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Attualità /
« il: 05 Settembre, 2008, 00:22:49 am »
Citazione da: "just_fra"
Forse si sentono traditi da voi italiani che state facendo di tutto per rendere il loro lavoro impossibili li in paolo sarpi. Generalizzare è brutto, pero quando siamo di fronte ad una caccia alle streghe come in questo momento (verso i cinesi ovviamente), è piu che normale che si tenda a generalizzare verso gli italiani. Sta a voi farci capire che stiamo sbagliando a generalizzare, ma non a parole, con i fatti!



Just, tu parli di caccia alle streghe. Ma credi davvero che se in Paolo Sarpi invece di grossisti cinesi si fossero trasferiti grossisti italiani con furgoni italiani e carretti a due ruote italiane, il comune di Milano avrebbe fatto finta di niente? Avrebbe lasciato fare? O sarebbe intervenuto lo stesso?

Nelle città non è consentito operare all'ingrosso, è molto difficile rispettare le leggi senza mettere in mezzo la razza da cui si proviene? Non credo che a Milano nessuno ce l'abbia contro i cinesi, tutti -giustissimamente- ce l'hanno contro i grossisti, contro chi fa compravendita di merci spesso contraffatte, contro chi offre i propri servizi a traffici illeciti e non regolari. Che questi siano cinesi, russi, prussiani o italiani poco cambia.

Mi sto adoperando con tutte le mie forze affinché anche a Roma, come a Milano, si punti alla riqualificazione della China Town. Per farla diventare una China Town bella come ne esistono a Londra, New York, Los Angeles. E per eliminare magazzini e piattaforme logistiche che, numerose inchieste lo hanno dimostrato, sono la base di partenza di traffici gestiti dalla criminalità organizzata napoletana.

La caccia alle streghe è sbagliata, la caccia alle illegalità giustissima e sacrosanta. Non sei d'accordo?

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Attualità /
« il: 22 Luglio, 2008, 14:01:52 pm »
Citazione da: "cavallo"
direttor tonelli,
- se lei apre un topic riprendendo il delirio di un titolista che collega le indagini al'Esquilino con una sedicente "cupola" camorrista,
- se lei continua a definire falsamente Esquilino una chinatown (in compagnia di tanti pennivendoli dei media italiani che usano parole di cui non sanno il significato),
- se lei (in compagnia di Storace, Carateli, Casa Poind e molti pseudogiornalisti) si ostina a collegare il presunto degrado attuale di Esquilino con la presenza di Cinesi e migranti in genere, falsificando la storia del Rione, ASSAI PIU' degradato prima dell'arrivo dei migranti di come lo sia oggi,
- se lei per sostenere la tesi del degrado fa affermazioni false come quella che l'infiltrazione camorristica  all'Esquilino (esistente dal primo dopoguerra, 30 anni prima del primo cinese) rappresenterebbe un "controllo del quartiere" (che non c'é) "senza paragoni" mentre ben altro é il controllo mafioso  in 3 regioni d'Italia, nella politica, nella finanza, nei supermercati, nello sport

http://www.repubblica.it/2008/07/sezion ... morra.html

e nel commercio di tutta Roma e di molte altre città non meridionali,
- se lei in questo modo, involontariamente ed incoscientemente (non la accuso di farlo apposta, non speri di poterlo dire) favorisce sia i pregiusizi razzisti e xenofobi, sia l'interesse della malavita organizzata e dei suoi complici politici, imprenditoriali ed  istituzionali a deviare l'attenzione dai problemi maggiori ai problemi minori,
- se lei sostiene che essersi candidato con Rutelli non le umpediva di pensare di potersi candidare con Alemanno & co. e poi vuole dare lezioni di democrazia ai gestori ed agli utenti di questo Forum,
- se lei, dopo la valanga di fango, falsità, stereotipi, inesattezze, strumentalizzazioni su "cupole", "Cinesi-malaffare", ecc. che sparge non sul suo sito o su quello di Caratelli, ma su quello di ASSOCINA, si permette anche di  consigliare ad ASSOCINA come gestire il sito,

allora credo che non solo é giusto, ma é sano e necessario che io ed altri (ma lei, come hanabi, come huangi, attacca solo me perché non vuole riconoscere che l'isolato é lei!) reagiamo a quel fango, ogni volta che lei lo riversa in questi scritti.

L'epoca del "porgi l'altra guancia" é finita da un pezzo. Da quando i Cinesi, gli Indiani, ecc. lo hanno capito sono ridiventati potenza mondiale con cui c'é chi fa i conti in modo intelligente e chi in modo rozzo, xenofobo, suicida, credendo di essere ancora al tempo della rivolta dei boxers, delle guerre del'oppio o simili.

Non fa niente.  La Storia va avanti lo stesso, anche se fra mille sofferenze che meno stupido razzismo, meno deliri etnocentrici, meno collusioni con le VERE mafie, meno asservimento alla propaganda neocons, nel Mondo, porebbero contribuire a ridurre.

Legga quanto scrive il non-filocinese Rampini sul Mediterraneo, l'India e la Cina nell'articolo su Repubblica che ho itato in altro topic ("reti mediterranee?") e forse capirà che agli Italiani converrebbe una volta per tutte, se vogliono salvare economia, stato sociale, cultura, natalità, ruolo internazionale, ecc., aprire (a scala planetaria ma pure all'Esquilino: chi semina raccoglie) menti e cuori e spazi e occasioni di cooperazione a Cinesi, Indiani, Mediorientali, Nordafricani, ecc. perché essi e non i penosi dibattiti politici italioti determineranno il futuro del Mediterraneob e quindi della Penisola.

Altrimenti, direttor Toneli, l'alternativa sarà fra la bancarotta, il VERO degrado gestito dalle mafie (altro che Esquilino), l'offerta come repubblica delle banane e delle veline ovvero un asservimento acritico al nuovo padrone di turno, magari proprio indiano, cinese o arabo.

Un asservimento acritico da maggiordomi (tradizione italica di 400 anni) dove non mi stupirei di trovare chi oggi sputa sui Cinesi e sui migrantii
dopodomani fra i servitori più fedeli di quelli fra loro fattisi potenti, esattamente come certi "marxisti-leninisti" alla Bondi, alla Maroni, alla Maiolo, alla Brandirali oggi  servono in livrea la temporanea satrapoa berlusconiana e le ideologie del liberismo selvaggo e della xenofobia.

E che tutto questo sia creduto "fuori-tema" mostra solo la limitatezza dell'orizzonte di chi lo pensa: il Mondo non finisce e non si determina a Piazza Vittorio, lo sapeva?


Caro Cavallo,

non meriti il lei e non te lo darò. Ripeto solo quanto detto prima di qui. Ho postato un semplice lancio di agenzia chiedendo al forum di discuterne. Mi sono trovato un vero e proprio facinoroso che mi rispondeva parlando di Chinaglia o non so chi altro. Come se andassi sul forum del Gambero Rosso per farmi consigliare un ristorante e tutti mi aggredissero perché in tempo di crisi dei consumi non è proprio il caso di mangiare fuori.

Io scrivo post rivolgendomi al forum, questo equino scrive post rivolgendosi a me. Addirittura facendo riferimento a mie questioni personali, andate a pescare come l'ultimo degli psicotici nel mio blog.

