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Autore Topic: la cultura islamica ponte fra Cina e Occidente  (Letto 9110 volte)

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babo

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« Risposta #30 il: 10 Settembre, 2007, 13:37:52 pm »
Citazione da: "cavallo"
Anzi, é a queste forze (nomadi delle steppe) che si deve tra l'altro la distruzione di quella che all'epoca era lacittà più fiorente del Mondo ad Ovest della Cina ( Baghdad) e di intere regioni iraniche, afghane, mesopotamiche (e dei sistemi di canalizzazioni che facevano di aree oggi desertiche un giardino).
In quelle fasi, Mongoli, prima e Tartari, poi,  praticarono una strategia genocida che portò fra l'altro alla crisi dei commerci transasiatici, al crollo di intere culture, all'indebolimento di una società islamica già aggredita dai Crociati (che non si muovevano afatto "in risposta all'invasione islamica della Spagna", dato che provenivano in massima parte da Germania, Francia del Nord e Italia del Nord e non andarono a combattere in Spagna ma in Medio Oriente, saccheggiando le terre CRISTIANE ortodosse e masacrando en asant le comunità ebraiche, dalla germania a Gerusalemme!) e che proprio a causa di quella doppia aggessione (dalle steppe asiatiche e dai borghi europei)  si chiuse in se stessa, divenne meno aperta, più gretta, meno dialogante, meno libera (basta raffrontare la libetà di espressione e di confronto teologico, quella delle osterie e quella dell'omosessualità nella Baghdad di Harun al Rashid e la chiusura dogmatica dell'epoca mamelucca: si veda l'edizione critica delle Mille e una notte o, modestamente, il mio libro "Fichi e frutti del sicomoro", Croce Editore, Roma, su tale tema).
L’esposizione dei fatti qui è inesatta perché non completa. Non pu? essere omesso che la vera ragione della decadenza della civiltà-arabo islamica è da ricercarsi in una crisi interna e che la debolezza dimostrata durante le crociate e l’invasione mongola ne è sintomo più che causa.
Dal X sec in poi il mondo islamico entra in una fase di crisi sempre più profonda a causa della frammentazione politica e decentralizzazione, cambio al vertice delle istituzioni (turchi islamizzati-i mamelucchi- e persiani sostituiscono gli arabi) e la fiorente economia mercantile cede progressivamente ad un regime simile al feudalesimo europeo.
Quando i ôbarbariö crociati invadono la Siria e la Palestina, lo fanno anche come esponenti di una civiltà in ascesa e in espansione, mentre i ôcivilizzatiö musulmani nonostante alla fine riescano a respingerli si avviano ad un inesorabile declino. Questo perché la dinamicità che li caratterizzava è vittima del dogmatismo religioso crescente e non delle aggressioni esterne. Tentativi di riforma, rinnovamento nel pensiero e nella speculazione filosofica, il progresso nel campo scientifico vengono sempre più spesso sacrificati a vantaggio di una stabilità retrograda (e illusoria), come tu dici si richiudono sui se stessi, ma per loro stessa volontà e non indotti dagli europei e mongoli. Anche l’invasione mongola è stata tanto distruttiva quanto rapida e anche i suoi effetti sarebbero stati presto superati se tutto non fosse stato già precedentemente compromesso. I mongoli agirono come uno ôtsunamiö, uno shock (al pari delle crociate), ma quando la marea si ritirò velocemente e per giunta si islamizz? ci sarebbe stato tempo e modo per risorgere se quello che fosse stato travolto fosse precedentemente in vita. Baghdad era il centro simbolico di un mondo che non esisteva già più, era soltanto la propaggine occidentale della Persia islamizzata che si era già staccata dalla Siria e dall’Egitto mamelucco e da un’Arabia tornata al nomadismo, per non parlare della lontana Spagna. 300 anni di egemonia ottomana ( e non il colonialismo dell’ancora lontano XIX secolo!) in seguito daranno il colpo di grazia alla vecchia ma gloriosa civiltà arabo-islamica. Certo Persia, Egitto e Spagna prosperarono ancora ma erano realtà ormai separate e sempre più antagoniste. La prima grazie anche alla diversità etnica,linguistica e religiosa (sciiti) e al mai dimenticato passato imperiale (ravvivato dai timuridi) sarà uno dei più acerrimi nemici degli ottomani. L’Egitto mamelucco, sempre più in crisi, si sottometterà al sultano Instanbul all’inizio del XVI sec e la Spagna sarà travolta dalla Reconquista cristiana, questo sì un evento che cancellò veramente una civiltàà

Citazione
In questa fase i "civilissimi" Cristiani (ed i loro pontefici corroti, debosciati, nepotisti, orgiastii) tentarono più volte di creare un'alleanza anti-islamica coi genocidari a cavallo provenienti dalle steppe, contando anche sul fatto che alla corte dei Khan mongoli erano presenti principese e "saggi" CRISTIANI NESTORIANI; le missioni dei Polo da Khubilai Khan si inseriscono n questa logica, ma non sono le sole e si collocano in una fase in cui l otere mongolo si é già "stabilizzatio" ed ha permesso il ripristino degli scambi materiali ed immateriali trans-asiatici, attraverso i territori islamizzati.

