La Cina vince la desertificazione - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: La Cina vince la desertificazione  (Letto 3290 volte)

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cavallo

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La Cina vince la desertificazione
« il: 26 Gennaio, 2008, 08:21:56 am »
http://www.chine-informations.com/actua ... _8565.html

traduco e riassumo:

"La superficie delle aree desertificate in Cina é diminuita di 37.900 kmq fra il 2000 e il 2004 e il 20% delle regioni desertificate del Paese hanno visto miglioramenti nella loro situazione. La  Cina ha 2,6 milioni di kmq desrtificati, con 400 milioni di abitanti colpiti dal fenomeno, mentre quasi 320.000 kmq sono minaciati dall'erosione.

I deserti cinesi calano di 7.585 kmq all'anno, grazie agli sforzi del governo e degli abitanti locali mentre alla ine del XX secolo crescevano di 10.400 kmq all'anno

Nel prossimo decennio verranno investiti 214,7 milioni di dollari per proteggere e migliorare l'ambiente della valle del lago Qinghai, il più grande lago cinese di acque salate."


Così la Cina é l'UNICO Paese al Mondo che sta vincendo la battaglia contro la desertificazione e va in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi grazie agli sforzi della sua popolazione e del suo governo!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

yang

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« Risposta #1 il: 26 Gennaio, 2008, 12:24:08 pm »
Caspita questa è una bella notizia, bravo cavallo che trovi la notizie positive,quelle positive non vengono mai divulgate ,i media in Italia riportano solo quelle negative, io ero rimasto ai telegiornali di studio aperto che divecevano il contrario dando una catastrofica previsione di morte e immigrazioni incontrollata che avrebbero devastato il mondo e l'Italia, riempiendoci di cinesi disperati!

Brava la Cina che ci sa fare! :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yang »

wen

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« Risposta #2 il: 27 Gennaio, 2008, 00:02:28 am »
Emm 1.3 miliardi di persone devono mangiare.......
Il governo dice:meglio insegnare coltivare,che regalare 1000 chili di riso gratis.   :-D  :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

babo

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« Risposta #3 il: 27 Gennaio, 2008, 12:18:49 pm »
Citazione da: "wen"
Emm 1.3 miliardi di persone devono mangiare.......
Il governo dice:meglio insegnare coltivare,che regalare 1000 chili di riso gratis.   :-D  :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

notcommentgirl

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« Risposta #4 il: 03 Febbraio, 2008, 00:49:36 am »
peccato che non sono stati elecanti le tecniche anti-desertificazione.
magari la cina ha trovato un compromesso tra tecniche efficienti e il costo elevato.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da notcommentgirl »

wen

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« Risposta #5 il: 03 Febbraio, 2008, 00:55:01 am »
Costruire aquedotti,mandare fertilizzante(feci,letame)
Mi sembra una cosa senza bisogno di spegazioni no?  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
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cavallo

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« Risposta #6 il: 03 Febbraio, 2008, 08:31:02 am »
alcune Organizzazioni Non Governative italiane (fra cui "Ricerca e Cooperazione") e alcuni esperti italiani (in particolare l'architetto Laureano, autore fra l'altro di "Sahara, giardino sconosciuto",  e "La Piramide Rovesciata") hanno fatto interessanti ma purtroppo isolate esperienze di lotta alla desertificazione (in Sahara, in Tunisia, in Algeria) basate soprattuto sul recupero di tecniche tradizionali che le popolazioni oasiane hanno elaborato nel corso dei milleni e che erano state derise e cancellate dalle pratiche imposte dai "tecnici" occidentali nei secoli XIX e XX.

Una di queste pratiche é quella delle "cinture verdi", a forma di mezeluna, per arginare l'avanzata delle sabbie; un'altra é quella dei microbacini per racogliere le acque in sone a bassa piovosità, creati attraverso micro-dighette in terra e sassi che tagliano il percorso che le acque pluviali si scavano nel suolo, un'altra é quella della costruzione ex-novo di oasi, piantando palme e sotto di esse alri vegetali e scavando canaletti sotterranei per alimentarli.

Una tecnica apparentemente giusta e invece del tutto folle dei tecnici occidentali é quella di risparmiare acqua chiudendo l'acqua di irrigazione che nelle aree desertiche e semidesertiche tradizionalmente viene fatta scorrere libera sotto le piante (in particolare le palme) in canali di tubi di cemento, per evitare l'evaporazione; il risultato é che si ha più acqua a disposizione per le colture ma he le piante...muoiono perché il venir meno dell'evaporazione secca l'aria e quindi secca le stesse piante.

