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Attualità / Guerra tra culture
« il: 20 Novembre, 2007, 11:49:02 am »
La mia è una riflessione che prende spunto da alcuni post scritti dal signor Cavallo, il quale ha spesse volte una tendeza 'demolitrice' nei confronti della civiltà europea, in particolar modo di quella italiana, all'unico fine di esaltare o difendere quella orientale.

Comprendo e condivido perfettamente il desiderio di infrangere i clichè, malfondati certo, o le 'leggende metropolitane' che continuano ancora oggi ad investire i costumi e le abitudini di genti straniere, ma mi chiedo se screditare la proprio cultura d'appartenenza sia davvero il modo appropriato per cantare le lodi dell'Oriente, abbattere certi terribili luoghi comuni e convicere chi legge della bontà della propria tesi. Considerando poi che quello in questione è un forum prevelentemente popolato da cittadini italiani d'origine straniera, con tutti i problemi di integrazione e le difficoltà d'adattamento che la condizione di 'straniero' comporta, occorre essere cauti più che mai perchè le invettive contro gli italiani non possono che danneggiare i già problematici tentativi di inserimento nella comunità locale.

Avverto in più punti un senso di profondo risentimento da parte di alcuni ragazzi cinesi di seconda generazione nei confronti del paese Italia, per esperienze poco piacevoli di cui sono stati protagonisti o perchè vittime di una qualche ingiustizia. Io dico che in tutti questi casi la questione sta nella frequentazione di individui affetti da stupidità: come dire, il problema è PERSONALE, non certo ascrivibile a tutta la razza! E invece c'è chi si diverte a fomentare, invece che sciogliere, questa forma di risentimento accusando l'intero mondo occidentale, e finendo per compiere l'identico errore di coloro che generalizzano e accusano senza cognizione di causa. Il rischio è di cadere in una profonda contraddizione per la quale si vogliono combattere pregiudizi a suon di pregiudizi! Paradosso..  Ebbene, ritengo che non sia questo il modo opportuno per procedere e portare avanti una battaglia nobile e doverosa che io stessa sostengo, ma con strumenti sicuramente differenti.

Mi chiedo allora: molte delle cose scritte vengono forse dettate da una ricerca di blanda popolarità su questo forumò Per ingraziarsi gli associati?

Mi rendo conto di quanto OGNI dicotomia sia dannosa, e di quanto sia ancora utopica l'uguaglianza tra esseri umani.

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Attualità /
« il: 15 Ottobre, 2006, 21:26:52 pm »
Citazione da: "marcowong"
Ci sono tanti modi di affrontare il problema, e tante verità. Hai l'occasione di esercitare il tuo spirito critico, provaci.
so. ti ringrazio perchè tu mi dai molti stimoli da questo punto di vista, ed era esattamente quello che cercavo.
Citazione
Ci sono diverse analogie tra Sud Tirolo e Tibet.
1-2) il sud-tirolo faceva parte dell'Impero Austro Ungarico, contro cui l'Italia entrò in guerra durante il primo conflitto mondiale. L'Italia era alleata di Germania ed Austria Ungheria, ma aveva un patto segreto con Francia ed Inghilterra siglato anche per le mire sull'attuale Trentino, in cui si sviluppò parte del conflitto. Quindi sì, la ragione per cui il Trentino è italiano risalgono da un conflitto.
è esatto. c'è stato un patto segreto stipulato tra francia e italia e c'è stato tradimento da parte dell'italia nei confronti della triplice alleanza di cui faceva parte. ma tralasciando la questione del tradimento che qui ha scarsa rilevanza, la CONDIZIONE concordata con la francia affinchè l'italia entrasse in guerra con la triplice intesa era proprio l'annessione dell'alto adige (patto di londra del 1915). esisteva quindi un accordo preciso delle potenze dell'intesa qualora fossero risultate vincitrici, e tu sai bene (la cina sa bene!) che la spartizione del territorio è un pegno da pagare in caso di sconfitta. inoltre, qui si sta parlando di un conflitto GLOBALE (che in quanto tale ha NECESSARIAMENTE coinvolto sia italia sia altoadige), non mirato. quando l'esercito di liberazione è entrato in tibet nel 1950 l'operazione militare era mirata all'occopazione del territorio dato che non c'era una guerra in atto che potesse giustificare l'ingresso delle forze armate nel paese nè tanto meno esisteva un accordo che prevedeva l'annessione del tibet alla repubblica.
Citazione
3) Il Sud Tirolo/Alto Adige non ha sempre conosciuto l'autonomia che gode attualmente. Nel periodo tra le due guerre, infatti, l'Italia seguì una politica di assimilazione, le scuole in lingua tedesca vennero abolite per esempio. Un maggior grado di autonomia venne concessa solo nel secondo dopoguerra, senza per questo riuscire ad evitare movimenti terroristici indipendentisti. Solo negli anni '70 entrò in vigore l'attuale statuto regionale
esatto anche questo. ma gli eventi che tu descrivi sono avvenuti in epoca fascista, periodo torbido della storia italiana le cui vittime non si limitano agli altoatesini, ma all'intera società. repressione, violenza, punizioni erano allora veri e propri strumenti di governo. quella che prendi in considerazione è una situazione fuori dall'ordinario: la prova sta nel fatto che il primo statuto speciale, e con esso un tentivo di ritornare alla condizione di "normalità", risale già alla fine degli anni '40, immediatamente dopo il fascismo quindi. i disordini mi pare nacquero perchè gli altoatesini consideravano insufficiente l'autonomia o per questioni di lingua, ed è di lì che si è arrivati al secondo statuto speciale degli anni '70.
Citazione
Anche nel caso dell'indipendentismo atesino furono istituite leggi speciali ed costituite squadriglie speciali antiterrorismo, forze militari che presidiavano il territorio e forze dell'ordine italiane furono accusate di torture, tanto che fu deliberata un'amnistia per i militari che presidiavano il territorio.
le forze militari entrarono nella regione per tentare di fermare le organizzazioni terroristiche, e avevano comunque l'appoggio di gran parte della popolazione. i tibetani non sono terroristi (il massimo del terrore che possono incutere è organizzare cortei pacifisti e scrivere sugli striscioni FREE TIBET!) e l'esercito di liberazione non ha l'appoggio della popolazione. prendo atto del'orrore delle torture in italia come in cina.
Citazione
Hai citato Amnesty international, ma per esempio quale era lo stato dei diritti umani della maggioranza della popolazione tibetana che serviva l'oligarchia clericale nel Tibet retto dai Lama?
sarebbe interessante saperlo, se non fosse che non riesco a trovare fonti esaurienti e OGGETTIVE a riguardo. attendo suggerimenti se ne hai.

