crisi economica cinese edisoccupazione - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: crisi economica cinese edisoccupazione  (Letto 713 volte)

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vasco reds

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crisi economica cinese edisoccupazione
« il: 18 Giugno, 2011, 09:10:48 am »
investire in europa con manodopera cinese...
http://www.wallstreetitalia.com/article ... visti.aspx

la stessa cosa in africa è stata tacciata di neocolonialismo...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #1 il: 18 Giugno, 2011, 13:00:41 pm »
veramente il link postato non usa il termine "mano d'opera" ma "personale" (sono due cose differenti; ad esempio nella "mano d'opera" non rientrano i dirigenti e i loro assisstenti....) che ovviamente per aziende straniere che fanno investimenti in Europa é cosa diversa dal portarsi dietro operai cinesi come in alcuni casi avviene invece in Africa in rapporto a criteri certo non salariali...

é ovvio che se l'Europa vuole investimenti stranieri (cinesi o no) deve favorire i visti sia per le delegazioni straniere (che sono e saranno sempre più cinesi, indiane, ecc., con scorno dei nostalgici del colonialismo vero, quello occidentale, e dell'USAcentrismo...)  in visita d'affari (e di analisi), sia per quei dirigenti e personale amministrativo e di segreteria che TUTTE le aziende straniere pretendono quando si installano in altro Paese e che ad esempio alle aziende USA (dalla Coca Cola alla Massey Ferguson..., ecc.) in passato sono sempre stati garantiti da tutti i governi......

l'idea che certi meccanismi valgano solo per chi ha la pelle bianca e il passaporto yankee é morta assieme a tante altre, finalmente......, e chi non se ne vuole rendere conto é destinato al suiocidio economico come Cenni e i suoi accoliti

peraltro, é stata la UE (con una posizione fortemente e coerentemente voluta dalla destra liberista in accordo trasversale con settori del centrosinistra, Prodi compreso....), contro la posizione tenuta unitariamente da tutti i sindacati europei

http://www.movisol.org/znews025.htm

http://www.filcemcgil.it/gallery/main.p ... temId=1143

http://affaritaliani.libero.it/economia ... _pg_2.html

http://www.osservatorioinca.org/12-174/ ... stein.html

ad aver invece tentato di far approvare una direttiva (infine modificata con un compromesso  e, in questa versione, ratificata dall'Italia nel 2010...) che prevedeva si potessero usare normative di fornitura di servizi (e contratti d'impiego collegati) dei "Paesi d'origine" (se sono membri UE, come Romania, Polonia, ecc. (dove il differenziale salariale, dei diritti, della sicurezza, ecc. rispetto a Francia, Germania, Italia é assai forte....) per tutti i tipi di lavoratori ("mano d'opera" davvero, in questo caso....):

http://it.wikipedia.org/wiki/Direttiva_Bolkestein

http://pieronuciari.it/2009/12/23/le-co ... olkestein/
Secondo il nuovo principio, un fornitore di servizi è sottoposto esclusivamente alla legge del paese in cui ha sede l’impresa, e non a quella del paese dove fornisce il servizio.

Per fare un esempio: un’ impresa polacca che distacchi lavoratori polacchi in Francia o in Belgio, non dovrà più chiedere l’autorizzazione alle autorità francesi o belghe se ha già ottenuto l’autorizzazione delle autorità polacche, e a quei lavoratori si applicherà solo la legislazione polacca.
Quindi, un’impresa pu? assumere i lavoratori e poi trasferirli in un altro stato, mantenendo leggi, contratti, norme di sicurezza e di controllo del paese d’origine.
Si pu? così realizzare un gigantesco caporalato europeo, perfettamente legalizzato, ove i lavoratori vengono assunti nei paesi a più basso salario e con meno diritti e poi, trasferiti per lavorare nei paesi ove le condizioni di lavoro sono migliori, senza che questo produca nessun mutamento della loro condizione.  ? chiaro che per questa via si scardinano i contratti, le norme di legge e di sicurezza, si crea un meccanismo di concorrenza selvaggia tra imprese e lavoratori, che porta allo smantellamento dei diritti sociali europei.

ò evidente, in questo principio, la novità introdotta dall’allargamento dell’UE agli ex-paesi dell’Est: poiché entrano nell’UE paesi le cui legislazioni fiscali, sociali e ambientali in questi quindici anni di ôtransizioneö sono divenute quelle proprie dello ôStato minimoö, si abbandona l’armonizzazione e si prepara un processo di vero e proprio dumping sociale.




http://www.italia.attac.org/spip/spip.phpòarticle3058
il principio del paese d’origine, uscito dalla porta, rientra dalla finestra. Già in diverse sue decisioni, la Corte di Giustizia dell’UE si è pronunciata contro i diritti sociali nazionali. Ora, in margine alla trasposizione della direttiva servizi, il principio del paese d’origine rientra nel diritto europeo attraverso un regolamento intra-comunitario (CE593/2008) riguardante i contratti transfrontalieri, e in particolare nei contratti di prestazioni e di utilizzo di servizi. Con tale testo, in vigore dal 17 dicembre scorso, le imprese contraenti hanno piena libertà di scegliere quale legge nazionale applicare al contratto concluso, scegliere cioè la ôresidenza principaleö dell’impresa prestatrice, vale a dire del paese d’origine, come nella prima versione della direttiva Bolkestein. Nella versione finale della Direttiva, tale principio ha (per fortuna) sostituito l’iniziale ôprincipio del paese d’origineö, molto contestato in vari paesi europei,  in base al quale il prestatore di servizi era soggetto alle disposizioni dello Stato membro di provenienza.

naturalmente, poi, tante ditte di cari "imprenditori" italiani che sbraitano "contro lo sfruttamento della mano d'opera cinesr" (esclusi magari i lavoratori cinesi delle ditte italiane in Cina,  come quelle di Cenni,....) sono in prima fila nello sfruttamento del lavoro nero dei migranti, agevolate dal fatto che l'irregolarità di soggiorno é stata trasformata in reato e che quindi i lavoratori irregolari sono più "invisibili" e nel supersfruttamento (con buste paga finte, straordinari non pagati,  diritti sindacali negati, ecc.) dei lavoratori migranti regolarizzati (perchè grazie alla Bossi-Fini costoro sono sotto il ricatto del meccanismo che collega iol permesso di soggiorno al contratto....), ma tutto fa gioco quandop si deve sviare l'attenzione dalle infamie italo-europee sulle "cattivissime" (ma corteggiatissime....) imprese cinesi che investono in Europa.....

http://www.nelmerito.com/index.phpòopti ... 8&Itemid=1

http://www.notavtorino.org/documenti/ca ... gio-07.htm

tanto più che il governo di centrodestra si oppone all'approvazione (richiesta dalla CGIL) di una legge che definisca REATO DI VIOLENZA CONTRO LE PERSONA il caporalato
http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... -11599095/
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)