la Cina nei libri di scuola italiani - page 2 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: la Cina nei libri di scuola italiani  (Letto 8667 volte)

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cimmy78

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« Risposta #15 il: 02 Maggio, 2007, 14:37:12 pm »
senza voler entrare in polemica con nessuno, vorrei far notare come  nella maggiorparte dei paesi del mondo lo studio della storia sia concentrato sul proprio paese.
i paesi che studiano anche altri continenti in maniera approfondita di solito lo fanno perchè hanno ereditato sistemi educativi da inglesi francesi e russi (strascico dell'epoca coloniale ).

vero che si parla poco della cina , ma si parla poco anche dell'india, della persia, delle civilità precolombiane, dell'impero russo, dell'impero turco e del califfato e dell'impero persiano, delle civiltà africane precedenti alla conquista arabo-europea.tutti questi argomenti meriterebbero interesse ed attenzione, ma per un europeo credo sia più importante ed urgente conoscere le sorti del sacro romano impero germanico e dello sbarco in normandia che conoscere a memorie le varie dinastie susseguitesi in cina, ed è ovvo che la cosa si ribalti per uno studente cinese.


quando allo studio di morti stupri eccidi ed altro, sinceramente questo esercizio su chi è stato più cattivo lo trovo puerile e stupido.

gli italiani hanno fatto quello che hanno fatto (nei balcani in africa o in cina)  perchè erano in guerra, e questa è la faccia disgustosa della guerra. la guerra, dall'assedio di troia in poi, ha sempre significato crudeltà stupri e furti. i soldati russi hanno fatto in germania cose non diverse da quelle che i tedeschi avevano fatto in polonia ucraina scandinavia italia balcani e nordafrica, che poi sono le stesse che i cinesi hanno fatto in tibet e mongolia e i giapponesi in cina.gli italiani si lamentarono con i francesi degli stupri fatti dai soldati nordafricani nella zona della ciociaria ed i francesi dissero che le stesse cose si erano viste nella francia occupata dagli italiani. per questo è stupido tirare fuori , come in una partita a carte episodio dopo episodio, le fosse ardeatine e le foibe, con lo scopo manco tanto nascosto di arrivare ad affermare che l'altra parte era più cattiva, più sanguinaria e più disumana.

quanto a marco polo : facciamo così...voi che figura scegliereste per rappresentare i legami tra cina e italia?tutti in italia hanno sentito nominare marco polo.figuire cinesi quali?
mao?è passato di moda
mario tchou? credete che a qualcuno freghi qualcosa dell'olivetti e di chi ci lavorava?se ha chiuso un motivi ci sarà....

quanto agli investimenti italiani in cina : le aziende abbastanza grandi hanno schivato la cina per paura dei falsi (D&g sono andati in romania, carrera in tajikistan, la fiat in india)le altre (l'azienda  media italiana è di 8-10 persone e fattura meno di 10 milioni di euro l'anno) non sono grosse a sufficienza da delocalizzare .


non voglio fare polemiche, ma un tantino di obiettività non farebbe male.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cimmy78 »

babo

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« Risposta #16 il: 02 Maggio, 2007, 19:46:01 pm »
Citazione da: "cimmy78"
senza voler entrare in polemica con nessuno, vorrei far notare come  nella maggiorparte dei paesi del mondo lo studio della storia sia concentrato sul proprio paese.


Infatti è così . e basta
Sarebbe bello studiare la storia di tutti i paesi, di tutte le civiltà del pianeta ma è ovvio che occorre fare delle scelte oppure dovremmo andare a scuola per il resto dei nostri giorni.

x Cavallo:
vedo che ti piace proprio parlare dei massacri compiuti dagli italiani durante la rivolta dei Boxers ma dimentichi che si era in guerra, una guerra voluta dalla corte imperiale Qing contro il "resto del mondo"
appoggiare e servirsi degli Yihetuan contro gli occidentali e giapponesi si rivelò un errore madornale e fu pagato a caro prezzo. La guerra è fatta di gente che massacra altra gente o no? Non si studia abbastanza questo punto? Quello che fece il corpo di spedizione italiana nel 1901 è relativamente poco importante per la nostra storia, pensa che si trascurano volentieri le stragi ben più numerose e violente in Libia e Etiopia. Perchè invece non studiare del ruolo dei gesuiti italiani alla corte dei Ming e Qing nel XVII e XVIII secolo, i vari Matteo Ricci, Aleni, Castiglione? e dell'importanza che ebbero per la reciproca conoscenza (pacifica) tra Occidente e Cina? Come hai fatto a dimenticare 2 secoli di relazioni amichevoli e reciprocamente costruttive tra italiani e cinesi?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