L'unica consolazione è che tale aggressività, tale odio (giustificato, per carità, ma scomposto e non richiesto) contro il popolo italiano, tale volgarità sono la cosa più distante in assoluto dai modi della popolazione cinese (e orientale in generale) ospite nel nostro Rione e nella città di Roma. E infatti non una parola di solidarietà da parte di cinesi agli sproloqui equini: i cinesi per primi si accorgono come questa virulenza possa danneggiarli se sposata.

L'invito è ancora una volta ai moderatori. Se esistete, moderate perché altrimenti mi pare arduo potere venire qui a intessere discussioni interessanti. I troll, nei forum, si trattano da troll.

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Attualità /
« il: 22 Luglio, 2008, 09:30:57 am »
A tutti deve essere data, per carità, la possibilità di esprimersi. Con la consapevolezza, però, che dare spazio agli invasati significa l'eutanasia di un forum. I gestori di questo spazio di discussione si renderanno da soli conto che è letteralmente impossibile proporre dei dibattiti e delle discussioni quando si viene attaccati, ogni volta, da un cavallo pazzo che punta mai a sviscerare i problemi ma sembre a fare ammuina.

Una cosa gravissima per un forum generico, una iattura per un forum di settore come questo.

Il vostro utente 'cavallo' quando si parla di illegalità del commercio risponde col Dossier Telecom, quando si parla di grossisti illegali risponde con lo scandalo Despar in Sicilia, quando si fa cenno ai Camorristi napoletani che hanno posto al loro soldo i commercianti cinesi dell'Esquilino risponde con i tangentisti abruzzesi.
Questo è esattamente il modo per far passare la voglia, a chi vuole solo discutere magari animatamente ma SUL MERITO, di frequentare il forum. E non capisco davvero chi ci guadagni.

Compito dei moderatori del forum dovrebbe essere quello di agevolare il dibattito e di allontanare, o far cambiare atteggiamento, agli infoiati ed agli invasati. Spero di essermi spiegato.

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Attualità / L'idiozia del benaltrismo
« il: 16 Luglio, 2008, 14:51:51 pm »
Non so quale sia il tuo obiettivo, se è quello di danneggiare la comunità cinese a Roma è ben centrato. Ma quale moda, ma quale accanimento. Per un articolo uscito? Per una ansa? Per una inchiesta? Fosse stata una inchiesta inventata dai media, ma è una indagine della DIA !!

Il tuo benaltrismo fa raccapriccio: non si pu? perseguire un illecito perché sicuramente, da qualche altra parte, ve ne sono altri di più gravi. Con questa mentalità, che per fortuna appartiene a sempre meno patetici personaggi, alcun reato sarebbe perseguibile. Incarcerare un assassino? Ma nooo, c'è benaltro da fare: ci sono i capi di governo che scatenano le guerre, e di assassini ne compiono decine all'ora. Perseguire un commerciante evasore? Ma siamo impazziti, è alla grande impresa che bisogna puntare, non al pesce piccolo. Torchiare come si merita lo scippatore? Assurdo, e allora le banche, vere strozzine, cosa dovrebbero subire? Un bambino capisce che questo modo di ragionare è già molto che meriti una replica, ed è l'ultima.

Chi commette atti illegali va perseguito senza alcuna pietà se è italiano, con ancor meno pietà se viene da noi ospite gradito. L'Italia è già un paese di criminali, non ci possiamo davvero permettere di importarne neppure un grammo in più.

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Attualità /
« il: 16 Luglio, 2008, 10:00:54 am »
Citazione da: "cavallo"
Dubbio,
il fatto é che il Direttor Tonelli é rimasto maluccio per non essere stato eletto consigliere in Municipio I a Roma, dove si era presentato con la lista di Rutelli sostenendo però che non aveva alcun problema ad essere nella lista di Alemanno e facendo tutta la sua campagna elettorale contro la giunta di centrosinistra colpevole del "degrado" della pureza virginale di Esquilino.

Ha sbagliato cavallo, oltre tutto nell'unico Municipio di Roma dove la vittoria del centrosinistra é stata dovuta ad una fortissima affermazione della sinistra radicale (contro cui lui gettava insulti tutti i giorni su Internet) ed ora sapendo che aria tira a Roma con Alemanno, mentre l'esimio Caratelli (consigliere ex-UDC eletto  nelle liste di "La Destra") appoggia i comunicati del Comitato Esquilino che minacciano di spaccare le vetrine dei negozi cinesi a mazzate, cavalca notizie di cronaca gonfiate ad arte dai media.

Per chi non conosce bene Roma, vorrei solo notare che negli scorsi mesi sono stati arrestati con le stesse e peggiori accuse camorristi napoletani che controllano tramite racket e riciclaggio larga parte del litorale romano (Ostia, con na popolazione e un numero di negozi 11 volte l'Esquilino), che il Procuratore Generale di Roma parla di un 35% dei negozi e dei locali romani coinvolti in fenomeni di riciclaggio e/o controllo mafioso/camorristico e che nello stesso Esquilino era stata denunciata lo scorso anno (anche da amministratori dell'esecrata sinistra estrema) la nuova presenza di locali, ITALIANI DOC, gestiti da calabresi, nuovi di zecca, nella forma di sala-gioco, su cui c'erano sospetti (dato che si usa molto questo termine) di contaminazione della 'ndrangheta.

Naturalmente su questi dati ed arresti non si sono fatti 30 TG e prime pagine sui giornali, perché riguardavano napoletani e romani doc, mica cinesi! E sì che quando un PG dice che il 35% dei negozi della CAPITALE d'Italia é collegato ad attività illecite delle criminalità organizzate dovrebbe essere notizia-bomba, ma poi chi li ofrirebbe più pranzi e regalini a tanti (non tutti) giornalisti ed alle loro consorti o come farebbero tanti (non tutti) onesti vigili urbani a prendere senza pagare nei negozi (come i 2 "trasferiti" nel 2004 proprio da Esquilino che...taglieggiavano i Cinesi con multe illegittime se non regalavano loro la merce...).

Direttor Tonelli, che fa finta di essere esperto di Esquilino, dovrebbe ricordare che, in anni in cui non c'era un Cinese o un migrante:
1) Esquilino é stato centro della ricettazione di merce rubata dal 1944 agli anni '60 (ci hanno per questo ambientato il mercato della ricettazione del film "Ladri di biciclette");
2) Via Giolitti e dintoni sono state per 40 anni centro di prostituzione italiana gestita da camorristi (come accanto a tutte le grandi stazioni);
3) Esquilino é stato dagli anni '60 agli anni '80 centro del deposito (negli scantinati) e di distribuzione della merce contraffatta prodotta a Napoli sotto controllo camorristico;
4) molti residenti di Esquilino (di quelli che poi hanno venduto ai Cinesi, guadagnando cifre da capogiro, o che oggi protestano contro di loro) si sono arricchiti con quelle attività illegali;
5) per decenni MAS (con legami oscuri con la Napoli peggiore) ha fatto finta di essere "in liquidazione", scaricando ogni notte camions di nuova merce nei suoi depositi.

Una bella tradizione autoctona che i vari difensori dei residenti si guardano bene dalsottolineare...

Dunque ad Esquilino é strano, semmai, che non si "scoprano" fenomeni ben peggiori (e non grazie ai Cinesi...) di quelli che la mini-inchiesta da commissariato di rione ha evidenziato e se la DIA "scopre" 7 napoletani e qualche cinese (nessun arresto fra questi ultimi) impegnati in riciclaggio e ricatti ad Esquilino quasi quasi certifica che il Rone é più pulito di Via Nazionale, Ostia e la tanto decantata S.Lorenzo.

