Alemanno e il gigolò impegnati per il Tibet - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Alemanno e il gigolò impegnati per il Tibet  (Letto 1584 volte)

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libero

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Alemanno e il gigolò impegnati per il Tibet
« il: 18 Ottobre, 2009, 18:41:43 pm »
Alemanno e il gigolò impegnati per il Tibet
Richard Gere e Gianni Alemanno uniti per aiutare il popolo tibetano
http://iltempo.ilsole24ore.com/spettaco ... bet.shtml#
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

Predicatore

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« Risposta #1 il: 18 Ottobre, 2009, 20:10:54 pm »
Non vorrei farne una tragedia..... rispetto pienamente il Dalai Lama e sto dalla sua parte, però credo che se dovesse portare in fondo con successo il suo sogno di un Tibet libero i Paesi occidentali trasformeranno il Tibet in un'altro Iraq. Non per il petrolio ma per l'enorme impennata economica e sociale che avrà questa regione. La mia paura è che l'occidente si prenda tutto il braccio e poi ancora giù a piantare altre fabbriche questa volta in Tibet e ad avviare affari subdoli per poi il povero Dalai trovarsi di nuovo con niente o ingerire altre ingiustizie da parte nostra.

L'altra mia preoccupazione va ad una possibile rivendicazione della Cina per riappropriarsi del Tibet. Con questo non voglio dire che sarebbe meglio che il Tibet rimanga com'è, ma inviterei il Dalai Lama ad essere molto ma molto prudente con l'occidente e soprattutto con gli americani perchè dove si insediano loro lasciano disastri.

Vorrei evidenziare che subito dopo le olimpiadi di Sydney nel 2004 la trasmissione televisiva "Striscia la notizia" ha mandato in onda il servizio con Gimmy Ghione dove ha intervistato, a Roma, in una tenda, il Dalai Lama il quale ha lanciato un messaggio d'aiuto per il Tibet"
Il giorno dopo ne hanno parlato i giornali, molta gente e molti giornali hanno criticato il suo messaggio dicendo che bisogna guardare avanti e dare poco spazio alle vecchie idee.
Questo è stato il nostro contributo.

In conclusione vorrei dire che nella sua ultima "campagna" per il Tibet prima delle olimpiadi di Pechino il Dalai Lama ha precisato che vuole un Tibet libero senza opressione da parte del governo. A lui gli va bene che il Tibet sia sotto all'ala cinese ma come regione deve essere lasciata libera ed autonoma.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Predicatore »

cavallo

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« Risposta #2 il: 18 Ottobre, 2009, 20:30:02 pm »
finché il Tibet sarà:
*  tema per ex-squadristi fasciusti come Alemanno (che gira con al collo la croce celtica donatagli da un suo amichetto neonazista), 2 volte denunciato per violenza politica e che ha messo a capo dell'AMA (Azienda Municipale Ambiente) Stefano Andrini, condannato per tentato omicidio nel 1989 (assieme al fratello aggredì giovani di sinistra davanti al cinema Capranica ferendone 2 gravemente);
* tema per i siti neonazisti, forse memori dell'ottima amicizia fra i leaders teocratici tibetani pre-1951 ed i nazisti (sia nel 1938, sia nelùl'immediato dopoguerra);
* tema-rifugio dei "pentiti" del maoismo più estremista alla Brandirali (ex leader di "Servire il Popolo"/Partito marxista Leninista d'Italia, oggi ciellino amico di Formigoni e leader locale del PdL berlusconiano);
* tema per le speculazioni sinofobe più disparate;
* tema per le manovre della CIA in appoggio ai nostalgici di una delle più feroci teocrazie schiaviste della Storia recente camuffata dai mistificatori occidentali in un idillico Shangri-là;
* tema per giochi ipocriti fra condanne di facciata della RPC, punzecchiature alla RPC a base di lodi al Dalai Lama da un lato e permanente riconoscimento UNANIME dei Governi di tutto il Monso della sacrosanta appartenenza del Tibet alla RPC e corsa agli investimenti occidentali in joint-venture con il governo cinese in Tibet (si veda il treno costruito dalla canadese Bombardier per la ferrovia costruita dal governo cinese...)

il sacrosanto diritto a maggiore autonomia, ad una maggiore tutela della propria cultura e del proprio ambiente dei cittadini cinesi di etnia tibetana sarà sempre azzerato
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)