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Post - sertum

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Arte - Cultura - Storia /
« il: 28 Novembre, 2008, 09:00:22 am »
Prestamelo...

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Sfoghi /
« il: 27 Novembre, 2008, 10:30:55 am »
Bhe, facendo due calcoli e automatizzando il tutto puoi visitare al massimo 120 link all'ora (3600 / 30).
Se ognuno di questi link ti da 0.02$ ne guadagni 2,4$ all'ora.
Non ho trovato fra le FAQ riferimenti alla cifra di 0.02$ ma solo a 0.01$, in questo caso la cifra andrebbe tristemente a dimezzarsi... 1,2$ l'ora...
Il sistema dei refer è poi un classico piramidale. Per guadagnare te devi scocciare un sacco di persone...
Lascia perdere... non è una truffa ma poco ci manca...

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Arte - Cultura - Storia /
« il: 26 Novembre, 2008, 23:20:48 pm »
Quindi il personaggio da cui prendono spunto i due registi (ed effettivamente nella mummia è solo uno spunto) è lo stesso?

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Arte - Cultura - Storia / Hero
« il: 26 Novembre, 2008, 23:03:23 pm »
Curiosità che mi è venuta in mente l'altra sera:

Nel film Hero si parla di questo sovrano che vuole riunire tutti i 7 regni "Sotto un unico cielo". Questo sovrano si chiamava Qin.
E' un personaggio realmente esistito?

Ma la curiosità mi è venuta dopo aver visto il 3? capitolo della Mummia. Anche li si parla di un antico sovrano che voleva riunire tutta la cina sotto di lui.

Tenuto conto che sicuramente il film "La mummia 3" non ha pretese di storicità, è possibile che il regista abbia preso spunto dallo stesso personaggio del film Hero?

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Arte - Cultura - Storia /
« il: 03 Settembre, 2007, 08:42:16 am »
No, il libro che ho letto io è appunto "Grande guerra, piccoli generali" incentrato sugli errori e disfatte italiane della prima guerra mondiale.
Ora che però so dell'esistenza di quest'altro libro provvederò a procurarmelo e legegrlo.

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Arte - Cultura - Storia / Partecipazione Italiana alla guerra dei boxer
« il: 02 Settembre, 2007, 20:34:06 pm »
Leggendo un libro di Lorenzo Del Boca "Grande guerra, piccoli generali" vi è un capitoletto sulla partecipazione di un contingente italiano alla guerra dei boxer del 1900.

Sui piroscafi Singapore, Giava e Marco Minghetti fu stipato un contingente di 83 ufficiali, 1882 uomini e 178 animali e salparono da napoli alla volta della Cina.
Attraccati nella baia di Ta-ku, gli equipaggi si accorsero che le provviste e le vettovaglie erano state stipate in modo approssimativo e l'umidità aveva corrotto le derrate alimentari, arrugginito i fucili e reso gli abiti degli ufficiali inservibili a causa dell'odore di muffa.
Fra l'altro non era stato perparato nessun mezzo per lo sbarco e si era dovuto richiedere l'aiuto delle potenze straniere.
DA lettere e cronache dell'epoca si evince che i reparti italiani non arrivarono mai allo scontro con i boxer, e le operazioni finirono tutte in una razzia dove ufficiali e soldati si mettevano da parte piccoli capitali personali.
Finita la guerra le potenze si divisero il bottino di guerra e all'Italia, da scrupolosi calcoli, toccavano 99.813.768 lire. Tale somma non fu mai corrisposta in quanto la Cina non poteva restituire un granchè.
Invece di incassare alla fine vennero spesi dall'Italia circa 400.000 Lire per bonificare la zona paludosa di Tianjin.
L'impresa orentale si concluse quindi in una totale perdita, tantè che Luigi Pelloux, generale e presidente del Consiglio, proibì di pubblicare i documenti sulla spedizione militare.

Tutti i dati sono tratti dal libro sopracitato.

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Attualità /
« il: 13 Agosto, 2007, 14:22:11 pm »
Faccio notare che:
1) ICS è made in Taiwan
2) Domenica scorsa sei dovuto soccombere sotto i miei colpi
3) Non riuscirai a scacciarmi con quel semplice sutra.

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Attualità /
« il: 13 Agosto, 2007, 14:16:42 pm »
Un mio amico mi ha parlato di questa discussione e volevo dire la mia.
Secondo me la cina come ogni paese produce materiale sia di alta che di bassa qualità.
Qua in Italia arriva dalla Cina sia materiale di alta qualità che di bassa.
Il problema è che la merce cinese viene associata a "cattiva qualità" perchè la gente è abituata ad associare tali prodotti solamente ai negozi che vendono "paccottaglia".
Basta infatti fare caso all'origine dei prodotti di uso comune e si scopre che molti, reputati di alta qualità, sono "made in china". Attualmente sto scrivendo su una tastiera HP cinese e utilizzo un telefono da ufficio anche lui made in china, entrambi di ottima qualità.
Penso che quello che differenzi le due categorie di prodotti siano i controlli di qualità che vengono fatti alla base.
La HP evidentemente pretende che le aziende che producono per lei i prodotti mantengano uno standard medio-alto, cosa che non succede con i prodotti della "cineseria" (senza nessuna offesa) sotto casa.

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