 Esquilino, Ostia, Magliana, ma anche Via Nazionale, Via del Corso, la ridtorazione, i bar, i mercati rionali (con le multilicenze... ome a Campo de'Fiori), le pizzerie, i nights, le sale-gioco, ecc., sono tutti terreno di presenze mafioso-camorristiche a Roma (e in molte altre città anche del Nord fuori dalle 3 regioni già sotto il pieno controllo dei poteri criminali, collusi alla "politica") da decenni e che a tale presenza si allaccino le attività della frazione di Cinesi (in tutte le nazionalità tale frazione esiste, anche se non raggiunge le vette italiche) dedita ad attività illecite, é solo un esempio di quella che il giudice Maritati, sotosegretario agli Interni nel primo Governo Prodi, definiva (parlando del fenomeno Albanesi-Sacra Corona Unita in Puglia) "riuscita integrazione degli immigrati".

Perché se i migranti  si integrano nel Paese ospite ovviamente ne assumono anche gli aspetti peggiori, preesistenti e si collegano a TUTTE le nicchie di mercato già esistenti prima del loro arrivo, legali ed illegali.

In effetti manca ancora solo un anello alla catena: che imparino da Mastella, Cuffaro, Del Turco, Dell'Utri a coniugare la politica italiana con l'illegalità organizzata, ma finché non hanno diritto al voto non possono farlo.


Parlare con Cavallo, ogni volta che metto piede in questo forum, ha sempre un ché di surreale. La classica persona che devia dall'argomento e fa attacchi personali (possibili solo perché io mi presento qui con il mio cognome e la mia faccia, non certo con il nickname di un mammifero), la classica persona che procede innanzi all'insegna del "tanto peggio tanto meglio". Del "visto che gli italiano hanno la mafia non posso certo dire nulla contro quella cinese". Insomma la classica persona che danneggia, danneggia, ancora danneggia la comunità cinese, che come tutte è fatta per il 99% da persone per bene e per l'1% da criminali e dai loro sindacalisti e difensori come il cavallo qui.

La cultura del tanto meglio tanto peggio non mi interessa minimamente. So bene che l'Esquilino prima dei cinesi era molto peggio di oggi, questo non mi convincerà mai ad accettarlo ora per quello che è con le mille finte boutiqueveri grossisti al soldo dei Giuliano di Napoli. So benissimo che gli italiani sono un popolo di vergognosi criminali, ma fintanto che il ciminale non sono io, personalmete, questo non mi permettera di dire che mi fanno VOMITARE i criminali italiani e mi fanno VOMITARE i criminali cinesi. E mi fanno VOMITARE al quadrato le persone che i criminali le difendono buttando il discorso, come si dice a Roma, in caciara.

Il presidente, Pan Yong Chang, della Consulta degli immigrati del Comune di Roma dice che gli orientali commettono reati perché non conoscono bene la nostra lingua. Mi piacerebbe sapere cosa succederebbe ad un italiano che delinque in Cina: potrebbe appellarsi alla difficoltà dell’idioma cinese o verrebbe giustamente sbattuto in galera? Il presidente Chang deve essere dello stesso partito di Cavallo: il partito di coloro che vogliono squalificare la comunità cinese ed impedirle di integrarsi a quella italiana. Quando le due comunità saranno finalmente integrate, dei parolai come lui non avranno ragione di esistere, non avranno ruolo, non avranno alcunissima voce in capitolo. Meglio, dunque, tenere alta la tensione sparandole grosse.

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Attualità / Re: MAFIA & CINESI ALL'ESQUILINO \\\ la scoperta della c
« il: 16 Luglio, 2008, 02:08:36 am »
Citazione da: "Dubbio"
Citazione da: "direttorTonelli"
E' normalissima cronaca nera. Ha solo una particolarità rispetto ad altre cronache nere simili: ne ha fatto le spese un Rione di Roma diventando una piastra logistica ad uso e consumo della Camorra partenopea. Questo è un po' insolito... La Mafia o la 'ndrangheta non hanno mai "requisito" interi quartieri. Non capisco la tua aggressività nel darmi del "sensazionalista" quando ho solo copiato un'ansa chiedendo di parlarne...
1)  Non c'è aggressività nel dire che fai del sensazionalismo, in realtà probabilmente fai di peggio, visto il modo con cui hai dato la notizia, ma io mi sono limitato ad una constatazione realistica.
Hai scritto che è stata scoperta la cupola (il titolo era tuo, non dell'Ansa) e basandomi sulla notizia da cui l'hai dedotto, dalla quale non risulta nulla del genere, ho definito sensazionalismo il tuo comportamento.

2)   Sensazionalismo è anche scrivere in base a quella notizia che un quartiere di Roma è diventato "una piastra logistica ad uso e consumo della Camorra".
In realtà questo è molto peggio che sensazionalismo, sembra qualcosa di non lontano dalla sottintesa criminalizzazione di un intero quartiere.

3)   La Mafia e la 'ndrangheta non solo hanno "requisito" interi quartieri, ma lo hanno fatto anche con interi comuni.


Okkay, sospettavo una risposta simile. Allora va tutto bene così. Questa roba è robetta. La Dia, che fa sensazionalismo, si concentra e perde tempo sulla robetta. Tutti i tg d'italia che hanno dato oggi la notizia hanno esagerato e domani mattina i quotidiani lo faranno ancor di più. In realtà quello che è successo all'Esquilino è tutto normale, nulla va toccato e deve restare tutto così.

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Attualità / Re: MAFIA & CINESI ALL'ESQUILINO \\\ la scoperta della c
« il: 16 Luglio, 2008, 00:56:57 am »
Citazione da: "Dubbio"
Citazione da: "direttorTonelli"
Che ne pensate di questa notizia. Io intanto penso di aver capito di chi era quella Bmw da 150mila euro sempre costantemente parcheggiata in seconda fila a Via Principe Amedeo... Comunque spero che nessuno dica che l'Ansa (che qui riporto) o la DIA siano sensazionalisti!
Fammi capire, prima di questa notizia tu non pensavi che potessero esservi contatti tra la malavita italiana e quella cinese nel campo della contraffazione?

Non so se l'Ansa e la DIA siano sensazionalisti, non metterei comunque la mano sul fuoco, ma tu lo sei di sicuro se parli di scoperta della cupola leggendo che sono finiti in galera sette napoletani ....

In ogni caso, cos'ha di particolare secondo te questa notizia?
Cos'ha di diverso dalla comune cronaca nera?


E' normalissima cronaca nera. Ha solo una particolarità rispetto ad altre cronache nere simili: ne ha fatto le spese un Rione di Roma diventando una piastra logistica ad uso e consumo della Camorra partenopea. Questo è un po' insolito... La Mafia o la 'ndrangheta non hanno mai "requisito" interi quartieri. Non capisco la tua aggressività nel darmi del "sensazionalista" quando ho solo copiato un'ansa chiedendo di parlarne...

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Attualità / MAFIA & CINESI ALL'ESQUILINO \\\ la scoperta della cupol
« il: 15 Luglio, 2008, 23:27:19 pm »
Che ne pensate di questa notizia. Io intanto penso di aver capito di chi era quella Bmw da 150mila euro sempre costantemente parcheggiata in seconda fila a Via Principe Amedeo... Comunque spero che nessuno dica che l'Ansa (che qui riporto) o la DIA siano sensazionalisti!


