Italia: altri risultati dei tagli alla scuola - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Italia: altri risultati dei tagli alla scuola  (Letto 1129 volte)

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cavallo

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Italia: altri risultati dei tagli alla scuola
« il: 13 Gennaio, 2011, 10:08:41 am »
dedicato a chi aveva cercato inutilmente di minimizzare le conseguenze infami degli altrettanto infami tagli di Tremonti e Gelmini alla scuola pubblica:

http://www.repubblica.it/scuola/2011/01 ... ef=HREC1-7

si noti che tagliare il tempo-pieno e/o sostituirlo con servizi a pagamento privatistici porta le seguenti conseguenze (note e volute);
- un calo generale dell'offerta educativa;
- una discriminazione nell'offerta educativa delle famiglie più povere che non possono pagare i nuovi servizi privatistici;
- un aggravio per tali famiglie del problema dell'attenzione pomeridiana ai ragazzi, specie in caso di coppie entrambe al lavoro;
- un incentivo all'abbandono del lavoro da parte delle donne (con riduzione dell'aliquota di occupazione femminile, goà risibile in Italia), ovvero ua gorme di part-time a bassa tutela, a bassa contribuzione pensionistica, ecc.

si tratta quindi di un processo che colpisce contemporaneamente:
- l'educazione e la cultura in generale;
- l'uguaglianza di opportunutà fra cittadini, famiglie, ragazzi in campo educativo e domani occupazionale;
- le possibilità di crescita educativa e sociale dei figli delle famiglie meno abbienti;
- le possibilità di lavoro delle donne e quindi le pari opportunità fra i sessi.

e c'é qualcuno che sarebbe capace ancora di negare, di fronte a questi dati inconfutabili, la gravità di queste scelte che non sono errori ma strategia.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #1 il: 13 Gennaio, 2011, 10:41:33 am »
peggio ancora sarebbe analizzare la situazione negli asili nido o nelle scuole materne dove non essendo "scuola dell'obbligo" non c'è la garanzia nemmeno delle 30 ore settimanali e quindi in maniera ancora più grave si colpiscono le famiglie e i lavoratori, ma capiasco che il problema nidi e materne non importi hai politichesi perchè non si da addosso a quel ministro o a chi goverma ma si dovrebbe dare addosso agli amministratori dei comuni spesso della "parte politica " che fa comodo....
 le soluzioni alle famigli e hai lavoratori dei figli sempre più spesso esclusi dagli asili comunali sono:
1)la rinuncia del lavoro da parte di uno dei due coniugi, che non è vero debba essere per forza la donna
2)l'iscrizione in strutture private dove uno degli stipendi dei coniugi andrà a tamponare la mancanza del pubblico
3) l'assunzione di una "badante" baby sitter che risucchierà ache in questo caso uno dei 2 stipendi
4) i nonni quando non lavorano eo se hanno la "forza" per fare i nonni
 le stesse soluzioni si possono adottare anche  nelle scuole sucessive con la facilitazione della certezza della mattina che quindi permette al punto 1 il part time, al punto 2 e 3  eventuale spesa minore quindi salvaguardia di uno stipendio e mezzo, e al punto 4 maggiori possibilità di nonni in pensione e minor fatica per i nonnin età avanzata per la maggior indipendenza e disciplina (se data) dei nipoti

in certe situazioni bisogna trovarsi, parlarne da esterni è come parlare di un paese senza esserci mai stati
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Dubbio

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« Risposta #2 il: 13 Gennaio, 2011, 13:28:49 pm »
Citazione da: "vascoexinhong"
peggio ancora sarebbe analizzare la situazione negli asili nido o nelle scuole materne dove non essendo "scuola dell'obbligo" non c'è la garanzia nemmeno delle 30 ore settimanali e quindi in maniera ancora più grave si colpiscono le famiglie e i lavoratori, ma capiasco che il problema nidi e materne non importi hai politichesi perchè non si da addosso a quel ministro o a chi goverma ma si dovrebbe dare addosso agli amministratori dei comuni spesso della "parte politica " che fa comodo....

Cosa intendi dire, che la Gelmini è da difendere perché nei comuni (massacrati dai tagli alla finanza locale fatti dal governo centrale, circostanza che la tua purezza di cronista imparziale non dovrebbe omettere) si fa di peggio?

A parte il fatto che non è vero, qui si criticano i tagli alla scuola di Tremonti e della Gelmini.

Se li vedi positivamente scrivi perché senza divagare su altro, altrimenti lascia perdere.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

vasco reds

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« Risposta #3 il: 13 Gennaio, 2011, 13:37:24 pm »
Citazione da: "Dubbio"
Citazione da: "vascoexinhong"
peggio ancora sarebbe analizzare la situazione negli asili nido o nelle scuole materne dove non essendo "scuola dell'obbligo" non c'è la garanzia nemmeno delle 30 ore settimanali e quindi in maniera ancora più grave si colpiscono le famiglie e i lavoratori, ma capiasco che il problema nidi e materne non importi hai politichesi perchè non si da addosso a quel ministro o a chi goverma ma si dovrebbe dare addosso agli amministratori dei comuni spesso della "parte politica " che fa comodo....
Cosa intendi dire, che la Gelmini è da difendere perché nei comuni (massacrati dai tagli alla finanza locale fatti dal governo centrale, circostanza che la tua purezza di cronista imparziale non dovrebbe omettere) si fa di peggio?

