Per questi giorni di spensierata festa, che siate con i vostri familiari o i vostri amici, lo staff di Associna Vi autura Buon Natale e Felice Anno Nuovo, ringraziando a tutti del sostegno che ci avete sempre dato!
Di seguito, riportiamo uno degli articoli pubblicati nella nostra amata sezione dei Racconti, così da condividere lo spirito natalizio, in qualche modo, tutti insieme.
Buone Feste!!!
Staff Associna
Natale è il periodo più bello dell’anno, forse quello più atteso dai bambini, che siano di famiglia cristiana o meno. È il caso della mia infanzia, nato e vissuto qui.
Ho sempre vissuto con normalità e tranquillità la festa di Natale, senza troppe cerimonie o psicodrammi familiari, come le processioni per l’Immacolata o l’avvento di Gesù bambino.
Nel mio immaginario, Natale è sempre stato sinonimo di regali (a volte anche troppi), ma anche di parenti che si riuniscono e vengono a far visita ai parenti più anziani, come il nonno e la nonna.
Ricordo che già dal giorno dell’Annunciazione il nonno si arrangiava ad addobbare un piccolo alberello di Natale, a mettere su i festoni ed a preparare un piccolo grazioso presepe.
Con una certa severità e premura il nonno sfogliava la sua rubrica piena di numeri telefonici e ideogrammi, e la campanella del telefono suonava continuamente per ricevere telefonate di augurio da ogni parente residente qui in Italia. Il suo sguardo fisso e sempre imbronciato per le festività si tramutava in un tiepido sorriso, quasi fosse una gioia taciuta.
Il Natale è stato adottato dai cinesi d’Italia come una festa in cui si riunisce tutta la famiglia. Questa nostra “adozione” è data dal fatto che non vogliamo essere esclusi dal clima di felicità collettiva “che contagia ogni cuore”.
A Natale si riunisco molti i parenti, addirittura fino al 2° o 3° grado, ma solitamente gli ospiti fissi sono i parenti più stretti, come zii, figli, cugini e nipoti.
Curioso è il fatto di incontrare, durante queste riunioni, familiari mai visti finora perché tanti sono gli intrecci di parentela e per i più giovani riconoscere ogni parente è un’impresa molto ardua!
Potremo paragonare tutto ciò alle famiglie meridionali italiane di vecchio stampo.
I padroni di casa fanno gli onori, intrattengono gli ospiti con vivaci chiacchierate in dialetto Wenzhounese, stappano del buon vino italiano, oppure prendono una bottiglia di grappa di riso cinese nella sua caraffa originale in coccio scuro.
I più piccoli solitamente si annoiano. Mi ricordo che io preferivo giocare giù in giardino che starmene diverse ore seduto sui tavoli imbanditi.
I cinesi amano la buona cucina, la buona compagnia e il buon vino. Ne sono prova le feste di Natale e i matrimoni fatti da noi, che riassumo tutto ciò!
In casa, durante il Natale, non si è mai fatta distinzione tra cena e pranzo. Ogni occasione è buona per cucinare sia carne che pesce.
Solitamente la nonna inizia offrendo qualche antipasto, fa “sgranocchiare” agli ospiti qualcosa come arachidi, pistacchi, e poi porta piatti come il jiang you rou (carne essiccata al gusto di soia. Di solito si presenta tagliata a fettine), zampe di gallina speziate (nonostante il nome sono una prelibatezza!), fette di salamini agrodolci cinesi e a volte anche del prosciutto crudo italiano.
Dopo aver spiluccato qualcosa, si passa ai famosi ravioli col ripieno della nonna,che hanno giusto dosaggio di lattuga dolce e carne di maiale. Con lo stesso ripieno si fanno i panini cinesi (man tou) che lasciano al palato un retrogusto finemente dolce (solitamente sono poco salati).
A turno, come pietanze centrali, si servono gli gnocchi di riso (a forma di linguette schiacciate) saltati con uova e verdure miste tagliate, oppure si mette in tavola un piattone di spaghetti di riso, sempre con lo stesso contorno. Il riso di solito non trova spazio in queste occasioni, perché è un alimento più quotidiano che per occasioni speciali.
Bacchette e forchette si contendono il primato sulla tavola, solitamente vincono le prime!
Intanto sulla tavola si portano di continuo altri piatti di contorno, come il toufu fritto (formaggio di soia), le “uova dei cent’anni” (di anatra), le seppie di mare accompagnate con aceto e limone, stufati di agnello o vitello accompagnati da funghi porcini cinesi e ovviamente del brodo di pollo bollito in bianco.
Una salsa immancabile sulle tavole cinesi è la salsa di soia con aceto che accompagna quasi ogni pietanza!
Per quanto riguarda i piatti a base di pesce si può suggerire del granchio lessato e del branzino cotto a vapore con brodo in salsa di soia. Sono piatti leggeri e molto saporiti per la presenza di spezie come lo zenzero, erba cipollina e la salsa di soia.
Solitamente si porta in tavola anche la coda di rospo (pesce piatto a forma di rombo), accompagnato sempre dallo stesso tipico sugo. Attenzione a non rigirare il pesce nel piatto, si dice che sia un gesto di cattiva sorte! Inoltre anche il “ripulire” completamente il piatto della portata centrale sia considerato un tabù: i cinesi ritengono che sia segno del loro status di ricchezza e di benessere lasciare dei piccoli avanzi nel piatto.
Come dessert si serve solitamente della frutta di stagione, oppure il dolce tipico del Natale, il Pandoro (preferito al più classico Panettone), magari nella versione farcita di crema o con la glassa per i più golosi!
Di solito si aspetta il giorno di Natale per aprire i regali, ma per i più capricciosi c’è anche la possibilità di chiudere un occhio ed aprirli prima: alcuni bambini sono talmente insistenti che i genitori non possono fare a meno di accontentarli…
Altre volte si è tentato di introdurre un menù quasi esclusivamente italiano a base di pesce, con grandi successi: spaghetti agli scogli, scampi, cozze, astici al pomodoro, insalata di mare etc. Il rischio degli ospiti è sempre stato quello di fare indigestione, tanto è il gradimento.
Ora che il nonno non c’è più, da tanti anni quei toni di felicità che c’erano prima si sono attenuati e questo appuntamento si è trasformato in una sorta di giorno della memoria: la tappa al cimitero è d’obbligo, di ordinaria prassi è la cerimonia dei tre inchini di preghiera con le tre stecche d’incenso in mano, simbolo di buono auspicio verso i propri cari defunti secondo la filosofia taoista.
Nonostante la magia del Natale sia un po’ svanita, benché non ci sia nessuna messa di mezzanotte o nessun canto natalizio a suggellare il tutto, questa festività cristiana è entrata prepotentemente anche nel calendario di molti cinesi che vivono qui da molto tempo.
È un appuntamento unico e speciale. Tutti si fermano per ritrovarsi e prendere una pausa dai propri impegni per ritornare a casa e questo sentimento di affetto che si sente nell’aria non è estraneo alle famiglie cinesi.
Tralasciando il puro e semplice lato commerciale che noi tutti conosciamo, anche i cinesi ne approfittano per ritrovarsi e festeggiare insieme un felice momento come è il Natale.
ottimo articolo !
il natale ci ricorda desiderio di armonia
passata e futura …
auguroni !