Umh... l'ultima volta che ho scritto qualcosa su Prato sono finito sul giornale Il Tirreno... sta volta cerco di essere più moderato. Scriverò molte cose ovvie, però messe per scritto a mio titolo personale pu? rendere la realtà più chiara a molti utenti non-cinesi interessati al tema.
Ascolta Alexia... ormai la situazione è in punto no-go-back, punto di non ritorno. Aziende e popolazione hanno raggiunto una quota più o meno satura, c'è qualcuno che ovviamente ci rimette.
La cosa strana sono i controlli mirati (da cecchini), mentre in teoria vorremmo dei controlli tipo bombe a grappolo (che becchino a scheggia chi si trova davanti a casaccio, che sia italiano o meno).
Vediamo...ormai sono abituato al mutuarsi delle problematiche. Girare attorno alla fonte dei problemi non porta molto avanti. La maggior parte degli imprenditori cinesi non si fa aiutare da un buon interlocutore che parli l'italiano, si affidano sempre al sentito dire e dall'esperienza di altri cinesi che parlano maluccio l'italiano.
Se ci sono casi di truffa di finti esattori... là bisogna attivare le telecamere del negozio o prendere il cellulare e registrare il tutto. Inquadrate la faccia, scattate una foto o un video. Quando qualche persona mai vista mi si presenta davanti casa, io lo filmo o faccio una foto (l'ho fatto coi Testimoni di Geova, brave persone ma se invece non lo erano?).
E poi bisogna spendere/investire per un buon avvocato... perché certi dirigenti e manager italiani riescono a tenere le loro poltrone in certe Aziende? Perché hanno dei buon avvocati ben pagati.
Bisogna scimmiottare bene l'imprenditoria italiana, tutte queste strade sono legali (fino a eventuali decreti legge).
Oppure l'idea della prima ass. di consumatori cinesi in Italia... non sarebbe male. Associna è solo un'ass culturale, fino ad ora ci è andata bene e siamo riusciti a dare luce alle storie e notizie sulla comunità cinese in Italia. Ora però siamo nel 2010, e chi ha gli strumenti per difendersi dalla "macchina del fango", è uno che capisce i tempi che corrono. Però i costi per portare avanti i processi sono alti - ma per questo che esistono le ass. di consumatori che fanno le Class Action, battaglie collettive importate (in modo parziale) dal sist. tribunale Americano.
Lo so... non ci sono soldi... però in passato si sono sprecati soldi per troppe iniziative divertenti (grandi cene) e senza alcun fine utile futuro.
Ah proposito, per chi non lo sapesse: la comunità cinese non è mai stata unità. Nelle varie città con una buona fetta di cinesi, le persone si associano a gruppi diversi in base alla provenienza (fra contee/città). Prato non si è un'eccezione.
E la sensazione è che davanti a molti singoli casi di disparità di trattamento - la gente getti la spugna perché stufa del perpetuarsi di certi comportamenti ostili (dal più piccolo al più grande).
Per i cinesi di 1? generazione, i nostri genitori, l'idea di trasfersi in un altro Stato non è tanto disprezzata. Un trasferimento è sempre qualcosa di faticoso, ma fattibile pur di non trovarsi con troppi debiti e in rovina.
La cosa cambia per noi figli che nasciamo e/o cresciamo qua. Immaginate come si possa sentire un bimbo di 10 anni che saluta i compagni di scuola.
Alla fine si parla troppo degli adulti, senza mai entrare nell'ottica dell'infanzia. Se solo aspettassimo altri 10-20 anni, avremmo in quasi tutte le famiglie un interprete/intermediario affidabile, bilingue e che si saprà gestire tra finanza famigliare e colloqui con l'avvocato/notaio o commercialista.
Ci sono anche ora, solo che siamo ancora minoranza in una minoranza.
Spero che questa "piccola profezia" si possa avverare per la zona di Prato e altri piccoli quartieri disseminati in Italia (non solo cinesi). I bisticci tra vicinato saranno più gestibili se in mezzo c'è uno che ha studiato e parla due lingue. Non si risolve tutto, però almeno la signora italiana potrà dire che sente la caldaia tremare tutta la notte, così il vicino cinese capisce ed è la volta buona che cambia caldaia per non rischiare un intossicamento x monossido di carbonio (e questo particolare scientifico glielo spiega la figlia 17enne ma che ormai parla già da piccola adulta).
Non è fantascienza, esiste questa realtà ed è a macchia di leopardo. Lasciate crescere queste seconde generazioni, io e come altri in Associna non voglion bruciare queste speranze.
Per il resto dei problemi di oggigiorno... rivolgetevi alle Autorità. E se ce invece vi lamentate delle autorità di controllo, ci vuole un avvocato. Cosa potremmo fare noi con un sito webò Diremmo che i problemi esistono, non vanno esasperati, di prendere meno di mira solo ed unicamente le aziende cinesi anche loro colpite dalla recessione (togliendo dalla lista le meno sospette aziende tradizionali), e basta.
La situazione non è felice. Però cerco di dare un minimo di senso a qualche flebile speranza per il futuro. Ora potete insultarmi, ormai sono il solito "teorico ingenuo".
