in Italia ci sono modi diversi di dare il lei, il tu e perfino il voi a seconda che si parli in Italiano o nei dialetti (o lingue) locali.
Nonostante quel che riferisce Giorgio, in Sicilia nella lingua siciliana (non é un dialetto) a chi ha un'età o una posizione sociale "superiore", tradizonalmente si dà del "vussia" (ossia del voi: "baciamu li mani a vussia"), talora in forma contratta ("'assabbenedica", ovvero "vussia mi bbenedica") e alle persone a cui si porta particolare rispetto del "voscenza", che significa "vostra eccellenza" (nb.: uno dei miei nonni era siciliano e la mia compagna pure lo é e quindi so di che parlo, inoltre bata leggere qualche libro per scoprirlo).
Lo stesso avviene nella lingua sarda.
In Friuli e Veneto, invece, tradizionalmente esprimendosi in dialetto locale si dà del "lei" e quando si é apostrofati da un genitore o da una persona di età (o posizione) "superiore" si dice: "'mandi?" o "comandi?".
Del resto "CIAO" é un saluto oggi diffusissimo in Italia ma di cui si é perso il senso vero perché in Veneto era "sciao", contrazione di "sciao suo, sior!" ("schiavo suo, signore!", ossia "al suo servizio").
Che si dia di più del tu a Roma non é vero in senso stretto, perché anche in Italia Centrale si dava del lei. Il fatto é che dopo l'obbligo di dare del voi instaurato dal fascismo, nel dopoguera il tu ha comnciato ad usarsi "per reazione" parlando in Italiano (ed a Roma che parlino il dialetto romano sono pochissimi), poi si é diffuso in particolare negli ambienti di sinistra (sindacati, partiti, ec.) e infine con il "'68" ha conquistato l'egemonia nelle scuole, nelle università, ecc., dilagando infine negli altri ambienti (compresi i negozi).
Va anche rilevato che quasi tutti i commercianti italiani danno del lei ai clienti ITALIANI (salvo se li conoscono bene) e del tu ai clienti IMMIGRATI, esattamente come fanno spesso anche i poliziotti, i capi-cantiere, le padrone di casa con le colf, ma in questo caso non si tratta di familiarità, ma di senso di artificiosa superiorità...