ROMA - Un patto tra uno dei clan storici della camorra napoletana, i Giuliano, e la criminalità cinese. E' quello sugellato a Roma, nel quartiere Esquilino cuore della Chinatown della capitale e luogo scelto come scenario per gli affari dell'organizzazione azzerata dalla Dia, con sette arresti. Per gli affari sporchi clan e mafia cinese avevano creato anche una società usata per reinvestire capitali frutto della vendita della merce contraffatta importata dalla Cina: soldi destinata all'acquisto di appartamenti e negozi tutti all'Esquilino, un tempo quartiere bene della capitale ora scelto dalla comunità cinese per vivere e lavorare.

Negozi, appartamenti e magazzini erano sotto il controllo del clan che era in grado di fornire mano d'opera per la vendita al dettaglio. Ma l'attività illecita è stata scoperta dal centro operativo della Dia di Roma diretto dal colonnello Paolo La Forgia, che all'alba di oggi ha eseguito sette delle otto ordinanze emesse dal Gip del tribunale della capitale su richiesta del sostituto procuratore antimafia, Capaldo. A Roma o finiti in manette Martino Solito, Pasquale Falanga e Vincenzo De Bernardo, mentre un quarto indagato è sfuggito alla cattura. Arresti anche a Cassino per Luigi e Vincenzo Terenzio e Mario De Falco, mentre a Napoli la Dia ha arrestato Domenico Cesarano. Indagati due imprenditori cinesi. L'inchiesta, denominata 'Grande Muraglia' è partita dalle dichiarazioni del pentito Salvatore Giuliano, appartenente al clan di Forcella, in carcere dal 2005.

Giuliano ha descritto agli inquirenti il meccanismo con il quale la camorra controllava il mercato delle griffe contraffatte che finivano sia nei negozi della Chinatown romana sia sulle bancarelle di tutti i mercati d'Italia. Migliaia di capi d'abbigliamento contraffatti giungevano a Napoli via mare direttamente dai produttori cinesi: la merce, dunque, veniva stoccata in grandi capannoni della zona vesuviana e a Martinafranca, in Puglia, per poi essere trasferita in alcuni magazzini di Cassino gestiti dai Terenzio. Solo in una seconda fase la merce giungeva a Roma dove veniva "imposta" ai commercianti dell'Esquilino, sia cinesi che italiani. Secondo quanto raccontato dagli inquirenti della Dia alcuni commercianti italiani sono arrivati a cedere le proprie attività ai cinesi perché non volevano sottostare alle pressioni della camorra.

L'attività del clan però non si fermava a questo: i referenti romani, infatti, svolgevano anche una vera e propria attività di intermediazione immobiliare gestendo alcune società e imponendo ai cinesi l'affitto o la locazione di negozi o appartamenti. I proventi venivano reinvestiti in bar, ristoranti e auto concessionarie: durante l'operazione sono stati sequestrati tre concessionarie a Cassino, una a Napoli e una a Bologna e un noto ristorante sempre a Cassino. Le indagini della Dia hanno portato alla luce anche quello che era il vero centro operativo del sodalizio criminale, la sede di un ufficio di consulenze, la Dafa in via Principe Amedeo, nel cuore dell'Esquilino. Qui avvenivano le riunioni tra i camorristi e i boss cinesi.

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Presentazioni /
« il: 09 Aprile, 2008, 15:50:02 pm »
Citazione da: "cavallo"
marco, io ad Esquilino, con le Istituzioni  municipali e romane, non solo dialogo ma opero concretamente dal 2004 proprio per superare gli stereotipi sui migranti e sul loro rapporto col "degrado" del Rione (che semai i migranti hanno salvato dalla morte annunciata a cui lo stavano condannando i residenti...).
In questi anni ho conosciuto associazioni serie (esempo: "Il Cielo sopra Esquilino"), persone fortemente impegnate su questa battaglia (es.: Franca Coen, delegata del Sindaco alla multietnicità,  Letizia Cicconi,  presidente del Consiglio del I Municipio, i rappresentanti dei migranti nella Consulta, ecc.) ed ho collaborato con loro contro ostacoli penosi spesso posti all'attività da altri settori di quelle stesse istituzioni e maggioranze (divieti del Comune a manifestazioni inerculturali del Municipio, ad esempio, pur avendo la stesa maggioranza!), contro stereotipi anti-migranti dovuti all'ignoranza, contro alcuni rappresentanti dei migranti autoreferenziali ed opportunisti, ma soprattutto contro fascisti, razzisti, esaltatori dei gladiatori alla Caratelli.

Esquilino é un terreno di scontro duro fra pregiudizio (spesso camuffato da buonismo interculturale) e promozone dell'interculturalità vera, fra inseguimento e assecondamento degli stereotipi diffusi fra i residenti e loro superamento, fra chiusure identitarie fittizie ("italiane" ma anche di certe associazioni cinesi di prima generazione che ben conosci) e un laboratorio a livello dell'intera Roma.
In uno scontro duro, prima di dialogare e prendere caffé, bisogna almeno essere certi che chi si schiera politicamente (candidandosi a cariche istituzionali) dalla stessa nostra parte (che il 13 e 14 aprile é la candidatura di Rutelli a Sindaco per battere l'orrore fascio-xenofobo raccolto sotto i vessilli di Alemanno) non sia qualcuno che non proverebbe imbarazzo a stare dall'altra parte, non usi argomenti criminalizzanti anti-migranti usati dall'altra parte, abbia progettualità condivisibile.

Altrimenti é un po' difficile dialogare con chi, da dentro lo schieramento su cui si presume di poter contare per contribuire se possibile a rendere l'Esquilino, Roma, l'Italia meno segnata dal pregiudizio e dal razzismo, mostra posizioni che minano alle radici quella battaglia.

Io il caffé lo prendo con la signora Pina o con il signor Liu, con chi da certe criminalizzazioni forse si lascia irretire per carenza informativa, non con chi le avalla, le riproduce  e poi pretende anche il voto in nome di liste che si oppongono ai paladini di quelle affermazioni.

Il "caffé allargato" dui cui parli l'ho preso, ad esempio, nel Convegno alla Facoltà di Studi Orientali nel 2005 in cui ho partecipato a presentare i risultati della prima ricerca (fatta per 6 mesi, con metodologie scientifiche, da un gruppo di antropologi fra cui il sottoscritto)  condotta sulla incomunicabilità fra comunità migranti (specie Cinesi...) e "autoctoni" ad Esquilino e sulle caratteristihe del Rione. Lì abbiamo dialogato con le Istituzioni, con decine di cittadini e di migranti, abbiamo rintuzzato le aggressioni verbali di alcuni gruppi organizzati di fascisti italiani e di migranti al servizio di ambasciate del subcontinente indiano, abbiamo fatto proposte apprezzate dalle Istituzioni anche quando erano critiche (ed ammiro chi, di quelle Istituzioni, ha sostenuto ricerca e convegno anche quando i risultati erano critici, fortemente critici, sebbene costruttivi!).

Per me queste sono le occasioni di "caffé allargato": quando si dialoga su fatti, dati, realtà e non su stereotipi, parole usate impropriamente e affermazioni relative a Parigi o a Roma del tutto errate. Il dialogo parte dalla coerenza dei dialoganti, non trovi?

Conosci bene le difficoltà che ho (che abbiamo) a stimolare le associazioni cinesi di prima generazione a svolgere un ruolo effettivamente attivo per un salto di qualità nella valorizzazione della cultura e dell'identità cinese all'Esquilino e gli studenti della facoltà di studi orientali (dove pure abbiamo realizzato assieme una bellissima iniziativa con tantissime persone) a uscire dal loro guscio di accademismo miope.