Ci? permise ai potentati di radice mongolo-tartarica (quelli di Timur/Tamerlano, ma anche i Moghul indiani, tanto che "Moghul" significa in origine semplicemente..."mongolo"), islamizzatisi, di ripristinare il ponte fra Estremo Oriente e Mrditerraneo che i loro avi (ed i "Crociati") avevano ferito a morte.
E’ una contraddizione: prima affermi che il potere mongolo permette gli scambi attraverso l’Asia e dopo che l aveva ferito a morteàLa Pax Mongola è ritenuto un evento eccezionale proprio perchè facilitò la circolazione di merci, uomini e idee da un capo all’altro dell’Eurasia, erano i mongoli il ôponteöàe poi i crociati non fermarono il commercio tra in Asia primo perché non arrivarono a controllare che i ôterminalö sulla costa Mediterranea e poi perché a loro serviva (casomai forse avrebbero voluto sostituire l’intermediazione islamica, cosa che fu possibile solo nel XVI sec). Nella realtà il ôponteö non si arrestò mai, poiché quella era la zona di passaggio obbligato (nonostante crociate,mongoli e crisi islamica), perse solo di vigore con lo spostamento dei traffici dal Mediterraneo all’Atlantico e in misura minore attraverso il Pacifico. Quello che si esaurì era il ruolo della civiltà arabo-islamica come mediatrice tra Oriente e Occidente, come altri prima di lei stava completando il suo ciclo storico; lentamente ma inesorabilmente stava perdendo quella straordinaria capacità, forse unica, di assimilazione e rielaborazione che era stata alla base della sua forza e magnificenza e questo soprattutto a causa di insolubili contraddizioni interne che ne frenarono e ne frenano ancora la rinascitaàla religione e il suo rapporto con la società. Per un paradosso la sua iniziale forza sarà in seguito causa di decadenza e qui forse potremmo ricollegarci al discorso esaltato, quindi totalmente frainteso, di Hanabi. Tuttora infatti non ci si rende conto che il problema non pu? essere al tempo stesso la sua soluzione! Il superamento dell’ortodossia islamica, percorso naturale già riconosciuto dalle più vive correnti filosofiche islamiche nel corso dei secoli, come principale motore di un ulteriore e desiderabile sviluppo. Correnti che vennero a più riprese combattute e represse, anche quando il loro programma era moderato (come i Sufi), dagli esponenti dei poteri costituiti, i custodi delle tradizioni e tutti quelli che avevano interesse a bloccarne il cambiamento. Quando una società si cristallizza e destinata a perdere il suo vigore e dinamismo e infine a regredire o morire, è quello che successe all’islam dei secoli XI-XIV. I suoi discendenti che siano in Persia, Egitto o il più forte Impero Ottomano da un punto di vista culturale e scientifico-tecnologico non saranno mai all’altezza di quello che fu il loro avo.
Citazione
Un'ultima recisazione.
In NESSUN CASO l'affermazione con roghi e spade del Cattolicesimo coatto in aree che erano state sotto il dominio islamico e che in precedenza erano state a maggioranza cristiane (e dove tutti gli storii concordano che le conversioni al'Islam, a differenza di quelle poi imposte al Catolicesimo, furono di norma SPONTANEE e anzi spesso MALVISTE dal potere islamico per motivi fiscali), come la Spagna, la Sicilia, le aree mediorientali temporaneamente occupate dai "Crociati" é stato un "ripristino del Cristianesimo precedente".
Infatti in Spagna all'arrivo dei Musulmani dominavano i Visigoti, che erano sì crisiani ma eretici ARIANI (e perseguitavano gli ebrei al punto che essi acolsero i Musulmani come liberatori e presidiarono per loro e città da essi prese!).
In Sicilia il Cristianesimo pre-arrivo dei Musulmani era quello bizantino e vi si era da poco svolta la lotta iconoclasta (distruzionedelle mmaini religiose!); in Egitto l ristianesimo era copto, nell'area siro-palestinese era maggioritariamente greco-ortodosso e siriaco-ortodosso e altre correnti orientali.
Ovunque arrivarono i conqistatori cattolici saccheggiarono le chiese non-cattoliche come le sinagoghe e le moschee ed imposero a Cristiani non-cattolici, ltre che agli Ebrei, discriminazioni e stragi (non riuscirono ad eliminarli dal mdio Oriente solo perché alla fine vinsero i Musulmani!).
I Tartari ed i Mongol non si fecero invece mai problemi religiosi: lo sterminio e la deportazone di massa erano per loro solo una strategia di dominio e non una lotta contro questa o quella religione.
Questo fai bene e rimarcarlo, fu conquista e non riconquista e si inquadra nella prima espansione europea (XI-XV sec) che si rivolse per ovvi motivi verso i loro vicini islamici e bizantini.
Riguardo all’espansione araba, condotta con la spada, e quella islamica che per fortuna così non fu occorre precisare la situazione dell’Oriente Mediterraneo del VII secolo d.C.
Nelle aree bizantine (Siria,Egitto,Palestina,Sicilia) gli arabi furono spesso accolti come liberatori, poiché il dominio a cui erano sottoposti era oppressivo, soprattutto sotto il punto di vista fiscale. Gli stessi egiziani copti lo accolsero con favore e questo da solo spiega di che pasta erano i governanti bizantiniàPer la il Nordafrica e la Spagna in mano ai regni barbarici dei Vandali e dei Visigoti (dei non-stati), la conquista significò uscita da uno stato di depressione economica e culturale e il risveglio delle loro potenzialità.
Quale fu poi la ragione delle conversioni di massa si comprende meglio alla luce dei seguenti punti:
-La questione politico-fiscale: la precedente conversione al cristianesimo era avvenuta nella cornice dell’Impero Romano prima e dopo Costantino, quindi molti si convertirono per omologazione al potere politico. L’impero arabo-islamico non fa eccezione a questa regola dell’omologazione, in questo caso alla classe dominante conquistatrice. Chi veramente era di fede cristiana restò tale anche dopo la conquista, come le nutrite minoranze in Egitto e Siria.
Il disegno originario degli arabi era quello di dominare i popoli conquistati naturalmente tassandoli, mentre loro ne erano esenti. Non si tardò a capire che la conversione di questi alla religione dei conquistatori li avrebbe potuti esentare dal pagamento di alcune tasse. Cristiani e ebrei, erano tollerati perché così era scritto nel Corano, ma anche perché all’inizio erano loro che amministravano l’impero arabo, per la loro indiscussa importanza economica  e come veicolo del sapere delle civiltà precedenti (traduttori e divulgatori). Erano però sempre sudditi di serie B.
Le conversioni erano malviste perché ponevano un serio problema di natura fiscale appunto (minori introiti) e politica alla stesso tempo. La conversione infatti era il ôCavallo di Troiaö attraverso cui si sarebbe potuti accedere al potere, ora monopolizzato dai soli arabi. I convertiti in questo modo rivendicavano anche il loro posto nella nuova società e alla fine ci riuscirono quando l’impero da arabo divenne islamico, dove l’appartenenza etnica era tenuta in minore conto di quella espressamente religiosa. Mai dimenticare il legame,  teoricamente inscindibile, tra politica e religione nelle società islamiche del tempo (e non solo)
-La questione religiosa: cosa era l’Islam se non la 3a rivelazione di Dio? I prestiti dall’ebraismo e dal cristianesimo sono numerosi e all’inizio tutte queste affinità avrebbero facilitato una possibile conversione.
L’islam poi era messianico, nuovo, offriva la possibilità di rigenerarsi, era affascinante come tutte le novità di questo genere. Era più libero della ferrea struttura cristiana ortodossa con tutte le sue gerarchie, quasi acefalo.
Solo dopo secoli di contrapposizione feroce siamo erroneamente portati a concepire l’islam altro da noi, ma all’inizio non era affatto così.

