solo chi non ha mai partecipato ad alcuna manifestazione nazionale puo' pensare che vedere aggirarsi per Roma PRIMA e DOPO il corteo (e' il corteo, quando c'e', il fulcro della manifestazione, non il comizio,spesso la gente non ama stare a sentire i discorsi in piazze che non li conterrebbero neppure ed i partecipanti ai cortei di qualsiasi colore sono sempre oltre il doppio di chi ce la fa ad entrare e restare tutto il tempo in piazza) tanta gente con cappellini e bandiere sia la prova che sono venuti PER FARSI UNA GITA A BASSO COSTO!
se si sapesse quante ore di treni scomodi e lenti (fattui superare da tutti gli altri), di pullmann con partenze nel cuore della notte (e code ai caselli autostradali romani e parcheggio nei luoghi piu' periferici), di spostamenti per arrivare dalla propria abitazione al punto di ritrovo questa gente (che meriterebbe piu' rispetto da parte di chi mostra di non sapere nulla) sopporta per poter manifestare le proprie opinioni forse si eviterebbe di dire cose totalmente inesatte e si capirebbe meglio anche perche' le manifestazioni di tale tipo si fanno di sabato e gli scioperi con manifestazioni regionali di venerdi' (proprio per dare la possibilita' di riprendersi dalla fatica).
che poi per molta gente che non ha possibilita' diverse queste siano ANCHE occasioni per vedere un pezzetto di Roma, ripeto PRIMA e DOPO il corteo e' vero (sono anche occasioni per socializzare, per stare assieme a persone che condividiono le proprie opinioni, ecc.: tutti elementi democraticamente importanti), ma non e' QUESTO lo scopo per cui vengono, bensi' per esprimere protesta, rabbia, adfesione ad una battaglia, ecc.
e questo avviene in tutti i Paesi europei (e non solo, in USA, India, Brasile, ecc.) da oltre 1 secolo e mezzo e la Storia ne ha fortemente risentito in momenti anche essenziali (dichiarazioni di guerre, rovesciamento di governi, acquisizione di nuovi diritti, capovolgimenti di tendenze elettorali, ecc.): banalizzare e ridurre alla voglia di gita e' solo segno di non conoscenza assoluta della realta' e della Storia