Con queste persone nei periodi in cui sono in Italia sono sempre interessato a dialogare, ad interagire, perché la situazione in cui vivono ed operano non é loro colpa. Con chi criminalizza i migranti alla ricerca strumentale di voti delle persone contaminate da anni di propaganda xenofoba (senza capire che quelle persone in questo modo resteranno contaminate da quegli stereotipi e...voteranno la destra), invece, mi spiace, ma non sono interessato ad alcun caffé, allargato o ristretto.

Intanto sta per uscire (forse già in questo aprile) il libro "Il vicino cinese. La comunità cinese a Roma" (Nuove Edizioni Romane), a cura di Valentina Pedone, in cui fra gli altri contributi c'é un saggio mio, di Berrocal e della Cortellesi sui fatidici "show-rooms" cinesi e sulle forme di comunicazione (o non-comunicazione...) dei Cinesi di Esquilino con il teritorio in cui operano, tratto proprio dai risultati della ricerca da noi fatta nel 2004-2005.

Se come spero se ne farà una presentazione pubblica con discussione (e mi immagino che Valentina Pedone inviterà ASSOCINa e specificamente marcowong...), sarà un'occasione per confrontarsi nuovamente con chicchessia su dati reali, non su stereotipi o su mappature volutamente irreali della realtà, romana o parigina che sia.


Di front all'estremismo di chi addirittura si rifiuta ad incontrarsi è davvero poca cosa rispetto all'estremismo di Alemanno, Storace e di tutti gli esponenti della fazione destra dello schieramento politico. Davvero poca cosa. Invito la comunità dei G2 cinesi (con la quale ieri ho avuto modo di dialogare con piacere nel nuovo ristorante di Via Cairoli, non male!) a stare alla larga da persone che, in uno scomposto tentativo di difesa non richiesta, finiscono per danneggiare l'immagine.
Anche la brava Letizia Cicconi -che oggi è protagonista sul nostro blog con una bella intervista (lei non ha rifiutato il dialogo con noi, pseudo-nazisti)- non credo sarà contenta di essere continuamente citata da chi è capace solo di dimostrare spocchia, presunzione, odio e aggressività ammantata di nulla.
Resta il caffe con Marco Wong, spero a presto.

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Presentazioni /
« il: 09 Aprile, 2008, 15:48:18 pm »
Citazione da: "cavallo"
marco, io ad Esquilino, con le Istituzioni  municipali e romane, non solo dialogo ma opero concretamente dal 2004 proprio per superare gli stereotipi sui migranti e sul loro rapporto col "degrado" del Rione (che semai i migranti hanno salvato dalla morte annunciata a cui lo stavano condannando i residenti...).
In questi anni ho conosciuto associazioni serie (esempo: "Il Cielo sopra Esquilino"), persone fortemente impegnate su questa battaglia (es.: Franca Coen, delegata del Sindaco alla multietnicità,  Letizia Cicconi,  presidente del Consiglio del I Municipio, i rappresentanti dei migranti nella Consulta, ecc.) ed ho collaborato con loro contro ostacoli penosi spesso posti all'attività da altri settori di quelle stesse istituzioni e maggioranze (divieti del Comune a manifestazioni inerculturali del Municipio, ad esempio, pur avendo la stesa maggioranza!), contro stereotipi anti-migranti dovuti all'ignoranza, contro alcuni rappresentanti dei migranti autoreferenziali ed opportunisti, ma soprattutto contro fascisti, razzisti, esaltatori dei gladiatori alla Caratelli.

Esquilino é un terreno di scontro duro fra pregiudizio (spesso camuffato da buonismo interculturale) e promozone dell'interculturalità vera, fra inseguimento e assecondamento degli stereotipi diffusi fra i residenti e loro superamento, fra chiusure identitarie fittizie ("italiane" ma anche di certe associazioni cinesi di prima generazione che ben conosci) e un laboratorio a livello dell'intera Roma.
In uno scontro duro, prima di dialogare e prendere caffé, bisogna almeno essere certi che chi si schiera politicamente (candidandosi a cariche istituzionali) dalla stessa nostra parte (che il 13 e 14 aprile é la candidatura di Rutelli a Sindaco per battere l'orrore fascio-xenofobo raccolto sotto i vessilli di Alemanno) non sia qualcuno che non proverebbe imbarazzo a stare dall'altra parte, non usi argomenti criminalizzanti anti-migranti usati dall'altra parte, abbia progettualità condivisibile.

Altrimenti é un po' difficile dialogare con chi, da dentro lo schieramento su cui si presume di poter contare per contribuire se possibile a rendere l'Esquilino, Roma, l'Italia meno segnata dal pregiudizio e dal razzismo, mostra posizioni che minano alle radici quella battaglia.

Io il caffé lo prendo con la signora Pina o con il signor Liu, con chi da certe criminalizzazioni forse si lascia irretire per carenza informativa, non con chi le avalla, le riproduce  e poi pretende anche il voto in nome di liste che si oppongono ai paladini di quelle affermazioni.

Il "caffé allargato" dui cui parli l'ho preso, ad esempio, nel Convegno alla Facoltà di Studi Orientali nel 2005 in cui ho partecipato a presentare i risultati della prima ricerca (fatta per 6 mesi, con metodologie scientifiche, da un gruppo di antropologi fra cui il sottoscritto)  condotta sulla incomunicabilità fra comunità migranti (specie Cinesi...) e "autoctoni" ad Esquilino e sulle caratteristihe del Rione. Lì abbiamo dialogato con le Istituzioni, con decine di cittadini e di migranti, abbiamo rintuzzato le aggressioni verbali di alcuni gruppi organizzati di fascisti italiani e di migranti al servizio di ambasciate del subcontinente indiano, abbiamo fatto proposte apprezzate dalle Istituzioni anche quando erano critiche (ed ammiro chi, di quelle Istituzioni, ha sostenuto ricerca e convegno anche quando i risultati erano critici, fortemente critici, sebbene costruttivi!).

Per me queste sono le occasioni di "caffé allargato": quando si dialoga su fatti, dati, realtà e non su stereotipi, parole usate impropriamente e affermazioni relative a Parigi o a Roma del tutto errate. Il dialogo parte dalla coerenza dei dialoganti, non trovi?

Conosci bene le difficoltà che ho (che abbiamo) a stimolare le associazioni cinesi di prima generazione a svolgere un ruolo effettivamente attivo per un salto di qualità nella valorizzazione della cultura e dell'identità cinese all'Esquilino e gli studenti della facoltà di studi orientali (dove pure abbiamo realizzato assieme una bellissima iniziativa con tantissime persone) a uscire dal loro guscio di accademismo miope.

Con queste persone nei periodi in cui sono in Italia sono sempre interessato a dialogare, ad interagire, perché la situazione in cui vivono ed operano non é loro colpa. Con chi criminalizza i migranti alla ricerca strumentale di voti delle persone contaminate da anni di propaganda xenofoba (senza capire che quelle persone in questo modo resteranno contaminate da quegli stereotipi e...voteranno la destra), invece, mi spiace, ma non sono interessato ad alcun caffé, allargato o ristretto.

Intanto sta per uscire (forse già in questo aprile) il libro "Il vicino cinese. La comunità cinese a Roma" (Nuove Edizioni Romane), a cura di Valentina Pedone, in cui fra gli altri contributi c'é un saggio mio, di Berrocal e della Cortellesi sui fatidici "show-rooms" cinesi e sulle forme di comunicazione (o non-comunicazione...) dei Cinesi di Esquilino con il teritorio in cui operano, tratto proprio dai risultati della ricerca da noi fatta nel 2004-2005.

