un nuovo fenomeno: adozioni dalla Cina - page 1 - Diritti dell'immigrato & Osservatorio - Associna Forum

Autore Topic: un nuovo fenomeno: adozioni dalla Cina  (Letto 7786 volte)

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cavallo

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un nuovo fenomeno: adozioni dalla Cina
« il: 20 Dicembre, 2007, 09:33:53 am »
con la orma degli accordi avenuta ra Italia e Cina

http://www.ilmessaggero.it/home_blog.ph ... 3&idaut=12

si avvia una nova realtà in Italia: la presenza di bambini nati in Cuna e adottati da coppie italiane.

Ci? porta conseguenze di vario tipo e diverso segno:
- ci saranno presenze di persone nate in Cina e in alcuni casi cresciute in Cina fino ad una certa età (i bambini su possono adottare anche a 7-9 e più anni) in famiglie italiane, con una serie di opportunità positive ma anche di prolemi circa la duplicità di radici culturali  (tipica di tutte le adozioni internazonali e proporzionale alle distanze linguistico-culturali);
- questi bambini saranno appena adottati cittadini italiani di diritto, grazie all'adozione;
- nascono nuove esigenze di sostegno alle famiglie ed alle associazioni (che mi auguro serie) coinvolte in queste adozioni in termini di interculturalità.

Personalmente ritengo sia un terreno su ui le seconde generazioni cinesi in Italia possono avere un ruolo eccezionale, sia in foma organizzata (ASSOCINA), sia come impegno professionale (consulenza e mediazione culurale per le associazioni che si occupano di queste adozioni) e quindi anche come orientamento degli sudi (discipline di scienza dell'educazione, ad esempio), sia umanamente.

Le due sole associazioni per ora autorizzate sono:

* Ai.Bi. (http://www.amicideibambini.it/), con sede nazionale:
 20098 - Via Marignano 18 - Mezzano di San Giuliano Milanese (Milano)  e sedi regionali a Torino, Salerno, Bologna, Firenze, Mestre, Bolzxano, Roma, Bari e Messina. Nel 2007 ha fatto adottare132 bambini da vari Paesi (età media: 6 anni e 7 mesi).

Ha uno spazio per le offerte di lavoro attuali del'Associazione:
http://www.amicideibambini.it/_cv/default.asp

[é un'organizzazione cattolica, che infatti fa parte della FOCSIV, che é la federazione delle ONG cristiane in Italia, riconosciuta dal 1991]

* CIAI (http://www.ciai.it/), con sede nazionale
Via Bordighera, 6  20142 Milano e sedi o referenti regionali in Tocana, Lazio, Veneto, Puglia, Emilia, Molise e Sardegna. Nel 2007 ha fatto adottare 87 bambini da vari Paesi; ha 245 coppie italiane in attesa di poter adotare un bambino straniero (74 con Paese già assegnato).

In Italia le coppie in attesa di poter adottare un bambino sono migliaia, i bambini adottabili pochissimi e quindi crescono ogni anno le adozioni internazionali.
[é un'organizzazione non confessionale, nata nel 1968]
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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marcowong

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« Risposta #1 il: 20 Dicembre, 2007, 12:04:36 pm »
cavallo cercare di fare qualcosa in tal senso sarebbe veramente bello, personalmente quando ero un po' più giovane mi ero anche interessato in tal senso, ma all'epoca non c'erano accordi tra Italia e Cina.

Proverò a contattare tali associazioni.
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cavallo

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« Risposta #2 il: 20 Dicembre, 2007, 12:31:12 pm »
credo che nessuno meglio di chi ha vissuto e vive l'esperienza di "seconda generazione" di origine cinese in Italia, con il necessario aiuto di chi ha esperienze educative e di mediazione interculturale, potrebbe contribuire ad agire, anche professionalmente (mica si pu? sempre fare tutto come volontariato!), in supporto di quelle associazioni e delle famiglie e in primo luogo dei bambini.

Si potrebbe perfino costituire una cooperativa per svolgere questa attività come LAVORO (inclusa la formazione degli altri operatori che saranno a contatto conn questa nuova realtà), in particolare a Milano (ma non solo), ove hanno sede nazionale le due associazioni e dove ci sono anche tanti genitori in atesa di adozione. Sarebbe anche uno sbocco lavorativo per alcuni giovani di origine cinese, diverso dai negozi di Via Paolo Sarpi...
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federep

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adozioni
« Risposta #3 il: 20 Dicembre, 2007, 14:30:32 pm »
Tempo fa avevo letto che il governo cinese si era preoccupato per il crescente numero di adozioni di bambini cinesi (lo riporta anche la Pisu nel "il drago rampante" mi pare) da parte di coppie straniere (in particolare anglosassoni) -forse per evitare di vedersi arrivare madonna o brad pitt-!
Questo accordo tra Italia e Cina come si svilupperà?
Secondo te lasceranno adottare in forma definitiva anche bambini al di sopra dei due anni o saranno "soggiorni estivi" sulla falsariga dell'esempio biellorusso? Spero che l'accordo porti a risultati positivi....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da federep »

cavallo

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« Risposta #4 il: 20 Dicembre, 2007, 18:13:54 pm »
l'accordo non riguarda né soggiorni estivi tipo bimbi di Chernobyl (che peraltro proprio l'AiBi, una delle 2 associazionio autorizzate dall'accordo, ha chiesto recentemente siano VIETATI, in Italia, per bambini stranieri orfani, ospitati in orfanatrofi), né affidi temporanei, ma le vere e propriue ADOZIONI INTERNAZIONALI, definitive e con ottenimento automatico della cittadinanza italiana.

