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Attualità /
« il: 07 Ottobre, 2008, 03:51:17 am »
RAZZISMO A MILANO
Il gran gridare al razzismo dei gruppi della extrasinistra, che sono letteralmente saltati addosso al recente evento di cronaca di Milano , non fa che confermare quanto questi poveretti siano in preda alla disperazione della sconfitta e dell’isolamento; siccome non contano più niente politicamente cercano di approfittare di un fatto che purtroppo è non eccezionale nella cronaca di questo martoriato paese, per fare il maggior chiasso che possono.(zitti sul fatto di castelvolturno,àcontro la camorra ? mmmà non si sa maià, zitti sugli scontri degli abitanti dei quartieri di napoli con aggressione agli africani accampati nello stabile abbandonato... noo ,questo non è razzismo, no )
La stragrande maggioranza delle persone ( compreso molti extracomunitari bianchi neri,gialli ecc ) hanno ben capito che quanto è successo ha ben poco a vedere col razzismo ( ostilità contro persone di un’altra etnia, a prescindere dai fatti ), ma si è trattato di una reazione drammaticamente esagerata di persone che lavorano duramente, come tutti i commercianti e i piccoli imprenditori, e non ne possono più di essere sempre sul chi vive per timore di furti, rapine, estorsioni, piccole prepotenze che i vari bulli e delinquenti in giro sicuri dell’impunità, fanno nei loro confronti.
Questi poi erano al rientro da una notte di lavoro,e saranno stati anche stanchi.
( ho casualmernte raccolto testimonianze da gente del quartiere che descriveva i due,padre figlio,come dei gran lavoratori ). Se poi aggiungi che non erano esattamente caratteri remissivi ( e ti voglio vedere a gestire un chiosco notturno a Milanoà )à Quando poi di notte si arriva alla rissa magari si perde il controllo, bene : quello è un rischio che chi provoca si deve assumere.
Ma due considerazioni invece preoccupano di più :
Ancora una volta si è visto il tristo accodarsi disciplinatamente di tutti gli scribacchini al politically correct anzi politically compulsory e recitare la vomitante litania degli starnazzamenti di rito, rovesciando una marea di insulti sui due negozianti ôkukluxklanö e incensando lo sfortunato giovane come se fosse il novello Martin Luter King nostrano.
Questa massa informe di sedicenti giornalisti io la chiamo IL GREGGE e ho deciso che così farò d’ora in avanti : IL GREGGE..
Purtroppo hanno presa su tante menti deboli ( maa .... c’era scritto sul giornaleà ) e su tante persone in malafede, interessate ad unirsi al gregge conformista perché conveniente, senza contare che "l'italiano è razzista" è un messaggio irresponsabile che pu? ingenerare conseguenze e episodi non controllabili.
L’altra cosa preoccupante è la interminabile PAURA che hanno le autorità e le istituzioni milanesi nei confronti dei centri sociali, che della violenza spesso fanno uso,( loro hanno ragione e quindi è giustificata )
Luoghi completamente esenti da qualsiasi dovere di legalità ( a quanto pare sono aperti anche tutta la notte se è lì che andavano i giovani alle 4 del mattino), esenti da rogiti, locazione, licenze, orari, scontrini fiscali, adeguamenti normativi (a cui invece i commercianti sono pressoché perseguitati.. ), e proprio per questa impunità si sentono superiori , loro, a qualsiasi regola, fino a considerare il furto una cosa non colpevole e non scorretta né legalmente né moralmente, anzi magari una bravata da raccontare ridendo se le vittime hanno subito senza reagire.
Questi sono i cattivi maestri che allignano impuniti nelle nostre città e rovinano giovani probabilmente facilmente influenzabili vista l’età e eventualmente fattori sociali di integrazione
( conosco, per averci a che fare per lavoro tutti i giorni, questo tipo di giovani immigrati di 2 generazione, di solito sono di buon carattere, ma un po’ in balia delle influenze della società in cui sono immersi, senza avere bene gli strumenti di critica difensiva che invece di norma gli italiani hanno conoscendo la storia di questo paese, anche perché poco possono fare riferimento ai loro genitori che provengono da un’altra realtà )
Ma no, gli ultimi giapponesi dell’ultrasinistra devono cercare di attizzare fuochi di conflitti sociali, sperano disperatamente in sapori di banlieu parigine che qui non ci sono,solo per giustificare se stessi e la loro allucinazione ostinata;
Ricordo che ho sentito Bertinotti, dopo la sconfitta, nei suoi arzigogolati discorsi, evocare le banlieu parigine in Italia, quasi con speranza, così da poter dire di conoscere i rischi che corre il paese senza di loro. Spiacenti, il gregge si è già accucciato in attesa di nuovi ordini, ma oggi c’è Internet, ci sono i blog, qualcosa di Libero gira al di fuori della massa pascente.
