C’è stato un tempo in cui riuscivo a trovare il bello in tutte le cose.
Anche nel freddo, nell’umidità, nelle giornate che diventano più corte e nei mali di stagione.
Ed aspettavo l’inverno, per aspettare la neve.
Poi aspettavo l’estate, per aspettare il sole.
La vita era tutta un’attesa di un futuro che, quando sarebbe arrivato, sarebbe stato un presente vissuto nell’attesa di un futuro successivo, ma non aveva importanza: si percepiva sempre un cambiamento, una situazione che non aveva precedenti.
Oggi, che in un battito di ciglia ho realizzato quanto poco ci sia voluto perchè i giorni caldi finissero ed il giubbotto di jeans diventasse già troppo leggero, guardo ad un passato recente e mi chiedo cosa sia cambiato, e mi rispondo che in apparenza tutto è come prima.
Piatto. Placido. Ed immoto.
Dicono che la calma preluda alla tempesta.
Che sia veramente così?
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