Scusate se dico cose "vecchie", facendo una domanda, ma: Com'è possibile registrare delle "impronte digitali" ad una persona che "NON HA" un'identità?
Nella norma si parlava di "creare un database" con le impronte digitali, ma per quel poco che so... ad ogni impronta deve corrispondere una sola scheda "anagrafica" (completa di nome, cognome, età, luogo di nascita e domicilio), altrimenti, avere un'impronta di una persona di cui NON SAI nulla, è ASSOLUTAMENTE INUTILE.
Qui allora si genera un altro dilemma (che potrebbe far scaturire una discussione ideologica), se lo stato dà un'identità alle persone per SCHEDARLE, ma RIFIUTA palesemente di riconoscerla per i diritti fondamentali (quali, residenza, documenti, istruzione, ecc...), dà per scontato che TUTTE le persone schedate (rom o meno), siano DEI CRIMINALI, quindi... si configurerebbe un reato, che si chiama:"APOLOGIA DI RAZZISMO" (a mio avviso).
Con queste affermazioni, voglio dire semplicemente che PRENDERE IMPRONTE DIGITALI, NON SERVE AD UNA MAZZA se NON SAI CHI E'. Se come dici tu, Vasco, vuoi evitare che le persone abbiano tanti "alias" (peggio di un internauta), DEVI dargli un'identità e RICONOSCERLA all'interno delle tue strutture statali, se non lo fai... FAI UN REATO.
Quindi, secondo me, pu? esistere una "Registrazione Anagrafica" (che come gia detto, dà diritti basilari, quali di residenza, di eredità, capacità giuridiche, ecc..) senza una schedatura (registrazione di elementi personali e sensibili all'interno di sistemi informatizzati), ma NON PUO' esistere una schedatura SENZA il riconoscimento di una "Registrazione Anagrafica".
E' per questo Vasco, che io sono favorevole ad un "Database" delle impronte digitali, ma A TUTTE LE PERSONE, maschi, femmine, rom, senegalesi, italiani, messicani, spagnoli, ecc...