Tutto questo contribuì all’affermazione dell’Islam nel Mondo Mediorientale e Mediterraneo, ma la stessa civiltà islamica era in fondo figlia di questo mondo. Gli arabi ebbero il merito di aver compiuto quella unione politica, religiosa e linguistica di cui parlavi prima, ovvero fornire i mezzi adeguati, ma la civiltà che ne scaturì era la fusione geniale delle tradizioni: greco-ellenistica, latina, bizantino-ortodossa, ebraica, persiana e con contributi indiani e cinesi. Molti degli elementi costitutivi della stessa civiltà occidentale che gli arabi (e non) conservarono e arricchirono per poi farli giungere di nuovo in Europa.
Tutto questo però era il passatoàe non si dovrebbe ragionare sulle società islamiche moderne, paragonandole a quelle precedenti, la legge islamica era innovativa e tollerante 1000 anni fa non ora.
Ora senza entrare in polemica, continuare nello sterile discorso tra crociati e saraceni non migliorerà certo le condizioni nel Medioriente, fare l’apologia del califfato, defunto da secoli, non offre elementi atti a risolvere la situazione attuale. Non è seguendo Maometto, ma superandolo, che sarà possibile rigenerare i paesi arabi. Il Corano scritto nel VII secolo forse non contiene più risposte della Bibbia per la società moderna, se non come uno dei tanti compendi di principi. Certo restano le ingerenze occidentali, russe e ora anche la new entry RPC, ma non è guardando al passato, sognando le antiche glorie che tutti questi problemi magicamente scompaiono ,anche agli arabi farebbe bene voltare pagina, perché leggere sempre la stessa non apporta nessun valore aggiunto. Lo devono fare loro perché è agli ALTRI  che giova che non lo facciano e non a LORO come pensano illudendosi!
Citazione
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

cavallo

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« Risposta #31 il: 10 Settembre, 2007, 20:42:20 pm »
Per babo:

anche stavolta siamo  in parte d’accordo ed in parte vediamo le cose da prospettive e con accenti diversi, il che ci arricchisce.
Tralascio di riferirmi ai tuoi commenti sulla terza citazione, perché c’è accordo, e cerco di risponderti rapidamente sulle altre 2.

ò   una serie di storici (ti cito in particolare Lombard M., ôSplendore e apogeo dell’Islamö, Rizzoli, Milano, 191; Scarcia Amoretti B., Carocci, Roma, 1998, ed inoltre: Bazama/1988; Gabrieli/ 1996; Dufourcq/ 1994; Bianchi-Giovini/ 1979; Castro/ 1995; Goodwin/ 1992; Marici/ 1999; Diaz-Garcia/ 1990;  Papa Algozino/ 1996; Lauro/ 1991; Maalouf/ 1989; ecc.) sostengono le tesi che ho esposto, circa il fatto che la causa principale della crisi (prima di tutto culturale-ideologica e socio-economica) delle società islamiche mediorientali  non è endogena, ma va identificata nelle aggressioni francogermaniche e mongole;
ò   in particolare la crisi interna che tu citi fino all’XI secolo è essenzialmente di carattere politico (frantumazione del Califfato) e in parte sociale (rivolte nella Bassa Mesopotamia, ruolo del sovversivismo sciita, ecc.), non di egemonia culturale ben al di là dei propri confini e di apertura interna;
ò   l’aggressione ôcrociataö fu portata da  forze egemonizzate dai francogermanici, figlie effettivamente (come tu dici) di una società ôin espansioneö, soprattutto in termini demografici, nel senso che:
-   c’era una sovrappopolazione relativa, ossia in rapporto alle terre coltivabili,  delle aree d’origine;
-   c’era inoltre una carenza di risorse a livello di nuclei familiari (e per i maschi minori, grazie alle leggi saliche  sull’eredità), sia contadini che nobiliari, ed una rigidità terribile (inesistente nel Mondo Islamico) della condizione sociale dovuta al sistema feudale;
-   c’era un forte sviluppo delle tecniche militari e connesse (metallurgia militare, allevamento di cavalli da battaglia, ecc.)
-   c’era infine una superiorità in termini numerici fra la popolazione dell’Europa Centro-Settentrionale e quelle mediterranee (incluse le sponde Sud ed Est), al contrario di oggi;
             ma non era una società avanzata, tanto meno in rapporto col ônemicoö islamico; potrei darti cento
              esempi: l’editore iperlaico Albin Michel, in Francia, ha pubblicato su questo tema il testo del
              tedesco Sigrid Hunke, che certo non è un Arabo ôLe soleil d’Allah brille sur l’Occidentö, Paris,
              1963: 395 pagine su tutti i rami dello scibile umano, che mostra come fino a XIV secolo (in alcuni
              campi fino al XVII l’Occidente europeo non abbia raggiunto i livelli scientifici, sanitari, culturali
              che l’Andalusia, l’Egitto, il Medio Oriente e l’Iran islamici avevano raggiunto nell’XI secolo!
              Fra gli esempi della retrocessione culturale (ed etica) portata dai ôcrociatiö in Medio Oriente ti cito
              solo i 3 seguenti:
-   Maalouf cita i cronisti CRISTIANI Raoul de caen e Albert d’Aix che descrivono come i ôcrociatiö nel 1098 a Ma’arra abbiano fatto uso di pratiche cannibaliche per terrorizzare i Musulmani;
-   Mentre fin dal IX secolo gli ospedali musulmani di Kairouan, Cordoba, Baghdad (e Palermo) curavano con tecniche avanzate le malattie mentali, i ôcrociatiö imposero in Palestina la concezione secondo cui esse erano frutto di ôindemoniamentoö e le  trattavano con esorcismi, battiture, incatenamenti;
-   Mentre negli ospedali musulmani dall’VIII secolo si conoscevano terapie no invasive contro le infezioni e la cancrena, i ôcrociatiö fecero regredire le pratiche in Medio Oriente alla sola amputazione.
               Non parlo poi della Riconquista, durante la quale i cattolicissimi Spagnoli consideravano crimine di  
                cripto-islamismo (colpito dall’Inquisizione) il ôlavarsi troppoö e i vescovi raccomandavano di
                lavarsi solo nelle grandi feste religiose (Filippo II di Spagna, quello che nel 1609 cacci? i
                ôMoriscosö dai suoi domini con provvedimenti genocidi, si vantava di farsi il bagno SOLO A
                 PASQUA!) perché lavarsi troppo era blasfemo, visto che anche la sporcizia era un dono del
                Signore; sai che cronisti turchi del XVI secolo affermano che le navi cristiane si sentivano per la
                puzza dei loro equipaggi prima di vedersi all’orizzonte ?
ò   l’aggressione mongola è stata devastante; certo Baghdad nel 1258 (anno in cui i Mongol la rasero al suolo) non era più quella di Harun ar-Rashid (fra l’altro con centinaia di osterie frequentate da Musulmani e dal grande poeta di corte, omosessuale e cantore dell’omosessualità, Abu Nuwas, nonché dal Califfo in incognito!) ma era ancora:
-   una metropoli essenziale economicamente (fulcro di scambi materiali ed immateriali), al centro di una grande regione resa fertile dai canali sotterranei (qanat), che i Mongoli resero il deserto che ancora oggi è;
-   - un centro culturale importantissimo, con università, ospedali d’avanguardia e una biblioteca con 1.600.000 volumi che  Mongoli gettarono nel fiume;
             e si tratta solo di un esempio; non credo si possano sottovalutare gli effetti sia sulla rete dei
             commerci, sia sul livello culturale, sia sull’immaginario collettivo, sia sulla militarizzazione della
             società, sia sulle chiusure ideologiche, sia sulla perdita di operatori della cultura, sia della distruzione
             di mercati e fattori della produzione (contadini e mercanti soprattutto), sia della perdita di risorse
             finanziarie, delle azioni dei Mongoli nella loro fase genocidi come di quelle dei ôcrociatiö;
ò   forse mi sono spiegato male, ma non mi pareva di essermi contraddetto; comunque, sai bene che c’è stata una prima, lunga, terribile fase genocidi da parte dei Mongoli, che vide tra l’altro l’attacco (assieme ai sovrani cristianissimi  Boemondo VI di Antiochia ed Hetum di Armenia!) di Hulagu (convertitosi al Buddismo, che a quanto pare pu? essere usato non solo come ôreligione di paceöà, era lo sterminatore e distruttore di Baghdad) nel 1260 contro i Musulmani della Siria (i Cristiani di Damasco lo osannarono come ônovello Costantinoö!!!) ma anche la sua sconfitta ad opera dei Mamelucchi, e poi una seconda fase, che si apre da un lato con la decisione di Khubilai Khan di non proseguire nell’espansionismo dopo la vittoria sui Song cinesi e dall’altro con la conversione all’Islam prima dei Mongoli dell’Orda d’Oro e poi dei discendenti dello stesso Hulagu (gli Ilkani, stabilitisi in Iran), che rappresenta quella che tu chiami giustamente ôPax Mongolicaö; è evidente che nella prima fase i commerci transasiatici sono stati danneggiati e nella seconda favoriti;

