanesi, degli Egiziani di Alessandria, delle genti delle città baltiche?), che hanno alle spalle la dispersione diasporica, le persecuzioni antisemite, la correlkazione con il mercantilismo europeo e con la nascita modernissima degli Stati-nazione mi pare accettabile solo come stereotipo da bar, non come categoria di cui parlare seriamente.
e molte altre definizioni "campanilistiche", in Cina come in Italia, come in Francia, come in Egitto, ecc., sono al meglio solo questo: stereotipi da bar; al meglio, perché poi qualcuno può usarli per demonizzare l'"altro", con conseguenze nefaste
del resto non credo che a molti Italiani piaccia essere identificati stereotipicamente con "il binomio: calcio (AC MILAN) e Mussolini, a cui segue Berlusconi...(1+1..)" e spero che sappiano reagire adeguatamente quando ciò avviene e mi auguro che siano altrettanto pochi (ed in via di estinzione) quelli che non sanno distanziarsi da certi stereotipi su Cinesi, Scozzesi, Rom, Genovesi, Ebrei, Meridionali, Turchi, Bergamaschi, ecc. ed amano parlarne come argomento divertente....