Rimpatriata 4: L’arte di fare la coda

Se vi capita di andare in Cina per vacanza o per lavoro, capirete subito
che il fatto di avere un miliardo e trecento milioni di persone lo si
vede appena atterri all’aeroporto.

Appena atterri ed esci dall’aeroporto, se non hai prenotato una macchina, sicuramente ti toccherà cercarti un chuzuche (taxi), seguendo i segnali e la folla arriverai il marciapiede dove aspettare il taxi, scoprirai così che non sei solo, ma centinaia e migliaia di persone stanno aspettando il taxi insieme a te, in un coda disordinata e kilometrica.

Questa è la Cina moderna, devi fare la coda per tutto! E così che nasce l’arte di fare la coda e le metodologie per fare una coda di successo.

Inanzi tutto bisogna dividere le diverse tipologie di coda:

Coda a forma di mezzo cerchio

La coda a forma di mezzo cerchio è una coda disordinata, ammassata, tutti insieme in cerca di un avvanzamento. Mezzo cerchio perchè sembra un cerchio tagliato in due, con la diagonale rivolto alla meta d’arrivo. Questa tipologia era la più diffusa e oggi la puoi trovare sotto la metropolitana nelle numerose ore di punta, quando esci ed entri dal treno, quando prendi la scala mobile o le scale normali, quando compri la frutta al supermercato e aspetti di poterla pesare, quando compri il biglietto alla macchinetta,  quando vai a comprare il biglietto del treno, quando fai timbrare il biglietto prima di prendere il treno, quando aspetti il taxi prima di entrare nelle sbarre che dividono le file, …..
Questa coda è qualla preferita da tutti (tranne dagli stranieri) perchè ogni volta è come una sfida, un ring fatto di mille altre persone, ci si spinge discretamente, ci si danno gomitate, sposti le persone e il tutto fa parte del gioco, cioè è tutto valido, puoi fare qualsiasi cosa. Persino attaccarsi al sedere dell’altro e aspettare che questo se ne vada dal fastidio.
La fila in ogni caso sembra pacifica e ordinata, solo che non è ordinata.
Ormai io che vivo questo tutti i giorni, ho imparato a diffendermi spingendo, urlando “Feili” se mi si attaccano al sedere, non ho ancora imparato a dare le gomitate perchè non ci arrivo, ma è il prossimo obbiettivo per una fila di successo, ovvero arrivare prima degli altri. Ci sono gli esperti che stanno ai fianchi della fila così piano piano scavalcano gli altri, lo scavalcare non è un reato anzi viene vissuto come una questione di invidia, quello è riuscito a scavalcarmi e io devo imparare da lui.

Coda a fila larga

La fila larga è composta da più persone alla volta, ciò che differenzia dalla precedente è il fatto che ci siamo le ringhiere o divisorie per dividere le file, così che la fila è più ordinata e segua un percorso preciso. Ma dentro quasta fila, le persone possono in ogni caso scavalcare gli altri. I gesti non sono così evidenti, non ci si può dare le gomitate e nemmeno spingersi, ma si possono trovare mille altri trucchetti per andare avanti. Questa è la fila che trovi di più, ormai le autorità cinesi hanno imparato a mettere le divisorie da per tutto per dare un pò di ordine.
Quest’anno all’EXPO per esempio quasi tutti hanno adottato la fila larga. Per entrare all’Expo devi per forza passare al controllo sicurezza, come quello che fanno in dogana all’aereoporto e   peichè le persone sono veramente tante hanno adottato la fila larga, con la fila indiana non sarebbe possibile e sarebbe lunghissima.
Anche per entrare negli padiglioni, alcuni hanno deciso di utilizzare questa per velocizzare. Per esempio il padiglione tedesco dove ci vogliono 4 ore per entrare, le persone aspettano due alla volta. Le strategie per scavalcare gli altri sono tantissime, molte non le conosco, posso raccontarvi questa che ho vissuto di persona. Ero al padiglione tedesco in attesa ormai da un’ora e passa. Vedo un bambino di 4 o 5 anni che sbuca tra le nostre gambe e che senza capire cosa  stesse facendo ci scavalcae corre in avanti, io e la mia amica lo guardiamo con affetto e lo lasciamo andare. Dopo un attimo sento dietro urlare la madre del bambino “Mio figlio dov’è!? Per favore fermatelo, lasciatemi passare che devo recuperarlo!”. Noi con molta comprensione la lasciamo passare così come tutti e poi ci assicuriamo che abbia recuparato il bimbo un pochino di fronte a noi, la vediamo che lo abbraccia e noi siamo tutte contente e felici.
Dopo circa una ventina di minuti vediamo che il bambino e la mamma sono ormai a due file più in avanti di noi! Da quel momento in poi abbiamo capito che era la strategia che la mamma aveva usato per andare avanti e scavalcare la fila.
Ci sono quelli che piano piano poi si infilano ai lati e quando arrivi alla curva dove c’è più spazio accelerano e ti scavalcano, quello ormai ho imparato a incanstrarli poggiando le mani nelle due parti delle sbarre.
Coda a fila indiana