Se come spero se ne farà una presentazione pubblica con discussione (e mi immagino che Valentina Pedone inviterà ASSOCINa e specificamente marcowong...), sarà un'occasione per confrontarsi nuovamente con chicchessia su dati reali, non su stereotipi o su mappature volutamente irreali della realtà, romana o parigina che sia.


Di front all'estremismo di chi addirittura si rifiuta ad incontrarsi è davvero poca cosa rispetto all'estremismo di Alemanno, Storace e di tutti gli esponenti della fazione destra dello schieramento politico. Davvero poca cosa. Invito la comunità dei G2 cinesi (con la quale ieri ho avuto modo di dialogare con piacere nel nuovo ristorante di Via Cairoli, non male!) a stare alla larga da persone che, in uno scomposto tentativo di difesa non richiesta, finiscono per danneggiare l'immagine.
Anche la brava Letizia Cicconi -che oggi è protagonista sul nostro blog con una bella intervista (lei non ha rifiutato il dialogo con noi, pseudo-nazisti)- non credo sarà contenta di essere continuamente citata da chi è capace solo di dimostrare spocchia, presunzione, odio e aggressività ammantata di nulla.
Resta il caffe con Marco Wong, spero a presto.

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Presentazioni /
« il: 09 Aprile, 2008, 00:24:23 am »
Citazione da: "cavallo"
bene, caro Tonelli, prima te la prendi coi Cinesi, poi con gli antropologi, adesso parli di "vizi romani" (tu di che origine sei? che "vizi" attribuisci in blocco alla rua "comunità" di origine?)...

Provo anciora a risponderti.

I punti che ho elencato sono per me PIU' qualificanti di quelli he meti tu nel tuo programma ed alcuni per me sono discriminanti, nel senso che un candidato che non metta (ad esempio fra i primi 5 punti del suo programma) la cacciata da Esquilino di Casa Pound, il radicale ripensamento del ruolo della Stazione Termini, la lotta all'evasione fiscale dei commercianti (italiani) del Municipio I  e un piano di valorizzazione della multiculturalità di Esquilino io non lo voterei E' una questione di priorità che qualificano il senso di un progetto (se un progetto si ha e non é fatto solo di insegument degli umori dei residenti...).

La tua "iperbole" sul non imbarazzo a candidati eventualmente nel PdL  l'hai messa in apertura della campagna elettorale e e come biglietto da visita mi pare significativo: se ora ami sottovalutarla, mi spiace, ma almeno in campagna elettorale (dopo ognuno pu? fare il Dini, la Maiolo o il Mastella, purtroppo, se vuole...) sarebbe bene evitare le "iperboli" di quel tipo, non credi?

Opporre il tuo nome e cognome al mio nick (che é il mio segno zodiacale nel sistema cinese) fa ridere perché sul mio profilo c'é il mio nome e cognome, che vale esattamente quanto il tuo.

Non so se é più radical-chic un bancario esperto di arte o un antropologo che lavora da anni nell'intercultura (anche nel I Municipio, anche affrontando tesi come le tue, oltre a quelle di Caratelli e soci) quando é in Italia, oppure in Paesi come Libano, Etiopia, Nicaragua, Tunisia, Bangladesh, Ghana, Giordania, ecc.

So che la tua distinzione fra "periferie" (dove scaricare quel che non ti piace) e "centro" l'hanno rifiutata Veltroni e Gasbarra a Roma e Delanoe a Parigi e sa al più di Sgarbi o dei veri radical-chic, che vogliono preservare dal "brutto" solo i quartieri dove vivono loro.

Che poi il 13 (non il 16, come erroneamente scritto) arrondissement di Parigi, quello pieno di Cinesi e Vietnamiti, sia periferico fa un po' ridetre, visto che compende Place d'Italie, rue Tolbiac, blvd Auriol, blvd de l'Hopital, il Giardino otanico di Parigi, ed un'infinità di siti storici (certo meglio tenuti che a Roma...), nonché una parte dei lungoSenna (http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... s_13th.png)
 e, guarda caso, al contrario di quel che tu dici ANCHE UNA ENORME STAZIONE FERROVIARIA, la gare d'Austerlitz, che é poi (come ad Esquilino) il vero motivo dell'insediamento asiatico in quell'area.

Se devi difendere la periferizazione dei negozo cinesi di Roma (o di Milano...) non usare errate descrizioni della realtà parigina che evidentemente conosci troppo poco...

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... rr_jms.gif)

So solo che finché stereotipi come quelli che tu difondi verranno da persone che si candidano per Rutelli, Roma e l'Italia non hanno alcuna speranza di liberarsi dalla nebbia del pregiudizio e, te lo ripeto, il sor Peppino e la sora Lella, di Esquilino o di campo de' Fiorio, lasciati senza analisi veritiere sulle REALI cause del degrado della città e dei Rioni e con un arcobaleno di posizioni come quelle che vanno da Alemanno a te, voterà sempre e sempre più per la destra vera invece che per la destra inconsapevole di esserlo.


E' un peccato che una persona preparata come te arrivi a livelli di guarda di bisbetismo piccandosi sull'attacco personale. Sono 10 post che tento di parlare dell'Esquilino e sono 10 post che tu rispondi parlando di Tonelli. Roba da citarti per molestie. Dopo aver letto per dieci volte le frasi del blog che coordino copiate qui, direi che abbiamo raggiunto il limite di tolleranza del parlarsi addosso. Rinuncio di qui in avanti a rispondere alle tue risposte che non possono che essere -ed è un peccato, ripeto- definite come provocazioni. Mi rifiuto di continuare a subire attacchi personali sui quali dovrebbe dire la sua il moderatore di questo blog. Sono arrivato qui presentandomi e cercando di parlare dell'Esquilino e ho subito attacchi personali diretti e soprattutto completamente inutili o gratuiti. Manco fossi venuto qui a cercare voto.
Non ritengo che i talebani filo-cinesi facciano bene alle 2G che sono lontane anni luce dalla spocchia, dalla presunzione e dalla violenza che purtroppo mi è toccato di subire.
Caro Cavallo, sei il tipico infoiato che si gasa dietro alla tastiera, invece di continuare a tediare gli altri amici del forum scrivimi delle email se vuoi attaccarmi. E organiziamoci per andare a prenderci un caffe, sono convinto che faccia a faccia la tua aggressività sia molto meno spiccata e emerga, finalmente, lo studioso.

Le enormità che hai detto relativamente al programma per l'Esquilino sono un insulto al buon senso. Se lo trovi, il tuo candidato, segnalamelo. Segnalami dove sta un candidato al Municipio che mette nel suo programma dei provvedimenti che non sono nelle competenze del Municipio. Sarebbe una cosa davvero surreale.

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AssoForum /
« il: 08 Aprile, 2008, 15:24:18 pm »
Citazione da: "marcowong"
Citazione da: "direttorTonelli"

Hangzou ci sono andato tante volte. A via Cairoli devo provare. Mentre voglio capire bene dove sta questo  Jun Hao. Io ho provato uno a Via Giolitti molto particolare che sta su quella specie di passerelle-ballatoi, è quello?

No è più su in via Giolitti, quasi alla (supposta, non ci sono quasi mai) fermata dei taxi della stazione, in via Giolitti. Tra l'altro, è vicino ad un McDonalds, per cui si pu? subito fare un confronto se porta più degrado un ristorante cinese oppure un fast food americano.



