Venire in Cina: si, no, forse, vorrei ma…

Negli ultimi tempi sara’ anche la crisi in Italia ma e’ aumentato il numero di connazionali che mi scrivono chiedendo indicazioni su un loro trasferimento in Cina. La stragrande maggioranza non ha una vera e propria specializzazione, ma ci sono anche molti architetti che si fanno avanti per sapere se, come, dove e soprattutto a quanto troveranno del lavoro in Cina. Purtroppo devo anche buttare secchiate d’acqua al loro entusiasmo; venire in Cina e’ facile, starci un po’ meno, prima di tutto perche’ non e’ detto che a uno piaccia abitarci e soprattutto sia in grado di rinunciare al proprio ambiente italiano, secondo perche’ il mercato del lavoro per stranieri non e’ proprio rose e fiori. Anche la Cina non se la passa benissimo come prima, inoltre le recenti politiche di salvaguardia dell’impiego locale ha messo dei paletti alle assunzioni di stranieri. Detto questo, e’ sempre possibile venire in Cina a lavorare, ma se non si ha gia’ un contratto in tasca dal proprio paese, l’unica cosa da fare e’ venire di persona e provare.

Pero’ noto che quando spiego questo ai miei interlocutori molti si ritirano dentro il proprio guscio come lumachine toccate sul vivo. Provare, partire, rinunciare sono parole cui non siamo piu’ abituati, fanno paura, no anzi ispirano alla ritirata.

velleita' di avventura…

Ho tanti casi da elencare di gente che e’ arrivata ed e’ rimasta, spesso facendo altre cose rispetto a quello che avevano preventivato, e ora dopo anni vedo che sono anche contenti del loro corso di vita. Ne ho visti altri che sono andati via senza trovare niente, pochi a dire il vero, in ogni caso il fattore che conta per un successo e’ sicuramente la determinazione ma soprattutto lo spirito di avventura.

Ragazzi, state andando in un altro continente, un paese diversissimo a 10mila km di distanza da casa, e’ vero che si trova il caffe’ espresso, cappuccino, pasta e pizza, ma siete

sempre fuori del vostro ambiente, quindi serve un cambio di spirito. A chi vuole mollare gli ormeggi e venire qui consiglio prima di leggersi non libri e libri sulla Cina e i cinesi ma i libri di

Conrad, Kipling, Jack London, le magnifiche storie sudamericane di Isabel Allende, Marquez, Coe

…e avventura vera!

lho lasciatelo perdere, ma divorate Jorge Amado e anche Chatwin perche’ quello che vi serve e’ prima di tutto voglia di avventura come era fino a meta’ del secolo scorso, quando la gente andava urbi et orbi a cercare qualcosa senza assicurazione, contributi pensione, casse di medicine e sieri antivipera, insomma portando solo se stessi.

Ho incontrato ultimamente un ragazzo italiano che mi raccontava di aver lavorato per 3 mesi in un KTV di Shanghai prima come distributore di volantini in strada, poi diventando manager di notte, mi ha parlato degli incontri coi clienti e delle amicizie nate da questo, avrebbe potuto continuare ma ha deciso di cambiare per non rovinarsi la “salute”, e cosi’ e’ andato a gestire un ristorante. Questo nello spazio di pochi mesi. E anche una ragazza, sempre italiana che ha lavorato come cameriera in un ristorante cinese per 10 euro l’ora, e tutto per fare esperienza ed entrare in un mondo troppo nuovo.

Quanti farebbero lo stesso? Eppure sono esperienze totali che agli occhi di altri mostrano determinazione e voglia di fare. Tutte cose che portano a restare dove si vuole, alla fine.

Posted by on 22 Maggio 2012. Filed under Prima Pagina, Voci da Shanghai, di Michele Soranzo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

8 Responses to Venire in Cina: si, no, forse, vorrei ma…

  1. 10 euro l’ora non è male neppure in italia.

    • oooooopppsssss, 10 YUAN>..!!!!!!! per 10 Euri ci andavo anche io!

      • Ah, stavo per controbattere allo stesso modo…. Ho lavorato anche io in ristoranti a Shanghai per molto meno di 10 euro all’ora.
        Adesso, tornata in Italia, riesco a riconoscere che c’e’ una bella differenza nel trovare un lavoro: per quanto sia senz’altro piu’ difficile di un tempo, magari una sistemazione in Cina si puo’ trovare, in Italia e’ quasi impossibile.
        Per il resto son d’accordo con tutto riguardo l’adattabilita’: io ci ho provato e non sono riuscita proprio a convivere con l’ambiente 🙁 l’esperienza a Shanghai mi ha fatto capire quanto amo l’Italia……nonostante tutto 😉

  2. Vivere a Shanghai e’ sicuramente stata un’esperienza indimenticabile, vi ho vissuto per sei anni e mezzo, poi ho deciso di tornare in Italia perche’ altrimenti sarei rimasta la’ forse per il resto della mia Vita… Quando si decide di partire per la Cina… oltre alla curiosita’ per questo Mondo “altro”, e’ sicuramente necessaria una grande passione per questo Paese di Mezzo in continua trasformazione, e una grande adattabilita’, non sono sufficienti voglia di mettersi in gioco (cmq necessaria) e voglia di trovare un impiego nella parte opposta del Mondo… ma con un po’ di buona volonta’ e spirito di adattamento al 101%… 加油!Buona Cina a tutti!

  3. Già, bisogna avere il coraggio di partire, poi in Cina tutto cambia in pochi mesi. Grazie Michele!

  4. Ho 27 anni e sono stato tanto combattuto nello spostarmi in Cina e vivere con la mia ragazza, ma dopo tanti viaggi abbiamo optato per il momento di vivere in Italia e fra un paio di anni tornare in Cina. Una splendida nazione che ho sempre amato!

  5. Buongiorno a tutti,
    trovo molto interessanti i commenti postati in questo forum e ve ne ringrazio.

    Ho 43 anni, sono un brand manager specializzato nello sviluppo prodotti e nella loro gestione. Opero da anni nel settore della moda e dei beni di lusso.

    Sarei intenzionato a trasferirmi in Cina, con mia moglie (interior Decorator) ma trovo difficotà a reperire informazioni dettagliate a chi rivolgermi per cercare un nuovo lavoro.

    Ringrazio, fin d’ora, tutti coloro che potranno fornimi informazioni dettaglia o indirizzi ai quali rivolgermi.

    Ah, amo l’Ialia. E’ un Paese straordinario costruito in secoli di storia e di contributi personali di persone eccezionali, abitato da persone cordiali, gentili ed operose. Un Paese caratterizzato dalla presenza di luoghi incantati ed incantevoli, da opere incommensurabili, da mari e monti che potrebbero costituirne la ricchezza ed il sostentamento ma gorvenato da lobby partitiche e faccendieri che ne hanno contemplato il prosciugamento, lo sfruttamento, lo sfaldamento approfittandone indiscriminatamente. Amo l’Italia ed i miei connazionali … vorrei andare all’estero per portare professionalità, inventiva, capacità creativa e voce di un popolo unico al mondo e con una gran voglia di riscatto. Grazie a tutti!!!

    Un saluto

    Tom

    • Salve signor TC,
      poi in Cina Lei e Sua moglie Vi siete trasferiti? Anch’io sto decidendo se fare quel passo.. per un solo anno e per le stesse motivazioni da Lei esposte.

      Praticamente sto spolpando più notizie che posso.

      Saluti a tutti,
      Daniela

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *