Il racconto di un immigrato in cima al mondo

Nella notte in cui brillano i colori dell’Italia, un immigrato come tanti si sente più italiano tifando e tifando a squarciagola……

Nella notte in cui brillano i colori dell’Italia, un immigrato come tanti si sente più italiano tifando e tifando a squarciagola per la squadra azzurra, per gli idoli che rimarranno nella storia di un gioco che unisce la passione di tante persone.

Inspiegabile questa alchimia, che spinge tanta gente a uscire dalla routine quotidiana, a buttarsi nella fiumana di persone sulle strade, un “manicomio”
all’aperto, uomini e donne consapevoli di vivere un sogno realizzato, che corrono e urlano fino a perdere la voce.

“Campioni del Mondo, campioni del Mondo” ecco che nasce l’orgoglio di essere un italiano acquisito, e non importa se effettivamente accettato dalla società in cui vive, non importa se l’aspetto non è tipico dell’italiano medio, il giovane immigrato si butta euforicamente nella folla per festeggiare la vittoria della sua seconda patria.
Sì, qualche occhiata incredula, incuriosita, instranita, proveniente dagli altri festeggianti si incrocia con quelli a mandorla del ragazzo. Ma poi
trionfa la voglia di festeggiare che fa mettere da parte pregiudizi e discriminazioni. Con la forza di qualche gadget (tricolore), segno di
appartenenza, recuperabile in extremis grazie ad un venditore ambulante, straniero anche lui, il ragazzo, probabilmente uno che noi avremmo chiamato “di seconda generazione”, si agevola nell’essere accettato senza troppi sguardi o commenti inopportuni (un giorno forse potrà fare a meno di procurarsi tutto ciò), così da poter usare un “noi” in un senso più ampio, comprensivo di tutti i tifosi dell’Italia, comprensivo di tutti gli immigrati che l’hanno
tifata.

Nell’imperversare dei caroselli ecco scorgere un immagine che riecheggia nella notte, un cinese di mezza età che nella sua chinatown sventola
orgogliosamente una enorme bandiera italiana, un’immagine da ricordare.

Ma i festeggiamenti dilagano sulla strada, immagini di nudismo al limite di denuncia per atti osceni in luogo pubblico, autoveicoli con un
carico di persone al di là di ogni divieto del codice stradale, bandiere, urla, suoni e, raggiungendo oramai l’anarchia pura, la presa di un autobus con ancora i passeggeri dentro, liberati dai festeggiamenti della gente che si era arrampicata sopra il mezzo soltanto dopo un ora, e rincuorati di essere rimasti illesi dopo il passaggio di un vento di follia collettiva. Questo è lo spirito della nottata che coinvolge non solo cittadini italiani, ma tanti italiani
acquisiti. Sorrisi, saluti, abbracci, foto ricordo: oggi è un gran giorno, oggi è il giorno dove NOI siamo i campioni del mondo, lo siamo al di là delle
problematiche di integrazione, al di là delle diversità, al di là dei singoli egoismi che ci procura il vivere.

“CAMPIONI DEL MONDOOO!!!”

Magari ogni giorno l’Italia vincesse i mondiali!

Posted by on 11 Luglio 2006. Filed under Racconti, Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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