A che serve parlare di ôCrociatiö, di Salahd ed-Din, di Califfato, della cultura islamica di 1000 anni fa? Secondo me allo stesso a cui serve parlare dei Taiping, del periodo Meji in Giappone, di Sun Tzu, ossia a capire meglio quel che accade ed accadrà in Asia, nel Mediterraneo, in Occidente, nel Mondo.

Ti faccio 4 esempi fra i tanti possibili:
-   I teocons USA da prima dell’11 settembre 2001 e  Gorge Bush dopo l’11 settembre (ha parlato di ôCrociataö e poi si è tatticamente coretto), da una parte, e Bin Laden dall’altra si rifanno esplicitamente ad una ôcontinuitàö con lo scontro dell’epoca delle ôCrociateö e  rappresentano interi settori ideologici-economici, peraltro in connubio per decenni (famiglie Bush e Bin Laden socie d’affari e Wahabbiti Saud al potere in Arabia, sopra l’öoro neroö grazie prima a GB e poi USA!!!) con grande impatt sull’oggi  sul domani;
-   Ho visto in Palestina nel 1989 i ritratti di Saladino e di Arafat nelle case, affiancati nelle case e scendere in sciopero (non violento: si era nella ôPrima Intifadaö, quando a morire ammazzati erano solo i palestinesi) i Palestinesi (all’epoca egemonizzati da forze laiche e talora marxisteggianti, non da integralisti religiosi) per ricordareàla distruzione di Baghdad da parte dei Mongoli come ôinizio della crisi che ha aperto le porte al colonialismoö ed ho visto in Siria (Paese assai laico) nel 2000 la gente (ed in particolare i neo-sposi, in abiti occidentalissimi) portare i fiori in lacrime alla tomba del Saladino: questa memoria storica non va sottovalutata.

Infine, è vero che un principio all’avanguardia 1000 anni fa se resta uguale a se stesso pu? diventare arretrato oggi (ci? vale naturalmente per il Corano, per l’Antico ed il Nuovo Testamento, per i testi vedici e buddisti, per gli scritti di Cicerone, Aristotele, Lao tse, ecc.), ma non sono affatto convinto che si possa capire la crisi di società come l’India (dal periodo post-Moghul), gli Stati islamici (dall’epoca ottomana in poi), la Cina solo o soprattutto sulla base di elementi endogeni, perché la ôglobalizzazioneö (magari areale, non planetaria) esisteva già nei secoli sorsi e le interazioni erano fortissime, anzi, questo è proprio quanto mi interessa di più, non difendere Islam, Cina o altro contro i crimini, pure INEGUAGLIATI, dell’Occidente.

Infatti, sono proprio quei crimini storici che hanno creato le condizioni sia per l’esplodere della supremazia occidentale successiva (XVIII, XIX e XX secolo, sul XXI credo che l’Occidente possa farci una croce) che per un indebolimento delle altre società e talora una loro chiusura ideologica.

Pensa, per essere sintetico, a questa serie storica ed alle sue conseguenze sugli ôaltriö (in termini di depopolamento, rapina, differenziale tecnologico, stupro culturale, ecc.):
-  ôcrociateö antimusulmane e anti-catare e ôRiconquistaö
-  conquista  del ôNuovo Mondoö, sua rapina e genocidio degli autoctoni;
-  triangolazione schiavista transatlantica;
-  colonialismo moderno in Africa e Asia;
-  imperialismo e totalitarismi moderni e specificamente genocidio nazista, Hiroshima, ecc.;
Trovi qualcosa di comparabile (Mongoli inclusi)????????
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Dubbio

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« Risposta #32 il: 10 Settembre, 2007, 23:06:07 pm »
Io condivido totalmente l'analisi di Babo.

La questione della "barbarie" dei crociati, usata come argomento per affermare l'inferiorità culturale e una pretesa minor dinamicità della società di cui erano espressione, rispetto all'evoluto mondo islamico del X secolo, di cui non si vogliono vedere i germi endogeni del declino, è riduttiva e fuorviante.

