per giorgio:
rispondom per l'ultima volta (non lo farò in futuro) perché non ritengo giusto espropriare il sito per una discussione tra filocolonialisti (come tu evidentemente sei) ed anticolonialisti (come credo oggi siano la maggioranza degli stesi europei, anche se purtroppo spesso più a parole che nei fatti) se tale discussione non ricorda che i crimini coloniali in Africa (e non solo) possono essere utilmente discussi in QUESTO sito SOLO come esemplificazioni e chiarimenti di problemi di razzismo (sarebbe troppo lunga la lista di testi sul rapporto fra colonialismo e razzismo da consigliarti...: basterebbero quelli che affrontano storiograficamente ed anropologicamente la questione del cosiddetto "post-colonialismo" che é addirittura oggetto di seminari all'Università di Roma) che vivono i Cinesi inItalia, come risultato di stereotipi, censure, menzogne verso i NON-BIANCHI (sì, proprio loro) e verso altre "alterità" (gli Ebrei, i Rom) diffuse purtroppo non solo fra le persone più ignoranti e giustificabili, ma anche fra laureati e docenti, operatori dei media e politici.
1) le strategie coloniali sono considerate "normali" solo dai filocolonialisti come te: all'epoca, fior di deputati socialisti e repubblicani insorsero in Parlamento contro quella strategia (da Turati a Colajanni a Libertini) e studenti universitari e mondine scesero in piazza contro il governo Crispi prima e dopo la cocente meritata sconfita italiana di Adua (1896) gridando perfino "Viva Menelik!" (il sovrano dell'Etiopia aggredita dall'Italia sabauda) o si misero sui binari per non far partire i treni di truppe dell'aggressione italiana alla Libia (1911); non é solo a posteriori che quelle iniziative sono considerate criminali e comunque quasi tutti i giornalisti italiani e stranieri (di potenze coloniali!) si ritirarono da Tripoli per protesta contro i massacri indiscriminati ed i saccheggi (vietati dal codice militare italiano ma compiuti sistematicamente dalle truppe italiane in Libia e poi Etiopia) compiuti dai bersaglieri italiani dopo gli scontri di Sciara-Sciat presso Tripoli!
2) la Dichiarazione del 1792 non é una "norma consuetudinaria" ma la base del moderno Diritto Internazionale ed era pefettamebnte nota a tutti i governi dell'epoca; ad essa, fra l'altro, si ispirava lo Statuto Albertino del 1948 che era l'equivalente della Costituzione nella monarchia italiana; violare quei principi (recepiti in numerose convenzioni inernazionali dell'epoca e successive) é stato tanto considerato un crimine che su tale punto si basò poi nel 1945 la stessa istituzione dei Tribunali Internazonali (di Norimberga e di Tokio) per giudicare i criminali nazisti e giapponesi; se non vi fosse legame fra quei crimini e il razzismo BIANCO, come erroneamente affermi, non sarebbero successe le seguenti cose:
a) chi scrisse la Dichiarazione del 1792 e la applicò in Europa la violò per primo ad Haiti contro i NERI;
b) nessun criminale di guerra italiano (Badoglio, Graziani, l'antropologo genocida Cerulli, ecc., pur definiti tali dagli Alleati ufficialmente) é stato mai processato, o anche solo esonerato dall'incarico per crimini commessi CONTRO GLI AFRICANI, mentre un alto ufficiale italiano é stato fucilato solo er avr fatto ammazzare alcuni prigionieri BIANCHI;
c) mentre solo pochi esaltati 8e contro la legge) oggi hanno il coraggio di negare i crimini nazifascisti e di esaltare le SS, la censura sui crimini del colonialismo italiano (in Eritrea, in Etiopia, in Somalia, IN CINA, in Libia, ancora in Etiopia) é durata e dura ancora oggi e molti funzionari ed ufficiali (fra cui tutti quelli del Ministero delle Colonie, passati nel 1946-47 al Ministero degli Esteri, conservando i loro radi) implicati a diverso titolo in tali rimini non hanno mai perso il posto ed anzi hanno segnato con la loro nefasta presenza (e quella di figli, nipoti -basta controllare i cognomi- e seguaci ossequiosi) il Ministero degli esteri, l'Esercito e le Università.