Il gran gridare al razzismo dei gruppi della extrasinistra, che sono letteralmente saltati addosso al recente evento di cronaca di Milano , non fa che confermare quanto questi poveretti siano in preda alla disperazione della sconfitta e dell’isolamento; siccome non contano più niente politicamente cercano di approfittare di un fatto che purtroppo è non eccezionale nella cronaca di questo martoriato paese, per fare il maggior chiasso che possono.(zitti sul fatto di castelvolturno,àcontro la camorra ? mmmà non si sa maià, zitti sugli scontri degli abitanti dei quartieri di napoli con aggressione agli africani accampati nello stabile abbandonato... noo ,questo non è razzismo, no )
La stragrande maggioranza delle persone ( compreso molti extracomunitari bianchi neri,gialli ecc ) hanno ben capito che quanto è successo ha ben poco a vedere col razzismo ( ostilità contro persone di un’altra etnia, a prescindere dai fatti ), ma si è trattato di una reazione drammaticamente esagerata di persone che lavorano duramente, come tutti i commercianti e i piccoli imprenditori, e non ne possono più di essere sempre sul chi vive per timore di furti, rapine, estorsioni, piccole prepotenze che i vari bulli e delinquenti in giro sicuri dell’impunità, fanno nei loro confronti.
Questi poi erano al rientro da una notte di lavoro,e saranno stati anche stanchi.
( ho casualmernte raccolto testimonianze da gente del quartiere che descriveva i due,padre figlio,come dei gran lavoratori ). Se poi aggiungi che non erano esattamente caratteri remissivi ( e ti voglio vedere a gestire un chiosco notturno a Milanoà )à Quando poi di notte si arriva alla rissa magari si perde il controllo, bene : quello è un rischio che chi provoca si deve assumere.
Ma due considerazioni invece preoccupano di più :
Ancora una volta si è visto il tristo accodarsi disciplinatamente di tutti gli scribacchini al politically correct anzi politically compulsory e recitare la vomitante litania degli starnazzamenti di rito, rovesciando una marea di insulti sui due negozianti ôkukluxklanö e incensando lo sfortunato giovane come se fosse il novello Martin Luter King nostrano.
Questa massa informe di sedicenti giornalisti io la chiamo IL GREGGE e ho deciso che così farò d’ora in avanti : IL GREGGE..
Purtroppo hanno presa su tante menti deboli ( maa .... c’era scritto sul giornaleà ) e su tante persone in malafede, interessate ad unirsi al gregge conformista perché conveniente, senza contare che "l'italiano è razzista" è un messaggio irresponsabile che pu? ingenerare conseguenze e episodi non controllabili.
L’altra cosa preoccupante è la interminabile PAURA che hanno le autorità e le istituzioni milanesi nei confronti dei centri sociali, che della violenza spesso fanno uso,( loro hanno ragione e quindi è giustificata )
Luoghi completamente esenti da qualsiasi dovere di legalità ( a quanto pare sono aperti anche tutta la notte se è lì che andavano i giovani alle 4 del mattino), esenti da rogiti, locazione, licenze, orari, scontrini fiscali, adeguamenti normativi (a cui invece i commercianti sono pressoché perseguitati.. ), e proprio per questa impunità si sentono superiori , loro, a qualsiasi regola, fino a considerare il furto una cosa non colpevole e non scorretta né legalmente né moralmente, anzi magari una bravata da raccontare ridendo se le vittime hanno subito senza reagire.
Questi sono i cattivi maestri che allignano impuniti nelle nostre città e rovinano giovani probabilmente facilmente influenzabili vista l’età e eventualmente fattori sociali di integrazione
( conosco, per averci a che fare per lavoro tutti i giorni, questo tipo di giovani immigrati di 2 generazione, di solito sono di buon carattere, ma un po’ in balia delle influenze della società in cui sono immersi, senza avere bene gli strumenti di critica difensiva che invece di norma gli italiani hanno conoscendo la storia di questo paese, anche perché poco possono fare riferimento ai loro genitori che provengono da un’altra realtà )
Ma no, gli ultimi giapponesi dell’ultrasinistra devono cercare di attizzare fuochi di conflitti sociali, sperano disperatamente in sapori di banlieu parigine che qui non ci sono,solo per giustificare se stessi e la loro allucinazione ostinata;
Ricordo che ho sentito Bertinotti, dopo la sconfitta, nei suoi arzigogolati discorsi, evocare le banlieu parigine in Italia, quasi con speranza, così da poter dire di conoscere i rischi che corre il paese senza di loro. Spiacenti, il gregge si è già accucciato in attesa di nuovi ordini, ma oggi c’è Internet, ci sono i blog, qualcosa di Libero gira al di fuori della massa pascente.