A parte il fatto che non è vero, qui si criticano i tagli alla scuola di Tremonti e della Gelmini.

Se li vedi positivamente scrivi perché senza divagare su altro, altrimenti lascia perdere.


rinfrascami dove sopra ho detto che la gelmini è da difendere?? e dove ho soestenuto che si fa di peggio??? ho solo detto non dimentichiamoci della base... che è perggio ma è peggio la situazione non chi amministra che sono alla fine uguali a quelli del governo "centrale"
e se i tagli sono così devastanti come mai si preferisce buttare i pochi soldi in cassa in oprere prevalentemente inutili e costosissime tipo civis ecc.ecc.???

e secondo te gli altri tagli quindi non andrebbero criticati ma censurati solo perchè non li fa la gelmini o tremonti???

sei libero di scrivere quello che credi come anc'io del resto :wink:
lascia perdere le cose sterili che fortunatamente ci hanno lasciato per il momento sul forum e pensa a quelle concrete :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #4 il: 13 Gennaio, 2011, 13:56:47 pm »
"peggio ancora sarebbe analizzare la situazione negli asili nido o nelle scuole materne dove non essendo "scuola dell'obbligo" non c'è la garanzia nemmeno delle 30 ore settimanali e quindi in maniera ancora più grave si colpiscono le famiglie e i lavoratori, ma capiasco che il problema nidi e materne non importi hai politichesi perchè non si da addosso a quel ministro o a chi goverma ma si dovrebbe dare addosso agli amministratori dei comuni spesso della "parte politica " che fa comodo...."

1) la carenza di nidi e scuole materne pubbliche (assai invise in Italia alle forze cattoliche....) é gravissima soprattutto nelle regioni meridionali (Comuni da decenni amministrati prevalentemente con l'esclusione della sinistra) e vede guarda caso EMILIA, TOSCANA ed UMBRIA in testa quanto a percentuale di offerta: se le cose non si sanno, meglio non parlòarne....;
2) sui tagli ha già risposto esaustivamente Dubbio; aggiungo che siccome si sono tagliati i soldi ai Comuni ma anche alle regioni, alla cultura, ai trasporti, alla scuola, ecc. non é che i Comuni potessero "scegluere" cosa tagliare: dovevano tagliare quasi tutto......e trasferire falsamente sui Comuni la responsabilità di certe scelte infami é la strategia oscena di chi ha vinto le elezioni promettendo "meno tasse"....e dei suoi corifei patetici;
 
"le soluzioni alle famigli e hai lavoratori dei figli sempre più spesso esclusi dagli asili comunali sono:
1)la rinuncia del lavoro da parte di uno dei due coniugi, che non è vero debba essere per forza la donna"

no, non deve, ma si fà il caso che sia esattamente così, come provano le statistiche ISTAT sull'abbandono del lavopro da parte delle donne, in una Italia già fanalino di coda europeo quanto a tasso di occupazione femminile.....
 
"2)l'iscrizione in strutture private dove uno degli stipendi dei coniugi andrà a tamponare la mancanza del pubblico "
che é esattamente quanto si sta promuovendo in ogni ordine di scuola in Italia, finanziando lautamente scuole cattoliche ed altre scuole private....non per errore ma per stratehia....


"in certe situazioni bisogna trovarsi, parlarne da esterni è come parlare di un paese senza esserci mai stati"
doppia falsità: come non é affatto vero che si capisca un Paese (il proprio o altrui) vivendoci più che avendo gli strumentio analitici e il superamento di stereotipi sedimentati (ho già ampiamente citato gli esempi a conferma, in Italia e nel Mondo), altrettanto falsa é la prima affermazione; se essa fosse vera (e non lo é) se ne dovrebbe stupidamente dedurre che:

- chi non ha fatto la guerra non pu? decidere e parlare  di guerra e pace;
- chi non é stato in coma non pu? decidere e parlare  di biotestamento;
- chi non é stato stuprato non pu? decidere e parlare  di violenza sessuale;
- chi non é Ebreo o SS non pu? decidere e parlare di antisemitismo;
- chi non é stato in galera non pu? decidere e parlare di sisrema carcerario;
ecc.

e che viceversa i più adatti
...
- a parlare di guerra sono ad esempio i criminali di guerra...;
- a parlare di stupro sono ad esempio gli stupratori;
- a parlare di antisemitismo sono ad esempio gli ex-SS;
- a parlare di sistema carcerario sono magari i mafiosi al 41bis....
ecc.


