quel che mi pare interessante é che l'avvio di una più che necessaria presa di coscienza ambientale in Cina avviene in tempi proporzionalmente assai più rapidi, in rapporto all'esplosione dell'economia (e dell'industria, dunque del degrado ambientale), di quelli italiani ed eurostatunitensi.
Qualuno si ricorda quale era il livello d cosienza ambientale in Italia prima di Chernobyl e Seveso? Ricordiamo Porto Marghera, l'amianto, i pesticidi in Val Padana, il delirio della motorizzazione individuale e dell'abusivismo edilizio f(ancora non finiti), il Vajontò
Sto palando degli anni '60-'70 del 1900, ssia circa 100 anni dopo he in Italia era stata avviata l'industrializzazione.
E la situazione drammatica degli USA, rimo Paese industrializzato del Mondo, del Giappone, della Gran Bretagna (prima della eindutrializazione), di aree della Germania Occidentale e della Francia? E il disastro ambientale lasciato in Germania Est dal regime locale prima della riunificazione?
E sto parlando di zone tutte superindustrializzate da almeno 100 anni, capaci di rinascere in poco empo da guerre mondiali e crisi.
In Cina il tempo passato fra l'impennarsi della produzione industriale (naturalmente c'erano industrie in Cina anche prima della Rivoluzione e molte di più durante l'età maoista, ma le cifre dimostrano he non si possono fare paragoni) "ambientalmente selvaggia" e l'avio della presa di cosciena ambientale mi pare molto più breve, per fortuna. del resto la situazione globale del Pianeta (a cui le industrie cinesi danno il loro contributo esenziale...) é talmente grave che non ci sarebbe tempo da sprecare.
E' solo una speranza, ma vorrei essere ottimista, per una volta...