Un abbraccio lungo 20 minuti per abbattere gli steccati tra le persone. Quindici minuti per conoscere l’altro, ed altri 5 per trasmettere a tutti le proprie sensazioni. E ricordare così Zhou Zheng e la figlia Joy, vittime dell’agguato di via Giovannoli a Roma. Oggi pomeriggio alle 2 piazza del Popolo ospiterà una performance artistica che non è fine a se stessa. È dei Gao Brothers, alias Gao Zhen e Gao Qiang, che portano a Roma “The Utopia of Hugging for 20 Minutes”, in occasione della mostra “(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese”, a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, dal 25 gennaio al 4 marzo al MACRO Testaccio nell’ambito della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta.
“Un abbraccio lungo 20 minuti con gli sconosciuti intorno a noi – dicono i Gao Brothers – è l’occasione per ribadire la necessità di stringersi gli uni agli altri, soprattutto in circostanze tragiche come quelle che hanno colpito la famiglia di Zhou Zheng e tutta la comunità cinese di Roma”.
Siamo tutti chiamati a partecipare. La performance si svolgerà alle 2 di pomeriggio in piazza del Popolo. I Gao Brothers inviteranno il pubblico a scegliere un compagno (possibilmente sconosciuto), con il quale abbracciarsi per 15 minuti. Allo scoccare di questi, l’abbraccio si trasformerà in un abbraccio collettivo per altri 5 minuti. La performance verrà ripresa e fotografata dai loro assistenti. Il materiale verrà in seguito utilizzato per creare opere fotografiche e video.
“The Utopia of Hugging for 20 Minutes” è un progetto – organizzato a Roma da Glocal Project Consulting, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura – che comincia nel 2000 sulla spiaggia di Jinan, in Cina, un luogo desertico dove i Gao Brothers riuniscono un centinaio di sconosciuti ed amici nell’atto di abbracciarsi per 15 minuti. Nel 2001 furono invitati alla 49esima Biennale di Venezia per presentare la loro performance, ma la censura cinese ha impedito loro di lasciare il Paese. Realizzare questa performance a piazza del Popolo è perciò un’opportunità unica, in Italia, per continuare questa catena utopica di abbracci.
Fonte: Roma Italia Lab