il fatto é che ai leghisti ed ai loro alleati non interessa affatto (al di là delle chiacchiere demagogiche) ridurre il lavoro in nero (che i primi ad usare sono i piccoli imprenditori di quel NordEst che é il principale serbatoio di voti leghisti e di quella Sicilia che é bacino di voti berlusconiani oltre che terra di mafia) e la criminalità vera, ossia non quella dei manovali della devianza (scippatori, piccoli spacciatori, ecc. o addirittura semplicemente "clandestini", lavavetri abusivi, ambulanti senza licenza) ma quella dell'intreccio mafie-finanza-politica (appalti, tangenti, evasione fiscale e fondi neri, criminalità organizzata, riciclaggio, controllo criminale del territorio, ecc.) che caratterizzava l'Italia già al tempo di Cavour e poi di Giolitti (sostenuto da deputati eletti da mafia e camorra), quando i poveri cristi prima del Centro-Nord e poi, dopo l'annessione coloniale del Sud da parte dei Savoia, del Meridione erano costretti ad emigrare.
un'emigrazione senza la quale (e senza le cui rimesse) l'Italia avrebbe un livello di sovrappopolazione (gli Italiani all'estero sono 35 milioni, discendenti compresi!), di disoccupazione, di miseria degno del Bangladesh.
un'emigrazione che ad esempio i governi DC fal 1948 al 1958 stimolarono e favorirono (De Gasperi raccomandava per questo di imparare le lingue...) e che vide ad esempio oltre 300.000 Italiani inviati nelle miniere di carbone francesi e belghe (con contratti capestro di 5 anni, non rescindibili) in cambio di forniture mensili di carbone francese e belga all'Iatalia che si stava ricostruendo!
non solo, quindi , all'estero gli Italiani erano trattati come i migranti sono trattati oggi dagli Italiani (basta leggere il libro di stella "l'Orda"), ma gli emigranti italiani erano considerati bestie utili anche dai governi e dalla borghesia italici; quando poi il Nord Ovest ebbe bisono di operai per le industrie (FIAT e altre) il trattamento di calabresi, Siciliani, Campani, Pugliesi a Torino e Milano non fu affatto migliore che in Svizzera, USA, Australia, germania.
quini la tradizione italiana é di disprezzo già per i propri emigranti, dalla metà del XIX secolo in poi; figurati com'é facile per leghisti e razzisti d'ogni tipo seminare stereotipi, menzogne e disprezzo per i migranti e raccogliere voti per provvedimenti razzisti che distraggano dai veri colpevoli della crisi, quando si semina su un terreno così fertile e senza adeguata azione di contenimento antixenofoba sistematica e ovunque....!