mi sento come marco, umiliato assieme a milioni di Italiani perbene che le regole le rispettano, che non evadono le tasse, che se sbagliano pagano le multe, che fanno le file, che rispettano le scadenze e che se accusati si difendono in tribunale e non mutano le leggi e il mio solo commento alle infami norme "ad listam" che in questi giorni si sono aggiunte a quelle "ad personam" sono le parole di una splendida e profetica canzone di Fabrizio De Andre' di molti anni fa:
"Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.
Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se pu? giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?"