http://www.repubblica.it/2008/04/sezion ... ebrei.htmlcito in particolare da questo aticolo:
"Quando in un paese democratico una forza politica mette tra i suoi valori il fascismo, sentiamo il dovere di fare appello a quelle decine di milioni italiani che si riconoscono nel centrodestra e nel centrosinistra per condannare chi ha atteggiamenti nostalgici nei confronti del fascismo" dichiara Riccardo Pacifici, neo presidente della Comunità ebraica romana. Rievoca le leggi razziali e le "ferite del nazifascismo". Quindi punta il dito contro la Santanché: "Un conto è quando atteggiamenti razzisti o xenofobi oppure ostili all'esistenza di Israele arrivano da un singolo deputato, un altro quando giungono da chi si è candidato premier. Come nel caso della Santanché".
Pacifici é un moderato, con simpatie per il centrodestra, anticomunista, eppure dichiara queste cose.
Mi sa che il c******e non ono io e che non sopravvaluto quel che potrebbe avvenire a Roma (e il segnale nazionale), ma chi lo sottovaluta. Se poi a sottovalutarlo fosse qualcuno che ha il negozio all'Esquilino e un passaporto non-Italiano, allora sarebbe pure suicida.
Prima di straparlare, facciamoci un giretto sui siti di Storace e di "Casa Pound" a leggere cosa dicono esplicitamente di voler fare....
Quanto ad andarmene dall'Italia, lo avevo già deciso ben prima di queste elezioni e indipendentemente dal risultato, non per paura ma per schifo verso una situazione di declino voluto, scelto, reitrerato, crescente che non é colpa dei marziani o dei Cinesi ma di NOI ITALIANI (di destra e di sinistra), incapaci di avere senso dello Stato, di ritrovare l'antica creatività, di rifiutare clientele e mafiosità, di smetterla con gli sprechi, di rilanciare il nostro ruolo di ponte fra culture, di are semplicemente progetti. Solo che non potevo e non posso decidere i tempi perché non ho una rendita alle spalle e devo/voglio lavorare onestamente e devo anche trovare un luogo adeguiato a viverci con la persona che amo, ma stai tranquillo che sto perseguendo da tempo questo progetto e spero di ottenere PRESTO un risultato (senza smettere di lottare contro i razzisti ovunque sarò).
Roma resta però la città dei miei genitori, che hanno sofferto e combattuto perché non fosse mai più insozzata da poteri razzisti, fascisti, antisemiti, dove sono nato, cresciuto, ho studiato, ho vissuto larga parte della mia vita (altre parti, per fortuna, le ho vissute altrove, dall'Etiopia al Nicaragua, dalla Giordania alla Tunisia, ecc., il che mi fa essere un po' meno provinciale di altri...) e vederla in mano eventualmente agli eredi delle leggi razziali e delle SS lo considero davvero un fatto epocale.
Se vuoi capirlo fa un salto a Via Tasso o alle Fosse Ardeatine e poi ne riparliamo...