Ho fatto questi esempi solo per far capire che le vere soluzioni contro la desertificazioni sono le riscoperte dei "saperi" tradizionali delle popolazioni locali di ciascuna zona arida o semiarida (il Sahara é diverso dal Gobi o dallo Yemen), la partecipazione diretta di tali popolazioni alla battaglia e il prendere a calci le tecniche degli "esperti" occidentali intrisi di suprematismo neocoloniale che impongono soluzioni sbagliate studiate all'Univesità a genti illetterate ma che ne sanno assai più di loro...
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notcommentgirl

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« Risposta #7 il: 03 Febbraio, 2008, 17:16:11 pm »
Citazione da: "wen"
Costruire aquedotti,mandare fertilizzante(feci,letame)
Mi sembra una cosa senza bisogno di spegazioni no?  :-D


dall' ottima spiegazioni di cavallo, non mi pare così ovvia la scelta delle tecniche, non credi?
avevo letto da qualche parte che avevano importato nel sahara la tecnica dell' irrigazione a goccia, producendo buoni risultati, ma non l' hanno esteso su territori più vasti a causa dell' elevato costo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da notcommentgirl »

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« Risposta #8 il: 03 Febbraio, 2008, 17:36:40 pm »
l'irrigazione a goccia (usata in realtà più nel Negev dagli Israeliani che nel Sahara, a parte casi limtati in Marocco) non permette di creare microclimi umidi attorno alle piante che crescono e quindi va meglio nelle zone semiaride che aride davvero; inoltre ha costi enormi (perché non é "per gravità" ma necessita di sistemi di pompaggio, e di gestione sofisticati) ed implica l'uso di molta agrochimica;  nel Negev i prodotti israeliani hanno costi inauditi e sarebbero del tutto fuori mecato se non intervenissero le sovvenzioni statali (per motivi politici e non ecologici) ed in più nel egev sono stati sottratti ai Beduini palestinesi 117  pozzi che servivano all'allevamento (rovinandoli), mentre l'acqua delle fattorie stabilite dagli israeliani vi giunge con un canale di centinaia di km che la sottrae all'uso per l'orticoltura da parte degli abitanti palestinesi della Galilea (Lago di Tiberiade).

L'irrigazione goccia a goccia (a parte i motivi politici)  é ottima e non antieconomica solo per l'orticoltura su piccola scala ed in zone non veramente desertiche, non per combattere la desertificazione che non si pu? fare piantando...pomodorini, meloni e simili, ma creando catene di oasi e "fissando" le dune (dove esistono), nonché captando le acque pluviali e quelle sotterranee ed evitando di sprecarle.

Inoltre un'irrigazione eccessiva pu? risltare letale, perchécon l'evaporazione resta la parte salina (che c'é anche nell'"acqua dolce") e il suolo si "saliniza" e diventa sterile.

I fertilizzanti, se eccessivi (e specie se non naturali ma chimici, industriali), possono addirittura essere dannosi alla lunga, perché "drogano" le produzioni (ogni anno ne servono di più ma la produttività smette di crescere al 5?-7? anno), fanno indebitare i contadini (e basta una annata negativa per rovinarli) e quando aumentano la produzione per ettaro...fanno calare i prezzi dei prodotti cosicché non cresce il reddito agricolo!
L'ho visto in Etiopia.

Il tema é molto interesante e sarebbe degno di una tesina...Ma altro che semplice...!
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« Risposta #9 il: 04 Febbraio, 2008, 12:40:48 pm »
complimenti sei molto preparato sull'argomento!
sono curiosa su un tuo parere per quanto riguarda tutti i mutamenti che si stano verificando sul globo terrestre a causa dell' inquinamento, deforestazione,...
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« Risposta #10 il: 04 Febbraio, 2008, 12:55:43 pm »
ci sono moli testi e info sui siti Inernet sul tema che dici tu (basta leggere l'ultimo, agghiacciante, rapporto dell'ONU).

In sintesi, il modello neocapitalista, liberista, della "globalizzazione" si basa essenzialmente sulla PROMESSA  dell'estenzione illimitata dei consumi e sulla PRATICA di tale estensione nei Pasi Occidentali e per le minoranze di clase medio-alta del resto delPianeta.

Tale promessa, se riferita a TUTTI gli abitanti della Terra (ma basterebbe dire a tutti  Cinesi e Indiani) é del tutto FALSA e irrealizzabile peché per garantire loro i livelli di consumo degli Occidentali servirebbero e risorse energetuche, metalliche, di aree di smaltimento dei rifiuti, ecc. di TRE PIANETI TERRA.

Se riferita, come in effetti avviene, SOLO all'Occidente e alle "élites" del resto del Mondo, oltre che essere  iniqua, provoca comunque un disastro ambientale, climatico, ecologico che fra e alre conseguenze accresce la drammaticità dei cataclismi "naturali" (vedi la neve in Cina ora), e quindi la miseria, le migrazioni, le tensioni nazionali ed internazionali, la destabilizzazione complessiva.

Nessuna forza pu? imporre ai non-Occidentali di farsi ancora illuere a lungo da tali promese e poiché tutti i rapporti scientifici affermano che entro solo 20 anni per salvare il Pianeta occorre DIMINUIRE I CONSUMI OCCIDENTALI DEL 30-50% e NESSUNA FORZA POLITICA in Occidente vincerebbe mai le elezioni proponendo ai suoi cittadini tale necessario sacrificio, né alcun Paese non-occidentale accetterebbe di idurre i suoi già limitati consumi se l'Occidente non fa molo di più dei suoi (il che in n sistema capitalista basato sull'espansione dei consumi é del tutto ireaklistico) le possibilità sono solo due: il disastro collettivo se tale riduzione non avviene o una riduzione che avvenga in Occidente in modo terribile, non programmato, di colpo, catastroficamente, costretta da violentissime pressioni di vario genere (economico, energetico, terroristico, demografico, migratorio, ecc.) del resto del Pianeta.

A tutti noi la scelta.
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