per chi non sapesse a cosa ci si riferisce parlando del massacro colonialista dell'8 maggio 1945 a Setif (e del 9 a Guelma; sono i giorni in cui finisce la Seconda Guerra mondiale in Europa e gli Algerini si illudono che la libertà li riguardi!) e per confermare che vennero realizzati da pochi soldati francesi e civili francesi (coloni) organizzati in milizie, senza aluna partecipazione di mase di militari, tanto meno senegalesi:
http://www.ldh-toulon.net/spip.phpòarticle286"le sous-préfet Achiary décrète le couvre-feu, et fait armer la milice des colons. Cette milice se livre à un véritable pogrom contre la population musulmane. ½ Je voyais des camions qui sortaient de la ville et, après les intervalles de dix à quinze minutes, j’entendais des coups de feu. Cela a duré deux mois ; les miliciens ramassaient les gens partout pour les tuer. Les exécutions se faisaient surtout à Kef-El-Boumba et à la carrière de Hadj M’Barak ?. [1] Des centaines de musulmans de Guelma furent fusillés sans jugement."
"Le comble de l’horreur est atteint lorsque les automitrailleuses font leur apparition dans les villages et qu’elles tirent à distance sur les populations qui fuient vers les montagnes. Les blindés sont relayés par les militaires arrivés en convois sur les lieux"
Le nombre de victimes algériennes reste encore aujourd’hui impossible à établir mais on peut l’évaluer à plusieurs dizaines de milliers de morts. Le consul général américain à Alger parlera de 40 000 morts. Les Oulémas plus proches du terrain, avanceront le chiffre de 80 000 morts.
Selon l’historienne Annie Rey-Goldzeiguer, ½ la seule affirmation possible, c’est que le chiffre dépasse le centuple des pertes européennes et que reste, dans les mémoires de tous, le souvenir d’un massacre qui a marqué cette génération ?."
http://www.ldh-toulon.net/spip.phpòarticle530"C’est le 27 février que l’ambassadeur de France à Alger a créé la surprise. Ce qui aurait pu n’Ûtre qu’un déplacement protocolaire d’Hubert Colin de Verdière à Sétif, petite ville de l’Est algérien, s’est transformé en événement. "Je me dois d’évoquer une tragédie qui a particulièrement endeuillé votre région. Je veux parler des massacres du 8 mai 1945, il y aura bient¶t soixante ans : une tragédie inexcusable", a déclaré l’ambassadeur de France "
per altre vicende inerenti massacri coloniali francesi, chi sa il Fracese pu? leggere:
Massacres coloniaux : 1944-1950 : La IVe République et la mise au pas des colonies franþaises (Broché)
de Yves Benot (Auteur), Franþois Maspero (Préface)
http://www.amazon.fr/Massacres-coloniau ... 2707146331per le vicende delle truppe coloniali italiane in Cina:
http://associazioni.monet.modena.it/mes ... eboxer.htm Giuseppe Messerotti Benveuti
Un italiano nella Cina dei Boxer
da cui sottolineo che:
1) le truppe italiane quasi non combatterono, fecero altro:
"una volta arrivate in Cina, le truppe italiane non furono impiegate in operazioni particolarmente impegnative. Alcuni reparti parteciparono a talune sortite e furono anche impegnati in scontri a fuoco. Ma, a parte forse un paio, si trattò in genere di operazioni di controllo del territorio, con le truppe regolari cinese che si tenevano ben a distanza e con le forze della ribellione dei boxers che di norma si sganciavano ben prima dell'avvicinamento delle forze del corpo di spedizione multinazionale.
A impressionare l'opinione pubblica non solo occidentale ma anche italiana furono le inaudite violenze cui le truppe di occupazione si lasciarono andare: massacri, devastazioni, uso indiscriminato della forza contro la popolazione civile. Una tale condotta riportava alla mente i peggiori comportamenti delle truppe coloniali europee lanciate alla conquista dell'Africa. E l'operato dei corpi di spedizione in Cina destò presso l'opinione pubblica liberale e democratica internazionale del tempo non minor scandalo L'ondata di violenze, di saccheggi e in genere di oltraggi all'identità nazionale cinese ebbe presto un'eco internazionale - grazie alla presenza di corrispondenti indipendenti o anche solo attenti osservatori - e lasci? sulle attività più generali del corpo di spedizione una macchia indelebile di onta e di vergogna".
sui saccheggi il tenente medico Giuseppe Messerotti Benveuti
scrive alla madre:
"Ti ho già parlato di queste cose e ti ho già detto che vi sono ufficiali che accettando e prendendo quello che loro non era offerto, si sono messi insieme dei patrimoni. Io passerò per minchione, ma eccettuata quella parte di preda bellica (cosa irrisoria) che potrà toccarmi se la preda bellica si dividerà, tornerò in Italia come ne sono partito. Qui il rubare a man salva si chiama razziare oppure "comperare di seconda mano": io non ho fatto né farò né una cosa né l'altra" e "Seguitano a giungerci stupefacenti articoli di giornali sul valore delle truppe italiane in Cina. ? sperabile che la storia desumerà i suoi dati dai giornali, se li desumesse dai testimoni disinteressati oculari, che brutta pagina scriverebbe per noi!"
evidentemente l'equivalente degli ascari strasburghesi di oggi già allora era all'opera nello stendere un velo di mezogne sugli orrori degli "Italiani brava gente" in Cina!