Basti dire che di li a poco l'europa avrebbe vissuto la lotta per le investiture, vale a dire il conflitto fra il potere laico e quello religioso, inizio di un percorso di crescita culturale che avrebbe portato, dopo secoli, alla concezione dello stato laico, con tutto ci? che comporta in termini di civiltà, mentre l'involuzione delle società islamiche appariva collegata paradossalmente allo stesso nodo, da loro irrisolto.

Quanto all'attualizzazione di quel "conflitto fra civiltà", come se oggi si assistesse a qualcosa di simile e per questo possa essere utile richiamarlo, a me pare un grave errore.

Oggi il conflitto tra civiltà c'è solo nella logica della propaganda di Bush, che ha bisogno di dichiararsi portatrice di valori per dissimulare il suo essere portatrice di interessi prevaricatori.

Come ho già scritto in un altro topic, non ci fosse il petrolio nei paesi arabi, l'islam non sarebbe percepito come una minaccia da alcuno.

Altri sono i conflitti reali dell'oggi, e non hanno molti riscontri nel passato, perché la globalizzazione e la tecnologia funzionano come variabili indipendenti.

Infine, tracciare un unico filo che tenga insieme le crociate, il colonialismo e il nazismo è possibile solo con una concezione manichea della storia, come una sorta di lotta tra il bene e il male, che a me non sembra plausibile.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

babo

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« Risposta #33 il: 11 Settembre, 2007, 00:16:16 am »
Per cavallo:

Ho voluto pronunciarmi su punto punto proprio perchè ritengo che sia un errore non riflettere anche sulle cause interne della decadenza della civiltà arabo-islamica, senza le quali non è possibile comprendere appieno gli iniziali successi delle Crociate e dell'invasione mongola.
Non pu? essere taciuta la progressiva "feudalizzazione" della società islamica in contrasto marcato col dinamismo commerciale che aveva contraddistinto i secoli precedenti e questa trasformazione economica è senza dubbio un sintomo di declino. Anche la crisi politica non pu? assolutamente essere sottovalutata, portò al particolarismo, alla frammentazione, agli antagonismi. E' con questi presupposti, in questo periodo che si svolgono le Crociate. I tempi di Saladino, non a caso di origine turca, non sono certo quelli degli Omayadi o degli Abbasidi, certo giudicando soltanto gli splendori della maturità: le arti, le lettere e i progressi scientifici, si pu? naturalmente pensare il contrario. Quello però che voglio sottolineare è che con la perdità della sua dinamicità ( soprattutto in campo speculativo a causa della vittori forze della tradizione su quelle dell'innovazione) è prima interna, endogena che esogena, e che le invasioni e le distruzioni hanno avuto come causa quella di precipitare la situazione più che crearla dal nulla. Dire che crociati e mongoli hanno abbattutto la civiltà arabo-islamica è vero ma non completo, come dire che l'Impero Romano è stato abbattutto solo dai barbari, tralasciando la sua decadenza interna, inziata precedentemente e concausa. I romani sconfissero e respinsero i barbari finchè la loro struttura politica e sociale non collassò. Certo se le 2 invasioni si fossero avvenute in altri tempi, è giusto ipotizzare risultati differenti e sicuramente non a sfavore, almeno non così, per gli islamici. Anche gli arabi poterono sopraffare i più civili e evoluti bizantini e persiani, quando questi esaurirono le loro forze combattendosi a vicenda.
La citazione dei barbari, da prendere alla lontana però e solo come esempio facile da comprendere, mi aiuta anche per spiegare meglio perchè definisco la civiltà europea al tempo delle Crociate, in espansione e quella arabo-islamica in declino, sempre relativo. In un confronto i barbari erano certemente gli europei, rozzi,arretrati e violenti e gli islamici colti e raffinati (genralizzando ovviamente), ma in prospettiva la forza europea stava nascendo (o forse meglio dire rinascendo?), la parabola era ascendente, mentre quella islamica discendente. Lungi da me nascondere i risultati e i trionfi di questa civiltà e se nei secoli molte delle loro conquiste restarono all'avaguardia...non a caso erano le LORO conquiste e non quelle dei loro successori...
Perchè Il Cairo e i Mamelucchi, dopo aver respinto i crociati e i mongoli non tornaroni mai ai precedenti splendori anche se ne avevano le capacità? Gli stranieri non solo certo l'unica risposta.
Evidenziarne tutte le cause offre un quadro più chiaro del Medio Oriente dal XI secolo in poi e spiega lo stallo in cui quella parte del mondo è tenuta e "si tiene" in stallo. Inoltre io sono sempre fedele alla divulgazione, non dovresti fraintendermi, ma contrario alle sterili polemiche, agli antichi odi e incomprensioni. Parlare di quello che successe 1000 anni fa è storia e certo ci aiuta a comprendere meglio la situazione attuale, ma i secoli restanti? che cosa fecero gli arabi tra il XIII e XIX secolo? da chi furono colonizzati?(domanda per gli arabi)
Il fatto che nelle case palestinesi campeggi ancora il ritratto di Saladino è sconcertante ed è quello che volevo dire con "leggere sempre la stessa pagina", che non produce nulla di nuovo anzi. Finchè continueranno così non vedo futuro e se non si muoveranno, chi lo farà per loro? nessuno.
Più che crociati e mongoli è sulla crisi interna, sulla contraddizione che si portano ancora dietro da secoli ,su quello che ne impedisce la rinascita che si dovrebbe parlare. Questa è la costante, il resto è passato.
(Ovviamente a me piace parlare del passato)
Anche se l'Occidente ha avuto effetti nefasti (ma non solo) su tutte le società del globo, l'ha fatto in modi e soprattutto tempi diversi e il mondo arabo, protetto e imbrigliato dai turchi,ha avuto una lunga pausa dai tempi delle crociate a Napoleone in cui non ha saputo esprimere nulla di nuovo se non spegnersi lentamente. Per gli arabi è facile incolpare gli altri delle loro sciagure, vere e presunte, difficile è mettersi in discussione, una cosa decisamente molto più costruttiva però.

Se le cause endogene non bastano a spiegare tutto non se ne pu? però prescindere poichè è analizzando il funzionamento interno che si comprende meglio come questo possa reagire agli stimoli esterni. Se i  portoghesi hanno distrutto e soppiantato il commercio arabo nell'Oceano Indiano è d'obbligo sapere perchè i mamelucchi e subito dopo i turchi non furuno in grado di reagire adeguatamente.
E qui torniamo alle galere, al perchè i turchi continuarono a preferirle ai più moderni ed efficaci caracche o galeoni, che si lega al loro modo di pensare, ai riflessi sulla loro struttura sociale; le cause endogene quindi. Stesso discorso per India e Cina. Non occorre difendere nessuno, è solo analizzarne tutte le cause.

