Finalmente è arrivato marzo. Aria di primavera dopo un mese che seppur soltanto di 28 giorni, a mio avviso penso sarà il più lungo e intenso del 2013. Prima di tutto mi presento. Scusate il ritardo. È da un mese che prometto un articolo per gli amici di Associna, ma come avrete già ben capito, febbraio è stato un mese che di certo non scorderò per gli impegni che soprattutto una 2G può avere.
Eh si, sono una 2G. E a dire il vero ho scoperto questo nome in codice non da tanto. Anzi sono stati gli “associni” a farmelo sapere quando li conobbi tantissimi anni fa. Fino a quel giorno sapevo solo di essere come una delle tante ragazze cinesi nate in Italia. E chi lo sapeva che eravamo anche categorizzati sotto una definizione così “coatta”? Il termine 2G, non so voi, mi da tuttora quell’idea di film su robot. Certe volte quando penso alla parola 2G… non so perché ma mi vengono in mente gli Yattaman! Vabbè lasciamo stare… Torniamo a noi.
Prima di tutto, come ben sappiamo, febbraio 2013 è stato un mese di festa per noi cinesi: abbiamo tutti celebrato il capodanno, che come al solito ha comportato cene e feste da un parente all’altro. Tante di quelle mangiate (non scordiamoci che c’è stato anche il Carnevale) accompagnate da ricordi degli anni passati. Non so voi, ma io quando festeggio l’anno nuovo, faccio un resoconto dell’anno passato. Quindi come inizio non era per niente andata male. Tante feste, tra cui quelle in piazza. Ho assistito ad esempio a quello organizzato dall’Ambasciata Cinese di Roma ai Fori Imperiali il 2 febbraio che mi era piaciuto tantissimo (più dello scorso anno a Piazza del Popolo). Tanta aria gioiosa. Continui scambi di auguri che ti portano ad essere fiduciosi e speranzosi verso il futuro incerto.
Ma in Italia la sensazione di incertezza era comunque nell’aria. E il capodanno cinese non c’entra niente. Febbraio è stato il fatidico mese del voto, di conseguenza abbiamo subìto tanta di quella campagna elettorale che come diceva un noto personaggio comico (che ho scoperto da poco e che mi fa “muorire” dal ridere), “il televisore anche se lo spegnevi rimaneva l’alone dei politici”(spero avete capito chi è). Ma meno male che almeno c’era la prospettiva di vedere la 63° edizione di Sanremo, staccare un po’ la televisione dai temi politici, che seppur comunque presenti erano trattati in modo ironico.
E cosa si poteva aggiungere a tutto ciò? Bene, conclusi i “Buon Anno a tutti” del 10 febbraio, ecco che l’11 il Papa Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni. Tiè. Ora si che sono tutti scoppiati. C’è chi dice che “ormai non c’è più religione” e “morto un papa se ne fa un altro” da ora in poi non sarà più una parola di conforto nel linguaggio italiano. Uno sconvolgimento soprattutto mediatico, per non parlare di Facebook. Berlusconi vestito da papa “Pio tutto” vince. Così come le sue promesse a resituire l’Imu. La Santa Sede è vacante. Così come lo è diventato il nostro governo.
Ricordo ancora la notte prima del voto. Mi sentivo quasi un super eroe anche se fino a quella notte non sapevo ancora con certezza chi votare. Vengo poi inserita in un gruppo su Facebook intitolato “Cinesi aventi diritto al voto”. Siamo discretamente tanti, ma so benissimo che ce ne sono molti di più. Attualmente i membri sono 385. Io non invito nessuno apposta, mi piace avere quel margine di speranza che ce ne sono molti di più. Quella notte non riesco quasi a dormire. Mi sento di dover decidere con responsabilità. “Noi possiamo contribuire a cambiare le sorti del nostro paese!” mi dico prima di addormentarmi. Ed ecco come siamo messi. Il risultato delle elezioni è lo specchio perfetto della condizione del paese e degli italiani tutti, compresi noi adottivi.
In tutto questo panorama, penso sia sbagliato dare la colpa a qualcuno. Tutti noi siamo responsabili e ci meritiamo quello che abbiamo. Non sappiamo cosa accadrà tra qualche giorno. Per ora sappiamo solo che il Papa che se ne è andato con un elicottero, sorvolando su una Roma in tramonto che penso abbia commosso e fatto riflettere anche chi del cattolicesimo non gliene è mai importato. Abbiamo un governo conteso tra comici e disperati. Abbiamo un vincitore di Sanremo uscito come al solito da un talent show ed abbiamo persino un nuovo MasterChef. Accorriamo a vedere gli ultimi giorni dei film in proiezione che hanno vinto gli Oscar e Balotelli è tornato in Italia, anche Maradona, ma per giocare una partita con il fisco, come hanno detto alcuni. In questo febbraio ne sono successe di cose, ben più della norma. Un febbraio in grado di raccontare perfettamente l’Italia di oggi. Roma in particolare sembrava in questi giorni un gigantesco set cinematografico. Ora aspettiamo. Aspettiamo una svolta politica, il conclave, un pò più in là sapremo chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica e i nuovi sindaci. Ci siamo spaventati per i terremoti e per le sparatorie che hanno colpito le zone vigliacche di Roma proprio all’inizio di quest’altro mese. Ricordo che il 1 febbraio si era aperto con il tg che mostrava la nuova Ferrari F138, mi fa sorridere che il 28 abbiamo chiuso invece con un elicottero. Abbiamo appena aperto il mese con un morto di fronte ad una banca e la mia preghiera chiede solo di chiudere il mese con un pò più di ottimismo. Per ora sono solo contenta che finalmente febbraio è finita (?). Non ci resta che (piangere) dire “Ti aspettiamo, primavera”.
Benvenuta! In effetti da Roma queste vicende, se ce ne fosse bisogno, sono ancora più amplificate!!
Grazie! Eh si… chi vive a Roma penso mi possa ben capire…..