In Italia abbiamo la cultura dello "schiavismo culturale" cioé gli immigrati servono fintanto che fanno i lavori più umili e duri che si possa pensare, dopo, per quello che concerne Welfare, abitazione, sanità e sopratutto CITTADINANZA, non contano più niente per noi. E magari, se a distanza di ANNI notiamo qualche difetto nel parquet o nei tubi, non diamo la colpa al modo in cui usiamo la nostra casa, ma a chi ha fatto il lavoro. Per questo non apprezzo il mercato in Italia, vede le persone (e sopratutto gli extracomunitari) come "prodotti da utilizzare"... Mi ricordo che durante il corso di marketing si parlava di "risorse umane" oppure, dopo la scuola dicevano sempre:"Ragazzi, nel mondo del lavoro bisogna sapersi VENDERE" non so voi, ma mi sentivo un prostituto....