Citazione
Pensa, per essere sintetico, a questa serie storica ed alle sue conseguenze sugli ôaltriö (in termini di depopolamento, rapina, differenziale tecnologico, stupro culturale, ecc.):
- ôcrociateö antimusulmane e anti-catare e ôRiconquistaö
- conquista del ôNuovo Mondoö, sua rapina e genocidio degli autoctoni;
- triangolazione schiavista transatlantica;
- colonialismo moderno in Africa e Asia;
- imperialismo e totalitarismi moderni e specificamente genocidio nazista, Hiroshima, ecc.;
Trovi qualcosa di comparabile (Mongoli inclusi)????????

Purtroppo non trovo nulla di comparabile, ma possiamo consolarci che oltre al peggio hanno dato anche il meglio, potremmo anche fare un raffronto con le "conquiste" raggiunte in tutti gli altri campi dello scibile e dell'operato umano, almeno niente è stato per nulla. Non posso giustificare, non posso risarcire ma soltanto constatare, è la storia fatta dagli uomini.  
(opinione personale)
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« Risposta #34 il: 11 Settembre, 2007, 09:11:29 am »
babo, cerco di rispondere sinteticamente:

Le società islamizate mediorientali non rifiorirono dal XIII al XIX secolo esattamente per quel che avevano subito da "Crociati" e Mongoli: non avrebbero potuto farlo per i seguenti motivi:
- fino al XIX secolo ci fu un differenziale favorevole all'Occidente in termini demografici (oggi la gente non lo immagina nepue, vista la situazone attuale, quando erò l numero di abitanti non fa più la potenza!)che erano decisivi militarmente ed economicamente (es.: i Turchi Ottomani, che sapevano cosruire centinaia di navi in serie, come dopo Lepanto, ebbero sempre carenza di equipagi e di soldati e anche per queto rapivano gente cristiana), enormemente accresciuto dalle stragi crociate e soprattutto mongole, che l'Europa Occidentale non subì (tutte le guerre in Europa Occidentale dal XII al XIX secolo fecero meno devastazioni e morti del solo attaco mongolo del XIII secolo e non desertificarono regioni grandi come l'Iraq!)
- si era invertito il differenziale di potere fra Occidente e Mondo Islamico in termini militari, costringendo le società islamiche a rinserrarsi in aree poco fertili (o rese tali dai Mongoli) e con scarse risorse in legname e minerali (infatti era vietato da Venzia espotare ronchi e metalli ai Musulmani) ed i loro tentativi per raggiungere il cuore rico d'Europa fallirono (Vienna), menre venivano cacciati da Spagna e Sicilia che erano di gran lunga più ricvhe di Algeria o Siria ;
- a causa del ciclo che ti ho riassunto,, l'Occidente aveva accumulato capitali e tecnologie incomparabilmente superiori alle società islamiche e chi diventa più forte pu? impedire qualsiasi "rifioritura" dell'avversario. Questa é anche la risposta sulla scontro Portogallo/Ottomani nell'Oceano Indiano; il Portogallo (i cui capitani impararono a navigare nel regime monsonico dai piloti musulmani!) aveva dalla sua parte i seguenti vantaggi:
- i capitali prestati da mezza Europa (compresi Ebrei e Italiani), fruto delle accumulazioni post-crociate;
- poco territorio da difendere e quindi surplus di popolazione e necessaria specializazione marittima oceanica;
- pochi fronti di guerra su cui impegnarsi (a diferenza della Spana, che vi dilapidò le sue risorse ed infatti non giunse all'India da Est assieme ai Portoghesi).
Gli Ottomai avevano invece:
- eccesso di territoro e scarsa popolazione complessiva (anche a causa del depopolamento crociato-mongolo) e quindi non specializazione marittima oceanica;
- assenza di crediti;
- molti fronti di guerra (Balcani, Mediterraneo, Iran, Oceano Indiano).
In queste condizioni non c'é partita!

Prima delle "crociate" l'Occidente non era in espansione se non demograficamente e nelle tecnologie militari ed era subalterno (e dipendente) dalle società islamiche per tutto il resto; furono proprio e solo le "crociate" a forgiare i poteri di Genova, Venezia, ecc., a far giungere in Occidente le innovazioni dal Mondo Islamico (scienza, poesia, architettura, medicina, matematica, tecniche di navigazione e commercio, ecc.), a dare sfogo al surplus di popolazione (e di nobili senza possedimenti), a ridure la conflitualità infraoccidentale proiettandola all'esterno mentre operavano insenso inverso sul Medio Oriente islamico (accrescevano la conflittualità inframusulmana, bloccavano le innovazioni, depopolavano, rapinavano) e quindi le "crociate" sono una causa della crisi successiva del Mondo Musulmano, assieme alle invasioni mongole, come affermano gli storici che ti ho citato.

L'Impero Romano di Occidente era in crisi (di innovazione, ideologica, fondiaria, ecc.) da almeno 2 secoli quando crollò e non c'era stato alcun segnale di crollo prima degli attacchi "barbarii"; al contrario, la nuova romanizzazione del Cristianesimo apriva prospettive di inovazione e fioritura a lunga scadenza, ma il movimento dei "barbari" del secolo III e IV d.C. é incomparabile con quello dei secol II e I perché sono 2 le randi forze aggressive-distrutive all'opera: le popolazioni GERMANICHE e quelle CENTRASIATICHE.

Vorrei notare che questi due soggetti restano protagonisti di tutte le fasi successive, ma in modo diverso proprio a causa del ciclo di accumulazione ocidentale che i Mongoli non oterono avere perché "blocati" dal "tapo" delle società islamiche (che paradossalmente...salvarono l'Europa del Sud fermando i Mongoli prima che raggiungessero il Mediterraneo!).
Da quelle popolazioni germaniche (di cui facevano parte i Franchi) scaturiscono i Normanni protagonisti in Inghilterra, Sicilia, Italia del Sud, le monarchie francesi, il feudalesimo, la "Reconquista" (spagnola solo nominalmente) e quindi i nuovi Statio iberocattolici portoghese e spagnolo), la Conquista del "Nuovo Mondo", la tratta ransatlantica, il colonialismo moerno, l'imperialismo.
Le popolazioni centrasiatihe diedero vita ale invasioni mongole e tatare, alla egemonia turca (del tutto estranea alla compagine islamica pre-XIII secolo) sul Mondo islamico, alla dianstia Moghul indiana, a dinastie in Cina e se non diventarono altretanto protagonisti nell'Età Moderna di quelle di matrice germanica lo si deve prprio al differenziale a favore dell'Occidente.

