A Roma il Primo Convegno Nazionale sulle Seconde Generazioni Italo-Cinesi organizzato da Associna. Previsti numerosi partecipanti italo-cinesi da tutta Italia.
Associna, l’associazione che rappresenta le seconde generazioni italo-cinesi, per la ricorrenza del suo decimo anniversario, organizza il suomeeting annuale a Roma nelle giornate dal 9 al 11 Ottobre.
Numerosi ragazzi italo-cinesi provenienti da tutta Italia, in particolare da Milano, Torino, Padova, Bologna, Firenze, Prato e Roma, parteciperanno alle attività previste dal ricco programma partendo da una visita al Parlamento Italiano, in linea con la sensibilizzazione che l’associazione svolge da anni tra i giovani sino-italiani verso le istituzioni italiane, per proseguire nella giornata di sabato 10 ottobre con il Primo Convegno Nazionale sulle Seconde Generazioni Italo-Cinesi.
La convention sugli italo-cinesi prevede una prima parte dedicata ai temi della integrazione e inclusione sociale, con un panel di esperti nel settore dei rapporti tra Italia e Cina, e una seconda parte sui temi dell’identità e della sua valorizzazione.
Proprio questa seconda parte rappresenta la particolarità di questa giornata, dove verrà data voce alle seconde generazioni italo-cinesi, una nuova faccia dell’Italia di oggi.
Parleranno Mary Pan (giornalista presso Ballarò), Daniele Zhang (ingegnere presso Brembo), Sabrina Hu (fashion designer), Alex Chen (cantante K-pop e uno dei protagonisti del programma “Italiani made in China”) e Wulian Weng (dipendente presso FAO).
“L’immigrazione è un fenomeno dinamico – afferma il Prof. Bai Junyi, Presidente e membro fondatore di Associna – oggi non esiste più il concetto della comunità cinese quale un unico blocco uniforme al suo interno. Esistono invece tante sfaccettature e una di queste è rappresentata dai tanti ragazzi di origine cinese ma con un vissuto italiano che ogni giorno fanno la differenza nella società italiana, grazie alla loro determinazione e alla loro multi-identità. La diversità, lo vogliamo dire forte, non è un difetto, ma un valore aggiunto, conoscere più lingue e culture è la base per un futuro in un mondo sempre più globalizzato”.