La coda a fila indiana l’ho trovata al padiglione australiano e americano, è fatto di divisorie molto vicine in modo che ci possano passare solo una persona alla volta. In quella occasione ho fatto un’ora di coda in quando era molto presto al mattino e molti non erano ancora entrati.
Questa coda è la meno faticosa perchè non si può assolutamente scavalcare nessuno, non c’è spazio! E tu piano piano avanzi passeggiando e facendo pause brevi. Ai cinesi sicuramente non piace, perchè non c’è competività e non c’è la possibilità di avanzare alla faccia di chi non è capace o si rifiuta di usare metodi disonesti per scavalcare gli altri, non c’è soddisfazione! Ma io spero tanto che questa tipologia diventi presto la più diffusa, perchè è veramente stancante fare la coda. Ovviamente ci sono anche i casi in cui le persone scavalcano le ringhiere! Ma spesso vengono punite dalle guardie e rispedite all’inizio della fila.

Ovviamente ci sono anche i trucchi per evitare completamente la coda, ovvero portarsi in giro su una carrozzina una persona anziana o un bambino neonato, l’unica che non ha l’accesso agevolato è la donna incinta che in Cina deve fare la fila insieme a tutti gli altri.

Una volta parlavo con una mia collega, le raccontavo che è veramente dura per me adeguarmi a questi ritmi e il fatto che nessuno rispetti la regola della distanza tra una persona all’altra,spesso ti capita che ti mettano una mano sul petto o sul fondo schiena per spingerti via e non puoi neanche lamentarti perchè ormai sei già fuori fila e devi rintegrarti. La mia collega come risposta “non si può fare altrimenti, ci sono troppe persone in Cina!”. Già siamo in troppi anche se Shanghai ha 13 linee di metropolitana, siamo sempre in troppi per smaltirci! Per strada ci sono solo persone, pedoni che sbuccano da per tutto, sulla splendida Bund non riesci a goderti nulla, perchè devi fare la fila per arrivare sulla riva del fiume e vedere il panorama di Shanghai. E questo non è solo Shanghai anche Beijing che è anche peggio, una volta ho preso la metropolitana nell’ora di punta nella capitale e ho dovuto fare 2 ore di coda solo per entrare nella stazione senza contare le code al controllo sicurezza e per entrare in treno, e così anche in tutte le medie e piccole città di questo popoloso Paese. Chissà se un giorno riusciremo ad arrivare all’ordine europeo, so solo che il governo c’è la sta mettendo tutta, ormai i messaggi scritti e vocali per ricordare la gente come vivere pacificamente nel rispetto di una società civile sono ovunque. Camminando per strada ci sono cartelli e muri dipinti con scritte enormi, una di cui mi ricordo diceva “文明是从你我做起!”, (la civiltà è fatta da te e da me!).

Qi

Posted by on 25 Agosto 2010. Filed under Racconti, Rimpatriata. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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