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Attualità /
« il: 14 Ottobre, 2006, 21:56:11 pm »
Citazione da: "ChinaHxC"
Guarda io la penso come te, il fatto è che cercherei di non dare giudizi di valore, cioè tralasciando il "giusto" ed il "sbagliato".
i giudizi sono in sè giudizi di valore, imprescinidibili da "giusto" o "sbagliato", specie quando si parla di diritti umanitari come in questo caso (perchè in discussione non è solo l'autonomia, ma la stessa dignità del popolo tibetano). ci sono documenti di amnesty international che parlano di torture e uccisioni, e io credo che questi dossier abbiano giocato un ruolo determinante nell'appoggio che l'occidente da al tibet perchè fanno leva sull'emotività della gente. non posso stabilire se raccontino la pura verità o se diano un'immagine fuorviante dei fatti, ma se sono reali, l'orrore che descrivono va al di là di ogni possibile giudizio.

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Attualità /
« il: 14 Ottobre, 2006, 20:41:58 pm »
Citazione da: "babo"
La Cina pu? tranquillamente avere armi nucleari e la CoreaN no?
USA, GB, Francia, Russia, India, Pakistan, Israele sì e l'Iran invece no.

giustissimo. se si considera che gli stati uniti occupano il primo posto nella classifica mondiale per spese militari con il 49% del totale, (ci? significa che per i loro beceri affari militari spendono DA SOLI quanto spende tutto il resto del mondo) si avvertono ancora di più le contraddizioni di quei comunicati. 507 miliardi di dollari impiegati, oltre che per finanziare le guerre in atto, per investire in tecnologie militari sempre più avanzate (missili ricoperti da materiali invisibili ai radar che li rendono irrintracciabili o veri e propri aerei telecomendati). Ahmadinejad è un folle esaltato, ma gli fa una paura matta e questa è cosa buona e giusta. parlo degli us perchè le cifre sopra riportate sono eclatanti, ma il discorso è estendibile a molti altri paesi. se interessa la cina è al quinto posto per spese militari, l'italia al settimo.