3) le guerre di indipendenza italiane dal punto di vista del diritto internazionale erano guerre di aggressione dello Stato sabaudo contro l'Austria-Ungheria; le rivolte che i nostri libri di Storia e la nostra toponomastica esaltano (le giornate di Milano e Brescia, quelle di venezia, quelle di palermo, ecc.) e le spedizioni di Garibaldi e di Pisacana erano considerate da coloro contro cui erano mirate atti di banditismo, da noi Italiani atti di eroismo patriottico che conformano il "Risorgimento" (l'appoggio straniero, francese o inglese, all'una o altra cosa non legittima più di quello di alcuni stati moderni alle lote di iberazione o ai terroristi): la legittimazione di una lotta, che fa il discrimine fra lotta di iberazione (legittima) e terrorismo (illegittimo) é solo il fatto che si combatte o meno un invasore o un ocupante, non il metodo di lotta. Azioni armate contro i civili sono state usate ANCHE DURANTE LE LOTTE RISORGIMENTALI (uccisione di collaborazionisti, ad esempo), nonché durante la guerra d'Algeria contro i Francesi e dai Sionisti contro i colonialisti inglesi in Palestina (attentato all'Hotel King David di Gerusalemme in cui vivevano le famiglie, civili, degli ufficiali inglesi) ed a Roma (attentato all'Ambasciata inglese) e gli autori, condannati a morte dalla Gran retagna per terrorismo, sono poi diventati rispettati leaders delo Stato di Israele.
4) chi proclama l'indipendenza di un territorio occupato militarmente dallo straniero (é il caso degli Statunitensi contro la Gran Bretagna, dei patrioti milanesi, bresciani e veneti nel Risorgimento, della Senussia in Libia nel 1921 e del FLN in Algeria negli anni '50) viene ovviamente considerato "bandito" dall'ocupante ma storicamente sta solo esercitando il diritto all'autodeterminazione; a posteriori ci? é stato riconosciuto da Wilson e nel 1947 dall'ONU, ma era già contenuto nella Costituzione Americana della fine del '700 (ovviamente, visto che era nata proprio in tale modo): non acettarlo vuol diore essere fermi al generale Radetsky o al Meternich che considerava l'Italia una "espressione geografica"!
5) Citi De Felice, ti rimando ai testi di Del Boca sull'Etiopia (finalmente, nel 2000 soltanto, il Ministro della Difesa ha riconosciuto UFICIALMENTE che l'Italia ha usato in etiopia gas asfissianti in proiettil di atiglieria ed aerei, soprattutto contro i civili, mentre erano GIA' PROIBITI DALLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI), sull'Eritrea, sulla Somalia, sulla Libia, sulla Slovenia e sulla Cina;
6) definire Gheddafi comunista (ha incarcerato tuti i comunisti libici, come Nsser ha fatto in Egitto) e "islamista" (ha perseguitato come Nasser gli islamisti, organizzati in entrambi i Paesi nei "Fratelli Musulmani" é ridicolo; é un personaggio da operetta (con ottimi addentellati coi servizi segreti italiani, con ambienti paramafiosi catanesi e con Andreotti, di cui é partner in iniziaive cultural-editoriali), un dittatore che collaborava con berlusconi nella lotta all'immigrazione gettando i migranti espulsi dall'Italia nel deserto libico, ma che non per questo dice solo cose folli ed a cui il ruolo che ha avuto é stato rafforzato anche dalle menzogne e censure italiane (ad esempio sul dramma, lungamente negato dall'Italia ed oggi provato, dei 4.000 civili libici deportati in condizioni atroci ad Ustica, nelle Egadi, nelle Tremiti e altrove, che é alla base del tirio, vviamente simbolico, dei due missiletti verso Lampedusa); lo trovo non più ridicolo degli abitanti di Lampedusa che hanno eletto un vicesindaco della...LEGA NORD (che considera i Siciliani come Africani...) o di chi ancora oggi fa acrobazie razziste (che solo opochi pazzi veri si aszzardano a fare quando si tratta di guerre in Europa, specie fra "Cristiani"...) per negare i crimini colonali italiani e il ruolo patriottico di chi combatté contro di loro, iIN CINA come in Libia, in Etiopia come in Slovenia.