Dal favoreggiamento della prostituzione alle rapine, tutti a danno dei connazionali. Chiediamo fiducia nelle istituzioni, che possano fermare questi criminali che danneggiano tanto la comunita’ cinese.
Parliamo dei violenti, di coloro che non hanno rispetto per il prossimo, delle mele marce delle società. Anche nella comunità dei cinesi in Italia si è sviluppata questa piaga.
Sono notizie recenti quelle su un gruppo di giovani ragazzi cinesi di Prato che hanno costretto tre connazionali a prostituirsi, riducendole in stato di schiavitù, e la rapina ad una erboristeria cinese di Firenze da parte di 5 cinesi sempre di giovane età, finita con la morte di uno di loro e l’arresto dei rimanenti.
Queste, come altre vicende, sono caratterizzate dal fatto che i criminali cinesi se la prendono generalmente con i propri connazionali: lo fanno perché sono spesso persone poco integrate, non conoscono ne’ la lingua ne’ la società italiana e quindi preferiscono agire nella comunità cinese, dove riescono a muoversi meglio.
Dall’altra parte le denuncie scarseggiano, a volte perché le stesse vittime sono clandestini e denunciando i crimini subiti rischierebbero di essere arrestati e rimandati in Cina, altre volte perché si ha paura di ritorsioni o non si conoscono bene le strutture e la legislazione italiana.
L’impressione dei cinesi residenti in Italia è che questi delinquenti siano sempre i soliti gruppetti di giovani venuti dalla Cina solo per divertirsi. Ragazzi che non hanno nessuna voglia di lavorare, spesso tossicodipendenti e per questo bisognosi di denaro per acquistare la droga e, a differenza della maggior parte degli immigrati, non fondano la loro presenza in Italia nel sacrificio del lavoro.
Parlando un po’ con gli abitanti cinesi delle zone “più a rischio” capita spesso che ci raccontino della loro insicurezza, delle loro paure e che vorrebbero più pattuglie di polizia a tutela anche della loro incolumità.
E’ una presenza necessaria, per far si’ che la stragrande maggioranza di stranieri per bene possa essere tutelata, per creare più fiducia nelle istituzioni ed evitare che nessuno si faccia giustizia da se’. Il problema va affrontato subito, prima che possa diffondersi come un cancro all’interno della comunità cinese.
Un discorso che non è collegato direttamente con questi fatti, ma che col tempo potrebbe diventare rilevante è quello riguardante i giovani stranieri. Il rispetto fra le comunità è indispensabile: siamo considerati da molti una categoria a rischio, perché le tante situazioni di discriminazione che subiamo, spesso sciocchezze, una volta accumulate ci potrebbero spingere contro la società in cui viviamo, portandoci ai margini della convivenza, dove domina la criminalità.