Infine sulla memoria storica. Io rifiuto lo scontro di civiltà, stai tranquillo, la cui falsità é dimostrata dal fatto che Bush e Bin Laden non sono affatto antagonisti (basti vedere le proposte di Bin Laden sulla riduzone delle tasse, cavallo di battaglia dei liberisti, o i rapporti d'affari fra le famiglie di Bush e di Bin Laden o il ruolo giocato dall'Occidente nella conformazione del petropotere saudita wahabbita o in quelo pakistano, in quello talibano, nella stessa rete diBin Laden!) ma al più concorrenti dentro la stessa cornice comune, ma proprio per questo:
- non posso non interessarmi alle vicende storiche vere che hanno portato l'Occidente a prevalere nel mondo ed al modo in cui ci? é avvenuto ed alle sue conseguenze odierne;
- non posso credere che tutto si riduca al pur importante petrolio, perché ideologie fanatiche come i teocons negli USA, il jihadismo islamico, l'estremismo sionista, l'integralismo cattolico sono certo sovrastrutture di conflitti economici, ma non soltanto (perfino Marx non era così meccanico nel rapporto struttura-sovrastruttura, a diferenza di Engels): esse hanno radici culturali, ideologiche, identitarie, religiose che vanno approfondite per non vivere ed agire su stereotipi emolto di i? si collega proprio alle modalità con cui l'Occidente si é reso egemone.
Inoltre mi pare che sia sbagliato sconcertarsi per i richiami della parte laica e non integralista della società palestinese o siriana a Saladino, quando Israele legittima le sue azioni sulla bae di testi biblici,  i Polacchi celebrano le vittorie sui cavalieri teutonici, i Serbi piangono sul Kossovo "culla della patria serba", i protestanti irlandesi fanno le "nmarce orangiste", i Quebecois rivendicano la francesità, gli Scozzesi rivogliono un'indipendenza perduta secoli orsono, i Cinesi rilanciano Confucio, i Mongoli Gengis Khan (con statue, cerimonie, ecc.), le coppie russe depongono fiori al monumento di Pietro il Grande, i Tedeschi si riempiono la boca di Federico di Prussia!

Il fatto é he l'ogia di falsa romanità del ascismo ha reso coriacei gli Italiani post-facisti alla memoria storia (ed allo studio serio della Storia) ed i risultati si vedono, se ci sono imbecilli  che hanno potuto inventare (con un seguito non indiferente) la favola ridicola della "Padania"!
Almeno saladino é esistito davvero ed a svolto ruoli storici eccezionali, mentre una "Padania" celtica e unitaria non é MAI esistita eppure oggi la sua menzognera immagine costitisce fattore politico essenziale in Italia ( e condiziona la vita di tanti migranti, grazie alla legge Bossi-Fini e a molto altro!!!).
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

babo

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« Risposta #35 il: 18 Settembre, 2007, 20:21:25 pm »
approfitto ora per rispondere..l'argomento è complesso ma merita

Prima di tutto non contesto gli effetti delle invasioni europee e mongole dei secoli XII e XIII nel mondo islamico, quello che che mi sforzo di evidenziare è che non possiamo leggere questi fatti senza fare adeguata e necessaria luce su quello che successe dopo il X secolo.
Quest'epoca si pone in contrasto con la precedente e straordinaria fioritura della civiltà arabo-islamica (VII-X)per svariate ragioni che prese assieme ne determinano un quadro di recessione,fragilità e declino:
1)Frammentazione politica, ascesa della componente turca al potere
2)Lenta crisi di un'economia, formidabile, basata in prevalenza sul commercio e processo di "feudalizzazione"
3)Brusco cambiamento dell'atteggiamento dei poteri costuiti e della società verso la figura del filosofo-scienziato arabo, inizia il contrasto insanabile tra religione e scienza.
Dei primi 2 ho già discusso, e sono le premesse affinchè si realizzi il punto 3, quello che avrà in seguito le ripercussioni più catastrofiche su una civiltà di cui era il motore evolutivo. Ora tutti e tre i punti sono tendenze insite a questa civiltà e non collegate alle variabili indipendenti delle invasioni straniere; questi stanno alla base del suo declino al pari di crociati e mongoli ma a differenza di quest'ultime, che ovviamente ne accentueranno gli effetti, continueranno a caratterizzarla nei secoli successivi. Perchè la civiltà non scomparve nel nulla, non fu abbattuta (in ultima analisi respinse i suoi invasori) ma si sclerotizz? lentamente, slcerosi e cristallizazione che ripeto è precedente e non soltanto causata dall'esterno.
Quello che successe è fondamentale anche per capire il dilemma che si porta dietro il mondo arabo-islamico, dilemma che se non affrontato e risolto, continuerà a compromettere la sua rinascita, lasciandolo alla mercè dei "crociati" di turno.
Rimanendo all'interessante e chiarificatore punto 3, si pu? affermare volgarmente che "si diedero la zappa sui piedi"!
(chiarificatore perchè lo sviluppo scientifico-tecnologico è indice indubbio di ascesa, mentre quello puramente letterario pu? verificarsi anche in periodi di declino)
Che differenza enorme passa da quando il pensiero filosofico (che in questa era è anche scientifico) non è contrastato dalla tradizione religiosa islamica, anzi è considerato suo fondamentale complemento e per questo protetto e incoraggiato, e quando invece ne viene perseguitato perchè ne mina le basi. Che differenza enorme passa dalla Baghdad degli Abbasidi (quelli veri però!), dove si riunivano e si confrontavano i dotti greci,persiani,cinesi e indù e quello che dovette subire un grandissimo come Avicenna, che muore 60 anni prima che inizino le Crociate.
La precedente ricerca della verità non è più vista a favore ma contro Dio.
Finchè ci si affidò e si seguì la speculazione derivatagli del pensiero greco si prosperò, quando questa entrò in conflitto con la tradizione religiosa, pilastro sia politico che identitario si pensò bene di soffocarlo o sopprimerlo. Qui sta la chiave interpretativa più importante: la vittoria della conservazione, incarnata da un'ottusa interpretazione dell'islam, sull'innovazione, fu la causa che precipitò il Medioriente nella situazione attuale. Giustamente tu obietterai che ci sono da contare gli interventi esterni, ma così facendo non fai che rafforzare l'alibi secondo il quale le cause dell'impotenza dell'islam(come civiltà) sono da ricercare appunto al di fuori di esso. A mio avviso invece una più attenta valutazione, che per gli interessati dovrebbe essere un'autocritica profonda, delle contraddizioni interne ad esso aiuterebbe a risolverle.
Metaforicamente la malattia autoimmune e cronica (i 3 punti iniziali) che infettò il corpo(la civiltà arbo-islamica) ne debilitò le difese e al momento dell'attacco di agenti patogeni esterni (crociati e mongoli) l'organismo entrò in uno stato comatoso da cui attende il risveglio. Tu medico hai dignosticato solo una parte della malattia, ma se tralasci di curare l'altra potrà esserci forse il risveglio ma l'organismo sarà sempre debilitato e soggetto a ricadute continue.
Si pu? curare la prima malattia?
Dobbiamo risalire alla sua causa e sta qui il difficile perchè la causa è l'islam stesso, la sua intepretazione e ilconseguente ruolo nella società ma cosa più pericolosa si potrebbe metterlo in discussione...
Da qui l'estrema difficoltà di procedere ad un "trattamento medico" perchè come fu nei secoli X-XI e poi XII-XIII e poi oltre questo presupporebbe un suo superamento, cosa resa difficile dal fatto che si andrebbe ad operare sullo stesso "codice genetico" di un civiltà o con un'altra metafora: ormai non si tratta più soltanto di aggiornare un softwer (le infruttutuose riforme passate, esempio lampante ne su l'Egitto di Alì Pascià) ma di revisionarel'intero sistema operativo affinchè si possa superare il blocco...  