cavallo

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riduzionismo
« Risposta #17 il: 03 Maggio, 2007, 08:57:50 am »
per babo: parlo dei massacri (e dei saccheggi) a cui hanno partecipato i soldati e gli ufficiali italiani a Tianjin e Beijing nel 1900-1901 (senza peraltro dimenticare affatto quelli ben più vasti, certo, compiuti dagli Italiani in Africa: censurarli é servito al mito degli "Italiani brava gente", miglori degli altri....) per i seguenti motivi:
1) perché questo Forum é centrato sulla Cina; se si trattasse di un Forum centrato su Etiopia ed Eritrea ci sarebbe certo ben altro da dire;
2) perché proprio per poter approfondire i secoli di buoni rapporti fra realtà italiane (non "l'Italia" che non esisteva linguisticamente, istituzionalmente, politicamente, culturalmente: non scherziamo!!) e l'Impero Cinese (che esisteva eccome!) al tempo delle dinastie Ming e Qing, bisogna liberarsi delle ipocrisie sul ruolo di Marco Polo, da un lato, e sulla partecipazione degli Italiani alla spedizione militare del 1900-1901 (all'epoca, invece, l'Italia esisteva eccome, essendo il Regno d'Italia dei Savoia, con un sistema scolastico, linuistico, culturale, politico, militare ed istituzionale integrato);
3) perché stragi e saccheggi sono avvenuti DOPO che la parte bellica vera e propria era già terminata, conro le popolazioni civili, in città da cui in Boxers si erano ritirati e gli errori della corte imperiale Qing (evidenti e a cui si aggiungono, però, il non uso delle miglioi divisioni dell'esercito contro le colonne militari occidentali per contrasti politici interni, nonché la corruzione dilagante che aveva tagliato gli equipaggiamenti del'esercito cinese) non giustificano gli orrori commessi e denunciati anche da giornalisti e perfino ufficiali italiani;
4) perché molti stereotipi nascono prprio dal confronto tra il mito degli "Italiani brava gente" e dei "Cinesi pericolo giallo" e mi preme ricordare chi ha invaso chi, nella Storia (salvo accettare l'ignobile confusione ignorante fra Cinesi, Mongoli e Tartari).
Non c'é amicizia e crescita condivisa che non si basi sulla verità.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

glaus

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« Risposta #18 il: 03 Maggio, 2007, 10:15:17 am »
Il ruolo di Marco Polo si limita solo al suo essere un simbolo, né più né meno.
Un figura di gran lunga più importante è quella di Matteo Ricci (Li Madou) che per i Cinesi è l'esempio più fulgido di come uno straniero dovrebbe comportarsi a casa loro. Ma sono in pochi in Italia a sapere chi sia e cosa abbia fatto Matteo Ricci per aver guadagnato l'ammirazione e il rispetto della società cinese.
A proposito di dinastie straniere: quella mongola non è stata l'unica; la Cina ne ha avute diverse e l'ultima, la dinastia Qing, ha regnato per quasi tre secoli. Perché continuare a chiamare la dinastia Yuan una dinastia straniera?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »

lichunhaug

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« Risposta #19 il: 03 Maggio, 2007, 12:52:31 pm »
Citazione da: "babo"
vedo che ti piace proprio parlare dei massacri compiuti dagli italiani durante la rivolta dei Boxers ma dimentichi che si era in guerra, una guerra voluta dalla corte imperiale Qing contro il "resto del mondo"


secondo me dovresti andare a rivedere meglio quella parte di storia, http://en.wikipedia.org/wiki/Boxer_Rebellion

Secondo il "Austria-Hungary, Belgium, France, Germany, Great Britain, Italy, Japan, Netherland, Russia, Spain, United States and China ùFinal Protocol for the Settlement of the Disturbances of 1900" 辛丑条约, le riparazioni cinesi per le 8 nazioni furono di 450 milioni di tael (1 tael= 37,3 grammi di argento) in 39 anni, quindi 982,238,150 tael con gli interessi. Questi 450 milioni di tael sono calcolati in base a 1 tael per ogni cinese. All'italia toccò il 7,32%.

Personalmente penso che alla fine tutti sono uguali, gli italiani hanno fatto meno razzie coloniali perchè il "posto al sole" se li sono andati a cercare troppo tardi. Dal momento che non sono riusciti ad ottenere un granchè in Cina hanno pensato bene di prendersi "lo scatolone di sabbia" libico.

