Tong Men-g: una storia speciale, personalissima, unica, ricorrente per quelli come “noi”
Tong Men-g più che uno spettacolo è un percorso introspettivo del suo protagonista, Yang Shi, il quale da studente modello con il tipico fiocchetto rosso (che in Cina viene dato ai bravi studenti) è dovuto diventare un bambino cresciuto troppo in fretta, con il peso della famiglia, con la necessità di “mangiare amaro” e con la speranza, poi caparbiamente realizzata, di liberarsi di una maglia troppo stretta per le proprie aspirazioni.
Yangshi, o Shiyang (di cui la differenza lo potrete capire andando a vedere lo spettacolo), nel rappresentare la propria vita, ci ha raccontato qualcosa di straordinariamente unico, personale e avvincente, che, tuttavia, rievoca una sensazione di già vissuto, qualcosa di agro-amaro per molti di “noi” italo-cinesi.
Studio, lavoro, diversità, instabilità, mobilità, umiliazioni e sacrificio hanno caratterizzato molte storie uniche di ragazzi di origine cinese cresciuti in Italia dagli anni ’90 in poi. Il peso della vita però sa anche temprare gli animi, e Yangshi (o Shiyang), come tanti altri ragazzi, ha saputo trasformato le difficoltà dell’adolescenza in forza e determinazione.
Complimenti quindi a Yangshi e a Cristina Pezzoli (alla regia) per la realizzazione di questo spettacolo che ha il merito di essere una delle prime rappresentazioni che, raccontando di una storia personalissima, è riuscita ad umanizzare la storia migratoria cinese in Italia, tema che spesso si presta a gelide generalizzazioni.
Chi siamo “noi”? Andatelo a vedere Yong Men-g e lo capirete.
Prossimo spettacolo a Milano il 24 febbraio 2014: http://on.fb.me/1c370A4
Hei Bai