(continua)
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cavallo

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« Risposta #36 il: 19 Settembre, 2007, 02:04:23 am »
per babo:
più scrivi, più mi trovo d'accodo con tutti i tuoi argomenti (incluso quello, impotantissimo, hai ragione, dell'apetura o chiusura verso l'ambiente filosifico-scientifico, tranne...sull'ordine che tu dai a cause ed effetti!

Certo, Ibn Sina morì circa 60 anni prima dell'aggressione crociata, ma:
- non ebbe alcun problema per sue eventuali "eterodossie" filosofico-teologiche-scientifiche e lavorò tutta la vita presso varie corti (sono convinto che ne conosci bene la biografia, ma chi ne vuole un sunto pu? guardare su: http://spazioinwind.libero.it/popoli_an ... cenna.html); i suoi problemi derivano (oltre che dalla morte del padre) dal crollo della dinastia Safavide, di cui era collaboratore, ossia solo da problemi politici simili a quelli di anti "colleghi" occidentali;
- Ibn Sina non era affatto un precursore della laicità o della separazione religione/scienza, anzi era un mistico, che afermava doversi accostare a Dio in ogni scelta e gesto della vita, ricercandolo attraverso l'amore, quindi non mi pare un buon esempio di autore le cui idee sarebbero state represse in nome dell'Islam in quella società pre-"crociate";
- nonostante quel che tu dici, la situazione del dibattito scientifico-filosofico-teologico, quella dei diritti dei "devianti" (es.: bevitori di vino, omosessuali, adulteri, ecc.), quella dei confronti interreligiosi, quella della sruttura del sistema politico, quella dei modelli militaristi o meno di società, quella della diffusione delle scienze, quella delle reti commerciali e dell'urbanizzazione, quella delle mode artistiche, quella del rapporto con il Mediterraneo mutano radicalmente con e dopo le "crociate"  e le invasioni mongole: DURANTE E DOPO, NON PRIMA;
- la stessa egemonia turca nel Mondo Islamico si manifesta (l'egemonia, non la presenza) solo con e dopo quegli eventi, direi grazie a quegli eventi ed é vero che il Saladino é turco (in realtà é curdo), ma la sua azione avviene assai dopo che le "crociate" sono iniziate e distrugge poteri sunniti non turchi e sciiti (Fatimidi), spianando la strada alla turchizzazione vera che avverrà solo col crollo dei Mamelucchi e con la costruzone dell'Impero Ottomano;
- é da quel momento e solo da quello che ALCUNI dei problemi interni diventano gradualmente (non tutti e non subitio: ed esempio non quello della con-presenza di comunità religiose diverse nelle città ottomane, organizzate assai bene in "millet") più importanti di ALCUNI di quelli esterni, fermo restando che l'azione di erosione e distruzione della compagine multietnica e multireligiosa ortomana da parte di Spagnoli, Papato, Veneziani, poi Asburgo e Russi, poi Inglesi e Francesi (che sfocia negli eventi della Prima Guerra Mondiale) resta deternminante anche più in là.

Non é l X secolo la svolta ma il XII, tanto é vero che nel X secolo (solo er darti un esempio) la tecnologia, l'innovazione di processo produttivo, la ricerca scientifica islamiche sono ancora fiorentissime (nel Mediterraneo, in Iran, in Afghanistann perfino!) e ne abbiamo esempi in Sicilia, prima dell'aggressione normanna!

Resta poi la questione, su cui non mi pare ci siano possibilità di confusioni, dei risultati strutturali (demografici, di differenziale tecnologico-militare, di egemonia mercantile, di differenziale finanziario, di modello, ecc.) causati da "crociate" ( + invasioni dei popoli delle steppe, in cui vanno inclusi gli  stessi Turchi), "Reconquista", Conquista del "Nuovo Mondo", triangolazione schiavista transatlantica, colonialismo moderno e delle conseguenze su:
- laicità;
- apertura/chiusura delle società;
- rapporto con le "modernizzazioni";
- concetto di "nazione";
- egemonia borghese precapitalista e capitalista;
- ecc.

Io concordo con quei tanti studiosi che affermano che é quel CICLO STORICO (iniziato con le "crociate" e del tutto diverso da quelli pecedenti) che, contemporaneamente ha:
- posto le basi del concetto stesso di "Occidente" e della sua supremazia temporanea successiva (XIX-XX secolo);
- impedito alle società "non-Occidentali" di proseguire nel loro sviluppo autonomo, cacciandole in realtà di chiusura, arretratezza, dipendenza, ecc., funzionali all'Occidente stesso o reazione subalternissima alle strategie di quell'"Occidente".

Tutto si pu? riassumere non facendo ricorso a categorie come "feudalizzazione" (che in ambito extra-francogermanico mi pare improprio usare) ma ad una senmplice constatazione: le società escluse da quel ciclo o incluse in esso come vittime, hanno avuto in quel ciclo la causa principale (esterna a loro) dei loro problemi degli ultimi secoli e questo vale anche (non solo) per quelle islamiche.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)