Le adozioni saranno regolamentatissime (speriamo bene): 1 solo ente (di Stato) le gestirà in Cina e 2 sole associazioni (1 cattolica ed 1 laica) in Italia.

Quel che mi premeva era sottolineare le novità che questo acordo introduce nel panorama delle problematiche umane, dei diritti (es.: questu bambinin saranno automaticamente, anche a 2-4-6 anni cittadini italiani, chi  chi é nato in Italia  da genitori cinesi non lo é), delle opportunità interculturali, delle azioni e dei lavori possibili per persone appartenenti alle "seconde generazioni" di origine cinese in Italia (e delle loro realtà organizzate, come ASSOCINA.
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goldendragon

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« Risposta #5 il: 20 Dicembre, 2007, 18:28:35 pm »
Citazione da: "cavallo"
Quel che mi premeva era sottolineare le novità che questo acordo introduce nel panorama delle problematiche umane, dei diritti (es.: questu bambinin saranno automaticamente, anche a 2-4-6 anni cittadini italiani, chi  chi é nato in Italia  da genitori cinesi non lo é)


qual'é il problema? Sono "nati" al momento dell'adozione in tenera età, a genitori italiani e quindi ritengono della cinesità solamente la parte genetica. Mica vorrai sobbarcare i genitori adottivi anche della rottura di palle del fatto di avere una figlia di nazionalità cinese? magari a cui dover fare il pdsò  :lol:  :lol:  :lol:
Sopratutto per bambine che ad ogni fine utile, con la Cina avranno poco da spartire, o almeno cosi' sembra osservando le sempre più numerose colleghe che adottano bambine cinesi e che cresceranno e saranno educate in un ambiente di occidentali senza altra connessione con la Cina che quella fisica.
« Ultima modifica: 20 Dicembre, 2007, 21:04:01 pm da goldendragon »

goldendragon

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Re: adozioni
« Risposta #6 il: 20 Dicembre, 2007, 18:31:59 pm »
Citazione da: "federep"
Spero che l'accordo porti a risultati positivi....


sicuramente é una chance (anche se non la sicurezza) per le bambine di avere una vita decente/corretta anche economicamente con genitori che probabilmente le ameranno invece di restare a marcire in un orfanotrofio del menga in Cina... :evil:
« Ultima modifica: 20 Dicembre, 2007, 21:03:28 pm da goldendragon »

cavallo

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« Risposta #7 il: 20 Dicembre, 2007, 19:23:21 pm »
no, nessun problema per quei bambini sul piano del diritto alla cittadinanza (semmai altri problemi, relativi alla duplicità fra origine e aspetto fisico con relativo "trattamento" da parte degli "autoctoni" e famiglia italiana; una cosa diversa dal problema, pur simile, di chi é "seconda generazione" con genitori cinesi, in Italia); al contrario, un elemento in più per affermare un eguale diritto per chi in Italia ci nasce o ci studia e vive da anni". Perché poi pensate che ne beneficeranno soprattutto le bambine? E se le famiglie italiane preferissero i maschietti?
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marcowong

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« Risposta #8 il: 20 Dicembre, 2007, 19:57:31 pm »
Citazione da: "goldendragon"
Sopratutto per bambine che ad ogni fine utile, con la Cina avranno poco da spartire, o almeno cosi' sembra osservando le sempre più numerose colleghe che adottano bambine cinesi e che cresceranno e saranno educate in un ambiente di occidentali senza altra connessione con la Cina che quella fisica.


Così come anche i figli di adozioni nello stesso ceppo etnico comportano prima o poi una ricerca delle proprie radici, questo fenomeno è ancora più accentuato nel caso di adozioni interetniche.
Spesso i figli manifestano l'esigenza di sapere di più delle proprie origini e a questo i genitori adottivi non sono così attrezzati.
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goldendragon

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« Risposta #9 il: 20 Dicembre, 2007, 21:08:09 pm »
Citazione da: "cavallo"
Perché poi pensate che ne beneficeranno soprattutto le bambine? E se le famiglie italiane preferissero i maschietti?


non ho visto nessun maschio adottato, solo bambine per "ovvi" motivi :evil: di cui i cinesi si dovrebbero vergognare :evil:  :evil:  :evil:  :evil:
se gli occidentali preferissero i maschietti dovrebbero cambiare fornitore
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« Risposta #10 il: 21 Dicembre, 2007, 00:32:08 am »
goldendragon, tu dici: "non ho visto nessun maschio adottato, solo bambine per "ovvi" motivi  di cui i cinesi si dovrebbero vergognare    
se gli occidentali preferissero i maschietti dovrebbero cambiare fornitore"

Come hai fatto a vedere bambine cinesi adottate in Italia se l'accordo per le adozioni fra i due Paesi é stato firmato da pochi giorni (prima erano vietate) e non si é pertanto registrata ancora ALCUNA adozione? Non saranno di altri Paesi asiatici? O non le avrai sognate?
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Dubbio

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« Risposta #11 il: 21 Dicembre, 2007, 01:30:16 am »
Citazione da: "cavallo"
Come hai fatto a vedere bambine cinesi adottate in Italia se l'accordo per le adozioni fra i due Paesi é stato firmato da pochi giorni?