ovviamente puri deliri.............

a cosa ci si deve ridurre per cercare inutilmente di confondere le idee dinanzi alla conferma dei risultati orrendi delle minimizzate infamie gelminian-tremontian-berlusconiane!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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vasco reds

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« Risposta #5 il: 13 Gennaio, 2011, 14:34:28 pm »
Citazione da: "cavallo"
1) la carenza di nidi e scuole materne pubbliche (assai invise in Italia alle forze cattoliche....) é gravissima soprattutto nelle regioni meridionali (Comuni da decenni amministrati prevalentemente con l'esclusione della sinistra) e vede guarda caso EMILIA, TOSCANA ed UMBRIA in testa quanto a percentuale di offerta: se le cose non si sanno, meglio non parlòarne....


http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... i-5323396/

http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara ... sili.shtml

http://iltirreno.gelocal.it/lucca/crona ... bi-2313802

http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... ia-la.html

http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrar ... ta-1714579

http://forum.donnamoderna.com/mamme/asi ... -t1796165/


sul resto concordo sulla definizione di semplici deliri
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #6 il: 13 Gennaio, 2011, 14:52:58 pm »
non uno dei links postati smentisce una sola delle mie affermazioni o delle osservazioni di Dubbio, ma questo era scontato.....

prova a leggere qui (se ci riesci) e vedrai che confermano ovviamente quel che ho scritto:
http://www.regione.emilia-romagna.it/wc ... da6A10.htm

si noti che i dati sono al 2007, ossia PRIMA dei tagli voluti dal grande "difensore delle famiglie italiche"  Berlusca a cui fa riferimento giustamente anche Dubbio.....

ed ecco i dati comparativi ISTAT  di tutte le Regioni italiane, che confermano in pieno quel che ho scritto:
http://www.blogrisparmio.it/famiglia/da ... uropa.html
" L'Emilia Romagna si conferma da primato per la diffusione di asili nido con un indice di presa a carico pari al 24% e di copertura territoriale pari al 81,8%. Questo dato sulla percentuale di comuni in cui sono presenti asili nido è ancora più significativo se si considera che in questi comuni risiede 96,8% della popolazione target.

ed ecco i dati aggiornati del 2010, a scorno di chi fa propaganda falsa contro le amministrazioni regionali e comunali che gli asili li hanno aperti quanto potevano ed assai più delle altre, invece che analisi...
http://www.mammeacrobate.com/mamma/ques ... lizia.html
"In questi giorni è stata pubblicata da Corriere.it la notizia che solo tre regioni italiane û Emilia Romagna, Toscana e Umbria û hanno raggiunto gli obiettivi indicati da Lisbona 2010, ovvero riescono ad accogliere presso i nidi 33 bambini su 100. In tutte le altre regioni purtroppo la percentuale è invece del 23% e in questa percentuale sono inclusi anche i bimbi che frequentano le classi primavera della materna o gli spazi giocoú

l'articolo permette anche un confronto con altri Paesi europei


i deliri, invece, sono la esemplificazione della..."logica" della prima parte (la seconda avendola già più volte dimostrata ed essendo confermata da chi straparla di asili nido italiani, nato in Italia, negando la realtà degli ultimi 50 anni.... e straparlando della Regione in cui vive, che resta al top della situazione degli asili italiani!!!!!!!) della doppia menzogna scritta da vasco nella frase: "in certe situazioni bisogna trovarsi, parlarne da esterni è come parlare di un paese senza esserci mai stati"

comincia a conoscere davvero l'Emilia e Romagna, intanto.... e fare il confronto con il resto d'Italia e poi parla del resto.....
« Ultima modifica: 13 Gennaio, 2011, 15:12:24 pm da cavallo »
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vasco reds

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« Risposta #7 il: 13 Gennaio, 2011, 15:11:34 pm »
bene siamo contenti di sentire che abitiamo nel bengodi e che le famiglie che sono state escluse dal servizio pubblico sono delle utopie.

come detto giorni fa con segnale apposito non ho intenzione di darti da mangiare cavallo per cui è inutile che ci provi, le tue provocazioni cadono nel nulla
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #8 il: 13 Gennaio, 2011, 15:14:41 pm »
i miei sono semplicemente i dati reali (che fai finta di non conoscere), che non definiscono l'Emilia-Romagna come un bengodi (basta vedere il raffronto cob altri Paesi Europei contenuto nel secondo link....) ma (assieme ad UMBRIA e TOSCANA, osssia le 3 regioni "rosse" da sempre....) come le meno peggio d'Italia anche relativamente agli asili.

che la realtà sia considerata da chi posta denigrazioni false come "provocazione" non mi stupisce.....

e tutto ci? conferma pure che si pu? non solo viaggiare, ma nascerci e viverci in un luogo senza riuscire a conoscerlo e capirlo a causa dei propri pregiudizi......
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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