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La famiglia: 'Il lavoro non c'entra'."Non vogliamo che quanto è accaduto venga strumentalizzato. Non ci sono collegamenti con questioni di lavoro e vogliamo rimanere chiusi, adesso, nel nostro dolore". Lo ha dichiarato un cugino di Vincenzo Di Somma, anche a nome degli altri parenti, a proposito dell'ipotesi diffusa da un dirigente sindacale, nel corso delle assise napoletane della Uilm e della Fim, circa la causa del suicidio dell'uomo.
"E' vero, aveva lavorato per anni - aggiunge il cugino di Di Somma - in un'azienda dell'indotto della Fincantieri di castellammare di Stabia, ma, dopo quell'esperienza, aveva anche lavorato in un supermercato della zona". "E' scandaloso quanto detto dai sindacalisti, forse c'era un disagio anche sul fronte lavorativo ma era divorziato e, probabilmente, la causa principale non era il lavoro" conclude l'uomo.
che vergogna certe strumentalizzazioni dai giornalai e dai burattini e burattinai
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