Perché? Chi ha mai detto che i ristoranti cinesi portano degrado?

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AssoForum /
« il: 08 Aprile, 2008, 11:55:28 am »
Citazione da: "marcowong"
Citazione da: "direttorTonelli"
(intanto questi tre ristoranti cinesi non sono usciti, vabbe provero' il mega tempio che ho visto a Via Cairoli...)

ho mangiato al ristorante di via Cairoli e al Jun Hao accanto alla stazione. Ambedue sono esempi che gli esercizi commerciali cinesi possono migliorare la situazione pre-esistente.
Quello di via Cairoli era un vecchio magazzino, adesso ristrutturato e, gusti individuali a parte, migliora l'immagine del quartiere rispetto a quanto prima esistente.
Il Jun Hao è una nuova gestione rispetto al vecchio Hong Kong, ha fatto una scelta diversa con vetrine aperte e molto luminose che di sicuro migliorano l'illuminazione della via in una posizione (proprio accanto alla stazione Termini) che per sue caratteristiche storiche è sempre stata molto degradata.
E sempre lì vicino il classico Hangzhou che ha una buona cucina, quasi sempre con la fila di clienti fuori ad aspettare, in un ambiente che sa tanto di trattoria romana, di certo contribuisce a rendere la zona più viva e fruibile.



Hangzou ci sono andato tante volte. A via Cairoli devo provare. Mentre voglio capire bene dove sta questo  Jun Hao. Io ho provato uno a Via Giolitti molto particolare che sta su quella specie di passerelle-ballatoi, è quello?

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Presentazioni /
« il: 08 Aprile, 2008, 10:50:21 am »
Citazione da: "cavallo"
la crisi e la chiusura dei "negozi di vicinato" é un fenomeno che non avviene solo ad Esquilino e solo ad opera degli "invasori cinesi". In altre zone di Roma avviene grazie al difondersi degli ipermercati (vedi IV Municipio), grazie alle jeanserie (spesso riciclaggio di denaro mafioso davvero) come a Via del Corso, grazie al proliferare di pubs e locali "in" (Campo de'Fiori e la tanto mitizata S.Lorenzo). Ti sei chiesto perché i primi 100 negozi italiani ad Esquilino (ossia quando i Cinesi erano pochissime unità) hanno venduto? Perle sedicenti "mafie" o perché era moto lo spirito commerciale degli Italiani e persone spesso aniane non trovavano nei loro figli o in altriun ricambio generazionale?

Colpa dei Cinesi? I Cinesi  e i Bangladeshi e gli Indiani hanno SALVATO economicamente il Rione, facendo levitare affittri e prezzi dei negozi e siccome i esidenti italiani continuano ad esserci mi spieghi perché all'inizio (quando affitti e prezzi dei negozi erano  bassi) nessuno di citadinanza italiana ha mai investito una Lira (allora c'era la lira) in attività commerciali ad Esquilino?

Mi spieghi perché i commercianti italiani rimasti non accettano neppure i contributi del Comune/Municipio per rinnovare e migliorare negozi ben peggiori di quelli cinesi (che almeno hanno estintori, orari affissi e rispettati,  arredi nuovi e non polverosi, tranne alcuni negozi di oggetistica e borse)?

Non sono stati i Cinesi, fra l'altro, ad approvare la scriteriata "liberalizaz<ione del commercio" che ha abolito (esclusi tabaccai e farmacie) le distanze minime fra esercizi commerciali della stessa tipologia e le categorizzazioni delle licenze...

Quanto alle altre città, quelle di Paesi civli, dove destra (non razzista) e sinistra non si fanno irretire dalle mode delle loberalizzaziooni selvagge, sanno approvare programmi a lungo termine e sanno cosa é un "Piano per il Commecio" sono in condizioni migliori.

Resta il fatto che a Parigi il XVI arrondissement (che é assai più chinatown o asiatown, considerando i Vietnamiti) é pieno anche di "negozi" di import-expot, ma il Municipio lo ha reso una grande atrazione culturale-commerciale, con iniziative continue e pianificate assieme ai commecianti asiatici he a Ronma solo ochi personaggi (la citata Cicconi) hanno inutilmente di proporre ad autorità più attente alla Befana di AN ed agli eschimesi dei depliants di Intermundia che alla valorizzazione in positivo delle potenzialità della presenza asiatica ad Esquilino.

Va inoltre notato che nessuno (neanche tu, Tonelli) parla di che fine abbiano fatto le ingenti somme passate dai Cinesi ai residenti per i negozi e he on sono state ceto reinvestite nel rilancio non dico di squilino ma di nessun'altra parte del I Municipio.

Che ci siano Cinesi collegati a fenomeni delinquenziali cinesi (assai meno di quel che viene descritto con terrore xenofobo) e italiani (campani) é innegabile ma:
- mom ni pare che ci siano dati che mostrino una penetrazione delle mafie e delle camorre fra gli operatori commerciali cinesi superiore che fra i Romani/gli Italiani di Roma, anzi, a Napoli i Cinesi hanno denunciato il racket camorista (e fatto perfino manifestazioni) assai più degli autoctoni ed a Roma secondo la magistratura intere aree (Ostia) e setoeri (locali notturni, parte delle pizzerie, ecc.) sono sotto un ferreo controllo e spesso una compartecipaz<ione i mafie e camorre nostrane, in misure e forme ASSENTI ad Esquilino (dove invece ho vissuto di persona episodi di racket... di singoli vigili urbani contro i Cinesi...).

O si afferma (generalizzando falsamente) che tutti i commercianti di Roma, italiani e non, sono collegati alle mafie o dirlo dei soli Cinesi é istigare ingiustamente all'odio.

I Cinesi a Roma vengono da regioni in cui la povertà é stata un dato di fatto ecente e come tuti gli ex-poveri amano gi status symbols, fra cui i macchinoni (esattamente come certi politici arricchiti, ma almeno le loro auto se le pagano, i poliici spesso le hanno in dotazione...); per avere quelle vetture e altri status symbols fanno debiti, pendono crediti in banca, si fanno prestare soldi dalle famiglie: se tutte le auto di lusso fossero simbolo di mafia (hai mai fatto un giro per la Nomentana o per l'EUR?), allora sarebbe bene non fare più elezioni in Italia...

E' bello che adesso, dopo aver criminalizzato la CATEGORIA dei Cinmesi (non singoli Cinesi) fai altrettanto con la CATEGORIA degli antropologi (che peraltro a differenza della maggior parte dei Cinesi votano...) dicendo che l mio é "un tipico attegiamento da antropologo". Forse se frequentasi più antropologi e meno critici d'arte (categoria in cui le mafie gli assenteisti pagati dallo Stato mentre si aricchiscono con le conferenze alla Sgarbi, i falsari, ecc. non esistono affatto, no...?) useresti "chinatown" men a sproposito e meno caratellianamente e capiresti la differenza sociologica e perfino culturale fra ingrosso classico e showroom.

