Un ponte tra oriente ed occidente in mostra a Napoli

Si è aperta ufficialmente sabato 13 ottobre la mostra che getta un ponte tra oriente ed occidente dal titolo “Asian overview: peoples and dreams!” e fino al 23 ottobre saranno visitabili dipinti e fotografie direttamene rappresentativi di suggestioni orientali, presso la galleria“Il Ramo d’Oro” di Napoli.

L’associazione gestisce un elegante spazio espositivo molto ben collocato sulla collina del Vomero, in cui senza fini di lucro, si organizzano regolarmente mostre ma anche eventi culturali e teatrali e corsi su argomenti di vario genere. “La gente e i sogni: panoramica sull’Asia” è in realtà il nome dell’evento attualmente in corso, una mostra che, secondoVincenzo Montella (tra gli ideatori del progetto), “nasce al di fuori dei circuiti commerciali, delle reti politiche ed istituzionali, che ha permesso ad artisti lontani migliaia di chilometri di conoscersi e di incontrarsi per condividere finalmente un progetto creativo. Patrocinata dal Consolato di Indonesia a Napoli, da Associna e dal Sindacato Cinese Nazionale (Si. Ci. Na.), la mostra che unisce Oriente ed Occidente, nasce da un movimento spontaneo di conoscenti. Un interessante dibattito ha aperto la serata con la partecipazione tra gli altri dell’artista Teresa Mangiacapra, di Setyo Mardiyantoro, di Vincenzo Montella e del Presidente del Sindacato Cinese Nazionale Salvio Wu. Proprio quest’ultimo auspica fortemente una sempre maggiore partecipazione dei propri connazionali ad eventi culturali, in una Napoli che però è spesso palcoscenico per le gravi piaghe sociali che coinvolgono la comunità cinese tra le vittime. In un clima di forti emozioni, e di ricordi di viaggi in terre lontane verso il sol levante, è emersa, nella discussione iniziale, una particolare sensibilità degli artisti verso l’attesa di un miglioramento della situazione dell’arte a Napoli, dove creazione, colori, luci ed immaginazione fanno troppa fatica ad emergere in contesti di disagio sociale in cui diventa complesso identificarsi, da cittadini e da cultori dell’arte.
Alla mostra partecipano 10 artisti; Shin Hye park dipinge paesaggi malinconici ed a tratti mistici: nei rappresentati “steli d’erba piegati dal vento che non sanno porre resistenza” si cela la metafora della vita di ognuno che è in balia del proprio destino. La pittura di Sangeeta Singh indaga invece l’animo femminile al fine di riscoprire anche in se stessa la pienezza dell’amore materno e coniugale, troppo represso dalle convenzioni sociali. Liu Yang rielabora la fotografia al computer per trasformare quasi la realtà immortalata in una foto , in un sogno: “tra farfalle che nuotano e pesci che volano” non può mancare la raffigurazione di donne viste come pure ed immacolate. Wang Tiewei, fotografa da Cinese i luoghi simbolo della Cina di ieri e di oggi : piazza Tien anmen in cui persone assistono ad una cerimonia di stato; ed il distretto di Qianmen, dove si lavora anche di notte per le Olimpiadi del 2008; in queste foto c’è di sicuro un paese che cambia, che corre senza sbuffare, il tutto non senza drammatiche conseguenze. Le foto poi di Liu Wei sono “marionette che interagiscono con personaggi reali” all’interno della città proibita di Pechino. In realtà ciò che si vuol rapprsentare è il destino manipolato degli esseri umani. Setyo Mardiyantoro, indonesiano, in un trionfo di colori fa emergere la sua sensibilità e la sua nostalgia per un ambiente puro e sano, in cui l’equilibrio tra uomo e natura non è stato ancora violato. Nella pittura di Antonius Kho, si trovano i colori della terra, e l’uso della pelle di serpente; Le fotografie di Vincenzo Montella ritraggono soggetti orientali: l’uso della pellicola dorata ricorda l’oriente Bizantino. Marco Sodaro, utilizzale foto per raccontare ed indagare la realtà in cui vive cioè il Giappone. Teresa Mangiacapra conduce l’attento osservatore nel cuore del Tibet e fa percepire il calore di una terra intrisa di spiritualità, lontana dalle insidie del capitalismo e della globalizzazione, dove il tempo si è fermato, dove “cielo e terra diventano simbolo di una vita contemplativa” e ricerca di altri spazi e dimensioni. Visitabile tutti i giorni tranne il giovedì dalle 16 alle 20, altre informazioni sulla mostra e sugli altri eventi sono disponibili sul sito web galleries.absolutearts.com.
Giuseppe Iadevaia

Posted by on 21 Ottobre 2011. Filed under Associna. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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