4 Ottobre – Firenze, Associna alla “1° Festa della cultura cinese”
Mi sono recato in Piazza della Repubblica a Firenze e davanti ai miei occhi, c’è stato uno spettacolo davvero insolito, tante persone vestite di bianco e di rosso che si muovevano a ritmo di musica, con mosse di tai qi chan usando anche ventagli e spade (finte) con danze sempre più “difficili” quanto belle. Ho accolto la fine della dimostrazione di Tai qi chuan con un po’ di tristezza, pensando ormai di aver visto il meglio che questa festa mi poteva dare ed invece, per mia fortuna e con grande stupore, che viene proposta un’esibizione di musica classica cinese con strumenti tradizionali, sentendo la loro musica suonata con strumenti tradizionali, mi ha fatto rivivere per un momento nella Cina raccontata dal Film “Hero” di Zhang Yimou, la mia immaginazione ha continuato a galoppare ancora, quando ho visto un maestro italiano di Tai qi chuan della scuola Wushu di Prato)eseguire le sue mosse a ritmo con la ragazza che suonava il “flauto traverso” (scusate, ma non so come si chiama quello strumento), non c’era nel programma, ma di sicuro, è stato molto gradito..
Durante la pausa pranzo vengono proposti assaggi di dolci cinesi e piatti ti-pici, distribuiti dai volontari di Associna (www.associna.com) che tutti mangiamo con insaziabile voracità, purtroppo, quando vado a chiedere “il bis”, è finito tutto e mi vedo costretto ad andare ad un chiosco di hotdog nelle vicinanze e cominciamo a fare amicizia, scambiarsi email o magari, solo incontrarsi, dopo aver parlato tanto su internet, credo che sia questa la “magia delle feste”, farci divertire ogni singolo istante in cui siamo li, sia quando ci sono gli spettacoli, sia durante le pause.
Non c’è tempo per “riflettere”, o per elaborare complessi pensieri filosofici, dopo una breve pausa di neanché 2 ore (magari, a scrivere cosi, sembra tanto, ma credetemi, è stata brevissima), si riparte con delle rappresentazioni coreografiche cinesi eseguite da bambini della scuola d’amicizia di Prato; la prima cosa che salta agli occhi è la cura con cui sono stati preparati i costumi e al grande impegno che questi bambini devono aver profuso nelle prove prima dello spettacolo; beh, certo, la fiaba “Biancaneve e i sette nani” ha subito delle “rivisitazioni” che mi rendono difficile capirne il senso, ma le danze sono molto belle e tutti quei bambini, mi hanno lasciato un bel ricordo.
Un brevissimo applauso e tutto riparte con delle dimostrazioni di Wushu (arti marziali cinesi), di cui sinceramente, non immaginavo neppure l’esistenza se non del più blasonato “Kung fu” (che comunque, ho potuto notare, è soltanto una piccolissima parte della cultura “marziale” cinese); gli atleti sembravano usciti da un “circo” con tutte le acrobazie che compivano, il mio primi pensiero è stato:”Di certo, nessuno prenderà in giro quei ragazzi, se non si vorranno ritrovare molto male.
La cosa che più mi ha sorpreso in questo evento pubblico, è stata la completa assenza delle istituzioni (sindaco, provincia o che altro), che di certo (conoscendo la “fame di visibilità” che hanno i politici italiani), non può esser “sfuggita”, facendo qualche piccola indagine tra gli organizzatori ho saputo che le istituzioni sono state coinvolte il meno possibile (giusto il necessario per richiedere permessi per occupare il suolo pubblico e altre cose burocratiche), ma nella volontà di tutti c’è stato sopratutto il desiderio di evitare “strumentalizzazioni politiche”, perché in fondo, quest’era la festa di un popolo (cinese) che ha voluto mostrare ad un altro popolo (italiano o che altro) la propria felicità, un dialogo diretto, senza intermediari politici che rischierebbero solo di snaturare l’evento, questo almeno, è stato ciò che ho pensato quando ho saputo che le istituzioni non sono state invitate, nel dialogo in fondo, non serve la politica, ma solo il cuore.
Tutto purtroppo è finito alle 17:00 (in anticipo rispetto al programma) a causa del maltempo, ma anche in quest’occasione, gli organizzatori non hanno dato a tutti messaggi di augurio scritti a mano con ideogrammi cinesi, sinceramente, non so cosa c’è scritto nel mio foglio ma il messaggio più importante di questo 4 ottobre mi rimarrà sempre nel cuore e contribuirà a sfatare ancora una volta, il mito di una comunità “chiusa ed ermetica”, che i miei genitori, i miei “professori” e i miei amici mi hanno sempre inculcato sui cinesi.
Grazie al Cospe, ad Associna e all’unione degli studenti e degli studiosi cinesi di Firenze per aver organizzato quest’evento e per avermi permesso di assistervi.