Sono le 4 di mattina. Mi sveglio per bere e mi capita di tweettare con una giornalista freelance giapponese di Repubblica. Lei è partita da un sondaggio dove cita che 80,7% dei giapponesi gli sta antipatica la Cina.
Io, come al solito, comincio una breve discussione via Tweet per constatare che non è solo antipatia, ma rivalità, odio, risentimento storico. Non sono riuscito a dire tutto quelle che sapevo sull’argomento. L’ora tarda era a mio svantaggio (a Tokyo erano le 12, otto ore in avanti).
Ognuno deve argomentare le sue idee. Il problema nasce quando una qualsiasi giornalista pensa che Twitter sia un luogo dove sfogarsi e poi cancellare tutti i messaggi precedenti, lasciando me comune cittadino a dialogare con me stesso (come se fossi un accusatore).
Mi dispiace, ma non sono nato ieri carissima giornalista, e ho fotografato tutta la vicenda. Giusto perché è importante esprimere una propria opinione per poi non rinnegarla poche ore dopo.
Mi aspetto comunque una risposta al riguardo. Perché cancellare le proprie opinioni mi sembra un passo indietro, che non fa onore soprattutto alla sua professione.
Con questo vi lascio a voi uno spunto di riflessione (e invito i miei amici a postare gli stessi commenti che hanno fatto sul mio Profilo Facebook o di WeChat). Di quanto sia difficile dialogare anche con esperti del settore, anche alle 4 di mattina e con una mia lucidità non proprio al 100% 😛
Sun Wen-Long
ricopio quello che ho scritto su fb.
la madre natura non ci ha detto dove la cina, il giappone o l’italia. ogni centimetro di territorio è stato conquistato, quindi nelle contese di territorio vince il più forte e basta. pero il giappone e la germania sono quelli che hanno fatto i “cattivi” nella seconda guerra, guarda come si comporta la germania e com’è il giappone. come si fa a non far stare sul cazzo il giappone? poi per la cronaca, la percentuale dei cinesi e coreani che odiano giapponesi superano il 90%. la cina ha problemi grossi di economia. ma il giappone con un pil pari a un terzo degli usa ha un debito pubblico che si avvicina a quello degli usa, cioè quasi il 300% del pil(e noi ci lamentiano dell’italia). a differenza degli altri stati il debito pubblico giapponese viane comprato quasi tutto dai fondi pensioni giapponesi. immagina cosa succede se col giochetto che sta facendo il giappone, finisce il flusso di cassa del governo.
i comportamenti fanno la differenza, i francesi e tedeschi si scannavano dai tempi dei galli, tant’è che l’alsezia ha cambiato la nazionalita almeno 20 volte. pero adesso sono “amici”. il problema che il giappone non ammette gli propri errori e cerca di fare il prepotente(come gli usa). il giappone ha dichiarato zona di sicurezza aerea aree che superano di un bel pò la linea di mezzo(linea di confine per l’esclusività dello sfuttamento economica dichiarato dal giappone stesso, non riconosciuta dalla cina) e si lamente che la cina dichiari aerea di diaoyudao area di sicurezza aerea. questi sono comportamenti che fanno incazzare.
i comportamenti fanno la differenza, i francesi e tedeschi si scannavano dai tempi dei galli, tant’è che l’alsezia ha cambiato la nazionalita almeno 20 volte. pero adesso sono “amici”. il problema che il giappone non ammette gli propri errori e cerca di fare il prepotente(come gli usa). il giappone ha dichiarato zona di sicurezza aerea aree che superano di un bel pò la linea di mezzo(linea di confine per l’esclusività dello sfuttamento economica dichiarato dal giappone stesso, non riconosciuta dalla cina) e si lamente che la cina dichiari aerea di diaoyudao area di sicurezza aerea. questi sono comportamenti che fanno incazzare.
La politica =feci,cacca,escrementi.
Thun88 se fosse un cinese che guarda una ragazza Giapponese?
Non credi che da cinese ci sia anche da parte tua un po’ di visione non esattamente neutrale della questione col giappone? Il giappone fa il prepotente, ok… e la cina no? La cina ha problemi di riconoscimento dei confini praticamente con ogni stato con cui abbia confini..
Sia chiaro, non voglio difendere il giappone, pero’ non mi sembra una situazione in cui il torto e la ragione sono chiari e limpidi..