Leggi bene, non ha parlato di bambine adottate in Italia, ma semplicemente di bambine adottate e genericamente degli occidentali.

E non mi dire che non sai a cosa si riferisce perché non posso crederlo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

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« Risposta #12 il: 21 Dicembre, 2007, 02:11:39 am »
sul sito segnalato da cavallo degli amici dei bambini si ricerca una posizione che potrebbe essere interessante per qualche associno:

Volontario Espatriato in Cina http://www.amicideibambini.it/_cv/default.asp#TUTOR

E' una posizione per un volontario di quattro mesi e quindi prevede solo un rimborso spese di 500 euro, però si prevede anche un incarico biennale alla fine dei quattro mesi.

Sto scrivendo una mail alle due organizzazioni per verificare eventuali possibilità di cooperazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

marcowong

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« Risposta #13 il: 21 Dicembre, 2007, 02:27:59 am »
Citazione da: "goldendragon"
non ho visto nessun maschio adottato, solo bambine per "ovvi" motivi :evil: di cui i cinesi si dovrebbero vergognare :evil:  :evil:  :evil:  :evil:
se gli occidentali preferissero i maschietti dovrebbero cambiare fornitore


Come dicevo in un post precedente, mi sono interessato all'argomento e i miei primi mesi pechinesi, in attesa di trovare una casa in affitto, vissi in un albergo che era convenzionato con un centro di adozioni internazionali.
La mattina facevo colazione tra coppie, per lo più americane, che erano in attesa di una adozione o che avevano appena adottato un bambino.
E quindi io ho visto anche bimbi (maschietti) adottati.
Poi chiaro che la vergogna esiste perchè un bimbo dato in adozione (esclusi quelli orfani a causa di eventi traumatici) è una vergogna per definizione.
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« Risposta #14 il: 21 Dicembre, 2007, 09:39:47 am »
caro Dubbio, leggi bene tu quel che ha scritto goldendragon:

"non ho visto nessun maschio adottato, solo bambine per "ovvi" motivi  di cui i cinesi si dovrebbero vergognare    
se gli occidentali preferissero i maschietti dovrebbero cambiare fornitore"

Goldendragon dice:
1)  che i Cinesi si dovrebbero vergognare del fatto che vengono adottate solo bambine "per ovvi motivi";
2) che "se gli occidentali preferissero  maschietti dovrebbero cambiare fornitore".

Cioé afferma che in Cina non ci sono maschietti adottabili ma solo femminucce e che si devono vergognare di questo i Cinesi (evidentemente si riferisce al fatto che le bambine sarebbero abbandonate più dei bambini, per lo spregio alle femmine che si riflette anche negli aborti  selettivi).

Ora, se uno dice queste cose deve aver visto "solo femminucce ADOTTATE". Dove? Stiamo parlando di adozioni internazionali e quindi i/le bambini/e ADOTTATI/E (non DA ADOTTARE) si vedono nei Paesi di adozione o negli alberghi che cita marcowong; quelli/e che restano negli orfanatrofi cinesi sono i NON ADOTTATI: ebbene, marcowong co nferma che fra i bambini adottati da coppie USA (quindi occidentali) ci sono ache maschi... Inoltre io parlavo dell'accordo Cina-Italia, che non pu? aver finora portato NEPPURE AD UNA ADOZIONE e che non pu? essere comparato con situazioni di altri Paesi che hanno altre regole ed altre "culture adottative".

So bene che ci sono gravi problemi nella percezione delle figlie femmine in Cina e so pure degli abusi del traffico internazionale di bambini e soprattuto bambine dal Sud del Mondo all'Occidente (il caso Francia-Ciad é un esempio), ma é possibile che una volta tanto che Cina e Italia fanno un accordo serio su una materia tanto delicata si debba già gettare fango (parlando di "doversi vergognare") su quella che invece é una questione che apre scenari nuovi e che a mio parere va  affrontata come una nuova occasione interculturale da gestire bene e senza approssimazioni? Come se in Italia già non arrivassero (regolarmente e non...) bambini/e vietnamiti, eritrei, etiopi, colombiani, mozambicani (spesso per tramite di missioni cattioliche), ecc.! A meno di non proporre alla Cina di fare come gli "aborriti" Musulmani, i cui Stati vietano l'adozione internazionale, tanto più (ma non solo) verso coppie e Paesi non islamici (ed in alcuni casi vietano pure l'adozione interna)...
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