Una ricetta per Giulia

Questo di oggi non è un post che ha a che fare con la Cina, parla piuttosto di una storia che ho vissuto in prima persona e che voglio condividere con tutti voi.

Io e Giulia ci siamo conosciute ad un corso estivo di inglese a Malta, avete presente quei corsi dove si va e si sa che si farà tanto tanto mare, tanta tanta discoteca, tanta tanta pazzia?… Io ero già grandicella ai tempi e il mio inglese era già piuttosto buono, partii perché quell’estate ero sola, tradita dalla mia precedente relazione e con mille buoni propositi di iniziare a vivere bene da sola, anche se inevitabilmente ogni tanto cadevo nel buio del tunnel che mi ero creata da sola.

Giulia invece aveva solo 18 anni quell’anno ed era una ragazza molto solare, sembrava un personaggio uscito da un film, cantava con un ipod nelle orecchie, rideva e contagiava tutti con la sua allegria. Nonostante la sua giovanissima età, era anche una ragazza matura per certi versi, il suo modo di stare con gli altri era di una ragazza più grande della sua età, sapeva bene cosa voleva dalla vita, viveva pienamente ogni giornata.

Il viaggio a Malta mi fece molto bene, e finito il corso alcuni di noi rimasero in contatto, Giulia ed io ogni tanto chattavamo su msn e lei mi scriveva MisCHIANdo MaIuscoLO CoN miNUSCoLo… era proprio una tipetta, una ragazza di quelle che non scordi facilmente.

Col tempo perdemmo le tracce l’una dell’altra, io ero molto presa dalla nuova vita lavorativa, dal nuovo fidanzato e da mille tentazioni della vita, lei sparì dalla mia vista, ma io ero convinta che fosse ancora li, a cantare le sue canzoni con un ipod nelle orecchie…

In verità, Giulia morì in un incidente d’auto con un conducente in stato di ebbrezza. Quando un altro amico di Malta mi diede questa notizia, scoperta per puro caso, rimanemmo entrambi senza parole, perché non riuscivamo proprio a collegare Giulia con la morte, erano veramente due cose che di più lontane non ce n’è al mondo. Giulia era la contrapposizione alla morte stessa, con la sua giovane età, con la sua energia, con i suoi sogni.

E fu così che andai sulla pagina facebook di Giulia, per rivedere la mia amichetta di Malta, e vidi una pagina piena di messaggi, una pagina dove gli amici le scrivevano delle frasi, delle dediche, dei pensieri, ma anche semplicemente dei fatti quotidiani, come se lei fosse ancora viva, con loro, a sentire ogni cosa e a ridere a crepapelle con il suo solito fare.

Nell’essere commossa, comunque pensai scetticamente che purtroppo questa emozione sarebbe stata destinata ad essere solo un castello di sabbia, che sarebbe stato cancellato dalla marea del tempo. L’emozione che si provava per la morte scioccante di Giulia non sarebbe potuta continuare per sempre, prima o poi ognuno di noi sarebbe tornato alla propria vita di routine e di quotidianità che logora la sensibilità.

Sicuramente in parte andò così per me, nonostante non l’avessi mai dimenticata la mia vita andava avanti senza soffermarmi molto sul significato di aver conosciuto Giulia.

Di recente ho visto fiorire molte attività della pagina di Giulia, siamo passati da un agriturismo con il suo nome, ad un concorso di poesia ed ad una accademia dedicata a lei. Queste cose mi hanno incuriosita, Giulia era sì una ragazza meravigliosa, ma non era certo un personaggio pubblico, tutte queste attività fiorite intorno a lei sono qualcosa di veramente singolare.

Sono andata a vedere più a fondo, e ho visto che sulla sua bacheca arrivavano ancora messaggi commuoventi nonostante i 4 anni passati dall’incidente. Messaggi di amici, messaggi di attività, tante parole, tante foto hanno reso la bacheca di Giulia una delle cose più belle che abbia visto finora, è spontanea, sincera, bella ed emozionante, pullula di vita da sola, proprio come Giulia.

In ogni messaggio o post vedevo traboccare l’Amore e l’Affetto, man mano che andavo avanti a leggere il mio cuore si inteneriva, provavo un piccolo solletico in fondo al cuore, come un germoglio che nasce in primavera, accarezzato dal vento leggero e da quel sole tiepido, un sole che riscalda e non brucia, un vento che rinfresca e non spazza via. Sentivo nascere in me qualcosa che non vi nascondo che mi è difficile ancora capire cosa sia, ma ho imparato a farmi trascinare da quello che sento senza razionalizzare ogni cosa, a lasciarmi toccare da tutta questa cascata di umanità.

È un po’ come tornare innocenti, tornare a quando ti fidavi pienamente di tutto ciò che ti circondava, tornare autentici, quando non pensavi tanto, agivi con l’emozione e non con il ragionamento, quando non ti vergognavi di piangere o ridere, quando assaporavi la vita a pieno polmoni.

Questa perciò è una storia di nascita, una affermazione di quanto può essere straordinario e grande l’Amore, che sostiene la vita anche dopo la morte.

Questa storia è dedicata a tutte le persone come me e te, persone normali che sono sommerse e indurite dalla vita di tutti i giorni, a raccontarci che tutti possiamo creare e vivere una magia, se dal cuore crediamo in quello che facciamo.

Questa è la storia di gente comune eppure straordinaria, come gli amici e parenti di Giulia.

Vi metto il link dell’accademia di Giulia se vi interessa conoscere meglio questa ragazza che con la sua semplicità ha fatto innamorare tutti.

http://www.giuliabrignone.org/

In pieno stile “bere mangiare uomo donna”, non posso non lasciarvi una ricetta in ricordo di Giulia.

La Ricetta che voglio proporvi è il “riso saltato con le uova”, un piatto semplicissimo, che tutte le mamme cinesi fanno per i loro figli, ogni mamma ha ovviamente una ricetta sua che lo rende unico all’assaggio, io vi propongo (all’incirca) quella di mia mamma:

ingredienti:

–           Due uova

–           Una ciotola di riso (il riso deve essere cotto nell’acqua, senza sale e olio, e lasciato a riposare e raffreddare per almeno un’oretta, ecco perché si usa spesso e volentieri il riso avanzato del pasto precedente, la consistenza giusta è simile a quella del riso usato per fare il sushi, con chicchi leggermente separati)

–           Sale

–           Vino di riso (di colore giallo, di quelli usati essenzialmente in cucina, di produzione tipica del sud della Cina)

–           Olio quanto basta

–           Erba cipollina o porro

Sbattere le uova in una ciotola e aggiungere un pizzico di sale, scaldare quindi il wok a fiamma media con un po’ di olio d’oliva e un po’ di porro o erba cipollina tagliata, mettere le uova a saltare nella pentola.

Quando le uova iniziano a coagularsi (non aspettare che siano completamente cotte), aggiungere il riso e iniziare a separare i chicchi e saltarlo insieme all’uovo per pochi minuti ancora, aggiungere il sale e sfumare abbondantemente con il vino di riso, quando il riso è caldo, spargere l’erba cipollina tagliuzzata grossolanamente per profumo e decorazione.

Il piatto è pronto per essere servito!

Alcune note:

–           Nella tradizione si usa lo strutto di maiale, ma io preferisco il sapore delicato dell’olio d’oliva.

–           Alcune ricette propongono anche di saltare prima il riso e poi mettere le uova, in questo modo le uova avrebbe ricoperto i chicchi di riso, io preferisco la variante casalinga perché mi piace assaggiare le uova separato dal riso.

Buon appetito e Buon inizio Settimana!

 

(tutte le foto provengono da immagini liberi di Internet o da foto personali)

 

Posted by on 8 Aprile 2013. Filed under Bere mangiare uomo donna, Blog, Prima Pagina. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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