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Attualità /
« il: 14 Ottobre, 2006, 16:19:28 pm »
Citazione da: "ChinaHxC"
Guarda, a mio parer è facile esprimere un giudizio anche argomentandolo in vario modo, ma il punto resta: uno quanto ne sa della cina? Qual'è la tua opinione sull'indipendenza basca? sui ceceni? Quanto sai di queste realtà...
Boh, non so come affrontare un argomento del genere, forse il problema è la distanza...
penso che il tuo ragionamento abbia implicazioni pericolose. il rischio è quello di eludere dibattiti come quello sul medioriente, o sulla cecenia (come giustamente mi suggerisci), o quello di cui qui si discute solo per un fatto di pura lontananza geografica. non posso farmi un'idea di una situazione solo a condizione che io l'abbia vissuta sulla pelle, perchè se così fosse la mia visione del mondo sarebbe assolutamente limitata al mio piccolo microcosmo. quello che devo fare, invece, è informarmi, raccogliere più notizie possibile, registrare gli eventi e ragionare su quelli per arrivare ad elaborare un parere personale! e per quanto le fonti non siano oggettive, per quanto le informazioni che giungono qui saranno sempre parziali rispetto alla verità dei fatti, sono fermamente convinta della NECESSITA' di avere un'opinione in merito a quelle situazioni. sulla base del tuo ragionamento non potrei mai parlare di politica estera, per esempio, perchè la mia condizione di cittadina italiana mi consentirebbe di discutere solo della mia realtà. limitante, come punto di vista. io cerco di informarmi il più possibile. poi faccio appello al  mio spirito critico. e convengo con te quando biasimi quelli che si fermano ai luoghi comuni (e sono tanti purtroppo..) e accusano senza cognizione di causa. ma questo atteggiamento è dovuto a scarsezza di informazione e al fatto che certi pregiudizi verso gli stranieri sono "istituzionalizzati". beh, mi sento di dirti che io non rientro in questa categoria, e mai e poi mai parlerei "a vanvera" della repubblica popolare cinese solo per "sentito dire". sono un'occidentale che subisce l'irresistibile fascino dell'oriente: massimo rispetto sempre. ma anche il mio atteggiamento critico è sempre vigile, pertanto ogni mio giudizio è ragionato e ponderato!

per marcowong

non voglio dilungarmi perchè rischio di diventare prolissa, ma: 1) ci sono ragioni storiche molto precise per cui l'alto adige fa oggi parte dell'italia; 2) non mi risulta che l'esercito italiano sia penetrato nel territorio rivendicando l'appartenza della regione all'italia; 3) è una regione che gode di altissima autonomia tanto da essere quasi indipendente.
nessuna di queste tre condizioni è presente nella diatriba tra tibet e cina, naturalmente sempre sulla base di quello che io ho studiato.
ma ti sei mai fermato a riflettere sulle "modalità" con le quali la cina ha risposto alle pretese autonomistiche del tibetò alla presenza dell'esercito e alla legge marziale? non credo ce ne siano "a bizzeffe" di situazioni simili. avrei altro da aggiungere ma mi rendo conto di essere proprio pesante..

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Attualità /
« il: 14 Ottobre, 2006, 09:28:25 am »
Citazione da: "aron"
suvvia cerchiamo di dare qlc opinione. Nn vorrei che ci giudicassero come persone senza opinioni o non volenterosi :-D
colgo l'ironia delle tue parole, ma ti rispondo che era una semplice provocazione. ad ogni modo mi scuso se ha urtato la sensibilità di qualcuno.
Citazione
Io credo che il Tibet appartenga alla Cina e resterà cinese
mi piacerebbe se argomentassi meglio questo concetto: come spieghi la diversità di lingua, costumi, sistema politico, religioso...? si pu? realmente parlare di "appartenenza" in una simile situazione?
Citazione
Un Tibet indipendente avrebbe gambe corte, anzi cortissime...
il Tibet chiede autonomia, che è un concetto un pò diverso da indipendenza. per il resto condivido l'immagine delle "gambe corte".

per marcowong

non ho un'idea "preconfezionata": ho una mia idea com'è giusto che sia, ma  se ho scelto di proporre un simile argomento sul forum della comunità cinese significa che, in piena coscienza, ho deciso di mettere in discussione quell'idea, che non è così perentoria come tu credi. ti dico di più: sento il bisogno di confrontarmi con quanti di voi avranno voglia di rispondermi proprio perchè trovo ci sia TROPPA POCA oggettività sull'argomento. cerco di assumere sempre un atteggiamento critico rispetto ai problemi che mi pongo: non sono una persona che si limita alle proprie opinioni, ti assicuro. e poi le tue sono solo intuizioni, non comprovate, perchè io non ho ancora esplicitato il mio parere in merito alla questione (se me lo chiederai non esiterò a farlo naturalmente!).
Citazione da: "marcowong"
Cosa intendi per esempio per "conflitto"? Non mi risulta che ci sia un conflitto in corso.
purtroppo per noi i cari stati uniti e il loro compagno di giochi israele ci hanno abituati a conflitti spettacolari, con potenti missili e bombe "intelligenti" che distruggono edifici e vite. ma permettimi, i conflitti non sono solo di questo tipo. i conflitti possono anche essere di natura ideologica, le guerre si possono combattare anche sul piano verbale: conflitto è anche dire "tu mi appartieni" e sentirsi rispondere "io sono autonomo". le violenze fisiche e le torture di cui parlano i documenti di amnesty international sono poi altra storia.
Citazione
"Meno pubblicizzato"? Il Dalai Lama viene citato persino su trasmissioni come "La pupa e il secchione".
beh, non è certo il dalai lama che ha bisogno di essere pubblicizzato! semplicemente ritengo che se non fosse andato in giro per il mondo a diffondere informazioni sulla sua resistenza non violenta il governo cinese non avrebbe avuto nessun interesse a diffondere il contenzionso con il tibet (e quindi l'opinione pubblica non avrebbe mai saputo): questa è logica, non un mio parere. è di non molto tempo fa la polemica che la repubblica abbia intimato google di censurare alcuni siti sgraditi alle autorità cinesi, e tra questi naturalmente alcuni a proposito del tibet. è in questo senso che deve essere intesa la scarsa pubblicità...

