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« il: 01 Luglio, 2007, 23:54:02 pm »
Probabilmente dovremmo riflettere maggiormente sul significato di integrazione. Cos'è per davvero l'integrazione ? Diventare come il paese che ti ospita ? Dismettere la propria identità culturale per assumerne forzatamente un'altra ? O rispettare semplicemente le regole sociali ? O ancora, servire alla comunità ? Sposarsi ? Parlare la lingua ? Quando si pu? dire di una persona che è integrata ? E le singole persone di una comunità possono essere integrate e non esserlo la comunità ? Esistono per davvero comunità integrate ? Se gli unici quartieri etnici sono quelli cinesi, le altre comunità non raggruppate in quartieri ad hoc sono integrate ? O vicversa non lo sono ? I neri del centro Africa assolutamente sparpagliati nella città sono più integrati ? La lingua pu? costituire un deterrente soprattutto nei membri più anziani all'apertura della comunità ? esistono lingue più lontane e lingue più vicine al nostro paese ? Perchè a Milano c'è una comunità francese, perchè una svedese totalmente chiusa in se stessa (con locali, giorni della sett, aperitivi solo per svedesi), perchè esistono circoli di australiani dove possono entrare soltanto i cittadini dell'ultimo continente ? (all'ingresso devi mostrare la C.I. australiana altrimenti non entri). Perchè gli ebrei hanno sempre creato quartieri ad hoc suscitando l'ira dei nazisti ? La posizione dei nazisti allora nei cfr dell'autoghettizzazione degli ebrei pu? essere giustificata ? Bisogna impedire che il simile vada ad abitare o vivere vicino a chi gli è simile ? E allora perchè in Cina a Shanghai la comunità degli stranieri è tutta arroccata attorno a una zona specifica ? Perchè gli stranieri che vivono a Shanghai non si mischiano con la poplazione locale ? Perchè i turisti a Kathmandu sono tutti nel Thamel ? E perchè però i turisti stranieri amano così tanto il Thamel ? Esistono leggi che possono impedire alle persone di una stessa razza di trovarsi tra di loro e di negoziare una accanto all'altra ? Perchè i siciliani stanno con i siciliani e i calabresi con i calabresi ? Perchè i giovani che abitano in Chinatown a Milano amano quel quartiere proprio in quanto Chinatown (facendo pure un'associazione) ? L'incontro deve solo avvenire in maniera univoca ? E cosa intendiamo per incontro ? Non è già un incontro/apertura usufruire tutti i servizi cinesi della zona come fa il sottoscritto e tutti i giovani italiani della zona ? (supermercati, alimentari, centri commerciali, bar, edicole, pasticcerie, enoteche, negozi di Tofu, oggettistica, cellulari, hi-tech, abbigliamento, fotografia, agenzie immobiliari, agenzie turistiche, ufficio visti per la Cina, corsi di lingua cinese, ristoranti mitici come Jubin e altro ?). Io delle altre migliaia di etnie in questa babele che è Milano non so praticamente nulla; non hanno un quartiere definito e per questo non li vedo. Ma i rapporti tra loro e la città sono ancora più inesistenti. Non c'è nemmeno il piacere di andare in un supermercato a scambiare quattro chiacchiere su come preparare gli involtini primavera surgelati (come mi è capitato). Che è poco, ma non niente. Va be', zio bono quante domande. Mi sono auto annoiato a scrivere questo post. Non oso immaginare te a leggerlo.