vi ricordate quella parlamentare radicale che faceva le interrogazioni per mettere al bando i prodotti cinesi, Donatella Poretti, essendo moglie e co-responsabile del presidente della micro-associazione "di consumatori" ADUC (che NON fa pate della Consulta nazionale di cui sono membre tutte le altre associazioni dei consumatorui)?
Ebbene, sul forum di quella ADUC, settore immigrazione, ecco cosa appare ogi:
http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/noti.phpòid=215287sottolineo:
"'La metropoli di Wenzhou, nello Zejiang, diventa il luogo di provenienza della stragrande maggioranze dei cinesi residenti in Italia a partire dalla fine degli anni '80, quando, in contemporanea alla riforma del governo cinese che apre all'impresa individuale, questa grande citta' portuale conosce il moltiplicarsi di centinaia di microfabbriche a conduzione familiare, che poi si uniscono in consorzi e iniziano cosi' a penetrare nel mercato europeo e in particolare italiano. Questi consorzi di imprese, successivamente, vengono gestiti dalle organizzazioni mafiose cinesi, che tuttora gestiscono l'immigrazione cinese (quasi tutta clandestina) e l'import export di merci'.
Lo ha detto, presso la libreria Rinascita-Ostiense, il sinologo Giorgio Trentin, durante la presentazione della mostra 'Wenzhou, la patria dei cinesi d'Italia' di Alessandro Lisci, in programma per il prossimo Festival Internazionale della Fotografia."
Bella presentazione obiettiva, capace di aiutare l'integrazione e il dialogo fra Romani e comunità cinese, vero?
Le Associazioni dei Commercianti Cinesi di Roma non hanno nulla da dire?
Sono contente di questa presentazione e delle sue conseguenze criminalizzanti?
Ricordo il detto italiano: "chi tace acconsente".