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Diritti dell'immigrato & Osservatorio /
« il: 13 Ottobre, 2006, 21:54:23 pm »
fossi in coco o alexblue non perderei così tanto tempo nel giustificarmi al cospetto di una alexia che a dispetto dei suoi 26 anni dimostra una immaturità emotiva e una scarsa conoscenza del mondo, nonostante si avverta dalle sue parole l'esatta convinzione che abbia capito tutto dell'esistenza umana..la vita non è piatta ma in costante evoluzione, e pu? capitare che due persone mettano al mondo figli in un momento favorevole nella convinzione che quella condizione felice durerà per sempre! poi, crudeltà della vita, sopraggiunge una difficoltà che impone uno smembramento della famiglia, uno spostamento del padre, un allontanamento della madre. un genitore non è "buono" solo perchè geograficamente vicino; buon genitore è colui che sceglie di sacrificarsi per i figli partendo per una terra lontana e sconosciuta; è colui che ha la capacità di fargli comprendere che la necessità, non il capriccio, lo ha portato lontano dagli affetti; un buon padre è colui che spiega l'importanza del lavoro e dello spirito di sacrificio.

condivido con alexia la sua scelta di non mettere al mondo figli, non perchè l'idea in linea di principio sia esatta, ma solo perchè l' immaturità di una donna che trova la soluzione alle difficoltà di essere genitore nel non procreare si commenta da sola.

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Attualità /
« il: 13 Ottobre, 2006, 19:08:36 pm »
consentitemi di dissentire.
ci? che io chiedo NON è di descrivere l'ESPERIENZA VISSUTA di un nativo cinese o tibetano:

Citazione
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate


ci? che io chiedo è un'OPINIONE, e un'idea sui fatti ritengo che possa (debba?) farsela un cinese cresciuto in italia come un australiano o un indiano d'america. la chiedo nello specifico sul forum della comunità cinese semplicemente perchè ritengo che un cinese, per quanto occidentalizzato, possa sentirsi emotivamente coinvolto nella questione che ho portato alla vostra attenzione di più di un qualsiasi individuo di nazionalità altra. ma questo, ribadisco, non implica che un 'finlandese' (esempio) non possa avere un proprio parere: il Dalai Lama ha più volte chiesto l'intervento di TUTTE le potenze internazionali, affinchè si mantenga sempre alto il livello d'attenzione sul dramma. tutti hanno il dovere di pensarci.

e poi..sarebbe come dire che io, cittadina italica da generazioni e generazioni, non possa esprimermi sul fascismo (altro esempio) solo perchè non ho personalmente vissuto quel periodo: ritengo che non esista un italiano che non abbia una propria opinione in merito.

suvvia..non voglio giungere all'infelice conclusione che nessuno ci abbia mai pensato solo perchè è un conflitto lontano e meno pubblicizzato di altri..

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Attualità / TIBET
« il: 13 Ottobre, 2006, 15:29:03 pm »
In questo forum, in cui il tipo sinico domina imperante..allo stadio più evoluto del Sinanthropus Pekinensis mi permetto di sollevare una questione: il Tibet!

Sto preparando una tesi sulla storia dei rapporti sino-tibetani con un particolare riferimento alla recentissima ferrovia Golmud-Lhasa. L'opinione pubblica occidentale mi pare abbia abbracciato unanime la causa tibetana..mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi, cinesi piombati in una realtà straniera che ha ormai cessato di essere tale alla luce della vostra perfetta (così sembra) integrazione con l'etnia italiana. Voi sospesi tra la sacralità dell'Oriente e la blasfemia dell'Occidente..come invidio la vostra posizione!

La vostra opinione sarebbe preziosissima per il mio lavoro, chiedo implorante il vostro contributo.

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