Mi fa piacere comunque che si discuta di storia cinese e questo interesse da parte degli italiani, ma perchè sono quasi l'unico cinese che scrive qua?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lichunhaug »
Ichi ni san shi 我是无敌!!!

babo

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« Risposta #20 il: 03 Maggio, 2007, 19:57:03 pm »
Citazione da: "lichunhaug"
Citazione da: "babo"
vedo che ti piace proprio parlare dei massacri compiuti dagli italiani durante la rivolta dei Boxers ma dimentichi che si era in guerra, una guerra voluta dalla corte imperiale Qing contro il "resto del mondo"

secondo me dovresti andare a rivedere meglio quella parte di storia, http://en.wikipedia.org/wiki/Boxer_Rebellion

wikipedia è utile ma non approfondisce molto la questione.
Il 21 giugno 1900 la corte imperiale dischiara guerra alle potenze occidentali. Cixi per paura che gli Yihetuan, dopo l'entrata a Pechino, possano detronizzarla si fa convincere da alcuni esponenti conservartori a
trattare con loro e rivolgerli contro le legazioni occidentali, sicuri che avrebbero scacciato una volta per tutte gli stranieri dalla Cina.
Ovviamente condanno tutte le aggressioni, ma la repressione dei Boxer a differenza delle guerre ddell'oppio, la franco-cinese o quella cino-giapponese, si originò dalle uccisioni nel nord est di missionari cristiani e migliaia di cinesi convertiti e degenerò per gli errori l'ambiguità della corte imperiale, totalmente incapace di gestire la crisi anzi la precipitò.
Certo le potenze occidentali forse non aspettavano pretesto migliore per umiliare ancora di più la Cina. Coperte dalla "legittimazione" di salvare le legazioni e sfidate apertamente dalla dichiarazione di guerra, potereno umiliare, saccheggiare e massacrare i cinesi ancora una volta. I massacri dei Boxer poi "giustificarono" quelli degli occidentali+giapponesi.

Citazione
Personalmente penso che alla fine tutti sono uguali, gli italiani hanno fatto meno razzie coloniali perchè il "posto al sole" se li sono andati a cercare troppo tardi. Dal momento che non sono riusciti ad ottenere un granchè in Cina hanno pensato bene di prendersi "lo scatolone di sabbia" libico.
Giustissimo!!!
ma occuparono la Libia perchè era una degli ultimi lembi di Africa "libero"(in realtà era un protettorato turco) e anche come risposta alla delusione dopo quella francese della Tunisia. La spedizione in Cina fu un evento fortuito e non programmato, ma alla fine le regalò la concessione a Tianjin e l'indennità di guerra.

Citazione
Mi fa piacere comunque che si discuta di storia cinese e questo interesse da parte degli italiani, ma perchè sono quasi l'unico cinese che scrive qua?

..sempre meglio che nessuno
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lichunhaug

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« Risposta #21 il: 03 Maggio, 2007, 22:42:19 pm »
x babo
il giapponese è un paese occidentale a tutti gli effetti, qnd si parla di occidente non è inteso geograficamente, ma +tosto economicamente. i giapponesi stessi dicono: noi occidentali.

Diciamo che le potente europee all'inizio del 900 erano tt in tensione tra loro, soprattutto la germania con inghilterra, la russia con il giappone, l'austria-ungheria con la russia, francia con la germania, italia con l'austria ungheria, da quando Guglielmo II ha tirato fuori la storia di dividere la cina si sono messi d'accordo tutti... gli italia abbiamo un argomento che unisce tutti i  partiti??
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lichunhaug »
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marcowong

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« Risposta #22 il: 03 Maggio, 2007, 23:29:01 pm »
Citazione da: "cimmy78"
quanto agli investimenti italiani in cina : le aziende abbastanza grandi hanno schivato la cina per paura dei falsi (D&g sono andati in romania, carrera in tajikistan, la fiat in india)le altre (l'azienda  media italiana è di 8-10 persone e fattura meno di 10 milioni di euro l'anno) non sono grosse a sufficienza da delocalizzare .

non voglio fare polemiche, ma un tantino di obiettività non farebbe male.

cimmy78 guarda che sugli investimenti ti sbagli. Io personalmente ho preso parte agli studi di fattibilità degli investimenti di Pirelli in Cina (stabilimenti di cavi, e pneumatici nel 2006), ed ho diretto la JV in cui aveva investito Telecom Italia.
Il gruppo Fiat aveva una JV di Comau, oltre a quella storica di Iveco, sempre del gruppo Fiat ha un buon successo la JV di Magneti Marelli, e produce macchine in Cina. Nel campo delle assicurazioni Generali è presente con una JV che fornisce assicurazioni vita, e così via scorrendo l'elenco delle grandi aziende italiane.
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