Ho letto con attenzione il tuo pogramma elettorale e ti devo dire che io non ci trovo i problemi veri e prioritari di Esquilino e del I Municipio:
* non una parola sulla necessità di liberare l'Esquilino dal'illegale occupazione neonazista di Casa Pound;
* non una parola sulla necessità di una radicale revisione della qualità degli nterventi (e del personale) della Polizia Municipale, combattendovi corruzione, lassismo e racket;
* non una parola su un radicale rinnovamento del ruolo della Stazione Termini come polo anche culurale-commerciale multietnico;
* non una parola sull'assenza di un Piano di valorizzazione complessiva (magari usando altrettanti soldi, 14 milioni di Euro, di quelli sprecati per un sito da poche decine di migliaia di euro, chiuso per gli erori, da pate del Ministero dei Beni Culturali) dela multiculturalità di Esquilino e del I Municipio;
* non una parola sulla possibilità/necessità di pedonalizzare davvero il Centro Storico nel suo complesso;
* non una parola sulm proliferare in I Municiopio di sale bingo, salegioco (quelle sì denunciate dalla magistratura come filiazioni camorristuche), ecc.;
* non una parola contro la difusissima evasione fiscale dei commercianti ITALIANI del I Municipio (a Via del Corso la CISL ha documentato che i commercianti denunciano redditi nferiori alle commesse);
* non una parola sulle continue costosissime ristrutturazioni dei negozi di quei commercianti-evasori (con materiali di lusso che i negozi cinesi non hanno) a fronte di un piangere continuo sul crollo delle vendite;
* non una parola sull'assenza a Roma I Municipio di spazi pubblici destinati non a singole comunità migranti da ghettizzare ma all'incontro interculturale fra migranti interni (sardi campani, ciociari, abruzzesi, ecc.), romani, migranti stranieri nella valorizzazione di UTE le "diversità" (magfari un antropologo pu? spiegarti meglio questo punto);
* non una parola sul fatto che il Comune ha negato varie volte Piazza Vittorio alle cerimonie induiste (multando gli oganizzatori) e che nel Rione più multietnico di Roma non ci sono sale di preghiera per induisti e musulmani grazie ai ricatti di Caratelli e Storace.

Resta poi per me DISCRIMINANTE il fatto che io non voterei e non appoggerei mai chi dice di non privare eventualmente imbarazzo a candidarsi col PdL, qualunque sia il programa. Peché i programmi passano, le pericolose "neutralità" verso la destra pegiore d'Europa restano.

Ma si sa, noi antropologi calcoliamo flussi infischiandocene della gente comune: per questo in Trentino, a Parigi, a Barcellona, ad Evora, gli antropologi li hanno usati con profitto per incrementare il reddito delle persone, per ridare dignità agli intrecci identitari, per evitare follie dei politici locali, per creare turismo, per rivitalizzare territori degradati, mentre a Roma si fa dirigere i musei etnografico e delle tradizioni popolari più importanti d'Italia da una storica dell'arte tenendoli pure chiusi al pomeriggio e non si collegano quei musei con l'esistenza nella cità di centinaia di negozi e ristoranti "etnici" e regionali italiani.

Sai che ti dico? Voto Rutelli per evitare il peggio, l'orrore fascista-mafioso-pariolino, ma con simili approcci non ho alcuna speranza per questa mia città e attendo solo che Cinesi, Indiani e Arabi se la comprino, visto che con il livello di progettualità della maggioranza degli autoctoni finirà (sta già finendo) peggio di Nairobi, nonostante qualche povero amministratore ancora in gamba.



Caro Cavallo,

purtroppo insisti nel vizio di mettere le mele con le pere. E' anche un tipico atteggiamento romano, mi è successo giorni fa: rimprovero un tassinaro perché butta un rifiuto dal finestrino della sua auto e quello, mandandomi a cacare, mi dice che tanto è pieno di carta.

Tu fai uguale: si parla dello sconvolgimento commerciale dell'Esquilino e tu ti riferisci alle jeanserie cammoriste di Campo Marzio, che io odio quanto te ma che sono completamente fuori tema.

Ti propongo il mio programma, e mi dici cose altrettanto interessanti che non vi avrei inserito, come se avessi dovuto scrivere cento punti. O come se il Municipio, nelle sue limitate funzioni, potesse occuparsi, chessò, di evasione fiscale. O dell'ovvio: ovvero che i centri sociali di estrema destra e di estrema sinistra (ti segnalo che abbiamo due vergognose occupazioni nel nostro rione, non una) vadano sgomberati per un immediato ripristino della legalità.

Si parla del commercio cinese e tu devii: "ma dove sono andati i soldi delle buone uscite dati agli italiani?"

Lo squallore di insistere, in ogni tuo scritto, su una iperbole che ho utilizzato in un mio post (il fatto che non avrei avuto imbarazzi a presentarmi con il pdl o con il pd) e che ho già detto essere un paradosso è la ciliegina su una torta indigesta che sono stufo di mangiare.

Non sono venuto qui per parlare di me o per ricevere attacchi personali e giustificarmi di un mio blog da parte di chi ha così tanto tempo libero da andarselo a scandagliare fin nell'ultimo commentario. Mi sono iscritto per instaurare un dialogo con la comunità cinese e mi ritrovo a fare discorsi completamente sterili con chi non è in grado di stare neppure 10 secondi nel merito delle questioni ed ha necessità di divagare appoggiandosi a quello o a quell'altro episodio. Spero di no dovere più rispondere ad attacchi personali. Sono qui con il mio nome e cognome, non con il nick di un quadrupede.

Seconde generazioni, se ci siete battete un colpo perché è la vostra opinione che mi interessa non quella di italiani radical-chic che si permettono di rispondere a vostro nome danneggiando a mio avviso la vostra immagine. Il peggiore razzista è colui che fa finta di non vedere i problemi che ci sono e che si possono risolvere per di più attaccando con una certa violenza l'Italia.


ps. la ChinaTown parigina, da me frequentata con piacere e interesse, non si trova nel centro città. Non si trova addosso alla stazione principale della città. Non si trova dentro il primo arrondissement o il secondo... Purtuttavia la varietà commerciale che riesce ad offrire la chinatown parigina (ma anche tutte le altre, compresa quella contestata milanese che non è così commercialmente monotematica come quella italiana) sarebbe la benvenuta. Si provi a prendere quattro strade di belleville ed a riempirle di negozi-modulo cinesi che espongono solo campionario e si veda la reazione dell'arrondissement e del comune. Proponiamo alla comunità sino-francese di fare l'esperimento? Non scherziamo...

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AssoForum /
« il: 08 Aprile, 2008, 02:49:16 am »
Citazione da: "Xaratos"
Citazione da: "direttorTonelli"
Caro Cavallo,

non sono io che dico che i negozi cinesi fanno schifo, semplicemente fanno schifo punto e basta.


Perché hai la coda di paglia. Questa frase non l'ho detta io. E perché non sai usare bene le parole. Non potevi dire semplicemente:"Ad esquilino tutti i negozi che violano le leggi sono schifosi!"? No, dovevi dire:"i negozi cinesi semplicemente fanno schifo come tutti i negozi che violano o aggirano la legge" come dire:"Tutti i negozi cinesi (senza specificare quali) fanno schifo perché cinese=viola, aggira la legge)". Va beh, fatica sprecata. notte.



Mha guarda, non so davvero a cosa ti riferisci, tantopiù che io sono il primo a pensare che i più grandi indisciplinati sono gli italiani. Ma questo che c'entra?
Credo proprio che questa permalosità non aiuti ad un dialogo. Forse qualcuno dovrebbe smetterla di prendere le accuse sul piano personale. Se ci sono degli italiani come me che si pongono il problema del commercio cinese è solo una cosa positiva per la comunità cinese perchè significa che c'è qualcuno che vuole migliorare la situazione. Certo che se la risposta e la reazione è questa...


(intanto questi tre ristoranti cinesi non sono usciti, vabbe provero' il mega tempio che ho visto a Via Cairoli...)

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