se non si fosse accecaati da sinofobia, e non si fosse del tutto analfabeti di economia, si dovrebbe ricordare che nei settori in cui la RPC detiene ormaai l'egemonia del mercaato mondialee (ad esempio tessile, calzature e giocattoli di bassa gamma, elettronica, ecc.):
1) IL COSTO DEL LAVORO incide sul valore finalee deel prodotto per una aliquota attorno al 3% e quindi anche uno stipendio 5 volte p¯ù basso in un Paese rispetto a quello di un altro (ad esempio salario in RPC e a Prato) non fa che diminuire SOLO del2,5% i costi di produzione, ce sono invece determinati lmargamente dalla SCALA DI PRODUZIONE (la RPC ha unità industriali da 20 a 200 volte maggiori che l'Occidente e "spalma" su un numero immenso di unità di prodotto l'ammortamento degli impianti, i cossti di rivcercaa e innovazione, ecc.);
2) il COSTO DEL LAVORO in RPC é già SUPERIORE a quello di molti Paesi (e lo sfruttamento inferiore) di cui non si paarla perché sono i "benemeriti" del sistema occidentale, come il Bangladesh, di cui ho piu' volte citato le abominevoli condizioni di sfruttamento delle operaie del tessile ed in cui ho lavorato per quasi un anno in un progeetto di Cooperazione sulla scolarizzazione dei bambini di alcune baraaccopoli) che pure ovviamente non registrano ciononostante alcuna crescita effettiva economica peerché non vi sono ricadute positive dellaa presenza di tali indusstrie (che lavorano TUTTE per ditte straniere) e non esiste una pianificazione "alla cinese";
3) i principali responsabili delle condizioni dure di lavoro in RPC (e coloro che osteggiano le misure del Governo cinese per il miglioramento di tali condizioni) sono le compagnie straniere e non le autorità cinesi, che non sono conniventi con quelle compagnie al livello delle autorità del Bangladesh, dell'Etiopia, del Guatemala, del Messico, ecc; dove simili situazionio esisstono senza che vi siano campagne di staampa altrettanto martellanti di quelle contro la Cina;
4) un salario basso e una condizione di forte sfruttamento in un Paese in sviluppo come la RPC, dove l'INTERA gamma salariale (e quindi anche il costo della viota) é ancora bassa sono situazioni negative e che debbono essere superate (e il Governo RPC sembra aver intenzione di farlo, gradualmente, anche per incrementare la domanda interna e diminuire la dipendenza dell'economia cinese dalle esportazioni verso Paesi in crisi), ma un salario 3 - 5 volte minore della paga sindacalee minima, in condizioni di forte sfruttameento (orari, ritmi, assenza di tutele, ecc.) in un Paese in cui i livelli di salari (e di costo della vita: non si comprano le stesse cose con 100 Euro in RPC o in Italia....) sono ad esempio quelli dell'Italia o della Spagna, approfittandosi spesso della fragilità della condizione di lavoratori migranti in posizione resa infameemente irregolare dalle leggi é TUTT'ALTRA COSA e in questo caso parlaare di schiavismo (il termine esatto sarebbe "neoschiavismo" secondo tutta la sociologia attuale) é DEL TUTTO ADEGUATO, anche se a taluni difensori del sistema di rapina occidentale cio' da fastidio;
5) STORICAMENTE, poi, mentre la Rivoluzione Industriale dell'Occidente si é BASATA DAVVERO sui capitali ottenuti dalla infame tratta schiavista dall'Qfrica alle Americhe (e la "triangolazione" ad essa collegata), non é esistito alcun fenomeno simile nellaa nascita della industria cinese!
quindi attribuire il successo dell'economia cinese allo "schiavismo" é FALSO, INFAME, SINOFOBO E DIMOSTRAZIONE DI IGNORANZA EE MALAFEDE SENZA LIMITI